La vita delle isole Hawaii passa inevitabilmente attraverso la storia dei vulcani che le hanno plasmate e, ad oggi, il Kilauea è uno dei più attivi non solo delle Hawaii ma dell’intero pianeta.
Una delle principali attrazioni delle Hawaii è rappresentata sicuramente dal Volcanoes National Park a Big Island, il grande parco nazionale realizzato per proteggere i due vulcani attivi dell’isola: il Kilauea e il Mauna Loa.
“Vulcanicamente parlando” le Hawaii detengono numerosi primati a livello mondiale: il vulcano attivo più alto (è il Mauna Loa, con un’altezza complessiva di 9.169 metri), ma anche il vulcano spento più alto (Mauna Kea, sempre a Big Island ma fuori dal parco, alto 9.966), entrambi addirittura più alti del Monte Everest. E infine l’eruzione più lunga della storia, quella del Kilauea, che dura ininterrottamente dal 1983.
Ciò non significa che le Hawaii siano una meta pericolosa, ovviamente: niente a che fare con le eruzioni esplosive che siamo abituati a vedere in tv. Sicuramente l’avrete studiato in scienze quando andavate a scuola, come me: le eruzioni hawaiiane sono di tipo effusivo e danno origine a vulcani a scudo, grazie alla bassa vischiosità della lava (Pahoehoe, o a corda) che esce lentamente dai crateri e procede lungo i dolci pendii a bassa velocità e con scarso rischio di esplosioni (grazie alla composizione della lava stessa, diversa, per esempio, da quella dello Stromboli, tipicamente “esplosiva”). Può raggiungere infatti un massimo di 40 km/h durante le fasi più intense delle eruzioni ma, nella normalità, la lava procede così lentamente da poter essere avvicinata e quasi toccata, e una volta solidificata assume forme molto particolari, che sembrano quasi sculture…
Da dove vedere l’eruzione del Kilauea da vicino?
In una società dove le eruzioni hanno sempre fortemente condizionato la vita della popolazione, è anche normale che molti elementi della cultura e delle leggende locali si siano sviluppati attorno a questo tema:
i vulcani sono oggetto di venerazione da parte dei nativi hawaiiani, in particolare il Kilauea, che è considerato la casa della potente Pele, la dea del fuoco, che tante terre ha plasmato con la sua attività distruttrice.
Se si esplorano queste zone con la dovuta attenzione ed apertura, la sua presenza si percepisce forte e chiara. Io perlomeno l’ho percepita. Sarà che arrivare qui ha rappresentato la realizzazione di un immenso sogno, sarà che mi sono immersa nell’atmosfera del posto già prima di arrivarci, ma la Dea Pele era sempre lì a presidiare il Kilauea e noi l’abbiamo ammirata ed ascoltata, e abbiamo rispettato ogni sua regola (come quella di non portare a casa pezzi di lava o altri residui raccolti all’interno del parco, pena la sua vendetta!).
…ma da dove è possibile vedere la Dea Pele in azione? Ecco i siti più semplici da raggiungere ai tempi della nostra visita (luglio 2016).
Jaggar Museum nel Volcanoes National Park
(vista sull’Halema’uma’u Crater)
Il Volcanoes National Park è qualcosa di incredibile: strade panoramiche attraverso deserti di lava e punti panoramici su crateri spenti, tantissimi sentieri più o meno lunghi e complessi e anche la possibilità di campeggiare gratuitamente al suo interno per i più avventurosi. Una tappa qui non può mancare durante un viaggio alle Hawaii. Ed è proprio qui, ovviamente, che si può godere delle prime meravigliose vedute sul Halema’uma’u uno dei crateri attivi del Kilauea.
Il primissimo contatto con la lava fumante si ha dal punto panoramico Steaming bluff overlook (presso le steam vents), lungo la Crater Rim Drive: dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio, in pochissimi minuti a piedi si raggiunge il belvedere, che si affaccia direttamente sull’ampia caldera del vulcano. In fondo sulla destra, di giorno, si vedono nitidamente il cratere e gli zampilli fumanti, più o meno intensi, che si alzano in cielo.
Una seconda tappa di avvicinamento è rappresentata dal Kilauea Overlook, altro punto panoramico lungo la Crater Rim Drive, molto meno frequentato degli altri ma più piacevole del precedente: anche in questo caso si giunge ad un belvedere, situato ancora più vicino al cratere (e ci sono anche dei tavoli da pic nic per una pausa).
