Prosegue il viaggio di Marzia attraverso il Sudafrica col piccolo Alex (21 mesi). In questa tappa faranno un lungo viaggio in macchina che terminerà con la visita al famoso Addo National Park!
Tutto il diario di viaggio di Marzia in Sudafrica è a questo link: Sudafrica by Marzia
Addo National Park con bambini: il lungo spostamento verso Sud
Ci eravamo lasciati, nel precedente post, mentre ci apprestavamo a compiere il lungo viaggio verso il Sud del paese: da St Lucia fino all’Addo National Park, percorrendo più di 1200 km. E’ probabile che, come fa la maggior parte delle persone, voi decidiate di prendere un volo da Durban a Port Elizabeth: scelta assolutamente condivisibile.
Voglio comunque raccontarvi brevemente il nostro viaggio in auto, nel caso decidiate di valutare questa opzione, e perché ci siamo imbarcati in questa avventura. Eh sì, perché è chiaro che una decisione così vi obbliga a tagliare dei giorni da altre parti, quindi valutate con attenzione se per voi ne vale la pena: per noi sì, perché avevamo voglia di vedere un po’ il cuore di questa terra, di vedere come si vive lontani dai luoghi più gettonati dai turisti, dove il Sudafrica sembra quasi (ma non del tutto) una propaggine della stessa Europa.
In effetti, nelle due giornate che abbiamo impiegato a percorrere quel tragitto, abbiamo viaggiato attraversando paesi caratteristici come piccoli presepi, dove non ci sono tracce di bianchi e dove, come immaginavamo, la povertà è sicuramente più accentuata che nel resto del paese. Siamo contenti di aver fatto questa esperienza, anche se non abbiamo visto cose memorabili, perché anche questo è Sudafrica e credo che meritasse un po’ di attenzione, per non venire via con l’impressione che fosse tutto oro, quello che luccicava al sole di questo Paese.
Vista la presenza di Alex, e il gran numero di km da percorrere, io avevo deciso di dedicarvi tre giorni, che sono obiettivamente tanti, troppi: per non farci prendere da ansie inutili, lasciamo le due notti completamente libere, in modo da poter prendere con calma i trasferimenti. La decisione è stata saggia, in quanto abbiamo guadagnato ben mezza giornata sulla tabella di marcia, riuscendo a percorrere 600 km al giorno invece dei 400 preventivati: trovare da dormire lungo la strada non è stato molto problematico, in quanto il centro del Sudafrica è fuori dalle rotte turistiche classiche ma si trovano facilmente dei buoni hotel.
Il terzo giorno, prima di pranzo, varchiamo i cancelli di uno dei luoghi più memorabili della nostra vacanza.
Addo National Park con bambini: un giorno da leoni
Per tutti, questo è il parco degli elefanti. Ma non per noi. Per noi questo parco sarà sempre associato ai bellissimi felini che vi abbiamo visto. Basterebbe quello a rendere magnifico un parco che, dopo la bellezza del Kruger, temevano ci potesse deludere.
Invece, nulla di più lontano dal vero. I suoi paesaggi sono talmente diversi da quelli del Kruger che sembra quasi un altro mondo: è verde tanto quanto il Kruger è, almeno in inverno, giallo e secco.
E poi, e poi…ci sono stati i leoni. Non sono diffusissimi in questo parco, eppure noi abbiamo avuto la fortuna di vedere una coppia di giovani maschi vicinissimi, talmente vicini che la loro criniera ha accarezzato la portiera della nostra auto…un’emozione che ricorderò per tutta la mia vita.
Questa esperienza è stata l’apice del parco, forse dell’intera vacanza, ma l’Addo anche senza leoni ha davvero tantissimo da offrire: zebre, elefanti, piante e uccelli vicino a pozze d’acqua rigogliose.
Devo dire che con rimpianto ho lasciato questo parco dopo solo un giorno: tornassi indietro, probabilmente gliene dedicherei almeno due!
Addo Rest Camp: un’esperienza da provare
Ci tengo a dire due parole su questo rest camp perché molti scelgono di alloggiare fuori dall’Addo ed è, a mio parere, un vero peccato. Dopo l’Olifants nel Kruger, ho trovato il rest camp più bello in cui ho alloggiato: io ho scelto gli chalet, che sono delle costruzioni di tronchi di pino in mezzo al bush …sono davvero in un contesto magnifico.
La sera si può raggiungere a piedi il ristorante, dove si mangia davvero bene, una vera eccezione rispetto agli altri rest camp dove la cucina è abbastanza media, quando non mediocre. Insomma, un corollario perfetto per un parco memorabile.
Lasciare il parco è dura, perché per noi vuol dire chiudere qui, almeno in questo viaggio, l’esperienza con i big five.
Per fortuna, la vacanza non è ancora finita. La prossima tappa? La costa sud tra lo Tsitsikamma National Park e Cape Towm
Marzia
[testi e fotografie di Marzia Bordiga]
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Mi vengono i brividi al ricordo di quando ho scattato l’ultima foto! Tutti pensano che sia stata fatta con il teleobiettivo..invece è stata fatta con l’ipad! E ho detto tutto..il leone aveva scelto di distendersi accanto alla mia portiera, e farsi immortalare con calma..che emozione!
Non ti dico che voglia mi fai venire di partire SUBITO ogni volta che vedo le tue foto…
Quasi quasi il prossimo anno organizzo un safari da qualche parte! 😉
ci stavo pensando anche io!!!!:P
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