[GUEST POST] Con gli amici si parla spesso dell’argomento “battesimo dell’aria”: “tu quando hai fatto fare il primo volo a Matteo? Com’è andata? Con chi eri? Che consigli mi dai? Lo rifaresti?”
Ecco allora che oggi vi racconto la mia esperienza.
Matteo ha preso il suo primo aereo a 2 mesi e 1 settimana.
Il suo battesimo dell’aria è avvenuto in una tratta piuttosto breve: Brindisi-Bologna, della durata di circa 1 ora e un quarto, di ritorno dal mare del Salento. Eravamo soltanto io e lui, perché papà era già tornato al lavoro da qualche tempo, mentre noi ci godevamo acqua cristallina, spiaggia, nonni, buon cibo…
Fortunatamente ci hanno portati i nonni in auto fino all’aeroporto e avevamo già fatto il check in on line (anche perché con Ryan Air non avremmo avuto alternative), quindi l’attesa è stata relativamente breve.
Avevamo con noi soltanto un bagaglio a mano (un trolley rigido), dentro cui, oltre ad un pannolino, le salviette ed un cambio d’emergenza, ho potuto portare liquidi e creme (perchè per i bimbi in genere è consentito!). La carrozzina ce l’avevano prestata in Puglia, quindi non abbiamo trasportato altro con noi.
Matteo l’ho subito messo comodo e raggomitolato dentro la mia fascia Moby (un regalo preziosissimo di un’amica cara, che potete vedere in foto), davanti, con la testolina a contatto col mio cuore e pienamente sotto controllo, in modo da avere la mani libere per gestirmi il trolley, il cellulare e le carte di imbarco.
Siamo passati insieme sotto il metal detector (qui devo aprire questa parentesi perché non sempre è andata così: in alcuni casi ho dovuto togliere la fascia, farla passare sul rullo e tenere Matteo in braccio, in altri ho dovuto passare Matteo al personale addetto alla sicurezza, sempre sotto al metal detector, e poi sono passata io e me lo sono rimesso in fascia. Insomma, le procedure non sembrano standardizzate e la mia preferita è ovviamente quella in cui il bimbo rimane con me nella fascia, ma tant’è) e poi siamo andati verso l’imbarco.
Abbiamo scelto di non acquistare l’opzione di imbarco prioritario (anche perchè più tardi si sale e meno tempo si deve stare fermi su!) e ci siamo messi in fila dietro agli altri.
Io parlo sempre tanto con Matteo (sono convinta che i bimbi capiscano molto di più di quello che noi pensiamo o di cui ci accorgiamo!), ancora di più nelle situazioni nuove, quindi quest’esperienza gliela raccontavo passo dopo passo e lui stava buonino, li accoccolato, protetto e in attesa, insieme a me.
Ovviamente ero agitatissima, perché era un’esperienza nuova, ma cercavo di contenere l’ansia per non trasmetterla al mio cucciolo.
I passaggi successivi sono stati molto veloci: consegna carte di imbarco, avvio a piedi verso l’aereo, salita della rampa di scale per l’accesso all’aereo dove un ragazzo (passeggero) mi ha portato il trolley di sua spontanea volontà (le persone in viaggio sono estremamente disponibili e collaborative con le mamme che viaggiano sole coi piccolini – un’altra volta mi ha aiutata un’hostess) e me l’ha anche messo nella cappelliera, individuato un posto libero ci siamo accomodati.
Ecco, il più era fatto.. mancavano solo decollo-volo-atterraggio.
Matteo non si era scomposto più di tanto, ma, dopo averlo legato alla cinturina per i neonati (che si allaccia a quella dell’adulto) che ci ha portato l’hostess ed aver ascoltato attentamente (cosa fatta di rado prima… ma le responsabilità di mamma si fanno sentire in queste occasioni!) le procedure per le situazioni d’emergenza, l’ho attaccato al seno. Questo perché avevo letto on line, e il pediatra me l’aveva confermato, che ai bimbi durante il decollo e l’atterraggio possono dare fastidio le orecchie che si tappano e, non sapendo risolvere il problema deglutendo, si ovvia a questo facendoli ciucciare. C’è da dire che Matteo è un vero fan della titta (o “chicca” come la chiama lui oggi!) e quindi non mi è stato difficile: ogni volta che gliela proponevo ci si fiondava! Comunque è sufficiente che i bimbi ciuccino, quindi vanno benissimo anche il biberon, il ciuccio o il dito!
