Per noi viaggiatori seriali senza stipendi milionari, uno dei principali criteri che influisce sulla scelta di una meta è certamente il budget a disposizione. Ma spesso si sottovalutano voci di costo nascoste che in realtà possono incidere anche notevolmente.
Mentre pubblicavo il mio articolo su quanto costa un viaggio alle Hawaii, mi sono resa conto che andrebbero fatte delle precisazioni sul reale costo di un viaggio: piccoli fattori spesso sottovalutati ma che in realtà possono essere molto rilevanti.
Se ragioniamo al netto di ogni extra, il costo di un viaggio come lo intendiamo di solito è determinato da:
- costo del viaggio per arrivare a destinazione (auto, volo o nave che sia)
- costo dell’alloggio
- costo dei pasti in loco
- costo dei trasporti in loco
- eventuali spese di agenzia
Su questo abbiamo già pubblicato diversi articoli su come risparmiare > consigli per risparmiare sui viaggi.
In realtà, chiunque sia un minimo sgamato in tema di viaggi sa bene che a queste vanno aggiunte altre spese, alcune obbligatorie, altre facoltative, alcune da sostenere in loco, altre prima di partire. Ecco le principali.
Quanto costa viaggiare?
Spese extra durante il viaggio
Le spese obbligatorie da considerare in loco
Oltre alle spese già indicate qui sopra, bisogna considerare le seguenti:
- trasporto dei bagagli sulle compagnie che non li includono nel costo del biglietto (noi per esempio nei voli interni con Hawaiian Airlines abbiamo sempre dovuto pagare i bagagli imbarcati);
- costo dei pasti a bordo per le compagnie low cost che non li prevedono (o, in alternativa, costo di uno snack acquistato in aeroporto, tendenzialmente caro un po’ in tutto il mondo);
- costi accessori dell’alloggio: se per esempio si affitta un appartamento, può essere obbligatorio il pagamento delle pulizie finali;
- costi accessori del noleggio auto: assicurazioni extra da stipulare in loco (in genere sono facoltative, ma in alcuni paesi sono richieste assicurazioni obbligatorie da stipulare sul posto), pedaggi autostradali, benzina per l’auto, ingresso nei parchi naturali;
- parcheggi (che in alcune destinazioni sono sempre a pagamento);
- escursioni e ingresso a parchi/musei/acquari: questa voce può incidere notevolmente sul costo finale di un viaggio (come successe per noi in Costa Rica, dove l’ingresso in ogni singolo parco naturale costava minimo 10dollari a testa);
- mance (in alcuni paesi sono obbligatorie, in altre solo consigliate ma comunque opportune);
- telefonate e internet: è inevitabile dover utilizzare il telefono in viaggio. A seconda del paese in cui ci si reca, può essere utile valutare preventivamente col proprio gestore telefonico se esistono tariffe adatte oppure acquistare una sim locale (nei paesi meno civilizzati questa tende ad essere una soluzione molto più conveniente).
Occhio alle spese facoltative in loco
Il termine “facoltative” potrebbe trarre in inganno: si tratta spesso, in realtà, di costi quasi obbligatori per godersi il viaggio. Diciamo però che si possono ridurre con un po’ di organizzazione a monte o con qualche piccola rinuncia:
- noleggio attrezzature, tipo snorkeling (o similare): se non le portiamo da casa, ma sul posto lo snorkeling è imperdibile, bisogna considerare anche il costo del noleggio;
- souvenir: potrebbe sembrare una spesa evitabile, ma vi sfido a non portarvi niente niente a casa per ricordare il viaggio (io poi sono un caso patologico e mi porto a casa di tutto, dal cibo alle magliette, dai prodotti di artigianato ai libri per bambini 😉 > souvenir di viaggio per bambini
- spese per il cambio valuta o per i prelievi di denaro
Quanto costa viaggiare?
Spese extra prima di partire
Ben prima di arrivare sul posto, però, può essere necessario/utile affrontare delle spese: sono quelle legate all’organizzazione del viaggio, che possono fare la differenza tra una vacanza perfettamente riuscita e una con qualche “ostacolo” in più, o semplicemente possono essere quelle piccole grandi cose che ci fanno partire più tranquille (e quando si è mamme non si può certo sottovalutare questo fattore).
Spese obbligatorie prima di partire
A seconda della destinazione prescelta, è d’obbligo tenere in conto alcuni costi fissi:
- commissioni sulla carta di credito quando si acquista un volo online;
- eventuale rinnovo del passaporto per adeguarlo alla normativa vigente;
- eventuale costo del visto/esta per raggiungere la meta;
- assicurazione di viaggio (medica e annullamento): che per noi rappresenta sempre un costo fisso quindi, come già detto, ne abbiamo stipulata una annuale che, oltre ad essere molto più conveniente, ci consente di doverci pensare solo una volta all’anno > assicurazione di viaggio annuale
- costo per fare la patente internazionale, se richiesta;
- costo per effettuare le vaccinazioni necessarie;
- costo delle valigie TSA se ci si reca negli Stati Uniti;
- costi legati al raggiungimento dell’aeroporto (se non è nella nostra città): tragitto casa-aeroporto (auto propria o taxi), costo del parcheggio in cui si lascia l’auto e costo dell’eventuale pernottamento prepartenza;
Per chi ha animali domestici, bisogna inoltre considerare il costo del dog/cat sitter o della pensione, che spesso sono parecchio costosi.
Spese facoltative prima di partire
Anche in questo caso il termine “facoltative” è relativo, poiché queste spese possono diventare obbligatorie, a seconda del tipo di attrezzatura necessaria per il viaggio che si intende fare:
- acquisto abbligliamento tecnico per trekking o abbigliamento per la spiaggia;
- acquisto attrezzatura per fare snorkeling;
- acquisto creme solari, prodotti antizanzare e prodotti beauty travel size (obbligatori se si viaggia con solo bagaglio a mano);
- acquisto borse waterproof se si prevedono escursioni in barca o attività outdoor in luoghi molto piovosi.
Per concludere
Insomma, nel costo complessivo di un viaggio è sempre bene valutare anche questi fattori: alcuni costi sono una tantum e vanno quindi spalmati su più viaggi, altri invece riguardano il singolo viaggio e quindi incidono al 100% sul costo finale.
Nel ragionare sul costo finale di una vacanza, il mio consiglio è quello di “tenersi larghi coi preventivi di spesa” e possibilmente spalmare le spese in un arco temporale ampio, per evitare di avere brutte sorprese.
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Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
{foto copertina da shutterstock}
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