Infine la tappa più famosa, trattandosi di quella più prossima all’Halema’uma’u Crater: il punto panoramico presso il Jaggar Museum, sede anche di uno dei due centri visitatori del parco. Anche qui si arriva tranquillamente in auto, fino al grande parcheggio del museo, che, ai tempi della nostra visita, rappresentava il termine della Crater Rim Drive.
Capisci di essere nel punto giusto quando inizi ad intravedere la grande quantità di persone che si avvicinano al muretto che delimita il sito. Nell’aria senti anche un po’ l’odore di zolfo (anche se il fumo va dalla parte opposta rispetto al museo) e poi finalmente te lo trovi davanti, a poche decine di metri da te, in tutta la sua potenza.
Pannelli esplicativi raccontano la storia del Kilauea, che dal 1983 erutta ininterrottamente, plasmando forma e dimensioni di Big Island. È anche possibile chiedere approfondimenti ai ranger o visitare il piccolo museo, per capire un po’ di più di questo mondo, tra sismografi e storia geologica delle Hawaii.
Ma il vero spettacolo è di notte, quando la lava – nera di giorno – prende la tipica colorazione rossa.
Il parco è aperto 24 ore al giorno e, una volta pagato il biglietto settimanale di 20 dollari, si può entrare ed uscire a piacimento. Ecco quindi che, di notte, la lava dà il meglio di sé e conviene sfruttare il biglietto per ritornarci dopo il tramonto.
Potendo scegliere, meglio andare dopo le 21, quando i turisti “marittimi” di Kona, sempre numerosi, hanno abbandonato il sito, lasciandolo agli appassionati che invece hanno scelto di alloggiare nel villaggio di Volcano e dintorni, proprio per godersi il più possibile il parco.
A meno che non si vada a notte fonda, sarà comunque difficile gustarsi lo spettacolo nell’ossequioso silenzio che meriterebbe: se potete, portatevi dei tappi per le orecchie o preparatevi ad isolarvi mentalmente dai caciaroni in gita scolastica, che arrivano qui solo per scattarsi una foto e poter raccontare che ci sono stati, senza neanche sapere di cosa si tratti esattamente e ignorando le raccomandazioni dei ranger di vivere il parco con rispetto ed educazione.
Dopo che il sole tramonta, ai tropici il cielo diventa presto nerissimo e arrivare qui col buio consente di vivere un’esperienza molto particolare. Più ci si avvicina al cratere fumante, più il cielo assume una colorazione rossa, come se, dietro la vegetazione che delimita la strada, ci fosse una forte luce accesa che illumina il firmamento. In realtà è il fumo del vulcano che si spinge in alto e viene illuminato dalla lava che sgorga luminosa dal centro della terra.
Parcheggi l’auto, percorri il breve tratto verso il Jaggar Museum e la luce rossa è sempre più intensa. Poi arrivi al muretto e ti si palesa lo spettacolo in tutto il suo splendore, con la lava che ribolle dentro il cratere, proprio sotto i tuoi occhi!
Si può decidere di rimanere 2 minuti, giusto il tempo di 2 foto sfuocate, o restare lì seduti per un tempo indeterminato, per toccare con mano la potenza di Pele… indovinate io cosa ho fatto? 😉
Io ovviamente sono rimasta a gustarmela a lungo, così come feci sul cratere di Vulcano in Sicilia e su quello del Poas in Costa Rica…
…e poi ci sono tornata la sera successiva…
…perchè certe emozioni meritano di essere vissute appieno!
2 consigli:
- Vestitevi con abiti pesanti perchè la sera qui fa freddo
- Usate il grande telescopio a disposizione gratuita di tutti, per vedere da vicino gli zampilli di lava che sgorgano dal core della terra.
Parte finale del Kilauea Iki Trail
(vista sull’Halema’uma’u crater)
Uno degli itinerari più interessanti all’interno del Volcanoes National Park è il Kilauea Iki Trail, il sentiero che parte lungo la Crater Rim Drive e, dopo un tratto all’interno della foresta, attraversa interamente il Kilauea Iki, un cratere secondario del Kilauea, responsabile della fortissima e violenta eruzione che colpì Big Island nel 1959. Si tratta ovviamente di un cratere spento, dal quale però escono diverse fumarole, frutto dell’intensa attività che si sprigiona nel contiguo Halema’uma’u crater.
Attraversare questo cratere che, pur essendo secondario, sembra immenso, è un’esperienza incredibile! Ti sembra di essere dentro al cuore della terra e riesci quasi a percepire la potenza che si sprigiona durante le eruzioni.
