Flavia ci racconta la sua vacanza in Germania con una neonata: una settimana a spasso tra Lago di Costanza e Baviera, assieme a Rebecca, che all’epoca aveva 3 mesi e mezzo…
La nostra prima vacanza in tre, con la nuova arrivata Rebecca…come dimenticarla?
Rebecca sarebbe nata a fine Maggio (poi in realtà è arrivata fine Aprile), e non ce la sentivamo prima della sua nascita di organizzare un viaggio, non sapendo effettivamente come sarebbero stati i primi mesi da genitori (avremmo dormito? Saremmo stati stanchi morti? La nostra bimba avrebbe avuto qualunque tipo di problema che avrebbe reso difficile sposarsi troppo o prendere mezzi di trasporto diversi dalla macchina?).
Detto questo, abbiamo atteso che nascesse, e tempo un paio di mesi, abbiamo dovuto affrettare la decisione di qualche giorno di vacanza nelle settimane centrali di Agosto, ovviamente le più costose e le più affollate, nonché le più calde! Prenotare un volo, ma anche un soggiorno in montagna o al mare in Italia era ormai improponibile economicamente e organizzativamente, così abbiamo optato per una zona che ci affascinava moltissimo, in cui avremmo potuto fare delle bellissime passeggiate in piano, magari con un po’ meno afa rispetto all’Italia, senza andare troppo su come altitudine, e visitando posti nuovi: Lago di Costanza e Monaco di Baviera!
Come abbiamo organizzato il viaggio in Germania
tra Baviera e Lago di Costanza
L’itinerario prevede una settimana di vacanza, facendo un giro ad anello: partendo da Bergamo, avremmo toccato Vaduz nel Liechtestein, poi la zona del Lago di Costanza, per poi spostarci e visitare qualche giorno la bellissima città di Monaco di Baviera. Saremmo poi rientrati in Italia dal Brennero, con una breve sosta sulle sponde del lago Chiemsee e poi in val di Fiemme a trovare i miei parenti!
L’organizzazione è stata piuttosto semplice: essendo zone agevolmente raggiungibili dal Nord Italia, il mezzo di trasporto è consistito solo nell’automobile; abbiamo preventivamente comprato la vignette, il contrassegno che consente di girare sulle autostrade in Svizzera senza limiti per un anno, entro il Gennaio dell’anno successivo.
Gli alloggi sono stati prenotati tutti su booking.com, con cancellazione gratuita fino a qualche giorno prima (non si sa mai con una bimba così piccolina!), in base alle zone dove più o meno ci trovavamo. A tutti gli alloggi prenotati abbiamo richiesto una culla che ci è sempre stata data senza problemi.
E quindi….si parte! Con Rebecca, 3 mesi e mezzo!
Verso la Germania…
passando per Liechtenstein e Austria
Affrontiamo il viaggio in tutta tranquillità, percorrendo la strada che ci conduce come prima tappa a Vaduz, attraversando appena prima del confine con lo stato del Liechtestein dei bellissimi paesaggi estivi di montagna, illuminati da un fantastico sole. Entriamo in Liechtenstein con grandissima emozione (non per altro, solo perché avremmo aggiunto uno stato in più visitato alla nostra lista! 😉 ), e raggiungiamo in breve tempo la capitale Vaduz, giusto in tempo per la pausa pranzo.
Non avevamo molte aspettative di questa capitale, e infatti la sosta è stata più tecnica che altro (per mangiare, sgranchire le gambe, cambiare la piccola..), però ne abbiamo approfittato per lasciare la macchina proprio nel centro città, in un silos sotterraneo gratuito (non so se fosse perché era un giorno festivo o cosa), e incamminarci per il piccolo centro.
Troviamo subito l’attrezzatissimo Liechtenstein Center, ovvero il fulcro di tutte le informazioni turistiche a disposizione dei turisti. Nei pressi, sono visitabili il Liechtenstein National Museum, il Postage Stamp Museum, nonché il più famoso Vaduz Castle, che si erge sull’altura appena dietro il Liechtenstein Center. Essendo questa la residenza ufficiale dei principi del Liechtenstein, non è visitabile all’interno, ma solo all’esterno; l’unico vero motivo quindi per inerpicarsi sull’altura sarebbe quella di godere di un bel panorama. Noi abbiamo evitato la salita al castello in quanto raggiungibile tramite una passeggiata (ovviamente in salita), e con il passeggino e senza marsupio era abbastanza difficoltoso.