Poi siamo partiti. Matteo non ha mai pianto, anzi il dondolio l’ha addormentato. Io me lo guardavo e mi sono goduta il volo.
Quando hanno annunciato l’approssimarsi dell’atterraggio l’ho riattaccato al seno (svegliandolo) e in un battibaleno eravamo a terra.
Si è un po’ innervosito nel momento in cui, parcheggiato l’aereo, tutti si sono alzati attorno a noi, senza ancora uscire dal velivolo.. ma probabilmente si sentiva, come tutti noi del resto, un po’ oppresso.
Prima di scendere lo stesso passeggero gentile mi ha ripreso il trolley, poi con il bus siamo arrivati all’uscita dei passeggeri, dove abbiamo trovato papà ad aspettarci a braccia aperte!
Posso dire di essere stata proprio piuttosto fortunata col primo volo di Matteo, questo ha fatto sì che di aerei ne abbia già presi parecchi con lui, da sola, col suo papà, per viaggi corti, medi e lunghi…. Tanto che è diventato il nostro mezzo di trasporto preferito per il momento! 😉
Silvia
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in realtà non occorre comprare la corsia prioritaria coi bimbi perchè ce l’hai lo stesso ;). la ryan, a differenza di altre compagnie low cost, “scoraggia” i voli coi bimbi ma se tu avessi chiesto di passare per prima ti avrebbero messa subito dopo i prioritari (sia chiaro, potrebbero anche dirti di no perchè non rientra nella loro politica ma di solito lo fanno per cortesia). con la easyjet ad esempio lo fanno in automatico e lo dicono loro nei microfoni PRIMA di iniziare l’imbarco, insomma la cosa è “istituzionalizzata”. ne parlo con cognizione di causa avendo una bimba di 2 anni con cui ho volato spesso. nei 4 voli ryan mi hanno sempre fatta passare (chiedendo) e nei 4 voli easy non c’è stato bisogno: me l’hanno detto loro.
grazie Mara x la dritta! Con Ryan non ho mai chiesto (e alla fine ho anche sempre preferito salire quasi x ultima per poterci muovere di + prima!), mentre con altre compagnie (es. klm-airfrance) confermo quanto dici! 🙂
in realtà salire per primi ha i suoi vantaggi: innanzitutto se il volo è pieno non rischi che ti imbarchino il bagaglio a mano (che poi devi aspettare ai nastri. una rottura!) e in secondo luogo ti scegli il posto più largo che, con un voletto di 3-4 ore, può far comodo.
un’altra cosa che è utile fare è comprare il volo da adulto invece di quello da infant che costa 45-50 euro (mentre tu hai beccato l’offerta e ne hai pagati 12)! in realtà non si potrebbe fare ma io l’ho sempre fatto e quando mi hanno chiesto spiegazioni ho detto che volevo il posto anche per la pargola. quando il cucciolo inizia a pesare 8-9 chili tenerselo in braccio per 4-5 ore non è proprio comodissimo (e pagare di più per questo è assurdo!).
ottimi consigli, Mara! io non ho mai acquistato il biglietto normale finora x Matteo (anche rimettendoci economicamente, visto che x la tratta che usiamo molto in Italia con Ryan, la tariffa fissa x lui è di 24euro, senza altri extra), xò il suggerimento è proprio interessante! 🙂
Invece a me è successo di dover aspettare il passeggino ai nastri! 🙁 Non sempre: a volte me lo riconsegnavano subito dopo essere scesa dall’aereo, altre volte invece ho dovuto attendere coi bagagli imbarcati… uff!
sull’italia non so ma io sono andata con la ryan a rodi e ibiza e lì il pupo ti costa 45 euro. le tasse sono alte.
il passeggino è una vera rottura. una volta te lo davano subito ma adesso è uscita una legge che ti impone di ritirarlo ai nastri. in generale io cerco sempre di corrompere qualcuno e me lo facio dare sotto l’aereo ma non sempre funziona.
