Oggi parliamo di uno dei più grandi dilemmi per quasi tutte le mamme italiane che vorrebbero viaggiare però…. “come facciamo con la pappa?”. Don’t worry, ci siamo passate anche noi e vi raccontiamo come abbiamo fatto.
Partiamo subito da due presupposti che devono essere chiari a tutti:
- avere dei timori, soprattutto quando si è alle prese con i primi viaggi lontano, è umanissimo. Farsi limitare dal “terrorismo psicologico” dilagante, no. Vi ricordate cosa dicevo qui? > 8 cose da non dire mai a una mamma viaggiatrice. Ecco, sorrisino ebete a tutte quelle che vi dicono che non si può viaggiare a causa del cibo. E ve lo dico io che ho spesso viaggiato in isolette sperdute in mezzo al mare, dove trovare market o ristoranti era un’impresa quasi impossibile;
- se i nostri bimbi non mangiano, se non vogliono assaggiare cibi nuovi, ecc…ecc… la colpa è nostra (escludendo problemi di salute, ovviamente). E nostro sarà il merito di superare assieme eventuali problemi di questo genere. Ma non abbiate paura, nessuno dei nostri figli si lascerà mai morire di fame, e dopo un giorno di digiuno si mangerà anche un pollo al curry piccantissimo. Detto ciò, possiamo anche trovare vie di mezzo aiutando loro (e noi stessi) a godersi meglio il cibo, a casa e in viaggio.
Come fare per lo svezzamento in viaggio?
Lo svezzamento è sicuramente il periodo più impegnativo -da un punto di vista gastronomico- per viaggiare, soprattutto per le famiglie che hanno scelto un percorso tradizionale, che limita l’introduzione dei cibi nel corso del tempo. Molto meglio per chi, avendo scelto l’autosvezzamento, ha lasciato libertà ai bimbi di assaggiare qualsiasi cosa volesse.
Io ovviamente rientro nella prima categoria: svezzamento non solo tradizionale ma anche lentissimo, durante il quale ho affrontato diversi viaggi, di cui alcuni in mete tropicali dove il rischio di non trovare niente di “commestibile” ha ovviamente alimentato il mio “essere pronta a tutto” anche sul fronte cibo (non solo sul fronte salute > medicine da portare in viaggio)
Come ho fatto?
Mi sono sempre organizzata da casa con ciò che ritenevo indispensabile per essere autonoma nella preparazione dei pasti di mia figlia:
- fornellino elettrico, per poter cucinare anche in assenza di angolo cottura (hotel o campeggio che fosse…). Lo imbarcavo in stiva e lo utilizzavo a destinazione. Attenzione però a verificare il voltaggio del luogo in cui si va: nell’isola di Barbuda per esempio (zero ristoranti e zero market, per la cronaca) il voltaggio era 115 volt e l’acqua impiegava circa 1 ora per arrivare ad una temperatura vicina all’ebollizione!
Io mi sono sempre trovata bene con questo modello:
- pentolina (misura utile per una porzione di pappa) e set di posate per cucinare;
- thermos/contenitori di plastica per conservare il cibo mentre eravamo in giro;
- posate da campeggio;
- scaldalatte ad immersione (questo oggetto l’ho trovato utilissimo per diversi anni, poichè mi consentiva di scaldare il latte o l’acqua ovunque ci trovassimo, in modo semplice e rapido)
- Quando viaggiavamo in auto mi portavo il cuocipappa della Chicco per poter preparare brodo e passato di verdure acquistate sul posto
Quali cibi portare con sè in viaggio durante lo svezzamento?
