Dopo Papeete e Fakarava, la nostra Arianna, con mamma Laura e papà Ivano, arriva a Moorea, una meravigliosa isola verdissima, con un mare da favola dove Laura fa una bellissima immersione in mezzo agli squali…
Dopo i miei consigli su come organizzare un viaggio in Polinesia con bambini e dopo aver raccontato la nostra prima tappa del viaggio di nozze in Polinesia (Papeete e Fakarava) oggi vi parlo della seconda tappa…
Il nostro viaggio di nozze dall’altra parte del mondo in tre continua a Moorea!
Passare dalle Isole Tuamotu alle Isole della Società è come andare da Torino a Palermo, stessa nazione ma due mondi completamente diversi. Non che sia più bello uno o l’altro, sono solo completamente diverse!
Moorea con bambini: l’isola ed il resort
Moorea è una montagnona verdeggiante piena d’acqua, con tante insenature, anfratti, cascate, e il pendio della montagna che arriva direttamente sulla spiaggia.
Per arrivare dobbiamo prendere una specie di aliscafo dal porto di Papeete. La nostra nave è alle 15,45, ed è piena di gente!!!! In effetti Moorea è una delle pochissime isole della Polinesia molto abitata, perché si trova di fronte a Tahiti, e quindi molte persone si possono permettere di fare avanti e indietro giornalmente. Sul traghetto ci sono molti ragazzi e bambini, che tornano da scuola.
In Polinesia la scuola è un lusso. O meglio, la scuola di ordine superiore. Infatti in tutte le isole è pieno di scuole materne ed elementari, davvero incredibile, in ogni minuscolo centro abitato c’è una scuola. Anche in zone che noi chiameremmo, utilizzando la statistica moderna, “case sparse”.. o, per citare Ivano.. gruppetti di case. Dalle elementari in poi, però, le cose cambiano, perché le scuole sono solo nelle isole principali, e per potersi permettere vitto e alloggio lontani da casa le famiglie devo essere molto benestanti. Senza contare che già, per questo, ci si deve allontanare da casa molto presto.
Moorea è una eccezione, essendo così vicina alla capitale dove ci sono tutte le scuole di ogni ordine e grado a disposizione. Ed è per questo che i frequenti collegamenti con la nave sono pieni di gente, bambini, ragazzi, che lavorano o studiano a Papeete.
Che bella la nave! Un traghetto veloce, 15 minuti di traversata, pieno di gente, colori, bimbi che giocano, donne che tornano a casa, con i fiori ancora tra i capelli. Mi ha colpito molto vedere che la tradizione dei fiori non è una cosa per turisti, come pensavo. Le donne li portano sul serio, anche le bambine, sia quelli veri che finti, cioè mollette alla base delle quali sono applicati i fiori finti, talmente fatti bene da sembrare veri.
L’unica nota negativa, in questo momento, è il tempo. Cielo coperto, non caldo ma umido. E le previsioni non accennano a migliorare. 🙁
Arrivati al porto l’isola ci appare comunque in tutta la sua bellezza. Verdissima, coperta di alberi e vegetazione rigogliosa fino al mare, e il contrasto tra i colori della gente e il verde delle piante è incredibile, nonostante il cielo grigio. Ci vengono a prendere subito, e in pochissimi minuti siamo al parcheggio del nostro albergo. Questo è proprio il resort da viaggio di nozze patinato, da rivista, e le aspettative non sono deluse, anzi, sono ampiamente soddisfatte e non solo.
Ci viene destinata una garden room meravigliosa, ma decisamente “lontana” dalla spiaggia, e la ragazza alla reception è talmente gentile che dopo una mia richiesta nemmeno troppo insistente mi propone di cambiare stanza il giorno dopo, proponendomi sempre una garden, ma in seconda fila vicino al mare. Accettiamo molto contenti e il giorno dopo rimaniamo a bocca aperta: in realtà, poiché la struttura è ben costruita, anche se siamo in seconda fila il mare si vede benissimo, e non abbiamo davanti tutto il passeggiare delle persone che si rilassano in spiaggia o che passeggiano. In realtà il villaggio non è pienissimo, però davvero sembra di stare in paradiso.
Devo dire che i quattro giorni a Moorea al Sofitel valevano davvero il viaggio, insieme a Bora Bora, ma purtroppo il tempo è stato sempre bruttino.
