Ecco una nuova recensione della guest house Asia Inn, nell’atollo di Ari Sud alle Maldive: ce la manda mamma Vanessa, che ha alloggiato sull’isola nell’estate 2015 per 2 settimane, con le sue 3 bimbe.
Siamo stati all’Asia Inn dal 24 agosto al 6 settembre insieme alle nostre bimbe di 2, 4 e 8 anni.
Abbiamo scelto di alloggiare in una guesthouse in quanto si è dimostrata l’unica via economicamente fattibile viaggiando in cinque.
Siamo partiti ben consci di non andare in uno dei meravigliosi resort da cartolina e pertanto preparati ad ogni situazione.
A questo link trovate una recensione più recente di Asia Inn: Recensione Asia Inn 2017: Maldive in guesthouse per tutta la famiglia
Qui trovate tutte le info per prenotare una vacanza presso Asia Inn >> Tour operator Maldive: la nostra scelta è Maldives Sunny Isles (e Atoll Adventure)
Appena arrivati alle 7.30 a Male troviamo Ali di Maldives Sunny Isles ad aspettarci all’aeroporto a darci il benvenuto…il programma prevedeva la partenza del traghetto lento (circa 4 ore di navigazione) dopo un’oretta dall’arrivo ma le bambine erano esauste… Dietro consiglio di Amir, proprietario di Asia Inn (interpellato telefonicamente da Ali) decidiamo di affittare una camera (25 dollari) fino alla partenza della barca veloce per fare un bel riposo ristoratore…. Ottima scelta, soprattutto perché con la barca veloce in un’ora e mezza arriviamo a destinazione!
In tutti i trasferimenti siamo sempre accompagnati da Ali.
All’arrivo sull’isola ci sono Amir, Arif e Abib che ci danno il benvenuto e ci accompagnano all’Asia Inn… accolti da una limonata rinfrescante.
Recensione Asia Inn Maldive
La camera 102 è stata appositamente dotata di letto a castello mentre la bimba più piccola dorme nel letto ad una piazza e mezzo; nelle due settimane di permanenza non abbiamo mai sentito la mancanza di una camera più grande, anche perché nelle giornate di pioggia che ci sono capitate avevamo l’intera struttura a nostra disposizione per far passare il tempo con una partita a carte o leggendo.
Per quanto riguarda il cibo, si nota la grande differenza con i resort, dove la scelta è decisamente maggiore, soprattutto per la colazione (caffè americano solubile o caffè della moka se disponibile, marmellata, le immancabili arance, crackers, una specie di piadina e una pietanza tipica maldiviana a base di cipolla, tonno e cocco) e il pranzo (sempre al sacco con a turno riso speziato con verdure e tonno, noodles o sandwiches)
Discorso diverso per la cena, dove c’erano sempre 3 scelte di primo (solitamente riso bianco, riso speziato e, per far felici gli italiani, gli spaghetti), due condimenti per il riso (a base di pesce), come secondo pesce alla griglia e contorno di insalata e un paio di tipici piatti. Che la guesthouse sia al completo o se siate gli unici ospiti, le quantità di pesce sono le stesse, quindi a noi è capitato di razionare il pesce alla griglia la prima settimana dove c’erano altri 5 ospiti o addirittura non riuscire a finirlo la seconda settimana dove eravamo soli.
Curry, cocco e tonno sono gli ingredienti principali della cucina maldiviana: l’acqua sarà l’unica compagna di viaggio e non manca mai sia nel pranzo al sacco che durante la giornata, inoltre a disposizione degli ospiti c’è un bollitore per fare un the, un caffè o uno ye-ye (bevanda tipica dell’isola molto simile ad un caffè al ginseng).
Dopo aver messo i bagagli in camera ci facciamo accompagnare verso la spiaggia privata, attraversando le stradine dell’isola per la prima volta facciamo conoscenza con vie, volti e colori che ci accompagneremmo per le successive due settimane…
Per arrivare alla spiaggia privata, si passa di fronte al campo di calcio (dove ogni giorno dalle 17 fino al richiamo del mujaheddin per la preghiera delle 18 gli abitanti giocano tra di loro…ma basta chiedere ed un posto lo trovano per tutti), al cantiere navale (dove si restaurano e costruiscono dai dhoni agli yacht) e ad una discarica a cielo aperto dove, unica pecca della passeggiata, verso sera accendono il fuoco per bruciare gli scarti del cantiere….
