[BIMBI E CAMPER] Oggi Massimiliano, alias Papà col Pancione, ci racconta la sua esperienza di camperista e ci dà tantissimi consigli per vivere al meglio i viaggi in camper con bambini!
Tra Ginevra e il camper c’è feeling. Lo riconosce come “casa”, sale a bordo volentieri quando dobbiamo spostarci da un luogo all’altro, probabilmente associando il viaggio in camper al divertimento.
dal blog “Anche i papà hanno il pancione”
Pochi mesi dopo essere diventati camperisti, ancora molto under 30 e ancora senza prole, lasciammo in letargo il nostro Cricchetto volando in Sud America – destinazione fin del mundo, Capo Horn – per Natale e Capodanno. Ad oggi rimane la nostra ultima, ma non unica, esperienza intercontinentale … verranno di nuovo i tempi per salire su un Boeing. Oggi siamo con piedi e ruote ben salde a terra, e quando ci muoviamo, anche per pochi chilometri, ci portiamo dietro la nostra seconda casa. Cricchetto, il nostro amato (ancorché talvolta ferito dagli eventi, come quando si sgretolò una gomma in autostrada, o entrò acqua dall’oblò) Elnagh Doral 105 del 1999, su Fiat Ducato 2800 TD. Quando ci si qualifica come proprietari di camper è buona norma indicare sempre il tipo di mezzo. Una piccola cortesia per chi legge.
Siamo diventati camperisti e genitori quasi in contemporanea: all’inizio genitori virtuali, solo con pancione, periodo in cui le uniche accortezze erano aver cura – per mia moglie – di salire in mansarda senza schiacciare troppo la pancia e assecondare – anche da parte mia 😉 – gli ormoni prenatali…
Poi ci siamo trasformati in genitori veri, con una figlia, poi di nuovo un po’ virtuali, con un nuovo pancione, e infine, definitivamente, bi-genitori con prole al seguito. E camperisti, sempre più esperti. Per le nostre figlie il camper è dunque qualcosa di assolutamente normale. Quando “andiamo ghia” (così dice la primogenita Ginevra, senza v) lasciamo casa e macchina e traslochiamo su Cricchetto. A quel punto, fatta acqua e gasolio, ci sentiamo già in vacanza, senza bisogno di arrivare. Con un camper e con due figlie under 3, che hanno quindi determinate esigenze, si impara in fretta a vivere le soste come un momento di pausa dentro la vacanza, e non come un rallentamento verso una meta che di fatto non esiste: viaggiando in camper non si parte da A per arrivare a B, ma da A per tornare (prima o poi, pensando già al viaggio successivo) ad A, passando da x posti, x momenti, x strade. Che sia dopo un giorno, un weekend o un mese, lo spirito del camperista è questo. SI viaggia, si torna, e si pensa a ripartire.
Una volta ingranata la marcia, volendo rappresentare in modo organico la risposta alla domanda: “e poi cosa si fa?”, potremmo riassumere il tutto in tre macro argomenti, a cui corrispondono scelte e decisioni da prendere (prima o durante la vacanza):
- dove sostare e dove dormire
- cosa fare e vedere
- accorgimenti per la sopravvivenza
CAMPER CON BAMBINI: DOVE SOSTARE E DOVE DORMIRE
Senza figli piccoli, si può senza dubbio mettersi in viaggio senza alcun tipo di pianificazione. Sostare e dormire? Basta, un parcheggio e via, rispettando naturalmente le regole del codice della strada e del buon senso. Il camper permette in linea teorica di partire senza nemmeno sapere dove stiamo andando, facendosi guidare dall’istinto e della curiosità.
