Non ci era proprio venuto in mente di controllare se le date del viaggio cadevano in periodo di Ramadan, quindi ci siamo cascati in pieno: 18 giorni in paesi islamici durante il loro mese sacro… E quindi?
Il volo per Dubai e Malesia era prenotato da un pezzo quando, guida alla mano, iniziammo a studiare quali attività e tappe pianificare nei due paesi…
Viaggiare durante il Ramadan a Dubai
In particolare stavo leggendo la guida “Dubai” di Marco Polo quando vidi, nell’ultimissima pagina, le cose “DA EVITARE”. Tra queste: “viaggiare durante il Ramadan”.
Rapido check di quando cadesse il Ramadan nel 2015 (cambia ogni anno) e l’amara scoperta: saremmo stati là proprio in quel periodo!
Secondo la guida, durante il Ramadan “la vita pubblica è limitata, le hall degli alberghi sono deserte ed è impossibile mangiare fuori dalla propria stanza durante il giorno”. Sinceramente ci siamo un po’ spaventati. Ma poi è bastato documentarsi un po’ per capire che gli allarmismi erano esagerati.
E appena arrivati là abbiamo capito che le cose sarebbero state meno drastiche delle aspettative: appena saliti sul taxi che ci avrebbe portato all’hotel, il taxista -musulmano- ci ha offerto banane, datteri e acqua. Alla nostra domanda in merito alla possibilità di mangiarli, nonostante il Ramadan, ci ha riso in faccia e ci ha detto: “Of course, we are in Dubai!”
Insomma, la città è molto aperta agli stranieri ed ai turisti quindi non mi preoccuperei troppo.
Poi sì è vero, la vita pubblica è ridotta al minimo, ma solo perchè fuori ci sono 50 gradi e il 90% di umidità. Quindi non vi porrete mai il problema di mangiare all’aperto, poichè sarebbe questione di vita o di morte (ma solo per colpa del caldo!).
Quando siamo saliti sul Burj Khalifa, ci è stato chiesto gentilmente all’ingresso di non bere nè mangiare. Per il resto bar e ristoranti nell’hotel e nel Dubai Mall servivano tranquillamente cibo durante tutto il giorno.
Viaggiare durante il Ramadan in Malesia
Per quanto riguarda la Malesia, abbiamo invece riscontrato situazioni diverse a seconda della zona e del luogo in cui ci trovavamo.
Da un lato le zone di mare più turistiche (Perhentian e Redang) non risentono in alcun modo delle regole dettate dal Ramadan, se non per il fatto che ogni sera la popolazione locale festeggia mangiando tutti assieme (a Besar, l’isola abitata) e magari scoppiando qualche fuoco d’artificio.
Nei centri commerciali di Kuching, nessun problema a trovare cibo durante il giorno, idem in tutti gli hotel dove abbiamo alloggiato.
Nelle zone meno turistiche, come per esempio la cittadina di Kota Bharu, profondamente islamica, il Ramadan è osservato rigidamente.
Ma non immaginate gente che patisce la fame per strada. Per la popolazione locale digiunare dalla mattina alla sera fa parte della vita da quando nascono e questo non comporta per loro particolari privazioni come potremmo immaginare.
Ho anche parlato con una neomamma che allattava tranquillamente il suo bimbo proprio in quei giorni (non davanti a me ovviamente): quando le ho chiesto come facesse (che noi se non beviamo 3 litri d’acqua al giorno sembra che non possiamo far uscire neanche un goccio di latte) si è stupita e mi ha detto che per lei era normalissimo così.
Proprio a Kota Bharu, invece, abbiamo rischiato una figuraccia immensa. Dopo un lungo giro in città sotto l’afosa cappa di calore, ci siamo diretti verso il night market, una food court piena di banchetti che cucinavano mille tipi diversi di cibi e tante persone che lo stavano acquistando.
Abbiamo comprato un po’ di cose e, affamati come eravamo (erano quasi le 19 ed eravamo in giro da ore) ci è venuto spontaneo mangiare quello che avevamo in mano.
Ci siamo diretti verso l’uscita e, un attimo prima che finissimo in strada, una signora mi ha sussurrato qualcosa all’orecchio, ma io ho capito solo “in the street”. Non so come abbia fatto, ma ho realizzato che mi avesse detto qualcosa in merito al divieto di mangiare in strada e mi sono subito guardata attorno stupita. Era pieno di gente che comprava da mangiare!
Esatto, tantissime persone, ma nessuno di loro stava mangiando. Prendevano il cibo e lo portavano a casa nelle borsine, oppure si sedevano lì aspettando il tramonto.
Probabilmente se avessimo mangiato in strada non sarebbe successo niente, ma saremmo stati sicuramente irrispettosi verso il paese che ci stava ospitando.
Abbiamo quindi messo tutto nello zaino e ci siamo rifugiati nel primo Mc Donalds che abbiamo trovato, perchè di fame ne avevamo tanta e qui era davvero difficile trovare qualcuno che ti desse fa mangiare prima del tramonto.
Basta solo un po’ di rispetto
Detto ciò, viaggiare durante il Ramadan non è assolutamente sconsigliato, poichè si tratta solo di mettere in pratica semplici misure per non mancare di rispetto a nessuno. Nelle zone più turistiche la tolleranza aumenta, mentre in quelle meno turistiche, o dove l’islam è più radicato, è sufficiente evitare di mangiare, bere o fumare dall’alba al tramonto nei luoghi pubblici (comprese strade e automobili).
In generale, inoltre, è opportuno essere vestiti decorosamente (spalle e ginocchia coperte) soprattutto quando si visitano cittadine e luoghi di culto (che spesso però durante il Ramadan non sono accessibili, soprattutto nei momenti di preghiera).
Detto ciò, per concludere, è bene sapere che:
- durante il Ramadan, soprattutto dove l’Islam è più radicato, città, hotel e aeroporti sono addobbati a festa, i negozi fanno offerte speciali e si respira ovunque un’atmosfera che ricorda molto la nostra natalizia;
- in molti paesi islamici il periodo del Ramadan è bassa stagione quindi nelle località turistiche ci sono meno persone e gli alloggi costano meno;
- i cibi che vengono preparati nei ristoranti e nelle bancarelle per i pasti serali sono pietanze speciali preparate proprio per le festività, quindi si possono assaggiare piatti tipici che magari in altri periodi è più difficile trovare;
- se si ha la fortuna di esserci durante i giorni di fine Ramadan (Hari Raya) si assiste ad una super festa in stile nostro capodanno (noi purtroppo quel giorno eravamo proprio a Redang, unica tappa del viaggio dove il Ramadan era bellamente ignorato) ma passando poi da Kuala Terengganu abbiamo incontrato diverse persone che indossavano gli abiti tradizionali).
Vivere quest’esperienza, nella sua semplicità, ha rappresentato per tutti noi un momento di crescita e apprendimento, uno dei tanti arricchimenti che solo i viaggi sono capaci di regalarci…
Milly
(testi e fotografie di Milena Marchioni)
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Ciao Milly,
senz’altro sarebbe preso un colpo anche a me scoprendo di aver preso le date del Ramadan ma alla fine come hai detto con un pò di rispetto e buon senso è andato tutto per il meglio.
La cosa che mi lascia allibita è come le donne riescano ad allattare senza bere!!!!
Ciao Danila,
in effetti anche a me risulta stranissimo, ma probabilmente sono talmente abituate che il loro organismo, nel tempo, si è adeguato..
In generale comunque posso dire che pianificare un viaggio e godersi la fine del Ramadan è davvero un’esperienza da vivere!
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