Passando infine su un piccolo sentiero di vegetazione si arriva alla spiaggia privata (separata dal resto della spiaggia da due staccionate alte circa 2 metri) e i colori delle Maldive si sprigionano in tutta la loro bellezza, dall’azzurro più acceso al blu più intenso del mare, dall’azzurro al rosso fuoco del cielo durante i tramonti…
Questi colori sono gli stessi per tutte le Maldive, dal più lussuoso dei resorts all’ultima delle guesthouse ed è il vero motivo di un viaggio in questi splendidi atolli.
Ogni giorno Amir organizza un’escursione differente dove si viene accompagnati da Imad, per chi non vuole stare sulla spiaggia privata…. Le mete sono tre differenti isolotti, tutt’e tre visibili dall’isola e caratterizzate comunque dallo stesso mare e dalla stessa spiaggia bianca (cosi come la spiaggia privata).
Durante tutte le escursioni vengono portati ombrelloni, sedie sdraio, teli mare e frigo con il pranzo al sacco; generalmente si parte alle 10 e si torna alle 17; Imad che pilota il dhoni a richiesta fa fare anche un giro della barriera corallina appena arrivati per poi tornare a prendervi all’ora prefissata, dando comunque un cellulare per poter contattarlo in caso di necessità.
Recensione Asia Inn: le spiagge
Isola Due Palme: a circa mezz’oretta di dhoni, si gira in 5 minuti e durante la nostra escursione, dall’altra parte dell’isola, c’erano dei maldiviani che facevano una specie di picnic preparando specialità tipiche e pesce appena pescato… la curiosità reciproca ci ha portato a scambiare quattro chiacchere e ai saluti finali ci hanno offerto anche un piatto tipico a base di noodles e, tanto per cambiare, tonno, curry e cocco…
Pic Nic Island: tre quarti d’ora di dhoni per scoprire come gli stessi maldiviani non abbiano minimamente cura dello splendido posto dove vivono (questo lo si può vedere anche sull’isola passeggiando per le vie..) a parte la spiaggia bianchissima con una bellissima lingua di sabbia che si spinge fino dentro al mare, appena si dà uno sguardo verso l’interno si vede spazzatura ovunque, bottiglie, piatti di plastica, scatolette di tonno e altro ancora riempiono quasi ogni spazio a colpo d’occhio…. hai voglia di dire ai turisti di non usare certi tipi di shampoo o di riportare indietro la propria spazzatura se poi i primi che non hanno rispetto sono proprio gli abitanti stessi!
Bank Sand: 35-40 minuti di dhoni per scendere nel più scenografico posto possibile, un banco di sabbia di circa 4-500 metri di diametro circondato solo dall’azzurro del mare e da un po’ di bassa vegetazione all’interno…penso che la sensazione di trovarsi soli sperduti nell’oceano che regala quest’isoletta valga di per sé il viaggio.
Spiaggia privata: comodissima alternativa alle escursioni per chi, come noi, deve far i conti anche con uno o più bambini e le loro esigenze; a 5 minuti a piedi dalla guest house permette di avere lo stesso mare e la stessa barriera corallina a portata di mano, tra l’altro solo in questa spiaggia abbiamo visto degli squaletti e delle razze arrivare fino a lambire la sabbia.
A noi è capitato di andare a Pic-Nic Island con il tempo incerto, fare un’oretta di bagni e sole per poi essere letteralmente travolti da un temporale in grande stile con raffiche di vento e pioggia pungente…..il tutto nell’attesa che Imad tornasse a prenderci, circa un’ora dopo….da quella volta se il tempo era incerto siamo sempre rimasti sulla spiaggia privata!!!
La mattina dopo colazione o la sera prima e dopo cena, facevamo un giretto per l’isola fino ad arrivare al porticciolo, vero punto d’incontro degli abitanti, quello che per noi sarebbe la “piazza”.
