Cosa ne pensate di un viaggio in Marocco con una bimba di 6 mesi? La nostra super mamma Giulia l’ha fatto e qui ci spiega come ha organizzato il viaggio e com’è andata la sua esperienza.
Durante le vacanze di Natale 2014, dopo aver festeggiato coi parenti, abbiamo deciso di andare alla scoperta del Marocco con la nostra piccolissima viaggiatrice: Martina di 6 mesi.
Marocco con bambini: informazioni pratiche
VOLI PER IL MAROCCO
Siamo partiti dalle Canarie dove abbiamo festeggiato il Natale coi nonni e abbiamo volato su Casablanca, facendo rientro in Italia su Bologna. Abbiamo prenotato con la compagnia di bandiera Royal Air Maroc: voli puntuali e attenzioni verso i bambini.
ALLOGGIARE IN MAROCCO
Ho utilizzato come sempre booking, tranne la notte nel deserto che era compresa nel tour.
LA LINGUA
L’inglese nelle città principali e nelle zone turistiche è parlato da tutti.
SPOSTAMENTI
Abbiamo affittato una macchina con seggiolino, mentre per andare nel deserto abbiamo preso un driver privato. Tornando indietro forse andremmo da soli perché i navigatori segnano bene le strade e non ci sono particolari problemi.
VIAGGIARE IN MAROCCO CON BAMBINI
Martina aveva 6 mesi e non era ancora svezzata, quindi nessun problema di cibo perché beveva solo il mio latte. Io sono riuscita ad allattarla ovunque coperta da un foulard o dalla fascia senza suscitare nessuna indignazione.
Noi non viaggiamo mai col passeggino, avevamo fascia e marsupio ergonomico, ottimi alleati per girare nelle strette strade delle cittadine marocchine.
ABBIGLIAMENTO
Vestiti leggeri per tutta la vacanza, tranne che per il deserto dove l’escursione termica è enorme: ci siamo portati quindi un piumino, pile e cappelli per la notte in tenda perché la temperatura è scesa sotto lo zero. Assolutamente necessaria la crema solare ad altra protezione per la gita nel deserto e occhiali da sole.
ITINERARIO DI VIAGGIO IN MAROCCO CON BAMBINI
Avendo a disposizione 8 giorni, ci siamo concentrati sulle città principali: Casablanca, Fes, Essaouira, Marrakesh e il tour nel deserto Erg Chebbi.
Marocco con bambini:
il nostro diario di viaggio
28 Dicembre
Arrivando dalle Canarie, il volo è stato breve quindi, non essendo stanchi dal viaggio, appena atterrati a CASABLANCA abbiamo ritirato la nostra auto e ci siamo diretti in centro per visitare la Moschea di Hassan II. Questa è la moschea più grande del Marocco ed è davvero imponente, inoltre è una delle poche accessibili per la visita ai non musulmani e quindi abbiamo colto l’occasione per entrare.
La nostra giornata è proseguita verso FES dove abbiamo dormito per due notti.
Avendo la macchina, non è stato facilissimo trovare parcheggio nel pressi del nostro albergo, proprio nel centro della cittadina, ma con una guida molto simile a quella locale mio marito riesce a trovare un luogo sicuro dove lasciare il nostro mezzo.
L’hotel che abbiamo scelto, il Palais De Fès Dar Tazi, è un tipico palazzo antico a conduzione familiare e infatti l’accoglienza è molto calorosa. Le stanze ci fanno subito immedesimare nella vita marocchina e dopo aver sistemato i bagagli, anche se tardo pomeriggio, decidiamo di immergerci subito della Medina e cercare un luogo per mangiare la sera.
Le caotiche e affollate stradine di Fes ci fanno subito innamorare di questo luogo.
Avere Martina in fascia è fondamentale per permetterle di sentirsi al sicuro in mezzo a tutta la gente e allo stesso tempo riuscire a muoverci agevolmente tra questo labirinto di viuzze. Le spezie, che ci accompagneranno per tutta la vacanza, aleggiano nell’aria e ci fanno decidere per una cena itinerante mentre passeggiamo per il centro.
29 Dicembre
Dopo aver gustato una colazione tipica sulla terrazza che affaccia sulla Medina, decidiamo di ritornare nelle caotiche stradine per visitare bene la città, spingendoci anche nella periferia dove troviamo anche un centro commerciale.
