L’isola di San Pietro la senti nominare raramente quando si parla di Sardegna. Eppure, dopo esserci stata, ho scoperto che tanti amici viaggiatori la conoscevano, un piccolo gioiello custodito nei loro cuori senza ostentazione…
“Durante il nostro viaggio in Sardegna siamo stati 3 giorni a Carloforte”
“Carloforte? Che bella! Ci sono stata tanti anni fa…!”
Non saprei dire quante volte ho sentito questa frase, pronunciata con un lieve sospiro, gli occhi persi nei ricordi, come a voler respirare ancora l’atmosfera che l’isola inevitabilmente ti trasmette.
A due mesi dalla nostra tappa a Carloforte, inizio solo ora a capire il senso di quei sospiri…quando ripenso a Carloforte, mi saltano alla mente l’atmosfera rilassata, l’ottimo cibo (il tonno in primis), il blu del cielo e quello del mare, il piccolo paese capoluogo dell’isola dove ti senti subito a casa, i fuochi d’artificio più belli della mia vita…Sono bastati tre giorni per fare di San Pietro un’isola davvero nostra…
Carloforte e l’Isola di San Pietro
Carloforte è l’unico comune presente sull’Isola di San Pietro, posta a sud della Sardegna, un pezzo di Liguria in terra Sarda (non mi dilungo sulla storia di Carloforte, che in tanti hanno già approfonditamente trattato > Carloforte su Wikipedia).
Qui si parla un dialetto particolare (non che per me cambiasse molto, visto che non capisco nè il sardo nè il tabarchino) e capisci di essere in una “terra di mezzo” quando, a fianco del tonno appena pescato, puoi mangiare dell’ottima focaccia ligure o la pasta al pesto!
Nonostante l’apparente carattere schivo degli isolani, ci siamo trovati a nostro agio in ogni singola situazione, sempre accolti con calore e gentilezza.
Annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, Carloforte è un paesino di mare a due passi dal porto, casette color pastello, scalinate, negozietti che aprono nel tardo pomeriggio…
E proprio nel tardo pomeriggio noi siamo sbarcati sull’isola, nel weekend dedicato alla festa di San Pietro: un laborioso brulichio sia in paese che lungo il porto, dove stavano allestendo gli stand per la tre giorni di festa dedicata al Santo.
Bimbi a Carloforte in Sardegna: qualche informazione pratica
Come arrivare a Carloforte
Per recarsi all’isola di San Pietro bisogna prendere il traghetto (con o senza auto al seguito) da Portovesme o da Calasetta (sull’isola di Sant’Antioco). Le due compagnie che operano su questa tratta sono Delcomar e Saremar.
In bassa stagione non serve la prenotazione ma, in generale, è meglio prenotare se si hanno particolari esigenze di orari.
Spostarsi sull’isola
Carloforte si caratterizza per la promozione del turismo responsabile: organizzazione di eventi di sensibilizzazione, un progetto per l’autosostentamento energetico tramite eolico e fotovoltaico, presenza di bici elettriche…
Quindi, per chi se la sente, l’opzione bicicletta è decisamente quella più appropriata. Noi sinceramente non ci siamo posti la questione perchè l’isola non è poi così piccola e ci sono delle salite anche ripide, quindi ci siamo mossi in auto.
Il passeggino potrebbe non essere indispensabile: lungo i sentieri e in spiaggia non serve, mentre in paese ci si può imbattere in scalinate anche ripide.
Dove dormire e mangiare
Il nostro tour della Sardegna si è svolto in tenda, ma purtroppo l’unico campeggio di Carloforte è abbandonato da anni, quindi questa tappa del viaggio l’abbiamo trascorsa a farci coccolare dalle delizie dell’Hotel Paola.
Situato a 2 km dal paese di Carloforte, in una tranquilla posizione molto panoramica, presso l’hotel si trova anche il Ristorante 1 maggio, con ottima cucina casalinga. La specialità -ovviamente- è il tonno!
