Arianna ha 13 mesi e qualche settimana fa è rientrata dal suo primo viaggio. Un viaggio davvero speciale, perché è stata in Polinesia con mamma e papà, per il loro viaggio di nozze. Com’è andato il volo dall’altra parte del mondo? Ecco il racconto di mamma Laura…
Quando abbiamo deciso di partire per il viaggio di nozze con nostra figlia di 13 mesi molte persone ci hanno guardato stupite, suggerendo che la soluzione migliore era lasciarla a casa, oppure posticipare il viaggio ad una diversa età della bambina. Quando abbiamo deciso di andare in Polinesia, ci hanno detto che eravamo pazzi.
Devo dire che questo non ci ha fermato, anzi, è diventata una specie di sfida… ce la faremo a fare il nostro tanto agognato viaggio di nozze in Polinesia con la piccola Arianna, detta anche Attila?
Ovviamente da nessuna parte ho trovato, prima di partire, suggerimenti di alcun genere su questa meta con bambini così piccoli, nemmeno consultando siti di viaggio molto accreditati. Chiunque, nonni, zii, amici, colleghi, conoscenti e sconosciuti, come dicevamo “Andiamo in Polinesia con Arianna” cambiava sguardo, strabuzzando gli occhi e le fauci, per dire “nooo..ooohhh…ma siete sicuriii??“. “Sì, siamo sicuri! Vogliamo andare in Polinesia, siamo in viaggio di nozze, e poiché una gran parte della nostra felicità è nostra figlia Arianna, verrà con noi!“
Diciamo, per onestà intellettuale, che la Polinesia sulla carta è una meta perfetta per le famiglie, senza considerare il viaggio per arrivarci, e questo sicuramente ci tranquillizzava moltissimo. Pensavamo “va beh, il viaggio prima o poi finirà, e arriveremo, finalmente!”
E in effetti non solo il viaggio è finito, e siamo arrivati, ma è anche andato benissimo!
Ma andiamo per ordine…
Polinesia con bambini: il nostro itinerario
Dopo un mese di preparativi delle valigie (2 da imbarcare e 2 a mano) la mattina del 3 settembre partiamo alla volta dell’aeroporto di Fiumicino: prima destinazione Parigi, scalo di due ore, e poi partenza per Los Angeles, dove abbiamo prenotato una notte in un hotel dell’aeroporto, per riposarci dal primo volo intercontinentale, ricaricare le forze, e affrontare il giorno seguente il viaggio verso la nostra meta finale, Papeete.
(Tutte le informazioni tecniche e organizzative le rimando ad un altro racconto, altrimenti questo diventerebbe troppo lungo e ingarbugliato, ma intanto date un’occhiata ai > consigli di Milly).
Il programma di viaggio prevedeva, quindi, una volta arrivati a Papeete, capitale della Polinesia, una notte di sosta, una mattinata libera per visitare la città, e il primo dei trasferimenti delle 4 isole del nostro viaggio, verso l’arcipelago delle Tuamotu, isola di Fakarava.
La Polinesia francese è composta da 4 arcipelaghi, molto differenti tra di loro:
- Isole della Società, più famose, più visitate, più turistiche, e inflazionate dal turismo internazionale dei viaggi di nozze; molto meno, secondo noi, dagli amanti dei viaggi e della natura;
- Isole Tuamotu, meta superba per le immersioni e per le famose perle nere del pacifico, sono completamente diverse come conformazione e morfologia, come livello delle strutture disponibili, e anche del turismo che si incontra;
- Isole Marchesi, famose per l’avvistamento delle balene, più lontane e meno turistiche;
- Isole Gambier e Australi, davvero affascinanti ma remote, addirittura la compagnia aerea locale garantisce al massimo uno o due voli a settimana.
Noi abbiamo visitato solo le Isole della società e le Tuamotu, per il semplice fatto che con una bambina piccola, ci sembrava un po’ troppo azzardato (oltre che difficile a livello di collegamenti) avventurarsi in luoghi troppo remoti e lontani dalla capitale.
Sicuramente se fossimo stati da soli, il nostro viaggio avrebbe toccato tutti gli arcipelaghi, per come siamo fatti noi come viaggiatori, ma siamo sicuri che la scelta fatta sia stata la migliore, alla luce di quello che abbiamo visitato e dell’intero viaggio.
Polinesia con bambini: volare dall’altra parte del mondo
Saliamo quindi sull’aereo di Alitalia che ci porterà a Parigi pieni di ansia, per il primo viaggio di Arianna, e di emozione per questa nostra avventura che comincia.
