Non è stata semplice la decisione di intraprendere quest’avventura tutti e 3 assieme, eppure abbiamo deciso di lasciarci andare ed è stata un’esperienza indimenticabile. Ecco il nostro primo rafting in Slovenia.
La maggior parte dei neo-genitori tende ad arrendersi, non appena la famiglia si allarga, a pensieri del tipo “ora non potrò più viaggiare, non potrò più fare questo, né quello…”. Ok, in certi casi qualche limite è indispensabile porselo (magari per qualche anno il trekking estremo va accantonato) ma non è sempre così.
Come ho già avuto modo di raccontare altre volte, per me è successo un po’ il contrario.
Non solo dopo la nascita di Amanda abbiamo continuato a viaggiare in mete tropicali, anche se con qualche attenzione in più, ma la sua presenza è stata spesso una scusa per iniziare nuove avventure, come per esempio sciare, fare vacanze in campeggio e, dulcis in fundo, provare l’ebbrezza del rafting…
Rafting con bambini: saremo mica matti?!
Era l’agosto del 2012 – Amanda aveva 4 anni – e stavamo trascorrendo una bella vacanza in Slovenia (uno dei tanti viaggi che non ho ancora avuto tempo di raccontare sul blog, perdono, prima o poi ce la farò!). Viaggio itinerante, tappe rigorosamente di montagna, nell’area occidentale del paese, sulle Alpi Giulie.
Dopo qualche stop intermedio, arriviamo a BOVEC (PLEZZO) una località rinomata soprattutto per i numerosi sport più o meno estremi che si possono praticare lungo il fiume SOCA (ISONZO).
Passeggiando lungo le strade del paese, ci imbattiamo in un’agenzia che organizza rafting per famiglie e, dopo alcuni tentennamenti (i primi di una lunghissima serie), entriamo a chiedere informazioni…
Qualche domanda generica, qualche altra un po’ più specifica…e poi via col terzo grado: se da un lato l’idea ci elettrizza, dall’altro abbiamo una dannata paura!
Non abbiamo mai fatto rafting in vita nostra quindi non sappiamo di cosa si tratti esattamente e le uniche immagini che abbiamo visto circolare online non sono certo qualcosa che accosteremmo volentieri all’idea di “escursione per famiglie”!
Ma la ragazza dell’agenzia è davvero ferma nel rassicurarci che il tragitto di quell’uscita è pensato per i bambini ed i principianti, non ci sono grandi rapide, solo qualche piccola discesa in un tratto di fiume pianeggiante; sono previste soste lungo il percorso e sarà tutto molto tranquillo [ovvio! L’agenzia mica ti viene a dire che stai mettendo a rischio la vita tua e quella di tua figlia!]. Non è che ci abbia convinti del tutto, quindi usciamo a mangiarci un gelato per soppesare tutti i pro e i contro della situazione.
Alla fine decidiamo di prenotare poi, male che vada, non ci presentiamo il giorno dopo…
Andiamo subito a perlustrare il tratto di fiume da cui saremmo partiti e in effetti sembra davvero tranquillo…quasi stantio [ma che ne so io se laggiù non c’è una cascata!?].
La notte trascorre più o meno insonne, combattuti tra la voglia di scoprire questo bel territorio da un punto di vista decisamente nuovo e il timore di fare qualcosa di troppo pericoloso.
Gli indugi si rompono solo il giorno successivo quando arriviamo sul posto, pronti per la gita e, assieme a noi, si presenta un famiglia con due bimbi dell’età di Amanda: allora non siamo pazzi noi!!! [o forse siamo solo in buona compagnia?]
Rafting con bambini: si parte!
Insomma, l’eccitazione mista a paura è tanta, ormai siamo partiti e non ci possiamo più tirare indietro.
Arriviamo col pulmino al punto di partenza. Indossiamo mute, scarpini, casco, giubbotto di salvataggio (!!!).