Qui non posso che riportare alcuni suggerimenti di massima, da adattare alle esigenze/gusti di ciascuno ed alle tipologie di viaggio (in aereo o auto, in Europa o negli altri continenti):
- pastina
- omogeneizzati vari
- brodo in polvere
- formaggini a lunga conservazione
- olio d’oliva
- concentrato di pomodoro in tubetto
- un vasetto di pasta al sugo (di quelli che si comprano già confezionati) da mangiare in aereo, dopo averlo fatto scaldare dalla hostess
- biscotti secchi e crackers
- latte in polvere
- camomilla/tisane
Attenzione ai liquidi nel bagaglio a mano se si deve volare: se da un lato è comprensibile la voglia di tenere con sè più omogeneizzati possibile, dall’altro è bene sapere che:
- in teoria è possibile tenere nel bagaglio a mano solo la quantità di cibo strettamente necessaria per il viaggio;
- in caso di controlli scrupolosi, in aeroporto vi faranno aprire ed assaggiare tutti i barattoli (e, oltre al fatto che molti fanno schifo 😉 , il giorno dopo saranno da buttare).
Cosa mangiano i bambini in viaggio per il mondo?
Indipendentemente dal tipo di svezzamento, dall’inappetenza e dall’apprensione di noi mamme, è però bene precisare che in ogni angolo di mondo (o almeno in ogni angolo di mondo da noi visitato) si possono trovare cibi adatti ai nostri palati.
E questo ve lo dico per esperienza diretta poichè, pur avendo spesso viaggiato in paesi sottosviluppati e privi di strutture turistiche particolarmente evolute, ho sempre trovato qualcuno disposto a prepararci:
- un piatto di pasta in bianco (il riso bianco è spesso utilizzato per accompagnare ogni portata, quindi basta portarsi -eventualmente- un po’ di olio d’oliva per condirlo dandogli un sapore più appetibile);
- un pezzo di pollo o un pesciolino al forno o alla griglia, senza sapori strani (basta dire “no spicy” nei paesi che tendono a rendere tutto piccante);
- qualcosa di assimiliabile ai cracker e ai biscotti secchi
- frutta a volontà
- molto più spesso di quanto si possa immaginare poi, patate (fritte o al forno), wurstel, uova (fritte, sode o sotto forma di omelette)…
Insomma, qualcosa di gustoso anche per il classico bimbo italiano l’ho sempre trovato ovunque e non di rado mi sono riportata a casa gli omogeneizzati che mi ero portata in valigia.
Per non parlare delle città o dei paesi più civilizzati dove è certamente più facile trovare ristoranti internazionali con gusti più simili ai nostri.
In generale, inoltre, è bene ricordare che i bambini sono svezzati, in un modo o nell’altro, in tutti i paesi del mondo, quindi la cosa più semplice da mettere in pratica è seguire le “regole” del paese che ci ospita.
Diamo il buon esempio
A parte ogni possibile consiglio, non sottovalutiamo mai i nostri piccoli esploratori, che potrebbero essere molto più predisposti di noi ai nuovi sapori: alle Seychelles ci facemmo tante scorpacciate di carpaccio di tonno dalla mitica Farida che ce le ricordiamo ancora e nessuno in famiglia si tirò indietro.
Inoltre, per abituarci anche a casa ai sapori diversi, ogni tanto è bene andare nei ristoranti etnici.
Infine, come sempre avviene per ogni cosa che ci riguardi, siamo noi per primi a dover dare il buon esempio.
Se poi i bimbi non si innamoreranno del sushi, amen, l’importante è che, in caso di necessità, si accontentino di mangiare quello che c’è…soprattutto quando sarà finita l’epoca degli omogenizzati di mammà! 😉
Adesso invece ci facciamo raccontare le esperienze da altre 3 mamme:
Consigli per chi viaggia in appartamento
Cosa mangiare in India
Cibi alternativi per lo svezzamento
Quali cibi portare se si alloggia in appartamento:
i consigli di mamma Flavia
Da quando sono nati Gaia e Matteo abbiamo sempre alloggiato in alberghi e case con angolo cottura.
Dal momento del volo, nel bagaglio a mano ho sempre tenuto biscotti secchi e crackers, banane e parmigiano in cubetti incartati singolarmente, a volte anche prosciutto cotto (attenzione però a verificare bene quali cibi è vietato importare nei paesi dove state andando!).
In valigia, invece, mi è capitato di portare alcuni cibi facili da conservare, che non richiedessero frigorifero e che mi avrebbero potuto aiutare in momenti di “crisi”. Molto comodi sono:
- il purè in busta: basta un boiler o un forno a microonde, sazia ed è buono!