Davvero impossibile descrivere a parole i piatti sublimi gustati durante la nostra cena a base di pesce. Vi basti sapere che Amanda, 6 anni, alla quale avevamo preso una porzione di pasta al pesto temendo che non le piacessero il tonno alla carlofortina e tutto il resto, ha lasciato la sua pasta ed ha assaggiato TUTTE le portate della cena (non poche peraltro!). In assoluto una delle migliori cene di tutta la nostra vita!
Un’altra ottima cena l’abbiamo gustata al ristorante “A Galaia” in centro a Carloforte, nella tipica location con i tavolini lungo la stradina pedonale, e anche qui tonno in tutte le sue forme.
Bimbi a Carloforte: la tonnara
Sull’isola di San Pietro si trova l’unica tonnara attiva del Mediterraneo europeo, dove viene pescato e lavorato il prestigioso tonno rosso bluefin, acquistabile anche nei negozi dell’isola.
Tra metà aprile e metà giugno passano infatti da queste parti enormi tonni, la cui pesca avviene ancora con metodo tradizionale, attraverso un complesso sistema di reti.
Tappa irrinunciabile se si passa da Carloforte è la tonnara, attuale sede del Diving Center Tonnare, dove una visita di circa 1 ora consente di entrare nel mondo della tonnara, ed apprezzare la qualità del pesce che si mangia, con tante nozioni interessantissime! Sul retro della tonnara si trova ancora l’antico villaggio dei tonnarotti, in funzione fino agli anni ‘60.
Per informazioni > La tonnara
Contatti > donatellaritzu@tiscali.it, 347 8696607
Bimbi a Carloforte: quali altre attività
Pur avendo una superficie di soli 50 kmq, le attività da fare a Carloforte non mancano.
Quella che abbiamo amato in modo particolare è stata l’escursione in barca: con un piccolo motoscafo della compagnia Motonave Onda (che opera in alta stagione, riservando le barche più piccole ai periodi di bassa stagione come il nostro) abbiamo circumnavigato l’isola.
Un’escursione lenta, tra i morbidi flutti che accarezzano l’Isola di San Pietro: 5 ore di navigazione, durante le quali abbiamo potuto ammirare l’isola da ogni sua angolazione, ammirarne i colori, gli angoli più nascosti, fare snorkeling e pranzare in una piccola baia riparata dalle alte scogliere (probabilmente in alta stagione l’affollamento di barche rende il pranzo meno “romantico” ma la magia dei colori merita sempre!).
Per informazioni > Motonave Onda, ondanumberone@hotmail.it, cell. 333 1893826
Un altro luogo particolare che merita una sosta fotografica è rappresentato dalle saline, situate non lontano dal paese, popolate di fenicotteri rosa. Le saline infatti nacquero nel 1770 per trasformare gli stagni esistenti in saline artificiali. La produzione di sale è cessata nel 1998 e oggi sono rimaste meta di passaggio per diversi uccelli migratori che vengono qui a svernare.
Un’area particolarmente interessante da visitare è l’Oasi Lipu abitata, tra gli altri animali, anche dal Falco della Regina: bird watching, passeggiate più o meno semplici a stretto contatto con la natura in un angolo incontamninato dell’isola. Il periodo migliore per esplorare quest’area è quello primaverile o autunnale poichè in estate le temperature possono essere eccessive, soprattutto se si viaggia con bambini.
Molto panoramica la brevisisma passeggiata di Capo Sandalo, estremo occidentale dell’isola, da cui si gode di un panorama mozzafiato sul Golfo del Becco.
Infine, per chi ama il genere, si può fare un giro in trenino dell’isola.
Per assistenza nell’organizzazione del viaggio o per una guida esperta durante le escursioni, vi consiglio Carlolfortesolution: noi abbiamo conosciuto il titolare e ci siamo fatti guidare da lui alla scoperta di Carloforte.