In presenza di figli piccoli (nel nostro caso, due figlie, entrambe under 3), invece, il mio vivo consiglio è quello di predisporre un essenziale piano di viaggio, annotando prima di partire le aree di sosta più confacenti al proprio itinerario, informandosi sulle temperature notturne previste , sull’eventuale presenza di fattori di disturbo della quiete notturna (fiere, concerti all’aperto … anche se tutto non si può sapere o prevedere, tipo feste di paese con campane che suonano per ore a tarda sera – sì, ci è successo 🙂 ). Dunque, meglio partire avendo più o meno in mente il quadro generale della vacanza. E qui entriamo nel secondo capitolo…
CAMPER CON BAMBINI: COSA FARE E VEDERE
Per valutare le opzioni che, a seconda dei luoghi visitati e del periodo, si presentano ai nostri occhi e sotto i nostri piedi, e se non si hanno gambe allenate e voglia di inforcare le bici, la vicinanza del punto di sosta ai punti di interesse (o quantomeno ad una fermata di autobus o metro!) può apparire vincolante. Questa è una tipica preoccupazione di quelli che “bello il camper ma poi dove lo metto e come mi sposto una volta che ho parcheggiato?”. Beh, la domanda è legittima ma, avendo ormai parecchi chilometri sulle spalle, posso affermare che è del tutto infondata. Anche in Italia, un po’ indietro in tal senso rispetto al resto d’Europa, siamo sempre riusciti a parcheggiare il camper e poi muoverci con bimbe al seguito (cioè con passeggini, zainetti ecc…) senza grandi ostacoli o intoppi. E’ opportuna, come accennavo prima, una buona pianificazione di base: ad esempio, avere centinaia di POI dedicati alla sosta camper sul navigatore è un ottimo punto di partenza! Anche l’opzione agrituristica può far contenti tutti: si mangia, si vedono gli animali, si hanno di solito spazi verdi in cui fare passeggiate, e un luogo (tipicamente il cortile dell’agriturismo o della fattoria ospitante) dove pernottare in tutta tranquillità, nel silenzio naturale che le città ormai sovrastano. Alcuni agriturismi si sono attrezzati per offrire servizi pro-camper (scarico acque grigie, attacchi elettrici), e esiste un circuito di fattorie (chiamato Fattore Amico) che offrono la sosta gratuita per una notte.
CAMPER CON BAMBINI: ACCORGIMENTI PER LA SOPRAVVIVENZA
Apriamo ora il tema della “sopravvivenza“in pochi metri quadrati, che talvolta può risultare complicata, soprattutto in giornate fredde, ventose o piovose (magari tutto insieme, e ti dimentichi che è primavera…successo anche questo ovviamente, e a Spotorno, mica a Livigno… 🙂 ) quando ti tocca rientrare in camper prima del previsto e dover trascorrere parecchie ore al chiuso. Se non hai figli, ti butti in mansarda e ti fai un bel pisolino, cullato dal ticchettio della pioggia. Con figli piccoli, che hanno limitata autonomia di gioco e divertimento, qualcosa ti devi inventare. Fondamentali: qualche gioco portato da casa (o traslocato permanentemente in camper), dvd e pc portatile, fogli e pennarelli!
Oltre ai modi per far passare il tempo, vi sono altri accorgimenti che mi sento di condividere e consigliare, soprattutto per camperisti di primo pelo e con figli a bordo:
- Aumentare possibilmente la superficie sulla quale muoversi: noi abbiamo messo una piccola passerella per coprire il gradino dalla porta di ingresso. Sembra niente, ma così facendo si sfruttano anche i centimetri e la zona d’ingresso si trasforma in una piccola sala giochi. L’ideale è un lettone in coda, che diventa una piazza per giocare, noi invece abbiamo i lettini in coda e il letto grande in mansarda, inadatto per farci giocare le bimbe.
- Coibentare e imbottire i lettini: mia moglie ha predisposto delle tendine e delle imbottiture per i lettini in coda, che sono a contatto con la porta del gavone, fonte eterna di spifferi. E sulla porta d’ingresso, alla sera, stendiamo una coperta.
- Modulare gli spazi degli armadi, in modo che siano funzionali alle attività determinate dall’aver bimbi piccoli…cambi pannolini in primis!
- Far capire da subito ai bambini che il camper NON è la casa. Non si sale sul divano in piedi, non si corre, non si salta come pazzi, e si fa più attenzione del solito alla pulizia.
- Installare un pannello solare: noi lo avevamo già, e ritengo che sia l’accessorio più utile per poter essere davvero indipendenti e autonomi.