- le pappe di avena (detto anche porridge): si trovano già pronte, basta versare latte o acqua calda e si riempie il pancino!
- i sughetti già pronti delle svariate marche di omogeneizzati
- un pacchetto di pasta
- qualche merenda cremosa, sempre delle marche da omogeneizzati
- succhi di frutta in brick o quelli tipo “squeeze”
- una ciotola da forno a microonde! (io uso quelle di ikea!)
Devo dire la verità, sono tutte cose che a casa non compro MAI (a parte il purè), ma che in viaggio, almeno una volta, ho utilizzato (bene o male mi è capitato di trovare prodotti simili ai nostri sui banchi dei supermercati o negozi specializzati del posto, ma trovo comunque comodo portarmeli dietro per non dover girare a cercarli).
A parte questi piccoli break casarecci, dall’America al Giappone, siamo sempre riusciti a trovare il modo di far mangiare cibi sani ai bambini nei ristoranti del posto e con i prodotti tipici.
L’importante è affrontare l’argomento cibo con serenità, nel modo meno rigido possibile. Accettare che il bimbo, durante la vacanza, cambi tutte le sue abitudini, comprese quelle alimentari. Come si adatterà ai luoghi, agli orari, ai visi nuovi, accetterà anche i nuovi sapori!
E, se vi spaventate per l’assenza di vitamine nei piatti, puntate sulle centrifughe di frutta!!
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Anche in India i bimbi possono mangiare:
i consigli di mamma Michela
Quando ho comunicato che saremmo andati in Kerala (India) con il nostro 3enne, la prima domanda che tutti mi facevano era: “Ma come fai con il cibo? Non può mica mangiare indiano per 2 settimane“. Ecco, sicuramente l’India è una delle destinazioni-spauracchio per i genitori con pargoli dai gusti difficili, ma devo dire che con un minimo di accortezze riuscirete a sfamare la prole senza grosse difficoltà.
Io sono partita portandomi in valigia solo degli snack: il nostro tour prevedeva lunghi tragitti in auto (nonchè un sacco di voli aerei) e volevo essere sicura di avere qualcosa da fare sgranocchiare a Memi in caso di emergenza.
Visto le temperature tropicali, evitate dolci e dolcini a base di creme, marmellate e cioccolata: io ho avuto l’idea geniale di portarmi dei paninetti al cioccolato e mi si sono sciolti nel giro di 2 h, una vera e propria schifezza nello zaino. Ottimi invece crackers, uvetta (Memi ne va pazzo) e altre cose secche tipo biscotti o schiacciatine, possibilmente in monoporzioni così ve ne mettete una in borsa e il pacco lo mollate in valigia.
Per quanto riguarda i pasti principali, abbiamo sempre trovato tutto in loco e ci siamo reinventati delle ricette con quello che era a disposizione nei vari chioschi e baretti (abbiamo sempre soggiornato in hotel, quindi non ho mai cucinato). Memi ha gradito molto il riso in tutte le sue varietà: riso bianco, riso con uovo strapazzato, riso fritto, riso con pollo, riso con verdure e via dicendo. Quello lo si trova sempre e ovunque, il classico basmati, basta solo specificare che non lo si vuole piccante e il gioco è fatto.
Altra cosa che Memi ha mangiato in abbondanza sono stati i vari pani e focaccine onnipresenti.
Per compensare la mancanza di verdura (che c’è in abbondanza, ma non mi fidavo troppo a dargliela cruda), lo gnomo ci ha dato dentro con la frutta: banane a go-go (fresche oppure fritte, una delizia), frutta tropicale, latte di cocco e succhi vari.
Senza parlare della quantità spropositata di gelati: c’erano 35 gradi e umidità da paura, praticamente ci sono stati giorni in cui si è nutrito solo di quelli.
