Un’indimenticabile settimana bianca in Alto Adige per Arianna, 17 mesi, assieme a mamma e papà: ecco il racconto di Laura e i suoi consigli per godersi l’Alpe di Siusi con pargoletta al seguito! Alla scoperta della zona attraverso i numerosi sentieri di trekking sulla neve!
In montagna con una bambina piccola?? Certo che si può!!
Noi crediamo che con un bimbo si possa fare tutto! Certo, non nello stesso modo con cui si viaggiava in coppia, o da soli, ma con le dovute accortezze, il mondo è sempre nelle nostre mani!
Lo scorso anno, armati di marsupio e passeggino, siamo andati a San Vigilio di Marebbe e Arianna è stata la più piccola bimba mai salita a piedi (si fa per dire.. con i piedi di papà) in inverno al rifugio Senes (a detta dei gestori).
Quest’anno, armati di zaino porta bambino, siamo andati a Castelrotto, in quel dell’alpe di Siusi, pronti per esplorare questa nuova zona dell’Alto Adige che tanto ci piace.
E devo dire che non ci ha deluso affatto!
Settimana bianca con bambini: si parte per Castelrotto!!
Partiamo un sabato prima dell’alba, per affrontare le circa 7 ore di viaggio che ci separano dall’Alto Adige, e arriviamo alle 13 senza soste, o quasi, con una grande dormita di Arianna e una bella chiacchierata tra noi, che non guasta mai.
Castelrotto è un bellissimo paesino non lontano dall’autostrada, da Bolzano e dalla Val Gardena, e a 2,5 km dalla fantastica cabinovia che posta all’Alpe. Purtroppo la neve in paese è poca, ma rimane comunque la suggestione di stare in montagna, con l’aria frizzantina e le case in legno… che bello!!
La casa che abbiamo affittato è meravigliosa, in un maso tutto ristrutturato a pochi passi dal centro con tutte le comodità, e Arianna è felicissima.
Sfruttiamo il pomeriggio per sistemare e capire come muoverci, e domenica siamo pronti per la prima escursione.
Da quando ero incinta, infatti, abbiamo optato per il trekking invernale, attività che possiamo svolgere anche con la bimba, insieme, all’aperto e che ci permette di vedere dei panorami bellissimi.
Sfruttando la tessera dei mezzi pubblici che abbiamo ricevuto dalla proprietaria dell’appartamento compresa nel prezzo riusciamo a non prendere mai la macchina per andare alla cabinovia, aspettando la massimo 10 minuti l’autobus, che passa ovviamente ad orari precisi e sempre puntuali. Forse per chi abita in alcune zone d’Italia questa è la normalità, ma per noi che veniamo dalla grande città è una cosa talmente incredibile che ogni volta ci stupiamo e rallegriamo!!
Decidiamo di acquistare la combi card per 7 giorni, che ci permette di salire e scendere a piacimento dall’Alpe con la cabinovia o con il bus speciale n. 10, e di prendere gratuitamente la navetta tra Compaccio e Saltria, i due agglomerati di case sull’alpe. Ottima scelta: con 45€ abbiamo viaggiato tutti i giorni, risparmiando un sacco di soldi (la singola corsa costa 10€, l’andata e ritorno 15, fate un po’ i conti..). la “puzzona” Arianna di 17 mesi non paga.
Settimana bianca con bambini: l’Alpe di Siusi tra trekking e attrazioni baby friendly
L’Alpe di Siusi è un magnifico altopiano, Alpeggio perché d’estate si fa al transumanza e le mucche ci vengono al pascolo, beate loro, tra le vette più belle delle nostre magnifiche Dolomiti. Grande circa 52 Km è il più grande d’ Europa, ed è bellissimo! Le attività invernali sono tutte presenti e possibili: sci, sci di fondo, trekking, ciaspolate, slittino, abbronzatura d’alta quota, ampie mangiate ai rifugi, pupazzate di neve.. proprio tutto.
In 7 giorni abbiamo fatto tutti i sentieri principali, indicati come escursioni invernali, il giro della Bullaccia, l’escursione al rifugio Molignon, la passeggiata da Compaccio a Saltria con salita allo Zallinger e discesa con slittino, il giro dal lato Val Gardena partendo da Compaccio, e il sentiero verso lo Sciliar passando dall’Hotel Panorama, con sosta alla Baita Spitzbuehl.