La giornata prosegue con ritmi tranquilli intervallando soste per allattare Martina a fotografie dei palazzi. Ci aspettano infatti tanti chilometri il giorno successivo.
30 Dicembre
Sveglia all’alba, perché 5 ore e mezza ci separano dalla nostra meta finale: Marrakech. Visto il lungo viaggio optiamo per fare una sosta a RABAT che raggiugiamo dopo 2 ore. La città meriterebbe una visita più lunga ma noi non abbiamo tempo quindi ci immergiamo nella Medina per sgranchirci le gambe e far distrarre un po’ Martina. Dopo alcune tappe arriviamo a MARRAKECH verso sera e, seppur stanchi dopo il lungo viaggio, ci dirigiamo subito verso Piazza Jemaa el-Fna, raggiunta con un po’ di difficoltà dato il caos tipico della Medina.
Proprio come nelle foto, la piazza ci coinvolge subito con tutta la sua immensità: un enorme souk a cielo aperto, incantatori di serpenti, commercianti berberi che vendono i loro prodotti, tatuaggi con l’hennè, musica che riecheggia ovunque.
Il lungo viaggio ha però stancato molto Martina e quindi dopo aver mangiato ai banchetti tipici, rientriamo in albergo.
31 Dicembre
Decidiamo di spostarci verso la costa per una breve gita alla cittadina di ESSAOUIRA e durante il viaggio attraversiamo una zona particolare. Gli alberi di Argan che costeggiano la strada sono abitati da capre!!! Dopo esserci fermati e avvicinati abbiamo visto da vicino questo strano fenomeno: le capre si arrampicano sui rami alti anche 10 metri per mangiare le foglie ricche di acqua e frutti. Ovviamente questo attira tutti i turisti di passaggio oltre all’attenzione di Martina.
Arrivati nella cittadina di Essaouira e parcheggiata la macchina, ci dirigiamo subito nel piccolo centro storico: gli odori e i colori del Marocco sono sempre presenti in tutte le viuzze. Il profumo del mare ci attira verso il porto dove ammiriamo Qasba, la cittadella fortificata. Decidiamo di mangiare in una piazzetta piena di baracchini che cucinano sul momento pesce fresco: una vera delizia.
Dopo pranzo, complice il riposino di Martina, ripartiamo verso Marrakech: è Capodanno e anche se qui non si festeggia, gli innumerevoli turisti affolleranno sicuramente le piazze e i ristoranti del centro.
Rientrati in albergo, decidiamo di non andare in piazza per aspettare la mezzanotte vista la quantità di gente e gli orari di Martina. Rimango quindi in stanza con la bimba e il papà ci procura delle prelibatezze da asporto da gustare tra di noi passando così il nostro Capodanno.
1 Gennaio
Puntiamo la sveglia presto perché dopo un’abbondante colazione il nostro driver ci aspetta per il TOUR NEL DESERTO di 3 giorni.
Ho cercato molto su internet per capire quale fosse la soluzione più adatta a noi per dormire nel deserto, avendo la bimba molto piccola. Diverse strutture infatti non accettano bambini. La nostra necessità era avere almeno il bagno in camera e l’acqua calda. Mi sono affidata quindi a un’agenzia locale che aveva molte recensioni positive, la Roughtours, che consiglio assolutamente. La nostra guida Youssef si è subito innamorato di Martina e per tutto il viaggio ha giocato con lei. Nota assolutamente positiva: la presenza del seggiolino per la bimba che hanno procurato loro. Partiti da Marrakech ci siamo diretti subito verso la catena dell’Atlante per raggiungere il sito di Ait Ben Haddou, patrimonio dell’UNESCO.
Tutto il viaggio è stato una scoperta del territorio montano e, arrivati alla prima destinazione, non abbiamo avuto dubbi sulle motivazioni che hanno spinto diversi registi a usare come set per i loro film questa famosa kasbah.
Proseguiamo verso Ourzazate, attraversiamo la colorata Valle delle Rose e i tanti villaggi berberi per arrivare al nostro albergo nella valle del Dades che ci accoglie con la sua vista spettacolare. La giornata è stata lunga e stancante, Martina ha dormito tanto in macchina e guardato il paesaggio ma fortunatamente crolla a letto.
