Prosegue il meraviglioso viaggio on the road di Tiziana in Namibia. Dopo la prima tappa tra Windhoek e Sesriem, oggi ci racconta una delle escursioni più belle di tutto il viaggio: la laguna di Sandwich Harbour!
Qui trovate la prima tappa del viaggio > tra Windhoek e Sesriem
La tappa da Sesriem a Swakopmund è bella impegnativa, sono 390 km che abbiamo previsto di percorrere in circa 7 ore! In realtà la giornata passa benissimo: partiamo prestissimo come al solito, il primo tratto ripercorre la strada fatta il secondo giorno fino al paesino di Solitaire dove ci fermiamo per fare scorta di viveri.
Passiamo poi per strade secondarie non ancora battute, probabilmente nemmeno battute da altri visto che per 3 ore non incontriamo nessuno e i telefoni non danno segni di vita! Nonostante un po’ di ansia ci godiamo questa solitudine, incontriamo la nostra prima carcassa di zebra (prontamente identificata dalle bambine dai ciuffi di pelo sulla zampa … una cosa alla CSI!) e ci fermiamo a fare un picnic sotto ad un’acacia con un orice poco lontano che ci guarda con sospetto, pronto a galoppare via al nostro primo passo falso!
Prima di Swakopmund facciamo un’altra deviazione interessante, quella per la Moon Landscape e per la Welwitschia Drive.
ATTENZIONE: questa strada rientra nell’area del Namib Naukluft Park per il cui transito è necessario avere il permesso, che può essere richiesto a Swakopmund o a Windhoek presso gli uffici della NWR (Namibia Wildlife Resorts) oppure, come abbiamo fatto noi, allo stesso ufficio di Sesriem dove abbiamo pagato anche l’ingresso a Sossusvlei. Basta indicare il giorno di transito, pagare e conservare la ricevuta. A differenza di altri parchi non troverete nessuna sbarra sulla strada e nessun punto di controllo, i controlli vengono fatti in modo del tutto casuale (noi ad esempio non siamo stati fermati da nessuno) ma considerando che parliamo di un costo pari a 13 euro contro una multa che può essere molto salata vi consiglio di procurarvi il permesso!
Appena deviato dalla strada principale, iniziamo a vedere diversi esemplari di Welwitschia Mirabilis, una pianta autoctona e antichissima davvero particolare. Non essendo particolarmente appassionati di botanica, ci accontentiamo di vedere e fare qualche foto alle piante lungo il percorso, volendo è possibile fare un’ulteriore deviazione di una cinquantina di km tra andata e ritorno per vederne molte di più, ma sinceramente ci sono bastate le prime.
Molto più interessante, almeno secondo noi, è la Moon Landscape su cui non avevamo grosse aspettative, era un posto lungo la strada, ma che invece ci è piaciuto davvero tanto! Ad un certo punto si costeggia una depressione formata da montagne grigie che come dice il nome pare un paesaggio lunare, di quelli che se chiudi gli occhi puoi immaginarti una navicella della NASA atterrare e con attorno il nulla e il silenzio!
Seconda tappa in Namibia con bambini:
Swakopmund e Sandwich Harbour
Arriviamo finalmente a Swakopmund: la cittadina in sé non mi entusiasma, non so come sia durante la stagione estiva ma mi ricorda una di quelle località di mare dove tutto chiude presto in inverno. Tra l’altro fa piuttosto freddo ed è umido, altra occasione per utilizzare i nostri piumini. L’oceano però mi affascina sempre, in qualsiasi stagione, nonostante l’aspetto minaccioso e i diversi cartelli di divieto di balneazione a causa delle forti correnti che passano vicino alla costa namibiana. L’albergo dove soggiorniamo, il “The Delight Swakopmund”, in compenso è molto caldo e accogliente, appena rinnovato e con delle belle camere familiari, sicuramente consigliato!
A Swakompmund passiamo 2 notti e, non avendo la cena inclusa, mi sono preoccupata di prenotare 2 ristoranti ben recensiti su Tripadvisor. La prenotazione è stata fatta via mail qualche mese prima, per questo motivo sono stata presa parecchio in giro (“No vabbè, ma pure i ristoranti prenoti?!” mi dicevano …), ma d’altronde viaggiamo in 12 e pensare di dover girare la sera in inverno alla ricerca di un posto dove mangiare e con il rischio di “venire rimbalzati” non mi entusiasmava per nulla! La prima sera decidiamo di andare al ristorante a piedi, giusto per sgranchirci un po’ le gambe dopo una giornata passata in macchina, nonostante sia presto (in Namibia si inizia a cenare già dalle 18-18.30) si vedono pochissime persone in giro e anche il lungomare, che dovrebbe essere la parte più turistica, è deserto.
Non ci siamo mai sentiti in pericolo ma insomma, non è la passeggiata piacevole che uno immagina nelle località di mare! La sera dopo quindi ci muoviamo in macchina in quanto nelle città l’assicurazione permette la circolazione notturna. Fuori dai ristoranti e in generale dove ci sono dei parcheggi non troppo ufficiali troverete sempre dei ragazzi che si offriranno di controllare la vostra macchina, questa cosa l’avevo letta già prima di partire e noi abbiamo sempre preferito dare una mancia ma essere sicuri di ritrovare tutto a posto!
