In ValSeriana, vicino a Bergamo, Babbo Natale è un po’ vagabondo e ogni anno cambia casa: quest’anno è Gandino. Grazie a Daria oggi conosciamo la “Casa Bergamasca di Babbo Natale”.
Anche quest’anno, puntualmente a inizio Novembre, abbiamo iniziato a pensare a dove potevamo portare Chicco per fargli incontrare il suo amico Babbo Natale.
Lo scorso anno lo abbiamo portato a Ornavasso a visitare la famosa grotta di cui ha già parlato Jessica qui > La grotta di Babbo Natale a Ornavasso < che ci era piaciuta abbastanza, anche se, probabilmente a causa dell’eccessivo affollamento e della parziale disorganizzazione di chi gestiva l’evento, non ci aveva entusiasmato al punto di tornarci per due anni di fila.
Approfittando del fatto che abbiamo dei cari amici che abitano in ValSeriana e che non vediamo da un po’, abbiamo organizzato con loro una piacevole gita domenicale alla “Casa bergamasca di Babbo Natale”, che quest’anno si trova nel paese di Gandino, in provincia di Bergamo.
La casa bergamasca di Babbo Natale è itinerante ed ogni anno cambia location. Quest’anno è stata allestita in un antico palazzo della Contrada Castello proprio nel centro di Gandino.
La nostra giornata alla Casa Bergamasca di Babbo Natale
Arriviamo in paese verso le 16:00, troviamo facilmente parcheggio poco distante dalla casa e a piedi percorriamo le strette e suggestive stradine del paese, che un po’ mi ricorda quelli che si vedono nel presepe.
Il piccolo palazzo è completamente addobbato a festa e scintillante di luci. Vi si accede tramite una porta ad arco e nel cortile si viene accolti da alcuni zampognari in costume che suonano e si scaldano attorno ad un caratteristico braciere col fuoco.
C’è un po’ di gente, ma la fila non è lunga ed in pochi minuti siamo all’interno.
A differenza della grotta visitata lo scorso anno, qui hanno voluto ricreare una vera e propria casa, con tanto di cucina, bagno, salotto, camera da letto e fattoria.
Si entra subito nella cucina, dove si trova un grande tavolo ed un bellissimo camino in pietra con paiolo; poi si passa in una saletta dove un simpatico elfo accoglie i bambini consegnando loro una specie di collana fatta da uno spago ed un ciondolo di legno su cui ogni bimbo dovrà scrivere il proprio nome.
Nella sala successiva c’è il materiale occorrente per scrivere la propria letterina, in cui viene richiesto di lasciare anche un recapito telefonico, poiché ci sarà un’estrazione ed il bimbo estratto vincerà per tutta la sua classe una gita di una giornata in una fattoria/agriturismo della zona.
Con la nostra letterina in mano, saliamo una rampa di scale e ci troviamo al primo piano del palazzo, dove ci aspetta Babbo Natale con la simpatica (moglie?) Edith.
La stanza è piccola ed accogliente e come tipico di noi italiani, la gente si accalca attorno al punto di interesse anziché mettersi ordinatamente in fila.
Tuttavia non c’è molta ressa per fortuna, quindi riusciamo presto a raggiungere il nostro amico vestito di rosso e con la grande barba bianca, che fa accomodare Chicco accanto a lui sul divano e si fa consegnare la letterina che mette al sicuro in un grande cesto.
Chicco lo guarda un po’ intimorito, gli consegna la lettera e balza veloce giù dal divano, quindi lo acchiappo e lo faccio sedere nuovamente. Babbo Natale lo guarda e gli dice: “allora cosa mi vuoi chiedere?”…e lui senza esitazione:
“anche se ho fatto un po’ il monellino me li porti lo stesso i regali?”
Fantastico!!!
Lui lo rassicura, poi gli offre un lecca lecca che tiene in un cestino accanto a sé e, prima di salutarlo, la signora Edith gli regala anche una penna di legno a forma di pagliaccio.
Tutto felice con i suoi regalini e finalmente tranquillo perché ora sa per certo che i regali gli arriveranno, avendo avuto la conferma da Babbo Natale in persona, passiamo a visitare la camera da letto ed il bagno.
Terminata la visita del primo piano, saliamo un’altra rampa di scale che porta ai laboratori degli elfi dove è possibile fare qualche semplice ma grazioso lavoretto che i bimbi si possono poi portare a casa come ricordo.
Nel primo laboratorio si possono creare delle bacchette magiche con stelle di cartoncino e stelle di lana, che un elfo molto efficiente assembla con colla a caldo e riconsegna ai bimbi che le hanno precedentemente ritagliate.
Il materiale (cartoncini, lana, forbici) è disponibile gratuitamente e disposto su grandi tavoli di legno dove ci si può sedere a lavorare con calma su comode panche.
Il secondo laboratorio si trova accanto al primo ed è identico, se non che al posto della stella rossa, sul bastoncino viene incollato un alberello verde.
Nel terzo laboratorio si prepara un addobbo fatto di legnetti pre-forati, verniciati di bianco che si devono infilare in uno spago chiuso a una estremità da una pigna, mentre all’altra estremità il tutto viene fermato da un alberello verde sempre di legno.
Trovo che questi laboratori siano semplici ma molto carini ed adatti anche ai bimbi più piccoli.
Nel frattempo attorno si è fatto buio ed il palazzo tutto illuminato è davvero molto scenografico e magico.
Scendendo si incontra una piccola fattoria dove è possibile vedere un po’ di animali tra cui pecore, capre, oche e conigli.
Per uscire si deve scendere ulteriormente, passando dal piano sotterraneo, dove sono stati allestiti dei piccoli mercatini con oggetti di artigianato locale.
Subito prima dell’uscita, in un angolino, c’è un’altra gentile elfetta che trucca i bambini, così che possano portare con loro ancora un po’ di magia e prolungare il ricordo di questa piacevole esperienza.
Noi passiamo oltre e raggiungiamo l’uscita, visto che ormai si è quasi fatta l’ora di chiusura.
Qualche informazione pratica
I passeggini devono essere parcheggiati all’esterno, poiché la casa è su più piani e con parecchi gradini.
Il biglietto di ingresso costa 7 euro per gli adulti ed i bimbi fino a 3 anni compiuti entrano gratis.
La casa è aperta dalle 14:00 alle 18:00, ma in un paio d’ore la si visita con tutta calma.
A noi la visita è piaciuta, la location è semplice, ma ben curata e soprattutto non abbiamo trovato la ressa ed il sovraffollamento dello scorso anno malgrado fosse domenica; inoltre è praticamente tutto al coperto, cosa che in caso di maltempo non è da sottovalutare.
Molto carina l’idea dei laboratori ed i bambini sono contenti di avere tanti piccoli ricordi da portare a casa.
Personalmente ho anche apprezzato il fatto che ti permettano di fare le foto in autonomia e che non cerchino come al solito di venderti all’uscita la loro foto con Babbo Natale.
Qui l’organizzazione è decisamente più “rustica” e meno commerciale rispetto ad altri posti visitati in precedenza.
La foto da appendere al frigorifero ce l’abbiamo comunque: l’ho fatta io, l’ho stampata, ho aggiunto un piccolo calendario e questa sera la attacchiamo!
Daria
{ Testi e fotografie di Daria Saini }
(La foto di copertina è tratta dal sito della Casa)
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