2 Gennaio
Il deserto ci aspetta e dopo aver visitato le spettacolari Gole di Todra e gli innumerevoli villaggi berberi, arriviamo a Merzouga dove facciamo rifornimento e poi via verso i cammelli che ci attendono vicino a una pozza d’acqua.
La nostra sistemazione è un accampamento di tende berbere nel mezzo delle dune di Erg Chebbi, con dune alte anche 160 metri formate dalla sabbia sahariana portata dal vento. Per arrivarci saliamo sui cammelli: Martina sta nel marsupio in braccio al papà.
Eravamo già stati nel deserto in Oman col pancione di 7 mesi ma questa volta l’emozione è maggiore. E’ fondamentale coprirsi bene dal sole: crema solare protezione totale, cappellino e occhiali da sole. Il nostro accampamento non è distante ma sulla gobba dei cammelli il cammino dura circa 1 ora tra sali e scendi e paesaggi indimenticabili. Arriviamo in tempo per un tè e saliamo sulle dune intorno ad ammirare il tramonto: uno spettacolo davvero unico.
Le nostre tende hanno il bagno privato e un letto con molte coperte: calato il sole il freddo inizia a farsi sentire!!!
La cena tipica è servita nella tenda più grande dove l’attenzione è tutta sulla piccola ospite: tantissime foto con tutti e grandi sorrisi. Le stelle e il silenzio ci tengono compagnia mentre ci scaldiamo intorno a un fuoco insieme agli altri ospiti e la voglia di dormire sembra non arrivare mai.
La notte il freddo si è fatto sentire, ho fatto dormire Martina con giacca a vento e cappello e, nonostante mi sia svegliata innumerevoli volte per controllare che stesse al caldo, lei ha dormito tranquillamente.
3 Gennaio
I colori dell’alba ci attendono e non possiamo perdere questa occasione: giacche e scarpe e via sulle dune per un altro incredibile turbinio di emozioni.
Dopo una doccia calda e la colazione, di nuovo sui nostri amici cammelli: ci aspettano circa 6 ore di macchina per tornare a Marrakech. Attraversiamo altri suggestivi paesaggi tra cui Alnif, Tazzarine, Nkob, e la Draa Valley per salutare la catena dell’Atlante e le sue tortuose strade e giungere al nostro albergo.
Questo tour è stato piuttosto stancate perché i chilometri da fare erano parecchi: fortunatamente Martina era molto piccola e ha dormito tanto, senza patire la macchina.
Vederla però giocare con la sabbia del deserto del Sahara è stata un’emozione unica che ricorderemo sempre e la curiosità con cui i berberi l’hanno accolta ci ha sorpreso.
4 Gennaio
Ultima giornata dedicata interamente alla scoperta di Marrakech. Ci perdiamo nella Medina e nel souk dove cerchiamo qualche souvenir senza dimenticare di trattare sul prezzo ovviamente! La giornata prosegue con la visita dei palazzi principali : Ali Ben Youssef Medersa, una scuola coranica del 16 secolo, Palazzo Bahia, la Moschea Koutoubia e le Tombe Saadiane.
Concludiamo la vacanza in un piccolo ristorantino: la giovane proprietaria si siede a chiaccherare con noi incuriosita da Martina e dopo aver preso un po’ di confidenza con lei la porta nei locali circostanti a conoscere tutti i suoi amici!
Salutiamo così il Marocco: un luogo pieno di storia, ricco di sapori, colori e odori… avendo conosciuto persone fantastiche e sempre pronti a un sorriso, per nulla chiusi.
Giulia
{testi e fotografie di Giulia Bernieri}
{foto di copertina, tratta da Shutterstock}
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Ciao Giulia! Grazie mille della tua testimonianza. Ti eri per caso informata sulla questione sanitaria (ospedali, assicurazioni varie…)? Con che compagnia hai organizzato il tour?
Ciao Sabrina, per quanto riguarda l’assicurazione dai un’occhiata a questo articolo in cui raccontiamo la nostra esperienza, ormai pluriennale con Columbu: https://www.bimbieviaggi.it/2016/09/25/assicurazione-di-viaggio-limportanza-di-partire-sicuri/
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