a me finora, in italia (sia bo sia br), l’hanno dato quasi tutte le volte appena scesi (anche a fine dicembre!!), come se fosse prassi loro 🙂
Salire x primi secondo me ha anche altri vantaggi: probabilmente il resto della gente eviterà di stare seduta accanto a voi e quindi, molto probabilmente, avrete il un posto in più a disposizione.
x quanto riguarda il biglietto normale x i bimbi con la ryanair, lo trovo un ottimo consiglio. Volo spesso e capita di trovare dei voli x me anche x 6 o 9 euro. Il vantaggio invece di avere un costo fisso per il bimbo senza il posto assegnato è che si può aggiungere anche in un secondo momento per cui, se dovessi rinunciare al volo, perderei solo i soldi di un biglietto.
cito da irene: “il vantaggio invece di avere un costo fisso per il bimbo senza il posto assegnato è che si può aggiungere anche in un secondo momento per cui, se dovessi rinunciare al volo, perderei solo i soldi di un biglietto.”
no, questo non si può fare :(. il biglietto del pupo deve sempre essere comprato insieme ad un adulto. nel momento dell’acquisto non ti chiedono i dati ma quando dovrai fare il check-in per stampare il biglietto ti chiederanno la data di nascita di tuo figlio e, a meno che tu non dichiari che ha 18 anni, non ti faranno acquistare SOLO il suo biglietto. se però si aggiungerà anche tuo marito o qualche altro adulto potrai acquistare i due biglietti. ergo, se hai intenzione di viaggiare da sola con tuo figlio, dovrai acquistare i biglietti insieme.
Ciao Mara,
per quel che riguarda la Ryanair, e’ vero, non puoi acquistare solo il biglietto per un minorenne dal sito web. Pero’ se chiami il numero di servizio (non si sono altre soluzioni!) lo puoi aggiungere prima di fare l’online check-in pagando 20 euro fissi (+ il costo della chiamata, ovviamente). Io l’ho gia’ fatto varie volte…
Ciao
Ciao, io ho fatto innumerevoli voli con mia figlia piccina, piu’ spesso sola che con marito, poiche’ la ragione del volo era raggiungerlo ove si trovava per lavoro. un conteggio di qualche tempo fa’ era 24 mesi (di vita della pupa) per un totale di 24 aerei (e dunque 48 voli). I primi voli dei primi mesi di vita erano decisamente i piu’ semplici, io non ero e non sono la mamma che deve portare tutto con se’, per cui viaggiavo snella: passeggino, bagaglio con due ricambi, pannolini calcolati 1/ora di viaggio, latte in polvere xche’ il mio non bastava piu’, biberon, salviette umide a gogo, giochini e ciucci vari, le medicine me le dimenticavo sempre (e ancora adesso). La bimba era ancora nella fase serena in cui dormiva e stava in braccio a guardarsi attorno per cui era tutto facilmente gestibile. Non ho mai preteso agevolazioni speciali solo perche’ ero una donna con una bagaglio a mano vivente (avete presente quelle mamme isteriche, che solo per il fatto di avere un bambino piccolo PRETENDONO di non fare la fila, di essere al centro delle attenzioni di tutti e che sono scocciatissime se nessuno riconosce questo stato di presunta superiorita’?? ecco io non sono cosi’), ma proprio perche’ ho sempre avuto un profilo “sciolto” ho sempre trovato qualcuno che mi ha gentilmente spontaneamente aiutato. Qualche stratagemma l’ho usato: quando si sale in aereo e ci si sistema, e’ bene che il pargolo pianga un po’…questo scoraggia tutti i vicini di posto dal sedersi e c’e’ un gran daffare con le hostess per farsi cambiare di posto, per cui alla fine di spazio ce n’e’. Bisogna anche farsi assegnare sempre la prima fila con cuccetta, che se anche il pupo non ci sta’ funziona benissimo da stiva…Per quanto riguarda le inevitabili incombenze, anche qui tutto bene: non mi sono mai fatta problemi a cambiare la bambina su sedili, panche aereoportuali, fasciatoi instabili, ginocchia (mie o di mio marito, ovvio) e ho sempre trovato hostess che hanno assecondato i bisogni di nutrizione della piccola con acqua, latte e quant’altro. I veri problemi si hanno