Dei 2 ristoranti che abbiamo provato vi consiglio il “The Tug” proprio all’inizio del molo, un posto dove abbiamo mangiato benissimo spendendo il giusto, personale simpatico e un ambiente marinaresco e informale che è piaciuto molto anche alle bambine.
Il secondo giorno da Swakopmund raggiungiamo Walvis Bay, circa 30 km più a sud lungo la costa su strada asfaltata, da dove partiamo per fare una delle escursioni più esaltanti di tutta la vacanza, secondo me imperdibile: la laguna di Sandwich Harbour. A fine vacanza facciamo sempre le votazioni sui posti che ci sono piaciuti di più e Sandwich Harbour si è piazzato pure prima di Etosha, questo la dice lunga sulla bellezza del posto che sto per raccontarvi!
Per l’escursione, che può durare mezza giornata o un’intera giornata come abbiamo fatto noi, ci siamo appoggiati all’agenzia “Sandwich Harbour 4×4” che ha la sua base proprio a Walvis Bay. Da Walvis Bay in realtà le possibilità di escursioni sono diverse, si possono combinare uscite in barca o in canoa nella baia con uscite in 4×4 sulle dune, insomma ce n’è per tutti i gusti!
Appena arrivati ci troviamo di fronte a 2 signori teutonici con cappello da cowboy e crocs ai piedi, sono i driver delle 2 jeep su cui veniamo divisi! Simpaticissimi, fanno questo lavoro da più di 20 anni e conoscono la zona come le loro tasche. Nonostante questo scopriremo che hanno l’entusiasmo del primo giorno e si divertono pure più di noi a guidare su e giù dalle dune!
Partiamo quindi per raggiungere Sandwich Harbour, una laguna naturale che si trova a circa 55 km a sud di Walvis Bay. Prima di tutto però facciamo una sosta per ammirare la bellissima baia del paese dove si raduna una quantità incredibile di fenicotteri e le saline che si trovano proprio alla fine della strada asfaltata. A questo punto iniziamo a fare sul serio, parte il solito sterrato che si avventura nel deserto fino a quando le dune stringono verso l’oceano e ci troviamo a sfrecciare sul bagnasciuga che in alcuni punti è davvero molto stretto tanto che in alcuni periodi dell’anno, tra cui agosto, la strada può non essere praticabile. Ci dicono che siamo stati fortunati, abbiamo trovato una giornata meravigliosa che ci permette di fare l’andata via oceano e il ritorno via dune (in caso contrario avremmo fatto sia andata che ritorno via dune). Costeggiando l’oceano incontriamo diversi stormi di cormorani e persino la carcassa di una balena.
Arriviamo finalmente alla laguna di Sandwich Harbour, qui scaliamo una mega duna e il paesaggio dall’alto è surreale, magnifico, uno di quei posti che sono talmente belli da sembrare finti, una sensazione di libertà assoluta! Ad un certo punto, mentre ero seduta in cima e ammiravo le onde più sotto ho pensato “Ecco cosa vuol dire essere in pace con il mondo!”.
Facciamo mille foto e poi ridiscendiamo, chi di corsa, chi rotolando e chi scivolando sulla schiena!
Ad aspettarci ci sono i nostri fantastici driver che non vedono l’ora di rimettersi al volante. A questo punto infatti partono in quarta ed iniziano a salire le dune. Io ormai ho già perso il senso dell’orientamento ma loro sanno esattamente cosa fare, sono inoltre incitati dai bambini che pensano di essere al luna park e urlano eccitati ogni volta che scendiamo da una duna.
Si va avanti così per un po’ con solo qualche sosta in alcuni punti strategici da cui fare bellissime foto. In uno degli ultimi belvedere facciamo anche un piacevole e inatteso incontro: uno sciacallo che da lontano ci guarda con circospezione. Lo ammiriamo senza muoverci per paura di spaventarlo e farlo scappare via!
Ripartiamo e dopo poco ci aspetta l’ultima sorpresa della giornata: in mezzo alle dune troviamo un tavolo apparecchiato con un fantastico pranzo a base di pesce, ostriche e vino!!! Questa zona della Namibia è infatti famosa per la pesca e l’allevamento di ostriche che si trovano davvero ovunque a prezzi stracciati. L’ora di pranzo è abbondantemente passata ma eravamo talmente presi da tutto ciò che ci circondava che non ce ne siamo nemmeno resi conto!! Oddio ci sono le ostriche, come si fa a dire di no?! Dopo il vaccino per l’epatite A, giorni di acqua in bottiglia e il divieto assoluto alle bambine di mangiare verdure crude mandiamo all’aria tutti i buoni propositi e ci godiamo tutto questo ben di Dio … d’altronde sarebbe molto scortese rifiutare giusto?! 😉
Torniamo a Walvis Bay stanchi ma felici per aver trascorso una giornata che non credo dimenticheremo mai!
A presto per la prossima tappa. Qui intanto trovate tutti i miei articoli sulla Namibia:
> Il viaggio in Namibia di Tiziana <
Tiziana
{testi e fotografie di Tiziana Balatti}
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