Siamo stati sempre bene. I percorsi, tranne quello della Bullaccia, sono in realtà strade che d’inverno si riempiono di neve e vengono più o meno battute diventando così facilmente percorribili da tutti. Per chi ne avesse voglia, le ciaspole possono invece permettere di passeggiare sulla neve fresca, soprattutto facendo il giro della Bullaccia, che è meraviglioso, e un po’ più lungo, ma facilmente diversificabile in base alle proprie esigenze.
Abbiamo scoperto che da Fill, per esempio, subito all’uscita della cabinovia che da Siusi porta all’alpe (Compaccio), si può affittare qualsiasi cosa, addirittura passeggini: oltre alle solite attrezzature per sciare, racchette da neve, ciaspole, slittini, passeggini, zaini porta bambino. Noi lo avevamo comprato a Roma, pensando.. sperando di poterlo utilizzare per più anni e anche d’estate, ma forse, sapendolo, lo avremmo affittato lì.
Comunque la zona è davvero a misura di bambino e le attività sono molteplici. Addirittura ho visto un asilo nido collegato alla scuola sci, non mi sono informata ma per due mattine abbiamo incontrato anche le educatrici che portavano a spasso alcuni bimbi con lo slittino.
I rifugi che abbiamo visitato erano tutti muniti di seggioloni e fasciatoio, l’unico che non lo aveva ci ha permesso senza problemi di cambiare Arianna sul divano.
Devo dire che nella media troviamo i rifugi ottimi, forse in quelli dove non ci sono gli sciatori si sta meglio, però la cucina chiude prima, mentre invece in quelli vicini agli impianti anche alle 15 si può pranzare senza problemi. I prezzi sono nella media, tranne in un caso per mangiare abbiamo speso sui 15€ a testa.
Per Arianna ci siamo organizzati con uno zaino che portavo io, visto che il papà portava lei, e dentro c’era sempre un omogeneizzato di carne, un cambio completo, un paio di calze, in caso a ritorno facesse troppo freddo, pannolini e due teli cambio, salviettine di due tipi, corpo e viso, e sempre assolutamente la crema per il freddo, perché tranne quando dormiva, lei era comunque esposta al vento, e non camminando non riusciva nemmeno a scaldarsi il viso.
A Roma non avevo trovato abbigliamento tecnico per una bimba così piccola, invece nel negozio di sport di Castelrotto c’era tutto, e abbiamo comprato due pile di due taglie più grandi, che io mettevo sopra la felpa, e che sicuramente potrà utilizzare anche il prossimo anno, i guanti da neve e degli ottimi doposci della sua misura, 21!
Abbiamo anche fatto un’eccezione alla mia regola del non mangiare dolci, e nei pomeriggi nuvolosi e freddi le ho dato qualche quadratino di cioccolata al latte.. non vi dico come si leccava i baffi. Abbiamo anche portato sempre un termos con cannuccia con del the caldo dentro, per poterle offrire una bevanda calda al posto dell’acqua. Devo dire che in alcuni casi, arrivata al rifugio aveva le mani molto fredde, ma a parte questo è stata sempre benissimo.
Si è divertita molto e anche noi. Abbiamo visto paesaggi bellissimi, ci siamo divertiti con lei che guardava tutto con interesse, sullo slittino avevamo più paura noi, mentre lei rideva e lanciava degli urletti di vera soddisfazione.
Come attrezzatura per i grandi io consiglio davvero le racchette da trekking. Negli anni scorsi noi avevamo fatto senza, ma la differenza è abissale, e si sente davvero una fatica diversa utilizzandole. Noi abbiamo optato per l’acquisto di un tipo medio, telescopiche, ma anche quelle si possono affittare. Poi ovviamente, pantaloni impermeabili, giacche da neve traspiranti, pile, e magliette tecniche. Altra cosa da cui non ci separiamo mai sono i nostri fidati ramponcini a forma di catene. Sono delle vere e proprie catene con dei chiodi sotto che impediscono di scivolare anche su lastre di ghiaccio in realtà ne esistono di diversi tipi e diversi prezzi, ma abbiamo sperimentato anche parlando con altri escursionisti che quelle che abbiamo noi sono le migliori.
Che dire, è stata una vacanza bellissima, all’insegna della natura, del buon cibo e soprattutto dello stare insieme. Non vediamo l’ora di partire di nuovo!
Laura
[Testi e foto di Laura Perrella]
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