Il secondo giorno abbiamo affittato la macchina, tramite l’hotel, per due giorni. Noi con Arianna abbiamo optato per questa soluzione perché con i bambini piccoli i tempi sono sempre molto dilatati, soprattutto se fa caldo e se ancora non si può pranzare con un panino, ma sicuramente in un giorno l’isola si gira benissimo.
Moorea con bambini: alla scoperta dell’isola
Partiamo quindi alla scoperta dell’entroterra, e scopriamo che c’è una sola strada che gira tutta l’isola, oltre a un paio di deviazioni verso la montagna. Il cielo è grigio, e ogni tanto piove ma fa molto caldo, c’è una umidità incredibile, e le zanzare fanno festa appena ci vedono!
L’isola è verdissima, è impressionante vedere veri e propri boschi di palme di cocco a ridosso del mare, che poi scompaiono appena si sale di qualche metro verso la montagna, lasciando il posto a piante completamente diverse, a cui da vera ignorante non so dare il nome, ma che mi ricordano i film di Tarzan oppure Avatar, una natura quasi aliena, per noi. È bellissimo!
Arianna dorme nel suo seggiolino e noi ci fermiamo a mangiare una pizza ad Allo Pizza, che la Lonely Planet definisce la migliore pizzeria dell’isola. Se devo essere onesta, la pizza non era così male, certo, non aspettatevi quella di Michele a Forcella, o dar Poeta a Trastevere, ma insomma, non è male. Solo che secondo me 15 euro circa per una pizza in una baracca in mezzo alla strada a Moorea, servita da un tipo che di simpatico non ha nemmeno la maglietta…mah… il mio consiglio è: andate al supermercato, compratevi l’occorrente per un panino, una bella Hinano ghiacciata, e il gioco è fatto.
Non ho ancora parlato della Hinano e di quello che nei supermercati si trova per i bambini: la risposta è tutto! Si trova tutto. Magari a prezzi un po’ alti (i pannolini, ad esempio costano più che in Italia) ma c’è latte in polvere, salviette saponi, anche omogeneizzati. Per non parlare delle farmacie: a Moorea, in un posto sperduto lontano dal centro commerciale principale ci fermiamo in una farmacia, sperando di trovare il gaviscon per il reflusso di Arianna. Beh, non potete immaginare la mia espressione entrando in quella che si è rivelata una farmacia più attrezzata di quella che abbiamo vicino casa in centro a Roma. C’era di tutto. Ho anche comprato la tinta per i capelli della BioNike, che ve lo dico a fare! Mi sono sentita anche un po’ scema, ad aver portato due buste piene di medicine di ogni tipo, ma va bene così, sono convinta che anche sapendolo le avrei portate lo stesso.
La Hinano invece è la birra locale…slurpp! Buonissima, devo dire anche quando non è ghiacciata. Negli hotel te la fanno pagare carissima, ma nei supermercati si trova sempre, sia in lattina che nel vetro, fredda o a temperatura ambiente. Noi ne facevamo scorta ogni volta che andavamo a fare spese, per non rinunciare all’aperitivo del tramonto con pistacchi, patatine e birra, senza dover spendere una fortuna.
Il giro di Moorea prosegue verso le due baie principali e più famose, la baia di Cook e la baia di Opunau. Sarà che il cielo grigio rende i colori un po’ più tristi, ma non ci hanno entusiasmato più di tanto. Anche la spiaggetta sulla baia di Cook, non male, ma non paragonabile a quella del nostro albergo, non ci ha tolto il fiato. Invece era ipnotico guardare l’oceano che si infrangeva sulla barriera, a poca distanza dalla strada, dall’altra parte dell’sola, dove il reef è molto vicino… che onde, ragazzi! E pensare che siamo su un isolotto immersi nell’oceano Pacifico, beh, fa davvero impressione!
Arianna dorme sempre nel seggiolino, e noi ci arrampichiamo verso il belvedere, da dove si possono ammirare le due baie dall’alto. La natura è sempre protagonista di tutto, il verde delle piante, e le zanzare, ci accompagnano in tutto il viaggio!