È stato bellissimo vedere con quanta disinvoltura la nostra puzzona abbia affrontato il suo primo volo, ridendo e giocando con tutti i passeggeri e le hostess!
Nel racconto sull’organizzazione del viaggio parlerò in modo più approfondito degli aeroporti, delle compagnie aeree e delle strutture, ma voglio già da ora dire che la compagnia aerea tahitiana è stata eccezionale, soprattutto con la nostra bimba, che ha praticamente dormito quasi tutto il volo intercontinentale, per la gioia nostra e di tutti gli altri passeggeri.
Dopo 12 ore di viaggio, sull’Oceano Atlantico e sull’America continentale, arriviamo quindi a Los Angeles.
Ora locale 22. Non vediamo l’ora di ritirare i bagagli e passare i controlli, per andare in hotel a riposarci un po’.
Gli americani sono gentili con chi ha bambini piccoli, ci fanno passare avanti e in pochi minuti sbrighiamo le pratiche necessarie per entrare negli USA. Arrivati al nastro bagagli, però, una cattiva notizia ci attende: il passeggino super leggero, comprato apposta per l’occasione, è rimasto a Parigi.
Un po’ demoralizzati facciamo la denuncia alla signorina della compagnia, che ci assicura che il giorno dopo ci avrebbero spedito il passeggino a Papeete. (Perché allora, mi chiedo, ti stai annotando tutte le tappe del nostro viaggio, e la data di rientro in Italia?! Decido di non chiedermi nulla e con facilità raggiungiamo il nostro hotel).
Ottima scelta dormire una notte a Los Angeles, così riusciamo a riposare, sia noi sia Arianna, anche se alle 5 di mattina siamo sveglissimi a causa del jet lag e abbiamo il volo alle 15,30. Ma tra una coccola, un gioco e una valigia da chiudere, si fanno le 8 e usciamo dall’hotel, diretti allo Starbuks del nostro terminal, pieni di aspettative sullo shopping che ci aspetta in aeroporto.
La delusione però è tanta. L’aeroporto di Los Angeles ci delude, per la scarsità di negozi disponibili, almeno al terminal dove eravamo noi, per i bagni che non sono né baby friendly né puliti, e per la mancanza di posti per mangiare adeguati al posto. Però almeno ha delle belle sedie comode dove aspettare.
Alle 15,30 puntuale decolla il nostro volo per Papeete. L’aereo è più vecchio di quello con cui siamo arrivati qui, ma anche più vuoto, quindi abbiamo tutta la fila davanti libera, solo per noi, con la culla per Arianna e spazio per noi, e per tutte le cose che abbiamo necessità di tenere a portata di mano. Appena decolliamo, preparo il latte per Arianna, che ormai due mesi fa ha letteralmente mollato la tetta, e nel giro di nemmeno un’ora ronfa beata.
Tutte le 8 ore di viaggio sono trascorse così, lei dormendo, e noi chiacchierando, leggendo, riposando.
Di certo, se avevamo qualche timore, è stato decisamente disatteso! Arianna è stata bravissima, ha dormito bene, non ha disturbato, e nei momenti in cui è stata sveglia si è davvero divertita.
Certamente la compagnia aerea Tahiti Nui è davvero baby friendly, ma anche Arianna è Flying friendly! 😀
Finalmente arriviamo a Papeete…!!
Scendere dall’aereo e sentirsi investiti da un’aria calda, umidiccia, e profumata di fiori è un’esperienza incredibile, soprattutto per lei.
Le valige arrivano subito, cambiamo al volo un po’ di euro e ci dirigiamo verso il nostro hotel con il pulmino che ci è venuto a prendere. Arianna continua a dormire nel marsupio, e noi, stanchi ma felici, ci guardiamo intorno con le luci della sera che illuminano molto poco le strade della capitale: siamo in Polinesia…
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I CONSIGLI DI MILLY per un viaggio in Polinesia con bambini
In attesa di conoscere i dettagli sul viaggio di nozze in Polinesia di Laura, vorrei lasciarvi un paio di consigli.