Anche per la colazione nessun problema: negli hotel hanno il classico buffet internazionale con torte, pancakes etc, mentre se si alloggia in famiglia si possono chiedere succhi di frutta e frittatine dolci. Ovviamente, più le città sono grandi più si trova ampissima scelta di catene tipo McDonald, Pizza Hut o simili, di cui sinceramente non sono una grande fan ma – in caso di emergenza – sono a disposizione per piccoli italiani affamati.
Riassumendo, i miei tre suggerimenti per mangiare in India con i bambini:
- chiedere sempre se la pietanza è “spicy” e specificare che non la si vuole piccante perchè è per un bambino (comunque, prima di dargliela, assaggiate sempre voi);
- a meno che non mangiate in hotel, privilegiate per quanto possibile chioschi, baracchini e ristoranti che cucinano a vista: so che possono sembrare più’ sporchi di altre soluzioni, ma almeno siete sicuri di come stanno cuocendo o friggendo il cibo (meglio una pietanza cotta e servita in un cono di carta da giornale che una cosa semplicemente riscaldata in forno e servita in un piatto d’oro);
- take it easy, che anche se per 2 o 3 settimane il baby viaggiatore non mangia seguendo il menù del nutrizionista non succede nulla: lasciateli sperimentare e pasticciare, è vacanza pure per loro no? anche se si ingozzano di banane e gelato alla vaniglia non succede nulla, quando poi si torna a casa ci si rimette tutti in regola.
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Mangiare in viaggio: le alternative di mamma Enrica per uno svezzamento “internazionale”
Non mi ricordo se l’ho gia scritto da qualche parte, ma uno dei miei proverbi preferiti è sicuramente: necessità fa virtù!
Con questo spirito, soprattutto visto che non viviamo più in Italia da quasi 10 anni ormai, abbiamo “metabolizzato” (nessuna espressione sarebbe più adatta!) una lista di alimenti, non proprio comuni alla cultura culinaria italiana, che si sono dimostrati ottime alternative non solo nella nostra (e dei nostri bimbi/e) vita di tutti giorni, ma anche durante i viaggi in giro per il mondo:
- Patate dolci, comunissime negli Stati Uniti, paesi caraibici ma anche in Asia, sono appunto dolci e sembrano piacere ad ogni pargolo del pianeta.
- Riso, in alternativa alla pasta e al pane: praticamente ovunque al mondo, un pugno di riso non si nega a nessuno e fornisce i carboidrati necessari alla giornata. Ovvio che il riso non è estraneo alla cultura italiana, ma noi lo consumiamo per lo più come pasto principale, mentre in giro per il mondo un po’ di riso al vapore sostituisce il pane senza problemi.
- Kale, dal sapore simile al broccoletto, verdura molto usata in molti paesi del Nord Europa (qui in UK ne vanno matti, ad esempio), è un’ottima alternativa quando ecco, broccoletti, cicoria e similaria non sanno neppure cosa siano!
- Curry di verdure giapponese. Non è speziato come quello indiano, ad esempio, e non è altro che una salsa di verdure bollite/stufate con cui si condisce per lo più la carne. A Martina piace tantissimo!
- Mango. Lo sapevate che il mango è uno dei frutti ritenuti migliori per cominciare a svezzare i bambini in molti paesi? Noi cominciamo con la mela, loro con il mango! Frutto dolce, morbido, ricco di vitamine, è adattissimo per i bimbi in piena fase svezzamento!
- Lenticchie, altra alternativa usata in molti paesi, soprattutto in India, durante lo svezzamento e facilmente reperibile un po’ ovunque (ad esempio nei paesi mediorientali). Un piattino di lenticchie cotte al vapore anche scondite o con poco olio o salsa di pomodoro costituiscono un’ottima alternativa se ad esempio i piatti di carne che si trovano in giro sono troppo speziati o piccanti!
- Zuppa Ramen di carne. Togliete le uova sode se non vi piacciono (o non piacciono ai vostri bimbi) e mangerete nulla di diverso di un buon brodo di carne (carne spesso presente all’interno, bollita e morbidissima) con tagliatelle all’uovo.
- Katsu. No giuro non è una parolaccia ma carne (pollo o maiale); possono essere consumati fritti; se i vostri bambini mangiano soltanto cotolette e spinacine, non potete sbagliare!
