Dalla foresta alla tundra, tra laghi e caribù: oggi Alessia dal Canada ci fa conoscere un parco più unico che raro, il Parc National des Grands-Jardin in Quebec, sorto in un solco lasciato anticamente da un meteorite che si schiantò sulla terra…
Ci sono almeno 4 buoni motivi per fare tappa al Parc National des Grands-Jardin durante un viaggio in Québec.
- Non è un parco molto conosciuto al turismo di massa, quindi vi aspetta sicuramente un’esperienza indimenticabile.
- È situato nella regione di Charlevoix famosa per essere luogo ideale per osservare il fenomeno del foliage canadese in autunno.
- E’ situato vicino alla Baie di S. Paul e a Tadoussac, noti uno per la sua meravigliosa baia immortalata in vari dipinti di pittori impressionisti e l’altro per il whalewatching.
- E’ un parco unico nel suo genere poiché presenta al suo interno quattro ecosistemi tipici della fauna canadese dalla foresta di aceri alla tundra.
Il Parc National des Grands-Jardin, sito ad un’ora di macchina da Quèbec City, si estende per circa 310 km² nella regione di Charlevoix, il cui fascino del territorio è dovuto alla caduta di un meteorite che si schiantò contro la crosta terrestre, formando uno dei crateri più grandi al mondo, che ha modellato la regione nelle forme visibili ancora oggi.
Vista l’estensione del parco è impossibile vederlo tutto in un giorno solo. E’ possibile pernottare nei vari camping interni al parco o affittare uno dei tanti chalet a disposizione sulle sponde dei laghi che costellano la regione.
Dei differenti settori presenti in cui è suddiviso il Parc National des Grands-Jardin, noi ne abbiamo visitati due, ci siamo concentrati sui settori di Athabaska e di La Chouenne perché sono i più particolari e i più accessibili ai bambini, anche con il passeggino.
Parc National des Grands-Jardin: il settore Athabaska
Il settore Arthabaska, il più estremo, prende il nome dall’omonimo lago immerso nella tundra in cui si abbeverano i caribù presenti nella zona.
E’ raggiungibile in auto percorrendo una strada panoramica che si snoda tra le montagne e che permette di osservare il mutare degli ecosistemi ed i segni lasciati dal meteorite che si traducono in fosse profonde e scarpate ricoperte da una particolare vegetazione.
Nei pressi del lago è presente un punto di ristoro con bar, bagni attrezzati anche per i più piccoli, tavolini esterni e punti di avvistamento dei caribù. Il bar chiude a fine settembre ma il settore rimane visitabile, ricordate di avere con voi un pile qui fa freddo ed il clima regala sempre delle sorprese.
Dietro al punto di ristoro c’è la partenza per un semplice trekking, il Percorso Boreale, della durata di un paio d’ore: il sentiero però non è accessibile ai passeggini quindi è meglio avere con sé un apposito zaino.
Il settore Arthabaska è chiuso durante l’inverno.
Parc National des Grands-Jardin: il settore La Chouenne
Il settore La Chouenne è accanto al centro informazioni all’ingresso del parco. Qui è possibile richiedere la cartina dettagliata della zona e dei percorsi di trekking. Al centro informazioni si paga il ticket per l’accesso ai differenti settori (il prezzo differisce a seconda delle stagioni) ed è obbligatorio portarlo con sé durante le passeggiate in caso di ispezioni delle guardie forestali.
Il sentiero di un’ora –in salita- è accessibile anche ai passeggini dotati di ruote adatte e conduce alla vetta dell’omonimo monte di 750m da cui si gode di una meravigliosa vista a 360° sull’intera regione e, nelle giornate più terse, si può scorgere in lontananza la riva del fiume San Lorenzo. Il tratto finale del trekking è costituito da una scala in legno per facilitare la salita.
Il settore La Chouenne è aperto anche in inverno per romantiche (e faticose) passeggiate nei boschi innevati con le ciaspole.
Allora, vi ho convinto a visitare il Parc Grands-Jardin?
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Alessia
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