Laura oggi ci riporta in Oriente, per l’esattezza in Giappone e poi in Corea del Sud, a scoprire le meraviglie poco note di una terra ricca di cultura, tradizioni e meravigliosi paesaggi…
A distanza di due anni abbiamo nuovamente deciso di tornare in Giappone, che ci ha rapito il cuore con i suoi colori, i suoi templi la sua gente e la sua cucina. Abbiamo però deciso di inserire una variante: La Corea del sud.
Sul Giappone siamo preparatissimi, libri, guide, racconti di viaggiatori abbondano, mentre sulla Corea c’è poca letteratura di viaggio (l’ultima Lonely Planet in italiano è datata 2008, e si può giusto trovare in qualche biblioteca), i racconti di viaggiatori sono pochi. Ci viene in soccorso il materiale inviato dall’ente del turismo coreano e qualche racconto stampato dai vari siti.
Alla (ri)scoperta del Giappone con bambini:
prime tappe del nostro viaggio
Il programma di viaggio che si svolgerà ad agosto sarà: 3 giorni pieni a Kyoto, 1 notte a Himeji, dopodiché ci sposteremo nel Kyushu, Nagasaki, Beppu, Yufuin, Aso e Kumamoto, alla ricerca di onsen, natura, inferni. Ultima notte a Fukuoka e via tramite traghetto a Busan, città portuale coreana dove resteremo due notti, in bus ci sposteremo a Gyeongju per due notti e 3 ulteriori notti a Seul, da cui ripartiremo alla volta di Milano.
Partiamo pieni di buoni propositi con mille appunti sulla guida. Quest’anno si vola con Turkish Airlines, un volo tutto sommato comodo e puntuale con arrivo a Osaka alle 1840.
Da Osaka prendiamo subito il treno Haruka per Kyoto, città già visitata bene due anni fa e inserita nel programma per vedere le cose lasciate fuori la prima volta. Il castello Ninjo lo Shimogamo Jinjia e la splendida cittadina di Uji, a una quarantina di minuti in treno da Kyoto, nota per le sue coltivazioni di the verde. Un capitolo a parte merita sicuramente questa spettacolare bevanda, semplice o arricchita con grano, calda, bollente o fredda ma sempre dal gusto inconfondibile e buonissimo.
Dopo vari castelli si parte per il Kyushu, prima tappa Nagasaki con il parco della pace, l’epicentro della bomba atomica e il crudo ma molto realistico museo della bomba atomica, a mio avviso adatto anche ai ragazzi perché attraverso un percorso concentrico possono tornare agli anni della guerra e rendersi conto della gravità della bomba atomica.
I giorni che seguono li dedichiamo a visitare Beppu con i suoi bellissimi inferni, la splendida Yufuin incastonata tra montagne e famosa per i suoi onsen, e Aso sede del museo vulcanologico e della funivia sul Nakadake. Purtroppo all’arrivo scopriamo che sia il museo che la funivia sono chiusi, per attività del vulcano, e che la strada che ci porterà a Kumamoto sarà un pochino più complicata visto che alcune zone non sono ancora state sistemate dal terribile terremoto di Kumamoto di aprile. La prendiamo con filosofia e giriamo il paesino collinare dedicandoci a spese e onsen.
Kumamoto, che raggiungiamo in bus il giorno dopo, mostra ancora i segni del terremoto: molte case sono in ristrutturazione e lo stesso castello mostra segni di rovina nei suoi torrioni ed è in buona parte recintato e chiuso. Ne approfittiamo per passeggiare nello splendido parco suizenji che ricrea monumenti famosi del Giappone
Da Kumamoto passiamo poi a Fukuoka e ci prepariamo a traghettare per la Corea.
Corea del Sud con bambini:
Busan, Gyeongju e Seul
Abbiamo prenotato da casa il battello/traghetto Kobee che in tre ore circa ci porterà da Fukuoka a Busan.
All’arrivo al porto dobbiamo pagare una piccola tassa a titolo di adeguamento carburante e ci vengono consegnate delle carte da compilare per l’entrata in Corea. Il viaggio è molto piacevole, complice il mare liscio, un clima a bordo non eccessivamente gelido e un grande televisore che ci permette di seguire le olimpiadi con occhi puntati sugli atleti giapponesi e coreani. Arriviamo a Busan alle 15, passiamo velocemente la dogana e prendiamo l’unico bus fuori dal porto che ci porterà alla stazione della metro. Busan ha una grande rete metropolitana, bene organizzata, precisa, puntuale e sicura.