quando i bimbi iniziano a volersi muovere a tutti i costi, a gattonare, a volere esplorare…le strategie sono due: o si cerca di tenerli “buoni” distraendoli e cercando di farli stare in braccio o in passeggino oppure li si asseconda, nel rispetto di chi ci sta’ vicino. La strategia 1 e’ decisamente perdente, in quanto innervosice il bimbo, che innervosisce la mamma che fa’ innervosire i vicini e diventa una sofferenza per tutti. La strategia 2 rilassa tutti, ma non bisogna essere mamme ossessionate dall’ “oddio, come e’ sporco per terra…oddio si sporca le manine, oddio se si fa’ male” anche in qusto caso frantumate i “cosidetti” a tutti i compagni di viaggio. Bisogna essere serene, lasciarli gattonate o gironzolare ove vogliono (attenzione agli altri pero’ che non vorrebbero magari le mani di moccioso sull’abito da lavoro..), cambiarli se si sporcano e lavargli le manine spesso con quelle belle salviette umide (io davo una ripassata anche ai sedili dell’aereo, con le hostess che mi guardavano grate per quella bella operazione di pulizia!). Be’ 11 ore di volo in queste condizioni sono faticosissime, tenendo conto che mia figlia ha iniziato a gattonare a 6 mesi e mezzo ed e’ sempre stata un’attivissima e curiosissima bambinetta! E il cibo? per me (cioe’ per lei) andava bene tutto, nel senso che ho svezzato mia figlia evitando tutti quei pasticci sintetici che ci propinano per i bambini, per cui lei ha sempre mangiato come noi e non ho mai avuto problemi a organizzare pranzetti direttamente dal menu dell’aereo o dei ristoranti che inevitabilmente frequentavamo. Per mia fissa, niente carne sino ai 12 mesi di vita e niente zuccheri sino ai 24 mesi, omogeneizzati in borsa per casi disperati, ma quasi mai utilizzati. che altro? lufthansa e’ sempre la migliore per viaggi lunghi, alitalia e ryan air meglio evitarle sinche’ si puo’. Un consiglio, che mi viene dall’esperienza mia e di amiche: viaggiare con bimbi piccoli solo se lo si considera una cosa facile e alla portata della mamma. Se il viaggio deve essere affrontato con ansia, eccessiva organizzazione, timore del chissa’che cosa puo’ succedere..be’ in genere e’ uno stress per tutti. Bimbi in primis che ve la fanno pagare subito, rendendo il viaggio un inferno. ilaria
🙂 ilaria, mi hai fatto davvero sorridere! il trucco di farli piangere un pochino appena saliti è ottimo! grazie mille del contributo! milly
Ilaria che bello leggerti così tranquilla nell’affrontare i viaggi!
Mi ritrovo in molti aspetti che tu scrivi (bimbi x terra, cibo uguale per tutti da subito, cambi al volo, …) 🙂 e sostengo fortemente che i bimbi siano delle spugne: se chi è con loro è sereno loro vivono l’esperienza in maniera positiva!
Dobbiamo solo riuscire ad inventarci qualche gioco divertente per i voli lunghi, x riuscire a contenere la loro energia infinita! 😉
Se hai voglia di condividere con noi dei racconti dei vostri viaggi ci farebbe molto piacere (se ce li mandi x mail possiamo postarli anche con le foto e/o i video!!!) 🙂
Grazie!
Ciao a tutti! tornati dalla nostra mini vacanza in Puglia io, mio marito e il piccolo Gioele di 9 mesi, volevo raccontare com’è andata… beh, molto bene! Prima volta in aereo col nostro piccolo, che ha poppato al seno durante i decolli e poi quasi sempre dormito per il resto del viaggio sia andata che ritorno! Fantastico!! é stata una bella esperienza, e d’ora in poi viaggeremo sempre in aereo!! troppo comodo col bimbo!! L’hostess passando si è poi stupita perchè il bimbo, legato a me con la cintura, l’avevo appoggiato al tavolino che si ha di fronte, per non tenermelo sulle gambe tutto il tempo.. ha detto che non aveva mai visto bimbi in quella posizione, ed era una buona idea! Beh noi siamo andati proprio bene!! E una volta giù in Puglia (dai nonni) abbiamo girato in bici e siamo stati per la prima volta anche in barca col nonno a pescare polipi!! Evviva i viaggi coi bimbi!! Ciao a tutte!