[USA by BIMBIEVIAGGI] Continua il diario di viaggio di Marzia attraverso gli Stati Uniti: dopo aver assistito ad un vero rodeo nella cittadina di Cody, oggi scopriamo i Monumenti Nazionali Devils Tower e Mount Rushmore, visitabili col pass dei parchi…
Parchi by Marzia è il link a cui trovare tutte le tappe dell’itinerario.
L’introduzione dell’itinerario è: Parchi degli Stati Uniti con bambini? Si può! Ecco come
Finora Marzia ha visitato Las Vegas, il Mont Zion National Park, Salt Lake City, il Grand Teton National Park, il Parco di Yellowstone e la cittadina di Cody nel Wioming.
Vediamo se le tappe di oggi entusiasmeranno Marzia quanto le precedenti…
Monumenti Nazionali degli Stati Uniti: verso Devils Tower National Monument
Dopo aver assistito al rodeo di Cody, ci aspetta un lungo spostamento in auto: 378 miglia per raggiungere Hulett, nostra tappa per la notte.
Per spezzare un po’ il viaggio decidiamo di non far colazione a Cody ma a un’oretta di strada.
Purtroppo in questa zona degli Stati Uniti, a differenza del South west, i paesaggi sono più monotoni. Si vedono prati. E mucche. Mucche, e prati. Se ti va bene. Spesso non ci sono neanche quelli, e si vede solo terra brulla e una highway che gli corre in mezzo.
Per la prima ora di strada non incontriamo NULLA. Per la seconda ora di strada, NIENTE. Quando cominciamo a pensare di intaccare le riserve dei biscotti che portiamo in auto, il navigatore ci viene in aiuto…facendoci sbagliare strada. Sbaglia a farci imboccare la highway, ci fa andare dritti ad un incrocio dove avremmo dovuto svoltare a destra…santo lui! Mentre cerchiamo un piazzale per fare inversione di marcia, vediamo quello che sembra un caffè, almeno a giudicare dalle persone che entrano ed escono. Vado in avanscoperta e…lo è…sììì. La mia colazione? Una “ultimate omelette“…Si chiamava proprio così: il nome la dice tutta della fame che avevo…!
Lasciato il caffè imbocchiamo, stavolta nella direzione giusta, la highway che ci porterà diritta (o quasi) a Devils Tower National Monument. Non c’è davvero nulla da vedere ai bordi della strada: quando arriviamo all’ingresso del parco praticamente voliamo giù dalla macchina, tanto siamo stufi.
Prima di entrare nel parco facciamo un giro nei divertenti e “kitschissimi” negozi di souvenir all’ingresso: inutile dire che quasi tutto è ispirato al film di Spielberg “Incontri ravvicinati del terzo tipo“. Con il senno di poi mi sono pentita di non aver comprato qualcosa per la futura cameretta di Alex!
Finito il giretto e bevuto un orrido caffé nel baretto interno al negozio di souvenir (se potete, evitatelo!) entriamo nel parco: pur essendo un “National Monument” e non un “National Park”, qua viene accettato il pass dei parchi.
La visita al monumento, se così vogliamo chiamarlo, di per sé è abbastanza semplice: il tutto si articola in una bella e piacevole passeggiata (asfaltata, quindi potete anche usare il passeggino) intorno alla montagna, che permette di fotografarla da tutte le angolazioni che volete. Anche prendendosela con la dovuta calma, in un’ora la visita è finita.
Pur non essendo la cosa più bella che ho visto in questa parte di mondo, la montagna è sicuramente molto particolare: impressionanti (e a dirla tutta, quasi inquietanti) gli uccelli che svolazzano in continuazione sulla sua sommità. E’ anche inserita in un contesto molto piacevole: all’uscita dal monumento, fermatevi a fare le foto ai numerosi prairie dogs. Qua, a differenza di altri parchi come le Badlands, non sono particolarmente timidi e si avvicinano molto per farsi fotografare!
Siccome sapevo che la visita al parco sarebbe stata veloce, per la sera ci siamo coccolati: a Hullett, cittadina poco distante dal parco, ho prenotato un Best Western (101,08 USD la doppia con colazione: hanno il lettino da campeggio) con una bella indoor pool. Qua ci divertiremo tutti e tre a sguazzare come anatroccoli per un paio di orette prima di cena.
A questo proposito, io dall’Italia mi ero portata un paio di pannolini per piscina: sinceramente, negli USA non ne ho proprio visti e non so nemmeno se sono obbligatori come da noi, francamente. A me però sembrava più giusto metterli ad Alex.
Anche la Devils Tower è purtroppo archiviata: questa vacanza ci sta scivolando via dalle dita rapida come il vento. Ancora due tappe e dovremo tornare a casa.
Tra Hullet e Keystone: una sosta a Deadwood
La giornata di oggi si prospetta tranquilla: la strada che ci separa dalla tappa della serata, Keystone, non è tanta e la visita che ci aspetta breve. Approfittiamo perciò del fatto che il Best Western consente il late check out alle ore 12 (altra cosa positiva di questo hotel!) per rilassarci ancora un po’ in piscina prima di ripartire.
