Parigi romantica, Parigi per bambini, Parigi in gravidanza e Parigi da scoprire, sempre, ogni volta che ci torni e ti regala angoli nuovi e da condividere. Valentina ci racconta la sua terza vacanza nella capitale francese, questa volta con la famiglia al completo…o quasi…
So che Parigi è una delle mete più gettonate e che anche Bimbi e viaggi le ha dedicato alcuni articoli, ma è una delle mie città preferite in assoluto, ci sono stata tre volte e domani ripartirei, e visto che quest’estate, con Emma, siamo riusciti a vedere tante cose interessanti anche per lei, ho pensato di poter consigliare qualche posto divertente e non ancora citato per una vacanza a Parigi con bimbi.
E poi questo viaggio era ancora più speciale, visto che eravamo 3 e mezzo…. anche Tommaso nella pancia ha macinato i suoi bei chilometri!
La formula era quella collaudata: una settimana di visita, affittando un appartamento in centro città con Airbnb; quest’anno abbiamo scelto un quartiere che Andrea e io amiamo molto, il 5° arrondissement, sulla riva sinistra della Senna, quello del Pantheon e dell’Università della Sorbonne.
Un quartiere bellissimo e pieno di studenti, molto rilassato, dove ogni sera tornavamo a mangiare nei ristorantini di Rue Moufftarde – o la “Mouff” come la chiamano i parigini – una piccola strada che ancora oggi tutte le mattine ospita un mercato molto caratteristico.
Ecco, forse questa è l’unica nota dolente di Parigi con bimbi… Parigi non è la super baby friendly Berlino, anche se abbiamo trovato sempre persone molto gentili con Emma: a volte i ristorantini tipici francesi, che a me piacciono tanto, sono un po’ impraticabili se il vostro bimbo non è più che adattabile alle sperimentazioni culinarie; è difficile trovare carne senza salse o piatti semplici.
Spesso la scelta migliore si sono rivelati i ristoranti etnici, buonissimi, di cui Parigi è piena: ad esempio, greci per la carne alla griglia, noodles nei ristoranti cinesi e anche una cotoletta in un ristorante libanese!
Parigi per bambini: fuori dalle solite mete
Ma veniamo alle nostre scoperte con Emma: per fortuna per lei e per la mia pancia, avendo già visto Parigi due volte, non avevamo la smania di correre da una parte all’altra della città, avendo già visto più volte gli imperdibili Louvre, Museè D’Orsay, Museè di Cluny, Montmartre, Notre Dame, ecc…. ma comunque rimanevano tantissime altre opportunità!
Abbiamo deciso di lasciare Disneyland Parigi (tappa imperdibile con Emma) per gli ultimi giorni, sperando nel bel tempo: comunque visto che non siamo particolarmente amanti del genere, abbiamo voluto dedicarle solo un giorno e secondo me, per come siamo fatti noi, abbiamo fatto bene… devo dire che la cosa migliore di Eurodisney è stata l’emozione di Emma, un regalo senza prezzo… per il resto, ci siamo divertiti, ma un po’ troppa coda e un po’ troppo merchandising per i nostri gusti!
Fatta questa premessa, abbiamo cercato qualche indirizzo in città e abbiamo fatto scoperte sorprendenti: primo giorno Museè En Herbe, nel 1 arrondissement, il quartiere di Les Halles, un piccolo museo nato apposta per far scoprire l’arte ai bambini, con mostre che possono essere toccate, stropicciate, manipolate… e tanti laboratori! Emma si è divertita a fare l’archeologa, con casco e giubbotto, per ritrovare “opere d’arte” perdute sotto la sabbia.
A Les Halles, una volta sede del grande mercato di Parigi, che oggi è stato trasformato in un quartiere avveniristico, di vetri e giardini, abbiamo trovato poi un parco giochi incredibile per Emma… enorme! Provate a cercarlo se siete da quelle parti!
