Ripensando al weekend trascorso in Toscana, nel Parco delle Foreste Casentinesi (nella parte in provincia di Arezzo), mi compaiono davanti agli occhi tanti fotogrammi: i panorami silenziosi, le imponenti foreste, i nostri piedi che fanno scricchiolare il sottobosco…e gli occhi delle persone che abbiamo incontrato.
Mi capita raramente di vedere gli occhi delle persone che incontro. Li guardo sempre, ma difficilmente riesco a vederli davvero, un po’ per timidezza, un po’ perché non sempre si ha qualcosa da raccontare, o si è capaci di ascoltare…
Gli occhi incontrati in Vallesanta invece mi sono rimasti impressi.. peccato non averli fotografati, ma spero di riuscire a raccontarli…
La Vallesanta in Toscana
Il miglior modo per scoprire la Vallesanta è sicuramente il contatto con la gente del posto: fermatevi! Nei paesi, al bar, in una bottega; scambiate due parole con chi ci abita…Ma sappiate anche arrendervi con dovuta modestia alla naturale chiusura dei residenti di fronte a domande del tipo “Scusi ma dove li ha trovati questi bei porcini?”. Alcuni segreti, come capirete, sono patrimonio esclusivo degli abitanti.
Così si presenta la Vallesanta nella miniguida cartacea che gli abitanti della zona mi hanno consegnato con orgoglio: un pieghevole che racchiude un po’ di storia e tanti consigli per visitare quest’area lontana anni luce dal turismo di massa, e che ha fatto dell’isolamento un punto di forza.
Situata nel Parco delle Foreste Casentinesi e delimitata dai Santuari di Camaldoli e La Verna, la Vallesanta si trova in provincia di Arezzo e conta oggi 250 abitanti in tutto.
250 persone che portano avanti le loro tradizioni con evidente orgoglio.
Sì, ripeto la parola orgoglio perchè è proprio quello che si respira nell’aria, che si vede in ogni angolo, e che viene chiaramente raccontato dagli occhi di queste persone…
Siamo stati in Vallesanta in occasione del blog tour #Welikecasentino. Una ventina di persone a spasso per la valle…è bastato questo…
La Vallesanta in Toscana negli occhi di chi ci vive
…E’ bastato -dicevo- un gruppetto di sconosciuti a passeggio per i paesini della Vallesanta, per organizzare una festa di paese a COREZZO, durante la quale i bimbi hanno potuto passeggiare per il borgo in compagnia di Catia e Fabio, due asinelli dell’Associazione Amici dell’Asino.
Gli occhi dell’accompagnatrice ci hanno detto che quel lavoro è una passione, e che quegli asini sono per lei praticamente dei figli.
Le signore di Corezzo ci hanno illustrato col sorriso sulle labbra la preparazione del rinomato piatto tradizionale: il tortello alla lastra ripieno di patate. Un pianto semplice ma genuino e soprattutto facile da conservare: in tempi antichi doveva resistere diversi giorni, per garantire il sostentamento di chi si spostava da casa e rimaneva in viaggio a lungo, vista la difficoltà di raggiungere luoghi lontani. Per consumare il tortello, era sufficiente scaldarlo su una roccia calda..
Gli occhi raggianti delle cuoche ci hanno detto che per loro era un piacere raccontarci quelle storie e farci scoprire questa prelibatezza.
Hans, emigrato tedesco, ci ha raccontato la storia dell’Ecomuseo della Vallesanta, creato per far rivivere il patrimonio di tradizioni locali attraverso il coinvolgimento di tutti gli abitanti, bambini compresi.
Gli occhi di Hans, e degli altri emigranti tedeschi, ci hanno stupito…scegliere di lasciare il proprio paese, arrivare fin qui e decidere di piantare le proprie radici in questo posto fuori dal tempo e dal mondo, dal nostro mondo…
Lo stesso Hans, assieme ad alcuni concittadini, ci ha allietato suonando allegre musiche tradizionali.
Gli occhi dei musicisti mostravano ancora una volta la fierezza dell’essere appassionati conoscitori delle tradizioni folkloristiche della loro terra.
Gli abitanti di RIMBOCCHI (circa 30 in tutto) ci hanno ricordato la fama del pane prodotto dal loro forno e venduto in tutta la vallata.
I loro occhi ci hanno detto che loro stanno bene così, tra pochi intimi, che hanno voglia di conoscere gente e raccontarsi, ma poi preferiscono rimanere a godersi la loro unicità.
Andrea e Mattia, le giovani guide della Cooperativa In Quiete, ci hanno accompagnato per le foreste della Vallesanta, raccontandoci con passione la storia di quelle terre, facendoci toccare con mano la biodiversità che caratterizza il Parco, gli occhi luminosi mentre ci mostravano la polmonaria (il lichene che testimonia il buono stato di salute del bosco) o l’impronta del lupo a terra.
