Come si dorme in una ryokan, il tradizionale albergo giapponese che magari abbiamo visto solo nei cartoni animati? Ce ne parla Laura, che ci è andata con Simone (quasi 3 anni).
Durante un viaggio in Giappone vi consigliamo di alloggiare, almeno per una notte, in una ryokan possibilmente con onsen.
Le ryokan, per chi non ne avesse sentito parlare, sono alloggi dove è possibile rivivere il vero Giappone e soggiornare secondo l’usanza della tradizione nipponica.
L’accoglienza, sempre calorosa, avviene con: il ritiro delle calzature e la fornitura di apposite ciabatte (è prevista anche per i più piccoli ma noi abbiamo usato le calze antiscivolo) per poter camminare nelle aree comuni; una tazza di the con dolcetti e, in alcuni casi, la scelta da parte delle donne del kimono o della yukata (una sorta di kimono, meno formale).
Ryokan con bambini: come sono gli alloggi?
Gli alloggi in linea di massima prevedono più ambienti con pavimentazione in tatami separati dalle porte scorrevoli in carta di riso (i binari delle porte scorrevoli sono delle piste per le macchinine davvero fantastiche… ovviamente per i maschietti).
Di norma si compongono di: una prima stanza con il tavolo a terra, una nicchia decorativa (con sculture, ikebana, scatoline …), una veranda dalla quale se siete a piano terra è possibile uscire per un giro nel giardino e in questo caso troverete gli zoccoli fuori dalla porta, una stanza con i futon, il wc, la doccia/bagno e l’area ingresso.
In alcuni casi c’è un’unica stanza che viene utilizzata sia per le attività diurne che per dormire, per cui ad una certa ora arrivano gli addetti che spostano il tavolo e preparano il futon per la notte.
Le ryokan spesso sono dotate anche di onsen, che non sono altro che bagni termali. Questi possono essere: all’interno o all’aperto, privati o pubblici. Quelli pubblici hanno accessi divisi per uomini e donne, mentre i bambini possono scegliere con quale genitore andare indistintamente. In alcune strutture è possibile prenotare degli onsen familiari o degli alloggi con onsen privati.
L’accesso agli onsen pubblici è regolamentato in maniera precisa: nella maggioranza dei casi il costume è vietato, è obbligatorio risciacquarsi prima di entrare nelle vasche comuni ed è proibito entrare in acqua con residui di sapone sul corpo. Il concetto di base è che l’acqua non deve essere sporcata in nessun modo. Per quanto riguarda salviette, detergenti e asciugacapelli tutto viene fornito dalle strutture ricettive.
Nella tariffa delle ryokan oltre al pernottamento sono compresi colazione e cena e quest’ultima è ricca, varia e permette di conoscere la gastronomia locale. La colazione viene servita in ambienti comuni mentre la cena è spesso consumata in sale private o addirittura nella propria camera. Gli abiti tradizionali consegnati all’inizio del soggiorno possono essere indossati a discrezione degli ospiti.
Durante il nostro viaggio abbiamo provato 4 ryokan differenti sia per tipologia che per dislocazione ed è stata un’esperienza indimenticabile, perché ognuna di loro ci ha regalato qualcosa di diverso, che ora provo ad elencare!
Oyado Koto No Yume – Takayama
- accoglienza molto curata con the e dolcetti;
- regali per Simone sia all’arrivo che alla partenza;
- scelta del kimono per le donne;
- cena molto coreografica in una sala comune.
Yunoshimakan – Gero
- ampia scelta degli alloggi;
- onsen privata;
- cena privata in camera con servizio impeccabile;
- giardino esterno molto curato.
Mizunowo – Inuyama
- vista sul castello e sul viale di ciliegi;
- cena in stanza privata;
- onsen pubblico con vista castello.
Takiminoie House – Tsumago
- casa privata in un bosco;
- onsen familiare interna ed esterna con vista cascata;
- cena tipica attorno al fuoco;
- possibilità di pescare nel laghetto privato;
- contatto diretto con i gestori.
Laura
{ testi e fotografie di Laura Maestrini }
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concordo!!! noi siamo stati ad agosto in ryokan (splendidissimo) a Beppu Yufuin Nagasaki e Aso. il ryokan è un esperienza meravigliosa, soprattutto quando gli onsen sono privati e si possono scegliere i kimono.
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