Vissia, la super mamma blogger di Marche for Kids, è andata alla scoperta dell’Isola d’Elba con i suoi bimbi, e oggi ci racconta il loro bellissimo itinerario di viaggio.
In occasione di #ElbaforKids, Vissia è stata inviata di Bimbieviaggi per andare alla scoperta di questa isola, meta ideale per le famiglie con bambini, non solo per quanto rigurda la semplice “vacanza mare” ma anche per le diverse possibilità di esplorazione che l’isola offre.
Ecco quindi il suo racconto sulla prima volta di Matilde e Tommaso all’Isola d’Elba!
Quando abbiamo programmato il viaggio verso l’isola d’Elba forse avevamo sottostimato le potenzialità di questo luogo. Quando si parla di isole italiane si pensa subito alla Sardegna e alla Sicilia, vuoi per fama, vuoi per grandezza: l’Elba è la terza isola più grande d’Italia e anche se da casa Matilde era convinta di arrivare su un piccolo isolotto magari abitato da pirati e sirene, siamo arrivati in una terra molto grande e molto varia nei paesaggi. Infatti nell’isola basta cambiare spiaggia per trovare sabbia fine o sassolini colorati o ancora spiagge ricche di sassi grandi e bianchi, ce n’è davvero per tutti i gusti!
Isola d’ Elba per bambini: alla scoperta di #Elba4kids!
IL VIAGGIO
Preso il traghetto Moby/Toremar da Piombino (è da qui che per un bambino inizia il vero e proprio viaggio!), la traversata ci ha impegnato circa 45 minuti, che Matilde e il piccolo Tommaso hanno passato tra il ponte della nave e la zona kids friendly con un televisore che trasmetteva cartoni animati e un piccolo playground.
L’ALLOGGIO
Nei nostri tre giorni sull’isola siamo stati ospiti del Villaggio Innamorata, a Capoliveri, che prende il suo nome dalla leggenda legata alla sua spiaggia, dove si consumò l’amore romantico ma tragico di Lorenzo e Maria, che qui si incontravano di nascosto nel lontano 1500. Un brutto giorno Lorenzo fu catturato e colpito a morte dai pirati che lo avevano trascinato in mare e Maria, in un ultimo disperato tentativo di soccorrere l’amato, si buttò in acqua lasciando la sua sciarpa impigliata nella rupe, che dal quel giorno ha preso il nome di “Ciarpa”.
Il villaggio è un luogo davvero adatto alle famiglie, un dedalo di casette grandi e piccole che si snodano tra minuscole viuzze come se si fosse in un vero borgo marinaro, con il ristorante direttamente affacciato sulla spiaggia da cui abbiamo goduto di bellissimi tramonti.
DOVE ANDARE E COSA FARE ALL’ELBA CON BAMBINI?
La prima tappa della nostra esplorazione ci ha portato a Rio Marina, dove abbiamo visitato il grazioso Museo dei minerali che ci ha raccontato la lunga storia dell’Elba come riserva di minerali di diversissimo tipo; ci hanno spiegato come il lavoro principale qui fosse quello del minatore e di che lavoro duro si trattasse.
Nella piccola piazza proprio sul mare abbiamo anche assistito ad una piccola dimostrazione di navigazione di modellini di navi famose in scala, con cui i bambini si sono trasformati in provetti capitani.
Da qui siamo poi arrivati alla spiaggia del Remaiolo, vicino Capoliveri, un luogo riservato a cui si può accedere solo se si è ospiti della struttura o dietro prenotazione. Proprio per la loro parziale inaccessibilità, la maggior parte dei luoghi che abbiamo visitato sono tenuti in ottime condizioni e mantengono le loro caratteristiche naturali e spontanee, anche nella vegetazione.
Da qui si può arrivare in dieci minuti di macchina nel luogo che più ci ha colpito durante la nostra permanenza: la miniera di magnetite detta “del Ginevro” o Ginepro, sul monte detto Calamita.
Il sito è rimasto fermo nel tempo al 1981, anno in cui i lavori di scavo si fermano. Oggi è possibile effettuare delle escursioni con dei gruppi organizzati che in alta stagione partono quasi a tutte le ore. Questa riserva di magnetite appartiene allo stato, tutto il materiale giace lì, sottoterra , in attesa di essere utilizzato in caso di necessità.
Noi abbiamo fatto un percorso sotterraneo sotto il monte, molto facile e addirittura accessibile con i passeggini: armati di torcia e caschetto, siamo andati in fondo, fino alle grandi caverne scavate nella dura roccia dal lavoro dei minatori. Abbiamo vissuto davvero la magia di questo luogo sotterraneo, in tutta tranquillità fino all’ultima area detta “di coltivazione” dove un crollo della montagna fa oggi entrare la luce del sole creando la visione di un mondo sommerso quasi magico.
Abbiamo raccolto sassi di magnetite e imparato a riconoscerla, perché nera e molto più pesante di un sasso normale, l’abbiamo lanciata nelle grandi caverne di scavo e abbiamo ascoltato le voci lontane di alcuni dei nostri compagni che coraggiosamente erano scesi fino al primo punto più basso accessibile della miniera (- 24 metri!).
Il secondo giorno siamo partiti alla volta di Marciana, nella parte occidentale dell’isola, dominata dalle tre cime più alte della provincia livornese: il Monte Capanne (1019 m.), il Monte Giove (865 m.) e Le Calanche (749 m.)
Qui preparatevi alle strade piene di curve dell’isola, che si inerpicano su fino al paesino caratterizzato nella sua costruzione da strette viuzze medievali. Noi abbiamo portato Tommaso di 11 mesi nello zaino perché salire il paese in passeggino è davvero poco comodo.
Qui il paesaggio cambia di colpo, sembra di non essere più su un’isola ma sulle montagne dell’appennino, tanto i monti qui sono alti e pieni di vegetazione.
Mentre i grandi si perdevano nello shopping, i bambini hanno realizzato un piccolo manufatto alla Casa del Parco, dove sono state spiegate loro le molteplici diversità del territorio elbano.
Dopo il pranzo siamo scesi nella bellissima Porto Ferraio, dove una rievocazione storica molto suggestiva ci aspettava e abbiamo incontrato nelle mura della fortezza dei figuranti che hanno fatto rivivere per noi la marcia napoleonica! Sì perché dire Elba è anche dire Napoleone e lasciarsi catturare dal racconto del suo esilio in quest’isola e dei molti lavori e migliorie che in pochi mesi, quale governatore del territorio, era riuscito ad apportare prima di fuggire.
In serata abbiamo potuto riposare un pò nella piscina del villaggio e la mattina dopo prima di riprendere il traghetto abbiamo potuto fare un ultimo bagno nelle acque della Spiaggia Innamorata.
Avevo quattro anni la prima volta che ho visitato l’Elba con i miei genitori e tornare qui con mia figlia di poco più grande di me è stata una bella emozione, anche se alla fine Matilde aveva deciso che avrebbe preferito rimanere a vivere sull’isola!
Consiglio davvero una vacanza in questo luogo a tratti ancora selvaggio e che molte storie ha da raccontare, vuoi per le acque cristalline e i piccoli graziosi paesi ma anche per la dimensione davvero alla portata di tutte le famiglie… non solo nel periodo estivo ma anche in primavera e autunno quando, complice il bel tempo e la bassa stagione, ci si può dedicare alla scoperta dell’isola in ogni suo angolo….
Vissia
{Testi e fotografie di Vissia Lucarelli, del blog marche for kids}
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