I loro occhi ci hanno trasmesso l’emozione di fare qualcosa che si ama, con l’obiettivo di preservare l’ambiente che ci circonda e sensibilizzare gli altri ad amare la natura.
Il Sig. Angiolo, dolce sorriso stampato in volto, ci ha accolto nella sua casa divenuta Eco Museo, il “Granaio di Narciso”, a Frassineta: una raccolta di antichi utensili e attrezzi da lavoro: impossibile raccontarceli tutti, anche se lui avrebbe voluto…eccome.
Gli occhi di Angiolo ci hanno detto che con quegli oggetti, appartenuti alla sua famiglia, la memoria di tempi antichi non se ne andrà mai.
Laura, Marzio e i loro splendidi bimbi, ospiti eccellenti, belli e genuini come solo può essere chi sceglie di scappare da Milano per vivere in un posto del genere. Hanno comprato Casa Santicchio (Chiusi della Verna) in rovina e l’hanno resa calda ed accogliente, per chiunque desideri scoprire le emozioni che la Vallesanta può regalare (leggete la loro storia qui).
I loro occhi ci hanno detto che la scelta non è stata facile, che le fatiche quotidiane sono sempre tante, ma il sorriso stampato in volto tradisce la passione che sta alla base di questa scelta di vita.
Laura e Marzio vogliono farlo sapere a tutti che nel Casentino c’è posto per chi ama camminare e scoprire il mondo con rispetto e lentezza.
Arrivare a Casa Santicchio può significare dire addio all’auto per tutta la permanenza: l’accesso al casolare è possibile solo con mezzi 4 x 4 e, una volta arrivati, ci si può spostare solamente a piedi (o in bicicletta, i più coraggiosi), lungo i numerosi sentieri che circondano la casa…
….ma di questo, e di quello che si può fare in Vallesanta con i bambini, parlerò presto…
Per concludere…
La Vallesanta: alcune curiosità
A Corezzo hanno sede la scuola dell’infanzia e la scuola primaria: quest’ultima è frequentata attualmente da 12 bambini e i più grandi aiutano i piccoli nel loro percorso scolastico. Alcuni bambini devono percorrere tanti km ogni mattina per raggiungere la scuola…ma, come ci diceva la cuoca, “qui si è sempre fatto così”.
A metà agosto a Corezzo si tiene la Sagra del Tortello, nata nel 1995 e diventata ormai un appuntamento molto sentito, soprattutto come momento di incontro tra chi vive ancora in Vallesanta e chi invece si è trasferito altrove.
A Rimbocchi, oltre al forno che produce il rinomato pane, sono presenti altre due attività: l’Osteria del Vecchio Ponte e la falegnameria Arredo Legno Design, conosciuta a livello mondiale!
Il primo weekend di agosto a Rimbocchi si tiene la Sagra del Pane.
Per saperne di più > La mappa di Comunità della Vallesanta
Milly Marchioni
[testi e fotografie di Milena Marchioni]
Iscriviti alla newsletter di Bimbi e Viaggi per rimanere sempre aggiornato sulle novità!
Potrebbero interessarti anche:
Aspettavo proprio questo!
Percorsi odori e sapori ancora della metà dell 900.
Da consigliare!
Grazie Laura! Sì, se ami la natura e i posti genuini, la Vallesanta fa per te!
Ecco un esempio di quanto io devo ancora imparare sui viaggi con i bimbi. Non avrei mai pensato che si potessero divertire in un posto così lontano da quello a cui sono solitamente abituati. Adoro la Toscana, ma non ho mai avuto l’occasione di frequentare questa zona. Ideale per qualche giorno nella natura, lontano dal caos della vita di tutti i giorni.
Anche per me era la prima volta in Vallesanta…Presto scriverò un articolo più dettagliato sulle attività da fare…ma se ami la natura è un territorio stupendo!
Guarda Marta, io credo che i bambini si possano divertire ovunque. Quando poi hanno la fortuna di poter stare a stretto contatto con la natura, non possono che trarne giovamento. Sicuramente non è un viaggio per tutti (i genitori) ma solo per chi ama le destinazioni lontane dal turismo di massa ed è alla ricerca di sapori autentici e genuini…
La Vallesanta non è certo la Toscana a cui siamo abituati, ma merita! Appena riesco, racconterò tutte le attività che abbiamo fatto qui, così ti potrai fare un’idea più precisa. 🙂
Pingback: #WelikeCasentino: primo blog tour nel Parco delle Foreste Casentinesi
Pingback: Itinerari verdi con bambini: 4 idee per scoprire l’Italia con lentezza
Pingback: Appennino Tosco Romagnolo con bambini: una mini guida per famiglie
Pingback: Cosa fare in Toscana con bambini, tra terme, giardini e borghi