Alcune informazioni:
- Il sentiero è segnalato da mucchietti di sassi numerati, ma consiglio di prendere la guida distribuita all’ingresso (2$) perchè non è facile mantenere direzione e orientamento.
- Non è percorribile con passeggino. I bimbi abituati a camminare possono percorrerlo senza problemi.
- Una volta giunti al termine del cratere, ricomincia la salita, mai difficile ma abbastanza lunga.
- L’itinerario ad anello va percorso in senso antiorario e dura complessivamente circa 3 ore (noi ne abbiamo impiegate un po’ meno perchè il sole stava tramontando quindi, temendo il buio, abbiamo camminato velocemente).
Al termine del sentiero, poco prima di ritornare al parcheggio, si staglia davanti agli occhi un bellissimo scorcio che affaccia sull’Halema’uma’u crater: arrivarci col buio regala quindi un’emozione incredibile, e ti rendi conto di quanto sia vicina la bocca attiva del cratere (ci si trova praticamente dal lato opposto del cratere rispetto al Jaggar Museum).
(Se non avete modo di fare tutto l’itinerario, dal parcheggio si può percorrere il termine finale del sentiero e arrivare in pochi minuti al punto panoramico, ma non ne vale tanto la pena poichè nei fatti il panorama è più bello dal Museo…qui la magia è data dalla fatica fatta per arrivarci e dalle meraviglie viste durante il percorso.)
Ammirare il Kilauea dal cielo
Un’altra esperienza imperdibile alle Hawaii è certamente l’escursione in elicottero, che consente di ammirare lo spettacolo di madre natura da un’angolazione privilegiata.
Noi l’abbiamo provata solo a Kauai, ma se tornassi indietro, per quanto costosa, la farei anche a Big Island, per poter vedere il Kilauea da lassù, una prospettiva senz’altro unica e incredibile..
A Kauaia abbiamo volato con Blue Hawaiian Helicopters, seri e professionali, quindi mi sentirei di suggerire la stessa compagnia anche su Big Island.
Kalapana lava viewing area
(vista sul camino PuʻuʻŌʻō)
Oltre all’Halema’uma’u crater, esiste un cono laterale (PuʻuʻŌʻō) dal quale la lava fuoriesce dal 1983.
Proprio questa continua attività fa sì che le aree accessibili del parco siano in continua evoluzione, e il villaggio di Kalapana ne è la dimostrazione più esplicita. Quasi interamente seppellito da un’eruzione negli anni 90, presso Kalapana si trova uno dei principali accessi alla colata lavica del PuʻuʻŌʻō, che però risultava chiuso dal 2008.
Alla fine del mese di giugno 2016, proprio nel giorno del nostro arrivo a Big Island, la strada per la lava viewing area di Kalapana è stata riaperta: potevamo quindi perderci la possibilità di un contatto ravvicinato con la colata che arriva fino al mare?
Ovviamente no! Ecco perchè abbiamo dedicato un’intera giornata a visitare quest’area, prima con la luce del giorno, poi con quella della sera.
Alcune informazioni importanti per visitare il punto panoramico di Kalapana:
- Il sito non è accessibile in auto (a meno che non si conosca qualcuno del posto e si figuri quindi come residente): bisogna parcheggiare negli spazi predisposti all’inizio della strada.
- L’ingresso a piedi è consentito dalle 15 alle 21.
- Per arrivare al punto panoramico bisogna percorrere 3 miglia lungo una strada sterrata pianeggiante (ok anche in passeggino).
- Una volta arrivati al termine della strada sterrata, cioè nel punto confinante con il Volcanoes National Park, ci si può fermare e ammirare la lava che scende dalla parete di fronte, oppure iniziare a camminare sulla vecchia lava per raggiungere la colata attiva.
Noi abbiamo iniziato la nostra escursione proprio da qui ed è stata una delle emozioni più forti di tutto il viaggio alle Hawaii. Con l’imbrunire, infatti, il nero della parete di fronte si trasformava in rosso sempre più intenso, man mano che camminavamo e il sole scompariva alle nostre spalle.
La meta sembrava davvero vicina, ma non è stato semplice avvicinarsi alla colata che in realtà era abbastanza distante dalla strada.
Abbiamo camminato circa 1 ora e 30 sul deserto di lava e ci siamo fermati quando il cielo ha iniziato ad essere molto scuro (e dalla lava che stavamo calpestando iniziava ad uscire troppo fumo per sentirci in grado di proseguire senza guida).
