E’ vero che dopo la nascita di nostra figlia abbiamo continuato a fare i viaggi che amiamo, in particolare nelle isole tropicali, ma è anche vero che a qualcosa abbiamo dovuto rinunciare. Per esempio, le uscite di snorkeling assieme…
Quando viaggiavamo in 2, in qualsiasi momento della giornata potevamo prendere maschera e pinne e tuffarci, oppure organizzare escursioni in barca per fare snorkeling in mare aperto senza porci alcun problema. Dopo la nascita di Amanda ovviamente le cose sono cambiate, ma ci siamo comunque organizzati per non rinunciare a questo hobby.
Bambini e snorkeling: quando è troppo presto
Quando viaggiavamo solo noi tre, io e papà Davide dovevamo inevitabilmente alternarci nello snorkeling: mentre uno andava a nuotare, l’altro rimaneva in spiaggia con lei.
In alcuni casi, quando i pesci erano vicini a riva, uscivamo tutti assieme, Amanda col salvagente ma senza maschera a guardare i pesciolini da fuori.
Purtroppo non conoscevamo (o forse non esisteva) la particolare maschera di cui ha parlato Jessica in questo post: una specie di oblò attraverso il quale anche i bimbi più piccoli possono vedere i pesciolini dove c’è l’acqua bassa.
In alternativa, quando era possibile, facevamo un tour sulla barca col fondo di vetro in modo che, mentre uno di noi faceva snorkeling in mare, l’altro poteva comunque vedere i pesci attraverso il fondo della barca assieme ad Amanda, oppure buttare un po’ di pane e vedere tutti i pesciolini che arrivavano per mangiarlo.
Le cose erano più semplici quando viaggiavamo coi nonni, per ovvi motivi (la nonna non nuota e la scusa di badare Amanda non se l’è mai lasciata sfuggire! 😉 )
Poi, in occasione del nostro recente viaggio alle Maldive, le cose sono cambiate …
Bambini e snorkeling: quando arriva il momento di provare
Non credo esista un’età precisa in cui sia consigliabile avvicinare i bambini allo snorkeling, soprattutto perchè dipende dalla familiarità di ciascun bimbo con l’acqua.
Amanda ha 6 anni e non frequenta corsi di nuoto; ama comunque stare nell’acqua e nuotare anche dove non tocca (purchè munita di salvagente o braccioli).
La scorsa estate le abbiamo fatto provare la maschera, ma faceva fatica perchè non capiva come respirare attraverso il tubo.
Ci abbiamo riprovato quest’anno, nel caldo mare maldiviano.
Il primo approccio con maschera e boccaglio è stato a riva, piedi a terra, per i primi tentativi di guardare sott’acqua, ma non ne voleva sapere di rimanere sotto per più di qualche secondo.
Poi ci siamo incamminati a piedi verso la barriera, che distava pochi metri da riva, per farle vedere qualcosa di più interessante…
Le è bastato immergere un attimo la testa e vedere quella miriade di pesci colorati che nuotavano vicino a noi, che non ha più voluto sollevare lo sguardo! Ha immediatamente capito come si respirava dal tubo e si fermava solo quando la maschera si appannava….
Abbiamo nuotato tutti e 3 assieme, tenendoci per mano e facendo a gara a chi indicava il pesce più bello, accompagnati da una dolce corrente che ci ha fatto muovere sulla barriera corallina senza troppi sforzi.
In più di un’occasione, nonostante l’acqua alta, si è anche voluta togliere i braccioli per copiare da noi e perché si rendeva conto che, stando in posizione orizzontale, rimaneva comunque a galla.
Sono molto orgogliosa di questo: da persona che ha paura dell’acqua alta e ha fatto il suo primo snorkeling all’età di 25 anni, rimanendo affascinata da quel pesciolino viola che mi è passato vicino durante una gita in barca a Cayo Largo (Cuba), vedere mia figlia che cresce senza questo timore è un grande risultato!
Bambini e snorkeling: altro che tende!
Mamma, sembravano le tende del bagno!
E’ stata la prima cosa che ha detto appena uscita dall’acqua…(chè la nostra passione per il mare ci circonda anche in casa!).
Poi ha ripensato ai pesciolini visti nel cartone di Nemo e a quelli dei libri che abbiamo in casa.
Ha potuto vedere dal vivo animali talmente belli, allegri, colorati e strani che sembravano davvero personaggi inventati per un cartone animato. Qualcuno l’avevamo visto anche all’Acquario di Genova, ma lei era troppo piccola e non se li ricorda…e comunque poterli vedere nel loro habitat naturale e nuotare assieme a loro non ha prezzo!