Bimbi a Carloforte: le spiagge principali
Le spiagge dell’Isola di San Pietro sono piccole e quindi già in giugno erano molto affollate (non oso immaginare in agosto). Le due più note sono:
La Bobba– piccola spiaggia di sabbia chiara, con acqua non alta ma abbastanza ondosa
La Caletta (o Spalmatore) è la più nota dell’isola poichè più grandicella. In effetti è molto bella e l’acqua è perfetta per i bimbi.
C’e anche un bar e la possibilità di prendere lettini e fare sport acquatici (pedalò e SUP). Peccato solo per un hotel costruito (forse abbandonato?) su un lato della spiaggia: il classico mostro a 4 piani, un pugno allo stomaco in un paradiso come questo.
Oltre alle spiagge, è possibile godersi il mare dagli scogli. Nella parte sud dell’isola si può accedere ad una sorta di scalini naturali nelle alte rocce che si affacciano sul mare e da qui godersi una full immersion di sole in totale privacy. Io ho visto persone in questa zona mentre ero sulla barca che circumnavigava l’isola: non so bene come sia l’accesso ma di certo non sono adatti con bambini visto che le scogliere sono a strapiombo sul mare!
Le feste di Carloforte
Nel corso dell’anno a Carloforte si tengono diversi eventi e scegliere uno di questi per visitare l’isola può essere un buon modo per godersela in modo ancora più intenso:
- Sagra del Cuscus, a fine aprile
- Girotonno, a fine maggio, per celebrare la tradizione e la cultura del tonno sull’isola
- Poseidonia Festival, a fine giugno per promuovere uno stile di vita e un turismo sostenibile
- Creuza de ma, a metà settembre, un festical dedicato alla musica per cinema
Per concludere, non può mancare la festa del patrono, San Pietro, che si svolge nei 2-3 giorni precedenti il 29 giugno. Questa è stata la “scusa” che ci ha fatto scegliere fine giugno per la nostra permanenza a Carlorte!
Bancarelle che vendono prodotti locali e abbigliamento, tavoloni allestiti sul lungomare dove mangiare la famosa frittura, intrattenimenti musicali in piazza e sul porto…
Ma l’apice lo si raggiunge la sera del 29 giugno, con la processione che dalla Chiesta arriva fino al porto: la statua di San Pietro viene posta su una barca e da lì la processione continua in mare, con tutte le imbarcazioni che seguono il santo suonando le loro sirene per accoglierne il passaggio.
Infine, quando si fa buio, dal porto parte lo spettacolo di fuochi d’artificio. Tutti sulla banchina, gli occhi rivolti verso il molo. All’improvviso parte una canzone e dopo un attimo i primi razzi di luce che, uno dietro l’altro, in totale armonia tra loro e a ritmo di musica, creano un vero e proprio balletto che inebria gli occhi e lo spirito.
Impossibile immortalarne il fascino, ma posso garantire che in tanti anni non mi era mai capitato di vedere uno spettacolo del genere, di una bellezza commovente.
Per quanto mi riguarda, trovarmi lì in quel momento ha dato un senso all’intero viaggio in Sardegna…
Ma c’è stato un altro momento molto intenso di questo nostro peregrinare sardo, l’incontro con una persona che mi è davvero rimasta nel cuore…
Curiosi di conoscerla? Eccola qui > C’era una volta una tessitrice di lino. E c’è ancora. A Tratalias, Sardegna
Le prime tappe del nostro viaggio erano state:
- Borghi della Sardegna: Bosa, il borgo sul fiume Temo
- Cosa fare a Oristano e dintorni: Sardegna selvaggia da Bosa a Is Aruttas
- Spiagge della Sardegna: Costa Verde e Sulcis tra mare e antiche miniere
- Le miniere della Sardegna da esplorare con i bambini
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Milly
(testi e fotografie di Milena Marchioni)
Per approfondire:
- Sardegna con bambini: informazioni e consigli pratici per un viaggio itinerante in campeggio
- Il Sud della Sardegna da Sant’Antioco a Chia
- Sardegna con neonato: relax e servizi a misura di neo genitori
- In traghetto con bambini verso Sardegna, Corsica e Isola d’Elba
- Proteggere i bambini dal sole: parola di mamma lucertola
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