Non ci fermiamo a vedere piccole attrazioni, come il museo della vaniglia, ma continuiamo a esplorare con calma, godendoci il panorama e Arianna che gioca con le galline che scorrazzano in giro per la strada.
Tornando verso l’albergo ci fermiamo in qualche negozio a vedere le famose perle nere.
Il tema perle è stato a lungo oggetto di discussione. Le perle vengono coltivate negli arcipelaghi lontani, Gambier e Tuamotu, perché un’ostrica filtra circa 100 litri d’acqua l’ora nella sua vita, e per fare delle buone perle l’acqua deve essere pulita e poco “inquinata” da presenze di vario genere che non siano dell’ambiente marino. Questa è la motivazione per la quale le perle delle isole della società sono poche e poco commercializzate. L’altro aspetto è che in alcune zone ci sono le pearl farm che sembrano fatte appositamente per i turisti, come ci è capitato di vedere ad Huahine. Considerando che le tappe del nostro viaggio prevedono ancora Huahine, isola un po’ sperduta, e poi Bora Bora, dove ci aspettiamo prezzi mediamente più elevati, abbiamo deciso che se vogliamo acquistare le perle dobbiamo farlo qui. Dopo diversi giri, in effetti, troviamo quello che fa al caso nostro.
La mattina dopo il programma prevede immersione alla ricerca degli squali limone per me, e escursione in macchina per Ivano e Arianna.
Piove. Non sapete che delusione nell’alzarmi e aprire la finestra. Invece il dive master che trovo al diving mi conferma l’uscita. Certo, mi fa, se ne potrà fare una sola, fuori dal reef, perché dentro la laguna la visibilità oggi è scarsa, ma meglio di niente è di sicuro, e poi gli squali stanno in barriera, mica dentro.
Ed in effetti il pesce c’è, e già mentre ancoriamo alla boa si vedono una grande quantità di giant jack e di squali pinna nera, che ci accompagneranno per tutta l’immersione. Il corallo è molto molto rovinato, in alcuni casi proprio morto, ma i pesci sono meravigliosi, ed io mi sento a casa!
Passiamo il pomeriggio tutti insieme sulla spiaggia dell’albergo, tra un bagno e un castello di sabbia con la puzzola.
Domani si parte per Huahine. Moorea ci è piaciuta moltissimo e la spiaggia del Sofitel è decisamente la migliore su cui valga la pena di sostare. Quindi se decidete di andare, a nostro avviso vale la pensa spendere un po’ di più e concedersi il soggiorno in questa struttura.
La macchina è comoda per una giornata, se si è curiosi di girare un po’ l’isola, noi non abbiamo fatto né l’escursione per vedere le balene, né quella in quad, perché con un neonato non è proprio consigliato, ma magari con un bambino più grande può essere carino.
Ed ecco qui la prossima tappa > Huahine con bambini
>>> Tutte le tappe del viaggio di nozze di Laura, Ivano e Arianna <<<
Laura
[Testi e foto di Laura Perrella]
(Le foto originali delle montagne e dello squalo sono prese da Shutterstock)
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Pingback: Viaggio di nozze in Polinesia con bambini: Papeete e Fakarava
Che bello!!!!!!! Noi vorremmo fare lo stesso viaggio a luglio, quando la nostra bimba avrà 16 mesi! Anch’io sono piena di dubbi e timori ma questi racconti mi hanno rincuorata tanto!
A 4 mesi le abbiamo fatto visitare l’isola d’Elba ed è andata molto bene ma questo viaggio ovviamente non è nemmeno paragonabile!
Anche per noi sarebbe il viaggio di nozze e al ritorno vorremmo fare anche una tappa di 5/6 giorni a New York (vista anni fà nel periodo invernale…).
Quindi le lunghe ore di volo sono andate abbastanza bene?
La vostra piccolina con il cibo come se l’è cavata?
Ciao Linda, in attesa che Laura ci risponda, io ti posso tranquillizzare sulla questione volo. E’ ovvio che dipende da mille fattori, ma la vostra tranquillità è l’aspetto fondamentale su cui puntare!