Queste poche regole di sopravvivenza, una buona manutenzione del mezzo (affidandosi anche ad esperti di cui si ha fiducia) e tanta tanta, tanta confidenza con la vita “en plein air” e “fai da te”, lontana dagli alberghi 5 stelle, dai villaggi turistici e della vacanze sedentarie: il camper non è un mezzo per tutti, ma per viaggiare per piacere e non per arrivare… perché, in fondo, a Capo Nord – il Nirvana dei camperisti, e prima o poi ci avventureremo anche noi – non c’è nulla, è solo viaggio. IL Viaggio. Ma con bimbe piccole meglio evitare (non se lo godrebbero) e optare per luoghi più “consoni”. Ecco, a proposito e per concludere, un elenco di luoghi “ok” (in cui ci siamo trovati bene, buoni anche per la notte) per viaggi in camper con prole:
- Bergeggi / Spotorno presso parcheggio Merello (e di fronte la spiaggia attrezzata Bahia Blanca)
- Rocchetta di Vara, Agriturismo La Debbia
- Orta San Giulio e lago d’Orta, presso l’area di sosta del Sacro Monte di Orta (evitando fine Giugno – la festa con campane notturne di cui parlavo prima 😉 )
- Trentino: Moena, lago di Tovel, lago di Coredo.
- Lago di Costanza (tra Svizzera e Germania) e Cascate del Reno (parcheggio camper delle Cascate)
- Weggis, presso la Fattoria Bauernhof gerbeweid (con latte di mucca fresco per colazione!) in Svizzera
- Lago d’Iseo, presso l’agriturismo Cascina Oglio
- Zibido San Giacomo, alle porte di Milano, presso l’agriturismo Cascina Pioltino
- Crema, presso Agriturismo Le Garzide
- Roccaforte Ligure, presso l’azienda agricola Castello di Roccaforte
- Centro Benessere Bellavita, a Spinetta Marengo (Alessandria)
- Ivrea, presso l’area camper sulla Dora Baltea. A Ivrea, abbiamo avuto anche esperienza con il pronto soccorso pediatrico (per febbrone, niente di grave)
- Valle d’Aosta: Bard e campeggio Grand Jorasses
- Belvedere Langhe, presso agriturismo Ca Matia
- Bardonecchia, area di sosta presso i campi sportivi
- Sant’Antonino di Susa, presso l’area di sosta Borgata Cresto
- Campeggio Capo Ferrato in Sardegna, Costa Rei
- Parma (con sosta e pernottamento a Gattatico, presso agriturismo San Giuseppe)
- Cervo, presso l’area di sosta “Camper Cervo”
- Valeggio sul Mincio, frazione Borghetto, presso il Camper Park Visconteo
- Casteggio, presso l’azienda agricola Fratelli Guerci
Tutte le nostre avventure camperistiche sono descritte nella sezione Post Camperistici del mio blog.
Spero possiate trovare consigli utili, per chi ha già un camper, oppure uno stimolo per chi non ha ancora fatto questo… passo verso la libertà!
Massimiliano
[testi e fotografie di Massimiliano]
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benvenuto a questo papà camperista e ai suoi utili consigli!
personalmente ho avuto tre esperienze in camper, un giro d’Italia e un giro della Scandinavia fino a Capo Nord ai tempi dell’università, eravamo giovani, squattrinati, pronti a tutto e anche convivere in 6 in un camper si faceva tranquillamente pur di viaggiare low-cost…. poi una esperienza in camper con ns figlia di 3 anni e mezzo in Nuova Zelanda…che sarà l’ultima per tutta una serie di motivi! io stimo chi sceglie il camper e lo vive bene, e soprattutto chi riesce a trasmettere questa filosofia di vita anche ai propri figli.
Però non credo vada bene per tutti, la miglior cosa è provare a farci una vacanza e poi valutare se è nelle proprie corde.
Monica, complimenti per il coraggio dell’esperienza Nuova Zelanda in camper! forse come prima esperienza con bimbi in camper un po’… “al limite” 🙂
Quello che dici è verissimo: il camper non va bene per tutti, proprio come ho scritto nel post 🙂
ciao Massimiliano,
mi chiamo Marco e con mia moglie e le nostre due splendide figlie di 7 e 4 e mezzo anni, stiamo pensando di affittare per la prima volta un camper per le vacanze di pasqua; visto l’inesperienza di tutti noi abbiamo deciso di rimanere in Italia, noi viviamo in Abruzzo, non abbiamo ancora un itinerario, e pensiamo di noleggiarlo per 6/7 giorni, i tuoi consigli sono molto utili per chi come noi è alla prima esperienza. io sono un motociclista da sempre è condivido la filosofia che è il viaggio la vera vacanza e non la meta qualsiasi essa sia.
saluti Marco
Ciao Marco, piacere di conoscerti e grazie del tuo commento! Avete già scelto la meta della vacanza?
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