Un’altra meta che ci ha entusiasmato è stata la Citè de La Science, un paradiso della scienza per adulti e bambini: il parc de la Villette, situato un po’ fuori dal centro città, è un quartiere avveniristico che racchiude un museo della scienza interattivo per i grandi, un cinema quattro d in un enorme geode, la Città della Musica, un vero sottomarino da esplorare, teatri, esposizioni, giardini e negozi di gadget e giocattoli scientifici meravigliosi… è lì che abbiamo comprato il mitico robot Giancarlo, che poi ci ha accompagnato per tutto il resto del viaggio!
Ma soprattutto per i bambini ci sono les Citès des Enfants, due esposizioni permanenti, una per bimbi da 2 a 7 anni e una per i più grandicelli, da 5 a 12 anni, dove i giovani visitatori possono cimentarsi con esperimenti di ogni tipo, sul corpo umano, l’acqua, l’aria, le macchine, la luce: noi abbiamo visitato la mostra 2-7 anni e Emma si è esaltata! Alla fine c’era un vero cantiere, con mattoni di gomma piuma, carriole, carrucole, dove i grandi non possono entrare e i piccoli collaborano come veri operai… bellissimo!
Girando e girando per Parigi abbiamo vissuto un’altra esperienza magica, un salto indietro nel tempo, alla fine dell’ottocento: proprio nel centro dei Jardins de Luxembourg, al confine tra il quinto e sesto arrondissement, si trova una grande vasca artificiale, dove, per pochi Euro, vengono affittate delle bellissime barche a vela di legno, che i bambini possono far navigare da un confine all’altro, spingendole con bastoni e correndo come matti.
Le barche di legno che navigavano, le seggiole verdi in mezzo ai fiori, i viali alberati… sembrava di essere immersi in un quadro impressionista.
Comunque, abbiamo trovato anche musei a misura di Emma, come il Centre Pompidou, uno dei musei di arte contemporanea più importanti del mondo, un enorme cubo di vetro e acciaio che ospita collezioni permanenti e temporanee di video, installazioni, e opere di arte contemporanea straordinarie… forse la mostra in sè non sarà stata così interessante per Emma (in realtà avevamo anche voglia di vedere qualcosa per noi), ma ci sono spazi ed esibizioni dedicate ai bambini, che possono scorrazzare per gli enormi spazi, e dai piani alti si può godere di una vista a 360° della città: Emma si divertiva a trovare la Tour Eiffel da ogni angolazione!
Un altro museo che ci è piaciuto tantissimo è il Museo Rodin, in Rue Varenne (7 arrondissement), installato all’interno dell’Hotel Particulier (il palazzo privato con giardino) che era stato l’abitazione del grande scultore, famoso autore del Bacio e del Pensatore, che si trovano tutt’ora nella collezione.
Il Museo Rodin è il mio museo preferito di Parigi: piccolo, raccolto, con sculture meravigliose, ed un giardino spettacolare, in cui sono disposte ad arte altre opere dello scultore, dove abbiamo passeggiato e corso e saltato per ore sotto il sole che era spuntato all’improvviso, dopo un bruttissimo acquazzone.
Parigi è bella anche per questo… il tempo fa il suo giro così in fretta, che in poche ore, un cielo carico di nuvole nere e di pioggia, si trasforma in un cielo azzurro di porcellana!
Devo dire che una settimana è volata, tra rotolate sull’erba ai Giardini delle Tuilleries, parate dei carri allegorici di Disneyland, pan aux chocolat, corse in metropolitana e tavoli all’aperto, mentre la Senna ci salutava ogni volta che l’attraversavamo!
Sono così contenta di sentire Emma che, ancora oggi, dopo mesi, mi dice che Parigi è la sua città preferita e mi chiede di tornarci: e io non vedo l’ora di farlo, di farla conoscere anche a Tommaso e di trovare ancora nuove avventure meravigliose!
Ciao da Parigi!!
Valentina
(Testi e fotografie di Valentina Forni)
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