Annullare un viaggio prenotato e vedere il bicchiere mezzo pieno? Si può!

La scorsa settimana mi è successa una di quelle cose che si sentono spesso raccontare dagli altri e si ascoltano con ansia mista a superficialità, come a voler negare che possano accadere eventi del genere: a poche ore dalla partenza ho dovuto annullare un viaggio con la famiglia perché mia figlia si è ammalata giusto giusto il giorno prima di partire.

Non mi piace piangermi addosso, ma credo di poter sostenere che adesso la parola “sfiga” sul vocabolario possa essere definita anche così:

Dicesi sfiga l’eventualità in cui un figlio in età da Materna, che durante tutto l’inverno avrà preso sì e no un raffreddore, il giorno prima della partenza per un viaggio oltreoceano manifesti i segni della scarlattina e, come se non bastasse, la mattina della partenza pure quelli della varicella.

Descrivere quello che mi è passato per la testa, i timori per la bimba e le ansie per il viaggio vissuti in quelle ore di pensieri confusi, insonnia e litri di Fiori di Bach bevuti senza alcun effetto è superfluo. Preferisco raccontare quello che è successo dopo.

La mattina della “presunta” (nonchè agognata) partenza, dopo essere uscita dal Pronto Soccorso e aver annullato il viaggio con una fredda telefonata al call center dell’Est Europa (che non si è posto il problema di simulare un benchè minimo moto di compassione) mi si sono parate davanti due possibilità: starmene sotto le coperte a piangere oppure trovare una via d’uscita al tunnel imboccato contro la mia volontà

Ho scelto la seconda e il pensiero è volato subito al blog: ho scritto di getto questo post e mi sono affidata al sostegno del web, condividendolo sui miei canali social

annullare un viaggio

annullare un viaggio

Mai decisione fu più azzeccata: fra commenti online, messaggi whatsappati, chat, email, sms e telefonate sono stata circondata da una marea di persone che mi hanno aiutato a scovare i lati positivi della faccenda e a vedere subito il bicchiere mezzo pieno.

Ho quindi deciso di condividere gli aiuti che mi sono arrivati, fornendo qualche consiglio a chi si trovasse costretto ad annullare un viaggio e, soprattutto, gestire la conseguente crisi.

La pacca sulla spalla

Per un aiuto immediato puoi buttarti subito sui social network. Un post che narra di sfighe viene spesso seguito da una serie infinita di “nooooo“, ” 🙁 ” , “poveraaa“… Diciamo che non è proprio il massimo della consolazione, ma ti puoi fare forte del fatto che in quel momento tanti amici ti siano moralmente vicini. Se non puoi/vuoi scrivere sui social, inizia a fare delle telefonate, non tenere il dolore per te che ti fa solo venire l’ulcera!

Mal comune mezzo gaudio

Questa esperienza mi ha insegnato che le malattie pre-partenza rappresentano una vera piaga sociale del nostro secolo: tanti amici hanno commentato il mio post con il racconto di altrettante disavventure analoghe. Racconta subito del tuo annullamento e vedrai che ci sarà sempre qualcuno messo peggio di te. Non partirai comunque, ma almeno saprai di non essere l’unico travel-sfigato della terra.

Poteva andare peggio

Quando ci sono di mezzo dei bambini, la migliore ancora di salvezza sono le amiche mamme, che ti aprono gli occhi su constatazioni banali ma che, nella fase di follia che stai vivendo, non ti erano neanche venute in mente. “Menomale che le è venuta PRIMA di partireee! ringrazia la tua buona stella“. Verissimo! L’idea che la malattia si potesse manifestare una volta giunti a destinazione (soprattutto se si tratta di un paese “a rischio””) ti fa rivalutare incredibilmente la sventura del pre-partenza!

Magari è meglio così

Se sei fatalista, rivolgiti subito agli amici come te, che riusciranno a convincerti del fatto che tutto è successo per qualche motivo che non ti è dato sapere ma contro il quale niente puoi fare: “sicuramente si tratta solo di fortuna travestita da sfiga

Noi siamo più contenti così

L’assenza da casa ti aveva costretto a rinunciare a qualche appuntamento? Tranquillo, gli amici più intimi, alla notizia che sei ancora tra loro, ti ricorderanno con gioia che lunedì hai la lezione di country e la prossima settimana puoi organizzare quella cena tra amiche che avevi dovuto rimandare! (che subito pensi “col cavolo che ci vado” poi realizzi che sì, assolutamente non mancherai, perché sai che i tuoi amici faranno di tutto per distrarti)

L’avevi fatta l’assicurazione?

E’ una domanda tabù, solo i più arditi si permetteranno di fartela. Perché, diciamoci la verità, appurato che la malattia che ti ha impedito di partire non è grave, il pensiero vola subito alla marea di quattrini che si possono volatilizzare in casi del genere. Se non l’avevi fatta, puoi: evitare di rispondere, scrivere una parolaccia o rimuovere dai commenti al tuo post la domanda inopportuna (se sei al telefono fai cadere la linea con la banale scusa della batteria scarica). Se l’avevi fatta, beh, vai sereno, fai anche un figurone!

Ci penso io!