Bambini e snorkeling: qualche consiglio pratico
Mi permetto di dare qualche consiglio dettato più che altro dal buonsenso e dalla mia personale esperienza di semplice appasionata di snorkelling super amatoriale:
- per far avvicinare i bambini allo snorkeling è opportuno aspettare il momento giusto per loro, quando non hanno paura di stare in acqua: forzarli da questo punto di vista rischia solo di farli spaventare
- l’immersione deve sempre rimanere un gioco: se non ne hanno voglia, inutile insistere
- per incuriosirli può essere utile vedere assieme un documentario, oppure sfogliare un libro con le immagini dei pesci che si possono trovare nel luogo dove si intende provare l’esperienza
- altrettanto importante è sfogliare il libro dopo lo snorkeling, per cercare assieme i pesci avvistati e vedere come si chiamano
- se il bambino è piccolo, è indispensabile utilizzare un dispositivo per il galleggiamento (meglio il giubbottino di salvataggio): con l’esperienza capirà che si può stare a galla anche senza; anche se il bimbo è più grande, se si prevede di stare molto in acqua, può comunque essere utile usare braccioli o salvagente, per evitare che si stanchi troppo
- con le pinne si favorisce il galleggiamento e si fa meno fatica a nuotare, soprattutto contro corrente; in assenza di pinne è comunque opportuno indossare un paio di sandalini di gomma, nel caso sia necessario appoggiare i piedi su superfici taglienti (non sui coralli, che altrimenti muoiono)
- se si prevede di fare snorkeling in un mare non tropicale è fondamentale verificare l’eventuale necessità della muta; anche dove il mare è caldo è comunque opportuno fare indossare ai bambini una magliettina da snorkeling, perché nell’acqua alta la temperatura è più bassa rispetto a riva
- meglio optare per una maschera di buona qualità se non si vuole trascorrere il tempo a pulire le lenti che si appannano (garantisco che è una rottura!)
- se il bimbo ha i capelli lunghi, legarli bene per evitare che vadano davanti agli occhi o che restino incastrati tra la maschera ed il viso, favorendo l’ingresso dell’acqua.
- nel corso del 2016 abbiamo testato una nuova maschera integrale e ne ho parlato qui > EasyBreath di Decathlon
Le Maldive rappresentano sicuramente il luogo ideale per avvicinare i bambini allo snorkeling: acqua molto calda, bassa, calma, limpida, con una barriera corallina ricchissima di pesci e vicina a riva.
Non sono dietro l’angolo, ma se capitate da quelle parti, non perdetevi questa esperienza assieme ai vostri piccoli esploratori, che potranno fare una vera e propria lezione di scienze in 3D!
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Tour operator Maldive: la nostra scelta è Maldives Sunny Isles (e Atoll Adventure)
Dai un’occhiata anche qui > Recensione maschera easybreath Decathlon per adulti e bambini
Milly Marchioni
[testi e fotografie di Milena Marchioni]
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Ciao, io non ho ancora bambini, ma quando ho letto il titolo del post non ho potuto fare a meno di leggerlo perché mi ha ricordato la mia esperienza da bambina. Io ho cominciato prestissimo a fare snorkeling, che allora non aveva nome, ma non ricordo esattamente quando. So solo che lo devo a mio padre che ha avuto sempre una grande confidenza col mare, mi attaccavo alle sue spalle e mi facevo trasportare. La naturalezza con cui affrontava il mare rendeva tutto naturale anche per me…quando vedeva qualcosa me lo indicava e io ricordo quei momenti come una fase bellissima della mia vita. Lo stesso aveva fatto con mio fratello e lo stesso fece poi con i figli dei suoi amici. L’unico aiuto, oltre alle sue spalle, erano le pinne, questo sì; la maschera sì, ma senza tubo. Quello che voglio dire è che, secondo me, se i genitori vivono un ambiente, un’attività, con tranquillità metteranno a loro agio i bambini, magari non sempre, ma spesso sì! Comunque bell’articolo e tanta invidia per le Maldive 😉
Grazie mille per questa bellissima testimonianza!!
Io invece ho un po’ paura dell’acqua alta: col tempo sto migliorando, ma preferisco che mia figlia nuoti a fianco di mio marito proprio con la speranza che lui riesca a trasmetterle la stessa naturalezza di cui parli tu! Spero con tutto il cuore che mia figlia, da grande, potrà pensarla come te!
Grazie ancora 🙂
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Anche la nostra Giada, nonostante piu’ soggiorni in mar Rosso, dove non metteva neanche la testa sotto l’acqua, giunta in quel di Byiadhoo alle Maldive all’età di 8 anni, visto il mare che sembrava una piscina, mano nella mano con il papà (anch’io ho un po’ paura dell’acqua alta, infatti non mi abbandona mai il mio salciciotto gonfiabile acquistato al Decathlon che mi fa sentire sicura), ha iniziato a fare snorkelling..fino ad arrivare al grande blu dopo il reef..e ora chi la ferma piu’?? l’anno dopo ci è voluta tornare, e siamo stati a Fihalohi, quest’anno siamo riusciti a cambiare meta, ma ha già chiesto di tornarci il prossimo anno!!! vuoi vedere che ci tocca far lo sforzo?
Ahah ogni scusa è buona eh! Dai pure la colpa a lei! 😉
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