Intanto dai un’occhiata a questi due articoli sui viaggi lunghi con bambini:
http://www.bimbieviaggi.it/2015/01/28/voli-lunghi-con-bambini/
http://www.bimbieviaggi.it/2015/01/28/voli-lunghi-con-bambini/
Un altro articolo che ti piacerà molto è questo: http://www.bimbieviaggi.it/2015/01/06/perche-si-deve-viaggiare-con-i-bambini-2/
Infine su New York trovi tutti i nostri articoli qui: http://www.bimbieviaggi.it/category/mondo/stati-uniti/new-york/
Spero di esserti stata utile!
Ciao Linda, per la mia esperienza, come ti ha già detto MIlly, la tranquillità dei genitori è tutto, e fa la differenza tra un viaggio andato bene e un incubo. noi abbiamo anche eprso il passeggino, che puoi leggere nel racconto di Fakarava, ma non ci siamo fatti prendere da panico e abbiamo sfruttato il marsupio al 100%. non ti nego che alcuni momenti di stress ci sono, am credo siano gli stessi che possono capitare anche stando a casa quando un bambino piccolo ti fa perdere la pazienza. poi, se sei convinta, e hai sempre in mente che sei in vacanza dove volevi essere, tutto diventa superabile e magari da stressante, divertente! il volo epr noi è andato bene. siamo partiti alle 15,30 da Poma, per Parigi, e alle 20,30 da Parigi per Los Angeles. ovviamente all’inizio arianna era eccitatissima e di dormire non ne voleva sapere, ma ovviamente alla fine è crollata. la culla è molto comoda, e le signorine tutte gentili. air thaithi nui è ECCEZIONALE, ma di questo parlerò meglio nel racconto dell’ultima parte del viaggio. a LO abbiamo dormito una notte, per spezzare il viaggio, ed è stato molto comodo. il volo LA Papeete arianna è crollata, tant’è che io volevo svegliarla per fare in modo che dormisse arrivati a destinazione, ma i miei tentativi non sono andati a buon fine. poi arrivati in albergo, 5 gocce di melatonina, e la stanchezza che comunque c’è, anche se si dorme in aereo, le hanno permesso di dormire lo stesso, fino alle 5 della mattina. ecco che il fuso è stato assorbito con molta facilità. per quanto riguarda il ritorno, fare tutta una tirata è stato decisamente pesante anche per noi, lei ha dormito quando voleva, ha giocato un po’ sull’aereo, e durante gli scali, ma oramai sei in dirittura di arrivo, e non vedi soltanto l’ora di arrivare a casa, il resto non ti interessa. pensa che a causa dello sciopero di Air France arrivati a parigi ci hanno perfino cancellato il volo epr roma, e abbiamo dovuto pernottare all’areoporto di Parigi dopo aver corso per due ore tra terminal, stazioni etc, con i bagagli e Arianna che si lamentava non volendo più stare nel passeggino. ma alla fine ci siamo divertiti anche per questo!quello che voglio dire è che dipende da voi!! per quanto riguarda il cibo, invece, noi abbiamo portato una valigia solo per lei, con tutto l’occorrente per prepararle i pasti: fornellino elettrico, brodi e passati di verdura pronti, pastina, omogenizzati e liofilizzati (per una questione di spazio) biscotti, e latte in polvere. sicuramente questo è stato dovuto anche all’età, perchè nonostante avesse un anno e potesse mangiare tutto, lei ancora mangiava quasi solo pappe e latte. il latte è stato una salvata, perchè sull’aereo e spesso a pranzo stando in giro, ha cenato con quello. tu ovviamente con una bimba più grande avresti meno problemi, perchè sicuramente a 16 mesi mangerà più cose. sicuramente non tutto, e se dpovesi partire io ti consiglierei comunque, almeno per una tua sicurezza, di portarti alcune cose, ma tranquillamente soprattutto nei resort, trovi qualcosa che un bimbo piò mangiare. anche d questo poi parlerò nella parte finale del racconto. ti posso confermare che nei supermercati c’è davvero tutto: pannolini salviette creme per bambini, omogenizzati latte in polvere…non parliamo delle farmacie… è un posto davvwero tranquillo, a saperlo avrei anche portato meno cose, te l’assicuro. per qualsiai altro dubbio non esitare a scrivermi! buona giornata a tutti