Durante il viaggio facciamo anche una sosta alla cittadina di Deadwood, famosa per la sua anima….”rombante”, diciamo così.
E difatti, neanche a farlo apposta, capitiamo nel bel mezzo di un raduno di auto d’epoca e la città è intasata. Il centro cittadino è transennato praticamente ovunque ed è difficilissimo farsi strada, tanto che quando finalmente decidiamo di parcheggiare rinunciamo subito al passeggino a favore del marsupio in quanto con il primo sarebbe difficile riuscire a passare tra la fiumana di gente che si riversa nelle strade.
Forse proprio perché alla fine siamo nonostante tutto comodi, la passeggiata si rivela piacevole: la cittadina è sicuramente carina e le auto d’epoca in mostra davvero belle. Merita sicuramente qualche ora di sosta se capitate da questi parti.
Tra le altre cose, troviamo anche un negozio di “antichità”, se così si può chiamare, dove riusciamo a recuperare le targhe d’auto usate degli stati visitati in questo viaggio, un nostro pallino quando andiamo negli States. C’è da dire che di negozi di Antiques ne abbiamo visitati, anche in altri viaggi, ma il Deadwood Dick’s, che nella cittadina è un’istituzione, è uno dei più strani mai visti: antiquariato, roba vecchia e paccottiglie per turisti sono disposti alla rinfusa in un enorme spazio pieno fino all’inverosimile. Tra le altre cose, c’è anche un saloon e un vero ristorante…trappola per turisti o gioiellino in stile old wild west? Lascio a voi la sentenza, per quando passerete da questa parti. 🙂
Monumenti Nazionali degli Stati Uniti: verso il Mount Rushmore National Memorial
Visitata Deadwood partiamo alla volta di Keystone ma prima ci fermiamo al nostro motel a fare check in, visto che è praticamente sulla strada per arrivare alla cittadina.
Al Powder House Lodge ho prenotato, da casa, una doppia con lettino (crib o cot, in inglese) al costo di 79,99 USD. Avevo la mail dove mi assicuravano la presenza del lettino però, arrivata sul posto, mi hanno detto che dovevano darmi una doppia più grande, in quanto nella nostra il lettino non ci stava. Anche se questo mi è costato solo 19 usd in più (che se avessi voluto imputarmi non avrei pagato, diciamocelo), il comportamento un po’ superficiale non mi è piaciuto molto, in quanto se non avessero avuto altre camere libere non so cosa avrei fatto…lo ridico di nuovo: quando c’è di mezzo il lettino dei bambini ricontrollate e richiedete perché nascono spesso incomprensioni.
A parte questo inconveniente, consiglio vivamente il lodge: la posizione è ottima, le camere sono in cottage in mezzo al verde molto graziosi e nel ristorante annesso, dove abbiamo sia cenato che fatto colazione, si mangia davvero molto bene!
Mentre depositiamo le valigie nella nostra nuova camera facciamo anche conoscenza con i nostri “vicini” di stanza, che stanno bevendo una birra sotto il portichetto comune: harleyisti di mezz’età, con ancora il cuore (e le braccia…) di farsi Yellowstone-Keystone in giornata. Che dirgli se non…complimenti! Dopo quattro chiacchiere li salutiamo e andiamo a visitare il famoso Monte Rushmore.
Volete che ve lo dica? Volete che ammetta che è la cosa più deludente vista in questa vacanza?
Ormai l’ho detto, non posso più tornare indietro! Eh sì che il nostro cuore batte (un bel po’) a stelle e striscie, ma non ci ha detto molto.
Carina la cerimonia serale, quando “i musi” vengono illuminati e parte la commemorazione, però…però il lavoro è stato lasciato incompiuto nel 1941. E si vede. Oltretutto avrebbe a mio parere conservato del fascino se fosse stato lasciato nel contesto selvaggio in cui fu probabilmente creato. Invece tutto intorno ai presidenti è stata creata una passeggiata (il Presidential Trail, appunto), artificiale e piena di scalette invasive del paesaggio (a questo proposito, scordatevi di usare il passeggino!).
Ovunque ci sono souvernirs, la cittadina di Keystone è un enorme souvenir shop creato solo per convincere il turista a spendere soldi su qualsiasi cosa abbia l’immagine del monte. Il parcheggio è un ecomostro di cemento, sembra di arrivare a Disneyland senza neanche il fascino delle giostre…insomma, sicuramente questo luogo avrà avuto in passato il suo fascino ma ora l’ha perso tutto!
Inutile sconsigliarvi di visitare questo sito, è ovvio che se siete da queste parti un’occhiata ai quattro visi la vorrete dare… Vi capisco, è stato così anche per me…
Terminata la visita al Monte Rushmore, ci dirigiamo quindi verso l’ultima tappa di questo bellissimo viaggio: Badlands National Park…
Marzia
[Testi e fotografie di Marzia Bordiga]
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