Cambogia con bambini: Siem Reap e templi di Angkor

Tappa di 4 giorni durante un viaggio in Thailandia, ecco la meravigliosa Cambogia che mamma Tiziana ha vissuto con tutta la famiglia, bimbe comprese ovviamente!

All’interno di una vacanza in Thailandia non abbiamo resistito e abbiamo inserito 4 gg a Siem Reap e al parco archeologico di Angkor, realizzando così uno dei nostri sogni nel cassetto.

Siem Reap è facilmente raggiungibile da Bangkok con la compagnia low cost Air Asia.

Per l’alloggio invece abbiamo prenotato contattando direttamente il Saem Siem Reap Hotel, un’ottima struttura pulita, con colazione abbondante e camere doppie spaziose (2 letti queen size dove abbiamo potuto pernottare in 4) e con una bella piscina, perfetta per un tuffo appena ritornati dalle lunghe giornate a spasso per i templi. Nella tariffa di 65$ è inoltre compreso anche il trasferimento da/per l’aeroporto. L’albergo è fuori dal caotico centro città ma con pochi dollari si può prendere un tuk tuk per arrivare nella zona dei negozi e dei ristorantini, cosa che abbiamo fatto ogni sera.

In Cambogia in estate fa davvero caldo e c’è un’umidità pazzesca (la stagione ideale è infatti l’inverno) e diciamo pure che non è propriamente una meta adatta a bambini piccoli (in effetti ne abbiamo visti pochi).
Si cammina per buona parte della giornata e scordatevi i passeggini per andare su e giù dai gradoni dei templi!
Con un minimo di organizzazione è però assolutamente fattibile.

Quello che abbiamo deciso di fare per coinvolgere il più possibile le nostre bambine Anna e Benedetta, di 5 e 8 anni, è stato cercare una guida che parlasse italiano.

Girando sul web abbiamo trovato Gabriele (info@inasiatravel.com), una guida italiana che vive in Asia da moltissimi anni e che è davvero preparatissimo.

Per gli spostamenti avevamo un mini van con driver, aria condizionata e acqua in abbondanza sempre a disposizione, che in estate è davvero indispensabile.

Cambogia con bambini: il parco archeologico di Angkor

I templi di Angkor sono affascinantissimi e raccontano storie bellissime di popoli antichi, principi e conquiste. Trovare qualcuno che ci facesse entrare in questo mondo e che appassionasse le nostre piccole viaggiatrici è stato fantastico e si è rivelata una scelta vincente.

Il parco archeologico è immenso, i templi tantissimi. Noi abbiamo deciso di fare una selezione e visitare con calma “gli imperdibili”, piuttosto che trottare velocemente da una costruzione all’altra.

La prima mezza giornata è stata dedicata alla visita dei templi più antichi, Prah Ko e Bakong, che ci hanno introdotto all’architettura e alla storia del complesso in modo da prepararci alla grande visita di Angkor Wat il giorno seguente.

La struttura di Angkor Wat non si può descrivere, la si deve vivere. Le avventure raccontate dai bassorilievi interessantissime. Solo per la visita ad Angkor Wat è richiesto un abbigliamento adeguato che copra spalle e ginocchia, anche per gli uomini.

A seguire, l’imperdibile Ta Phrom, completamente avvolto dalle radici di mastodontici alberi che ci hanno affascinato moltissimo, soprattutto le bambine che non riuscivano a spiegarsi come templi e alberi potessero essere così uniti.

Nel pomeriggio invece abbiamo visitato i templi più importanti che si trovano all’interno dell’Angkor Thom, la grande città. Tra questi, quello che ci è piaciuto più di tutti è stato il Bayon, famoso per le sue grandi facce.

Fuori dalle mura di Angkor Thom è pieno di scimmiette che ovviamente hanno attirato le bimbe.
Noi non le abbiamo fatte ma tra le varie attività che possono essere adatte ai bambini ci sono il giro sugli elefanti lungo il canale che circonda Angkor Thom (a me sinceramente fanno sempre un po’ pena questi elefanti ma almeno in prima impressione mi sembravano ben tenuti) e il giro sul balloon ancorato da cui si possono ammirare i templi dall’alto.

Cambogia con bambini: tra templi e mercati

Un’esperienza molto interessante, soprattutto per Anna e Benedetta, è stata la visita ad un tipico mercato locale conosciuto dalla nostra guida Gabriele, dove in effetti eravamo gli unici occidentali. Qui abbiamo potuto acquistare e provare la frutta tipica della zona e curiosare tra le varie bancarelle così diverse dai mercati a cui siamo abituati.

Un’altra giornata è stata spesa a visitare il tempio remoto di Beng Melea a circa un’ora e mezza da Siem Reap (ottimo per degli spunti fotografici in quanto è in gran parte in rovina e completamente avvolto dalla vegetazione), per poi proseguire verso il lago Tonle Sap dove abbiamo visitato il villaggio su palafitte di Kompong Kleang e il villaggio galleggiante.

Rispetto agli altri villaggi sul lago questo è il più distante da Siem Reap ed è perciò poco frequentato dai turisti. Grazie a ciò abbiamo potuto immergerci in uno spaccato di autentica vita cambogiana, come se il tempo si fosse fermato.

Adoro il contatto con la popolazione locale, ancora di più da quando viaggio con le bambine, credo che sia uno dei regali più belli che si possa fare ai nostri piccoli viaggiatori ed in effetti è stato bello, per loro, vedere come vivono bambini della loro età che si trovano dall’altra parte del mondo.

Dopo aver spezzato le giornate con questa gita fuori Siem Reap, l’ultima mezza giornata abbiamo concluso la visita dei templi tra cui il Pre Rup, un altro tra i nostri preferiti…

…ma ormai era già ora di tornare a casa e di lasciare questo angolo meraviglioso di mondo che resterà per sempre nei nostri cuori…

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Tiziana
{ Testi e fotografie di Tiziana Balatti }
{ La foto di copertina è di GuoZhongHua, via Shutterstock }

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