Infine il consiglio più importante, le persone alle quali aggrapparsi immediatamente perché sono le prime che ti faranno rivedere la luce: gli amici viaggiatori! A loro basta sentire la parola “annullamento” per rabbrividire e soffrire assieme a te, un’empatia che neanche ti puoi immaginare. Ma si riprendono subito, consapevoli del fatto che la sfiga non sia toccata a loro, quindi hanno quella lucidità che consente di darti tutte le indicazioni pratiche su come gestire anche a livello burocratico la pratica dell’annullamento. Non devi chiedere niente perché loro già sanno, ti mandano link e ogni info utile su come muoverti. Ma soprattutto, conoscono l’unico rimedio psicologicamente rilevante in questi casi, l’unica via d’uscita a questo lungo e oscuro tunnel: iniziare a programmare il prossimo viaggio!

😉

 

Milly
[testi e fotografie di milena marchioni]

P.S.: un grazie di cuore a tutti gli amici che hanno ispirato questo post…e a tutti quelli che vorranno aggiungere altre “pillole di ottimismo per viaggiatori disperati”!

P.P.S.: per la cronaca, grazie all’assicurazione, siamo riusciti a partire per la stessa meta dopo due settimane e ne ho parlato nei seguenti post:

 

Per saperne di più:

 

 

 

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L'autrice: * Milly Marchioni *

Mamma di Amanda, classe 2007. Viaggiatrice indipendente, adoro i vulcani, il mare e le isole tropicali ma anche la montagna e in generale i viaggi a contatto con la natura, passando per le città, i piccoli borghi, i castelli, le sagre di paese... Scoprire il mondo con gli occhi di mia figlia mi sta aiutando a crescere come viaggiatrice ma soprattutto come persona.

Commenti

  • Reply Tiziana

    Ciao Milly quando succede come la giri va storta. Anch’io devo aggiungermi al coro dei “è successo anche a me” Delusione, per prima cosa perché il motivo non è una cosa banale quindi l’attenzione va alla motivazione poi una volta passata la fase “l’importante è la salute” quando ci si pensa, un po’ di amaretto rimane. Io quel viaggio non l’ho più fatto. Passato il momento, ciao, non si è ancora ripresentata l’occasione giusta. Un abbraccio. Scrivi molto bene.

    • Reply milly

      Grazie Tiziana!
      In effetti c’è sempre il timore che poi non si ripresenti più l’ “occasione”…Adesso vedremo cosa ci riserva il destino! 😉

  • Reply elisa

    che bello leggere del tuo ottimismo! però grande solidarietà a come devi esserti sentita 🙂 un abbraccio e buona pasqua

    • Reply milly

      grazie della solidariertà…in effetti è stata durisssima…mi sto riprendendo adesso 🙁
      auguroni di buona pasqua anche a voi! 😀

  • Reply viaggiebaci

    Era un po’ che volevo venire a leggerlo ma nelle ultime settimane il tempo è stato davvero tiranno. Per una come me, abituata a vedere sempre il bicchiere mezzo pieno questo è un manifesto da appendere sopra al letto … grazie!
    E un bel bacione alla damigella <3

  • Reply Giusi

    Sicuramente la prossima volta che dovrò rinunciare ad un viaggio già organizzato…leggero le tue parole…divertentissime!
    Purtroppo l’imprevisto è sempre in agguato, certo rimetterci i soldi complica le cose…:-)

    • Reply *Milly*

      grazie dei complimenti, ma ti auguro di non averne mai bisogno! 😉

  • Reply Elena Bibi

    IO da incoscente vera, ho caricato Clara sull’aereo con la febbre due volte.
    La prima volta, il giorno prima della partenza aveva 39.5. Durante il volo di 12 ore per la California, ha finito di sfebbrare.
    La seconda volta, eravamo a Budapest e la mattina aveva 38 di febbre, e avevamo l’aereo alle 12. Dovevamo partire per forza. 5 ml di Nurofen e via.
    Non sono un grande esempio, me ne rendo conto.

    • Reply *Milly*

      Guarda, secondo me un po’ di incoscienza ci vuole sempre, altrimenti non si vive…
      Ma con le bolle della varicella bisognava essere pazzi 😉
      Per fortuna sono uscite prima della partenza, se no sarebbero stati decisamente soldi buttati O_o

  • Reply Mary

    Vedi.. Ora che è toccata a me anche se solo per tre giorni e verso una destinazione ben più vicina, questo tuo post mi ha aiutata a realizzare che prima o poi capita a tutti, meglio qua che là, meglio da piccoli che non da grandi.. Insomma, ci sarà bene un motivo per cui questa varicella è arrivata proprio ora che si programmava il mio primo blog tour.. Grazie a te aggiungerei.. Sarà per la prossima! Un bacio

    • Reply * Milly Marchioni *

      Sì Mary, qui trovi tutto il sostegno che vuoi!
      In bocca al lupo per il tuo ometto! 😀

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  • Reply serena

    Ciao! Sto valutando se lanciarmi in un viaggio oltreoceano a Gennaio con la mia piccola che attualmente ha quasi 1 anno…. avevo già deciso di fare un’assicurazione e questo post conferma la mia idea…. frequenta il nido e la crisi sanitaria è sempre in agguato!! Grazie mille

    • Reply * Milly Marchioni *

      Sì guarda, fosse anche solo per scaramanzia, falla! In fondo non costa tantissimo (5% del costo del viaggio) ma ti può salvare da situazioni moooolto difficili!

      • Reply serena

        Ti ringrazio anche per il blog…. ero propensa a archiviare i viaggi lunghi ancora per qualche tempo, ma mi stai dando fiducia e mi sto convincendo a partire 🙂

        • Reply * Milly Marchioni *

          Questa è la cosa più bella che tu potessi scrivermi! Grazie di cuore a te!

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