Abbiamo poi preso posizione al riparo di un cumulo di lava che ci proteggeva dal forte vento…e da lì abbiamo ammirato lo spettacolo della colata che, sempre più luminosa, scendeva lungo le pareti del vulcano per tuffarsi nella voragine a cui non ci siamo azzardati ad avvicinarci troppo.
È bastato sicuramente per godersi la lava come non l’avevamo mai vista e come è difficile vedere in altre parti del mondo, dove le eruzioni esplosive renderebbero il contesto molto più pericoloso e probabilmente inavvicinabile.
Una volta arrivato il buio, ci siamo posizionati le luci in testa e siamo partiti per percorrere a ritroso la stessa strada, impresa molto ardua che abbiamo sicuramente sottovalutato… un tocco decisamente adrenalinico in questa meravigliosa giornata!
A tal proposito, alcune raccomandazioni sono d’obbligo. Siamo d’accordo, infatti, che le eruzioni hawaiiane siano poco pericolose, ma sempre di lava si tratta, quindi è fondamentale non sottovalutare i potenziali rischi.
- Camminare sulla lava indurita non è semplice e sconsiglio di farlo con bambini piccoli che non abbiano piena padronanza del cammino anche su terreni impervi. In alcuni punti il terreno è friabile, in altri ci sono crepacci, in altri ancora un suolo apparentemente solido potrebbe nascondere vuoti: bisogna quindi tenere sempre gli occhi apertissimi, di giorno e -a maggior ragione- di notte con la scarsa visibilità.
- In caso di pioggia, poi, il terreno è molto scivoloso e servono scarpe solide e antiscivolo.
- Per rientrare in notturna sono indispensabili un kway per proteggersi dall’aria e torce potenti per illuminare il cammino (che qui il buio è nero sul serio, non c’è alcun tipo di inquinamento luminoso!).
- La lava indurita diventa una sorta di deserto: orientarsi non è facile e, senza il gps, è praticamente impossibile mantenere la direzione. Di fatto si procede a zig zag pur senza accorgersene e, anche se la meta è vicina, per raggiungerla si impiega parecchio tempo (soprattutto di notte quando è impossibile orientarsi).
L’ideale è certamente fare questa escursione con guide esperte, assieme alle quali si può vivere la magica di esperienza di arrivare fin sulla colata attiva e “toccare la lava” con un bastone.
È quello che avremmo dovuto fare il giorno successivo, accompagnati dalle guide che ci erano state suggerite dall’hotel in cui alloggiavamo a Volcano (Volcano Inn). Alla fine però, seppur a malincuore, abbiamo rinunciato a partire perchè le guide non ci hanno mostrato di essere particolarmente professionali.
Arrivare fin sulla lava è un’esperienza meravigliosa, unica e indimenticabile ma comunque pericolosa: per nessun motivo può essere sottovalutata, perchè è sufficiente una bolla di gas non riconosciuta per rovinarsi il viaggio (se non la vita). Per un’escursione di questo genere è indispensabile essere attrezzati con abbigliamento adeguato ed assumersi tutte le responsabilità del caso.
Visto che nessuno ci ha fatto firmare liberatorie e siamo stati ricevuti nel garage di un’abitazione privata, non ci abbiamo pensato 2 volte a rinunciare all’escursione. Se avessimo avuto un altro giorno, avremmo cercato un operatore professionale, ma purtroppo era già prevista la partenza per Kona, quindi abbiamo dovuto rinunciare…
….che sia un’ottima scusa per tornare quanto prima a Big Island?
N.B.: Non siamo escursionisti professionisti nè guide. Tutte le informazioni riportate nel presente articolo sono frutto della nostra personale esperienza vissuta nel luglio 2016. Come intuibile, la lava ed il suo corso variano in continuazione, influenzando anche le possibilità di ammirarla. È quindi fondamentale, prima di avventurarsi in qualsiasi tipo di esplorazione, documentarsi presso fonti ufficiali, come i rangers sul posto o i siti dei singoli parchi, che possano fornire informazioni aggiornate e soprattutto dare i giusti consigli a tutela dell’incolumità di chi si avventura sui vulcani.
Intanto, grazie a questo video girato sul Vulcano Kilauea, vi dimostro che Pele esiste davvero!
In questa pagina trovate tutti gli articoli sul nostro:
>> VIAGGIO ALLE HAWAII <<<
Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
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