Qualche giorno fa Serena e la sua famiglia hanno partecipato all’evento milanese “G! come Giocare”: un interessante workshop ha dimostrato il ruolo fondamentale svolto dal gioco nella crescita del bambino.
Non credete a quanti sostengono che il Paese dei Balocchi non esiste perché noi lo abbiamo trovato e ci è proprio piaciuto tantissimo!
E’ stato sufficiente visitare G! Come giocare per vedere materializzati tutti i sogni dei nostri bambini e vederli provare mille giochi diversi, correre pieni di gioia da uno stand all’altro, cimentarsi in sfide e gare è stato davvero elettrizzante. Come dice lo slogan, al Salone del giocattolo non si compie una semplice visita ma si ha la possibilità di entrare in una stanza dei giochi grandissima in cui è possibile sperimentare di tutto: sia le novità appena uscite sul mercato che i passatempi antichi.
Nicolas, nostro figlio maggiore, ha imparato le tecniche di combattimento con la spada laser presso la Star Wars Arena e poco dopo è stato catapultato nel mondo degli antichi Egizi dove ha intrapreso un’interessante sfida a “Senet”, antesignano del nostro gioco dell’oca. Insomma un vero e proprio viaggio attraverso i secoli nel fantastico mondo dei giocattoli, e noi che siamo appassionati di viaggi non potevamo non apprezzare!
Le lancette dell’orologio corrono veloci mentre si passa da un laboratorio di pittura ad uno di pasticceria, dall’area dei mattoncini colorati a quella dei trenini, da una partita ad un gioco da tavolo ad una sfida ai videogiochi, da una corsa su una fiammante decappottabile ad una lezione di educazione stradale.
Proprio così: a Ghisalandia, sotto lo sguardo attento della Polizia Municipale di Milano, s’impara a riconoscere i segnali stradali e si consegue un vero e proprio “attestato di competenza in circolazione stradale”!
Il gioco infatti non è solo divertimento ma è un fondamentale strumento di crescita. Questi importantissimi concetti sono stati al centro di un mini-seminario svoltosi presso lo stand di Assogiocattoli a cui ho potuto partecipare come inviata di Bimbi e Viaggi, mentre il resto della famiglia continuava l’esplorazione.
G come Giocare: l’importanza della scelta e della famiglioa
Il gioco è cibo per la mente perché, come ha illustrato Paolo Taverna, Direttore di Assogiocattoli, giocando i bambini sviluppano abilità fisiche ma anche abilità sociali, pensiero critico, autostima, creatività, immaginazione, capacità nel linguaggio e nella comunicazione.
La mente nel suo processo di crescita si nutre di esperienze che nel bambino si traducono in imitazione del mondo esterno. Per questo motivo è fondamentale il ruolo del genitore che deve essere il filtro per i propri figli affinché l’imitazione della realtà sia critica e corretta.
La Dott.ssa Alessandra Carenzio, docente dell’Università Cattolica, ha illustrato una ricerca condotta da Cremit (centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informazione ed alla tecnologia www.cremit.it) sul gioco, prendendo a campione sia bambini di due diverse fasce di età (7-12 anni e 13-16 anni) che genitori. Lo scopo che questo studio si prefigge di realizzare è quello di capire come cambi il modo di giocare dei bambini e dei ragazzi nel tempo dei giochi elettronici, degli smartphone e dei social.
Ne emerge che il gioco non sia solo divertimento ma strumento fondamentale per intrecciare relazioni e conseguentemente il ruolo del genitore non può venire a mancare neppure nell’era della tecnologia perché è la guida necessaria a cui far riferimento e deve svolgere la funzione di “allenatore ludico”.
Infine Laura Romano, consulente educativa ed autrice del libro “Giochi e giocattoli. Crescere divertendosi”, ha illustrato come cambi il modo di giocare e quindi la scelta del giocattolo in base all’età dei bambini. Dal gioco di scoperta (0-3 anni) si passa al gioco simbolico (3-6 anni) quando il bambino inizia ad interagire con i coetanei per arrivare alla fase dell’industriosità intorno all’età scolare.
Accanto ai giocattoli “tradizionali” ci sono i cosiddetti giocattoli speciali: il videogioco che se usato bene può contribuire a sviluppare abilità (per esempio la coordinazione) ed il libro che fin dalla primissima infanzia deve essere proposto ai bambini.
I contenuti emersi in questo seminario sono stati davvero interessanti e mi hanno fatto molto riflettere. Molte volte si è portati a sottovalutare sia la scelta del gioco che l’attività del giocare nella sua interezza ed è un grave errore….perché attraverso l’attività ludica si diventa grandi. Quindi giocare è tutt’altro che una “faccenda da bambini” ma un momento fondamentale per i piccoli e di crescita per tutta la famiglia.
Quindi la visita a G! Come giocare non si è rivelata una semplice occasione giocosa ma momento di apprendimento e riflessione. Grazie a bimbieviaggi ed agli organizzatori dell’evento per l’opportunità!
Serena
{Testi e fotografie di Serena Borghesi}
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