Enjoy!
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Milly
{Testi di Milena Marchioni, Flavia Ferranti, Michela Toffali e Enrica Ippoliti}
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Vabbe, dopo il racconto di Enrica mi e’ venuta fame 🙂 Scherzi a parte, ribadisco che davvero si possono sfamare senza problemi i bimbi ovunque, baste usare la famosa “arte dell’arrangiarsi”. Quando siamo stati a Barbados, Memi aveva 13 mesi e pochi denti, quindi era ancora in fase pappe etc. Beh, noi abbiamo sempre fatto giornate intere in spiaggia senza dover tornare a casa nemmeno per il pranzo: mi ero portata un thermos per le pappe e una borsetta termica per i liquidi, e il cucciolo ha sempre mangiato in spiaggia pacifico e beato. Per il pranzo pappine a base di farine (che nel thermos rimangono piu’ buone della pasta, quella gliela facevo alla sera), un bel biberon di acqua e poi compravo direttamente in spiaggia la frutta tipo banana, mango, papaya, ananas. Bambino sfamato e genitori abbronzati 🙂
Anche noi sempre pranzi in spiaggia, usando il thermos che ho linkato nel post, molto comodo perchè consentiva anche di conservare 2 diversi tipi di cibo 😉
Mi e’ appena venuta in mente un altro suggerimento che mi diede una health visitor (l’equivalente di una ostetrica ma attenta/o ai primi mesi dei neonati).
Quando si sta svezzando un bimbo/a, la quantita,’ come per il latte del resto, dovrebbe essere sempre dettata dal bimbo/a.
Una regola generale per ritenere il pasto solido sufficiente dovrebbe essere quella del “pugnetto”: se il bimbo/a mangia almeno l’equivalente in volume del suo pugnetto, il pasto solido puo’ essere ritenuto sufficiente.
Se cosi’ non e’ stato la cosa migliore e’ offrire un bicchiere di latte o un succo di frutta.
Io l’ho trovato un consiglio semplice e molto pratico soprattutto in viaggio per regolarsi un po’ e rassicurarsi quando sembra che tutte le regole sull’alimentazione vadano un po’ a gambe per aria!
Sì esatto…dobbiamo anche aggiungere che spesso siamo in ansia perchè “non mangiano abbastanza”… colpa delle nostre meravigliose nonne che ci riempivano i piatti di pasta fino a che non scoppiavamo! <3
Questo post è meraviglioso, dettagliato e puntuale.
Molto utile soprattutto per quelle mamme, come me, che fanno molta fatica con l’organizzazione dei pasti, grazie!
Grazie Elisa, sei molto gentile..
Sono certa però che a te servono molte meno cose rispetto a quelle che mi portavo dietro io 😉
Post che un giorno mi sarà utilissimo, immagino! 🙂
E risponde a tante domande che sento fare da genitori… anche con buon senso. Perché in ogni Paese del mondo si può trovare del cibo adatto, evidentemente
ciao, a presto
p.s. leggendo mi sorge solo una domanda… ma i bambini indiani mangeranno piccante? 🙂
Grazie Patrick!
Sì, diciamo che noi italiani siamo molto legati al cibo…d’altronde qui da noi si mangia benissimo, quindi è normale… ma il timore di non trovarne è sempre eccessivo.
Purtroppo molti si fanno bloccare da questo, anche se bastano davvero pochi semplici consigli…in fondo viaggiamo in paesi che sono abbastanza civilizzati quindi nessuno resta a digiuno…
E comunque sì, i bimbi là mangiano piccantissimo! Io in Sri Lanka una volta ho messo in bocca una patatina che mi ha offerto un bimbo (di quelle tipo patatine pai per capirci) e la bocca per poco non prendeva fuoco!! 😉
D’altronde le spezie sono antibatterici naturali, quindi probabilmente si sono diffuse nell’alimentazione anche per questa importante funzione..
Patrick: si! E l’aggiunta delle spezie viene aggiunta gradualmente per far accettare i sapori!
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