ah, dimenticavo un parere del tutto personale sulla tappa a New York. premetto che noi per organizzare il viaggio, dopo uh mese di analisi e studio della destinazione ci siamo comunque affidati ad una agenzia specializzata, con la quale ci siamo trovati benissimo, e che ci ha consigliato per alcune cose e dubbi che avevamo. a mio avviso con un bambino piccolo organizzare un viaggio in Polinesia non è semplicissimo, se poi ci si aggiungono dei giorni in una grande metropoli come NY, che necessita di una serie di cose del tutto differenti da portare (ad esempio abbigliamento), diventa ancora più difficile e complicato da gestire. per nostra esperienza gli spostamenti sono le situazioni più stressanti: fai le valigie sistema tutto, tieni la bambina buona mentre tu sei in preda al panico da chiusura bagagli, vai all’areoporto, fai tutte le procedure, arriva a nuova destinanzione, ricomincia da capo, gestisci i panni sporchi… – aspetto da non sottovalutare, almeno nel periodo in cui siamo stati noi, nonostante il caldo e il sole la roba non si asciuga, quindi in alcune occasioni ci siamo ritrovati senza panni puliti per noi, e ogni sera dovevamo fare un bucato per cercare di gestire la cosa. consiglio sempre nei viaggi di portare con se 5 mt di sagolino, che può essere usato per stendere la biancheria. eravamo quindi attrezzati, ma in due occasioni, per non dar di matti, abbiamo anche optato epr pagare il servizio lavanderia degli alberghi, e ti ho detto tutto. altra cosa da non sottovalutare: il bimbo fino ai 2 anni non paga il biglietto (paga una piccola quota ma nn intero) ma non ha diritto a nessun bagagli in stiva e a uno di 8 kg nei voli intercontinentali (3 kg voli interni). questo significa chenin tre avrete solo due valige grandi da 20 kg l’uno, e ti assicuro non sono moltissimo. poi pensa che uno di voi dovrà portare la bambina, e l’altro le due valigie e i diversi bagagli a mano che prima della partenza sicuramente spunteranno.. tutto questo per dire se andrete anche a NY dovrete preparare una valigia in più con vestiti adeguati per tutti e tre. è vero che a papeete potete lasciarla al deposito (non so il costo ma ne vale comunque la pena), ma nel resto del tempo la devi comunque considerare. io credo che il gioco non valga la candela. NY è più “vicina e facilmente raggiungibile”, e se decidete di andare in Polinesia forse io mi dedicherei solo a vedere questa terra e godere del mare e del sole. ..
Effettivamente New York meriterebbe un viaggio a sé ed è facilmente raggiungibile in qualsiasi momento, con anche ottime tariffe, dall’Italia…
Grazie mille delle risposte! Nel frattempo abbiamo prenotato!!! Partiremo il 30 giugno da Bologna-Parigi, poi Parigi-LA e LA-Papete!!! Abbiamo deciso di fare una “bella tirata” all’andata, resteremo una notte a Thaiti, poi 6 giorni a Moorea e 6 a Huahine. Nel ritorno invece approfittiamo dello scalo a LA per restarci 3 notti, sostituendola a NY…
Anche noi ci siamo affidati ad un’agenzia con esperienza, per essere più tranquilli nell’organizzazione.
Attendo con ansia l’ultima tappa del vostro viaggio! e speriamo di aver fatto le scelte giuste!!!
WOW che spettacolo Linda! Sono emozionata per voi!! 🙂
Ciao dovrei andare al sofitel di Moorea a novembre per il nostro viaggio di nozze,volevo sapere come vi siete trovati e il supermercato più vicino a quanto dista?
Grazie saluti
Ciao Lidia, intanto auguri! Noi al sofitel ci siamo trovati benissimo… la spiaggia è la più bella che abbia visto dopo quella di Bora Bora, tra l’altro la più bella di Moorea, la struttura vale davvero i soldi spesi, la migliore in cui siamo stati in Polinesia. . Stanze enormi bellissime,molto curate e tenute bene, cibo ottimo, attrezzature complete e tenute bene, villaggio molto bello. Veramente un posto eccezionale. Il supermercato disterà una decina di minuti di macchina, noi abbiamo affittato la macchina per 24 ore per girare l’isola è ci siamo divertiti. Ci sono dei negozi sparsi per la strada, praticamente. Un vero paese non esiste ma nel supermercato e nella farmacia c’è davvero tutto. Buon viaggio!!