Non fatevi spaventare dal volo lungo
Come avete visto, anche il volo più lungo alla fin fine arriva a destinazione! Non sottovalutate mai i vostri piccoli esploratori, perchè spesso hanno risorse che neanche ci immaginiamo. Ecco qualche articolo da leggere per approfondire l’argomento:
- Come intrattenere i bambini in aereo
- Viaggio lungo con bambini: come siamo sopravvissuti a 18 ore di viaggio
- Jet lag nei bambini: come gestire il fuso orario
- Cosa mangiano i bambini in viaggio
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Non fatevi spaventare dalle paure altrui
Nella stragrande maggioranza dei casi, se avrete il coraggio di dichiarare in anticipo la meta del vostro prossimo viaggio ai tropici, troverete reazioni avverse nel vostro interlocutore. Tapparsi le orecchie e cambiare discorso è sempre la soluzione migliore in questi casi:
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Affidatevi ad operatori competenti
Scherzi a parte, quando abbiamo a che fare con un viaggio importante come quello di nozze, o una meta da sogno come la Polinesia, può essere una buona idea affidarsi ad un tour operator specializzato, che sia capace di fornirci un’assistenza adeguata. Per questo motivo mi sento di consigliarvi Kia Ora Viaggi, che organizza viaggi su misura in diverse mete, tra cui la Polinesia. Io li ho scoperti quando stavo organizzando il mio viaggio di nozze, nel 2006, e negli anni li ho “incontrati” nuovamente grazie ai servizi forniti ad alcuni amici che si sono rivolti a loro per andare in Polinesia.
Per farvi un’idea dei prezzi, potete cliccare qui > Viaggi di nozze all’estero con Kia Ora
Insomma, un ottimo supporto che ci può aiutare a realizzare il nostro sogno (ma anche a far star tranquilli i nonni che restano a casa! 😉 )
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Adesso però torniamo al viaggio di Laura!
Curiosi di conoscere le prime tappe del suo viaggio? Eccole qui: > Papeete e Fakarava con bambini <
>>> Tutte le tappe del viaggio di nozze di Laura, Ivano e Arianna <<<
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Laura
{Testi e foto di Laura Perrella}
{La foto di copertina è tratta da Shutterstoch, la foto di Huahine è tratta da Shutterstock}
{I consigli di Milly sono scritti in collaborazione con Kia Ora}
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Dai un’occhiata anche questi articoli
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Ciao Laura!innanzitutto auguri!!!
poi sai come la penso sul viaggio di nozze in tre..per noi è stata un’ esperienza indimenticabile, un’esperienza di famiglia…ricordi che rimarranno per sempre nel cuore e grande occasione di crescita e di insegnamento per la mia bimba….!!!
ora aspetto con ansia tutte le tappe….potrebbe essere una nostra prossima meta….per ora è nel cassetto…ma anche in previsione di futuro probabile allargamento di famiglia…potrebbe prima o poi uscire da quel cassetto…quindi mi leggerò con attenzione tutto il racconto di questa meta baby friendly…alla faccia di quello che dicono e pensano in molti!
Brava Laura e brava alla piccola Arianna. La Polinesia è bellissima per quanto lontana.
Noi facemmo tutta una tirata fino a Thaite e, nonostante fossimo senza pupa, fu troppo dura anche per due appassionati di aerei come noi.
D’accordissimo sul suo essere baby friendly.
Bravi ottima scelta! Anche noi per il viaggio di nozze nel 2009 siamo stati 1 mese in Polinesia…ma senza bimbo 🙂
Personalmente ci tornerei anche domani, se non fosse per le ore di volo, troppe, soprattutto se non si spezza a LA come avete fatto voi. Pesante anche il fuso di 12 ore…
Non credo che ci potrerò mai mio figlio ma solo perchè se devo affrontare tutte quelle ore di volo (e quei costi non da poco) vorrei vedere altri posti che non ho visto tipo l’Australia.
Comunque per i bimbi secondo me la Polinesia è perfetta, così come lo sono Seychelles e Maldive. Attendo il seguito del tuo racconto!
Anche noi un mese in Polinesia per il viaggio di nozze…che nostaglia…
E se non fosse per i soldi ci tornerei subito! Con tutte le isole che ci sono, potrei rimanerci qualche anno…ne ho viste solo 9!!! 😉
Maldive e seychelles…..moooolto baby friendly…vero ragazze???!!!???!!!
Con me sfondi una porta aperta!!! 😉
E per quanto riguarda Australia aspettiamo racconti della francy che è appena tornata e della nostra elenina che presto ci andrà!!!
Ci siamo quasi!!!
Ah la Polinesia! Che sogno! È bello pensare che si possono condividere le emozioni di viaggio con i bimbi.
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il viaggio è stato bellissimo!! e Arianna si è divertita moltissimo! per qualsiaasi cosa chiedete pure!
Si respira proprio la gioia con cui avete affrontato il viaggio! Io non vedo l’ora di leggere le prossime tappe! 😉
complimenti alla piccola! Con un battesimo così ha un futuro da grande viaggiatrice 🙂
che viaggio!!!! E che battesimo dell’aria per la giovane Arianna!
Sì, diciamo che parte decisamente in quarta! 😉
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Ciao Veronica! Piacere di conoscerti! Per qualsiasi cosa, siamo qui!
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