Foto di rito a riva e poi giù, a bagno, a familiarizzare con l’acqua e con il gommone che ci porterà a spasso lungo l’Isonzo. L’acqua è bassa, calma, limpida, fresca ma non troppo…e già ci sembra di stare meglio…
“Finalmente” saliamo a bordo…
Le regole sono poche e semplici, basta seguire le indicazioni della nostra bravissima guida: remare tutti, solo a destra, solo a sinistra e, importantissimo, se lui urla “jump in the boat!” tutti i bimbi si devono sedere a terra dentro al gommone [oddio perchè i bimbi si devono mettere al riparo? ma potremo farci scaricare lungo il tragitto se ce la vediamo grigia!?].
Ma ci è bastato partire, lentamente, su quel grande gommone arancione, per capire che i timori erano davvero infondati: il fiume in quel tratto è praticamente piatto, per cui i rischi sono praticamente assenti. Si è trattato in conclusione di un meraviglioso itinerario via acqua, lungo il quale la guida si fermava ad illustrarci il panorama, a raccontarci la storia e le caratteristiche dell’ambiente che ci circondava..
Ci siamo fermati un paio di volte a fare il bagno, una volta addirittura abbiamo rovesciato il gommone e l’abbiamo usato come scivolo per tuffarci in acqua…
In alcuni tratti la guida ci ha fatto provare un po’ di adrenalina, facendoci remare verso alcune rocce che poi, complice la corrente, ci hanno fatto fare un saltello sul gommone (con tutti i bimbi che, al “jump in the boat” del “capitano”, si buttavano divertiti a terra).
Roba che, una volta arrivati a destinazione, dopo circa 8 km, nessuno voleva saperne di scendere (né bambini né adulti per la verità!).
Quindi l’esperimento è decisamente riuscito e adesso ci resta solo un problema: rifarlo quanto prima perchè Amanda non se lo ricorda, se non tramite le foto di quella bellissima giornata.
QUALCHE INFORMAZIONE IN PIU’
Bovec è piena di agenzie che organizzano rafting ma non tutte sono attrezzate per i bambini (alcune lo sono, ma hanno attrezzature adatte per bambini più grandi, tipo dai 6 anni). In quell’occasione noi ci siamo affidati a Soca Rider, specializzati nelle escursioni per famiglie, con bambini dai 4 anni in su.
L’escursione ci costò circa 100Euro in 3 compresi il trasporto in pullmino da Bovec al punto di partenza dell’escursione e il noleggio attrezzature (ma sto parlando del 2012).
Ovviamente la decisione di intraprendere uno sport del genere va valutata con attenzione (non è certo sufficiente questa nostra esperienza per poter dire sì ad ogni costo): noi abbiamo valutato positivamente la serietà dell’agenzia, la loro attenzione verso i bambini e la cura con cui ci hanno fornito le informazioni richieste, le coperture assicurative, le attrezzature a disposizione (complete e integre per adulti e bambini).
E’ importante padroneggiare discretamente la lingua parlata dalla guida, in modo da poter eseguire i comandi durante la discesa: per quanto semplice e divertente, è comunque importante remare dalla parte giusta.
Per i bambini è e deve rimanere un gioco: ricordo perfettamente che nei primi momenti sul gommone sia Amanda che gli altri due bimbi (tutti sui 4 anni) erano perplessi perché probabilmente non capivano cosa ci facessimo con quelle strane cose addosso. Ma subito si sono illuminati quando hanno iniziato a vedere che si navigava e hanno potuto loro stessi remare; hanno riso di gusto ad ogni “jump in the boat” e ad ogni tuffo dallo scivolo improvvisato e infine, com’è ovvio, hanno anche pianto quando siamo dovuti scendere…
LINK UTILI:
- Soca Rider, rafting per famiglie
- Fiume Isonzo, Slovenia
- Informazioni su Bovec
Milly
(testi e fotografie di Milena Marchioni)
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Che spettacoloooo..non vedo l’ora che Aurora abbia qualche anno in più per provare questa bellissima esperienza..ora 2 mi sembrano veramente pochi
Sì, cara Stefania, il minimo è 4, perché bisogna arrivare a terra coi piedini altrimenti si rischia davvero di cadere di fuori anche se l’acqua è calma 🙂
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