In un’oretta siamo all’hotel e ci scambiamo le prime impressioni sulla Corea. A noi che veniamo dal Giappone la Corea appare meno perfetta, più sporca (ai bordi della strada che conduce all’hotel c’è spazzatura), ci sono persone che cucinano in strada che ci ricordano Bangkok. Notiamo però una maggiore propensione ad aiutare lo straniero, in tanti si sono avvicinati per aiutarci e indirizzarci a trovare l’hotel.
Busan ha un lungomare spettacolare con uno skyline molto bello, ha inoltre bellissimi templi di cui uno stupendo sul mare.
Inoltre Busan gode di un’immensa e super affollata spiaggia dove poter fare un bagno estivo rinfrescante, se come me non si è patiti all’ennesima potenza di templi e si trascorre tutto il tempo a scovarne di nuovi. 🙂
Il tempo corre veloce a Busan e dopo due giorni ci ritroviamo alla stazione Nopo della metro a comprare i biglietti per la splendida Gyeongju, dove arriviamo in circa 1ora e venti, causa traffico intenso.
Gyeongju è un museo a cielo aperto, l’antico regno dei Silla ha prosperato per secoli in queste terre. Tutto intorno parla di storia.
Dai tumuli, antiche sepolture dei re Silla, ai templi immersi nella vegetazione come lo splendido Bukgkusa o in città.
La bellezza delle colline che fanno da cornice alla città è unica, come bellissimi sono i villaggi con le case tradizionali Hanok che si trovano ovunque.
Alcuni templi cittadini si trovano in mezzo ai tumuli e a parchi ben curati, ricchi pure di scoiattoli. 🙂
Gyeongju si visita comodamente a piedi o in bus.
Molte le soluzioni per alloggiare: hotel di lusso, hotel medi, Guesthouse (consigliatissime) e pure Love motel (noi non li abbiamo provati ma molti accettano anche bambini e sono molto frequentati da stranieri).
Da Gyeongju partiamo poi per l’ultima tappa: Seoul. Anche in questo caso preferiamo arrivare in bus, in circa 4 ore da Gyeongju con comodissimi bus arriviamo a Seoul. La città ci appare subito grandiosa, immensi parchi, palazzi imperiali, templi, santuari e intorno, le montagne.
Ci piace subito, come ci piacciono anche i coreani, molto simpatici e alla mano, sempre disposti ad aiutare uno straniero.
In quattro giorni la giriamo benissimo: tutti i palazzi reali, vari templi e parchi, tutti i mercati e l’ultimo giorno pure il Museo della Banca di Corea, consigliatissimo alle famiglie.
Ciò che ci piace della Corea è l’amore che i ragazzi mostrano per il proprio patrimonio culturale. Tutte le attrazioni sono strapiene di coreani a passeggio e studenti con scuole che fanno lezione all’aria aperta davanti ai palazzi reali.
Sarà anche il prezzo irrisorio delle entrate (al massimo per adulto 3000 won, ossia circa 2.5 euro), i ragazzi accorrono in massa davanti ai loro tesori spesso vestiti con i loro abiti tradizionali e questo rende ancora più affascinante un paesaggio di per sé incantevole.
Un’ultima considerazione prima di terminare il mio diario di viaggio. Per noi europei forse il Giappone è più facile da girare in quanto molto più turistico e con una cucina più ricca; in Giappone si mangia sempre bene ovunque si capiti.
La Corea invece è meno turistica, ma questa carenza viene compensata dalla gente molto ospitale, che ha una conoscenza dell’inglese maggiore rispetto ai giapponesi. La cucina coreana non ci ha fatto impazzire, è molto saporita, anche troppo, e strapiena di aglio, cosa che la rende a volte indigeribile (comunque i supermercati sono ben forniti e alla peggio si trovano ovunque le catene occidentali).
Termina cosi il nostro viaggio. Grazie Giappone e grazie Corea per le emozioni regalate. Vietnam… Birmania o chissà quale altro paese ci riserverà il destino?… aspettateci!!
Laura
{testi e fotografie di Laura Arata}
{foto di copertina di Vincent St. Thomas su Shutterstock}
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ciao a tutte!!! mi metto a completa disposizione di mamme papà nonni e nonne che fossero interessati a viaggiare in giappone o corea del sud, terre bellissime, ricche di storia e di parchi naturali. Per qualsiasi informazione non esitate a scrivermi
Grazie Laura, gentilissima!