La vita sull’isola…
Sull’isola ci sono anche 3 bar dove fanno anche cucina, consigliati per bere uno Ye-ye o provare qualche stuzzichino tipico come crocchette di riso e curry o di tonno e cocco (tutte comunque accumunate dall’uso di peperoncino!), 3 negozietti di generi alimentari, la moschea principale, una secondaria e quella riservata alle donne.
Un’altra guesthouse è presente sull’isola gestita da arabi, oltre a quella del fratello di Amir che ha aperto proprio i primi di settembre… in previsione sono in apertura nei prossimi anni circa una decina di guesthouse.
Amir gestisce la guesthouse a livello famigliare (sua sorella è la cuoca e di tanto in tanto si trovano i nipoti a dare una mano), aiutato anche dal suo italiano, in maniera impeccabile e catechizza suo nipote Arif e il tuttofare Abib su ogni mansione….sono tutte e tre molto gentili ma la caratteristica unica è la disponibilità ad esaudire ogni richiesta gli si faccia…. Arif in particolare ci ha fatto conoscere sua moglie, la sua famiglia, ci ha invitati a casa sua e spiegato nel migliore dei modi come si svolge la vita di un maldiviano e fatto assaggiare un infinità di cibi tipici, dalle foglie di un albero ad un dolce di cocco e zucchero di canna.
Non so perché si sia comportato cosi con noi e non con gli altri ospiti presenti la prima settimana ma penso che un viaggio debba essere prima di tutto un’occasione unica di arricchimento personale, possibilità di contatti umani con persone completamente diverse da noi nel modo di vivere e pensare ed è uno spreco perdere tempo a lamentarsi della connessione wifi che salta e non permette di vedere un film o cenare con una mano sullo smartphone o sul tablet…mi chiedo se si possa dire di aver viaggiato…
Sedersi sulle tipiche panchine maldiviane costruite con reti su telai di metallo o legno, sui muretti o farsi dondolare da altalene improvvisate, aspettare il tempo passare guardando l’orizzonte o le nostre bambine giocare con quello che a casa non guarderebbero neanche; scambiare due parole con i maldiviani, a volte anche solo un sorriso, prendere in braccio la piccola Makala di tre mesi (chissà poi se si scriverà cosi…) ed entrare in casa sua, assaggiare un dolce preparato da sua nonna, madre di 9 figli tutti nati e cresciuti in quella casa… vivere il tempo e non farsi soggiogare dal tempo… questi sono gli altri motivi per cui è valso la pena tornare alle Maldive, e se il primo motivo lo si trova anche in un resort, quello scritto poco più su è prerogativa unica di una vacanza in una guesthouse.
Con l’unico consiglio di scegliere un soggiorno in una guesthouse per voler vivere con i maldiviani, cercare un contatto, un dialogo, capire e comprendere le loro tradizioni e i loro comportamenti e non con il solo intento di voler fare una vacanza economica alle Maldive.
Potete trovare tutti i nostri articoli aggiornati sulla guest house Asia Inn qui > Asia Inn guesthouse Ari Sud
Per chiedere un preventivo non impegnativo alla guest house Asia Inn, scrivere alla mail info@maldivessunnyisles.com
AGGIORNAMENTO 2018: nell’isola dove si trova Asia Inn, esistono attualmente 12 guesthouse, quindi non siamo in grado di dirvi se i servizi forniti siano analoghi a quelli testati.
Una guesthouse dove ci siamo trovati benissimo e che straconsigliamo è VEYO RETREAT, nell’atollo di Thaa
Veyo Retreat a Veymandoo Maldive: la nostra guesthouse nell’atollo di Thaa
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Vanessa
{Testi di Vanessa Fontana e fotografie di Milena Marchioni }
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Ciao! Volevo chiederti la situazione zanzare in dicembre su quest’Isola. Grazie
Ciao Barbara, noi in dicembre non ne abbiamo trovate molte. L’unica area più “a rischio” era quella della vegetazione alle spalle della spiaggia, sull’isola principale, ma è anche difficile stare lì vicino perchè di fatto è vegetazione fitta quindi non ci si stà “dentro”. Per il resto direi quasi nulla…