Abbiamo raggiunto poi in dieci comodi minuti di passeggio la Main Square della città, per poi accorgerci che il centro era già finito! Oltre a bar e boutique (carissimi) e negozi di souvenir, direi che non c’è nulla, quindi riprendiamo l’auto per raggiungere la prima vera tappa del nostro viaggio: Bregenz, in Austria, appena dopo il confine elvetico.
Lasciamo l’auto che è già metà pomeriggio in un comodo e ampio parcheggio all’ingresso della città, e con il passeggino ci incamminiamo lungo la bellissima passeggiata del lungolago: pulitissima, ampia, brulicante di gente. E’ una giornata stupenda, percorriamo buona parte del lungolago fino alla Pfänderbahn, la fermata inferiore della funivia che porta fino alla cima del monte Pfander. Saliamo in cima (facendo ciucciare per bene la bimba il suo biberon di latte per evitare inconvenienti alle orecchie), arriviamo fino a circa 1000 m e davanti a noi si apre un bellissimo panorama sulla città e sul lago! Imperdibile, anche per la bella brezza che soffia!
Torniamo poi verso la città, e ci perdiamo ancora per le sue strade, raggiungendo questa volta l’attrazione per la quale Bregenz è più famosa, ovvero un gigantesco palco d’opera allestito, sulle acque del lago, ogni anno in occasione del Bregenz Festival. Ogni due anni viene scelta l’opera lirica rappresentata durante la stagione lirica, e nel 2013, quando eravamo li noi, era stata scelto il Flauto Magico di Mozart. Noi non avevamo i biglietti per assistere all’opera lirica (non eravamo molto interessati), ma la zona è liberamente visitabile nel pomeriggio. Consiglio di farci un salto, è una cosa abbastanza particolare!
Ci godiamo gli ultimi raggi di sole mentre mangiamo una pizza in uno dei numerosissimi ristorantini all’aperto, pieni di vita e di gente, e riprendiamo poi l’auto per raggiungere il nostro alloggio per la notte: l’Hotel Bayerischer Hof Rehlings, di Weißensberg, a pochi chilometri da Bregenz. Tutto bene, ambiente pulito e ottima colazione!
Arriviamo in Germania:
prima tappa al Lago di Costanza
Il giorno dopo è prevista la visita della caratteristica cittadina di LINDAU, in Germania, vicinissima al confine con l’Austria. Lasciamo anche qua l’auto in uno dei numerosi posteggi all’inizio del centro città e percorriamo un bellissimo ponte tutto fiorito che ci conduce sull’isoletta: eh sì, perché la cittadina è un piccolo pezzo di terra nel Lago di Costanza collegato alla terraferma da due ponti. Notiamo subito come in giro ci sia tantissima gente con le biciclette, tutte rigorosamente corredate dai carrellini per bimbi che in Germania e in Austria abbiamo visto usare ovunque! La zona in effetti si presta molto a passeggiate e tranquilli giri in bicicletta, data anche la forte presenza di piste ciclabili.
Raggiungiamo il centro della cittadina, e giriamo tutte le viuzze, passando anche davanti al municipio: è tutto molto rilassante, anche se di gente in giro ce n’è tanta. Molto bella la piazzetta centrale ove spicca il faro e la Mangturm, la torre che domina il porto, con la scultura del leone bavarese.
Dal terminal dei traghetti che qui arriva, proseguiamo poi la passeggiata costeggiando il capolinea della stazione dei treni, in direzione del faro, e continuando ad avanzare quindi lungo il perimetro dell’isola. La passeggiata è stupenda, tutta a ridosso dell’acqua! Raggiungiamo il Karlsbastion e tutto il bellissimo parco attorno, e continuiamo la nostra passeggiata lungo il perimetro dell’isola fino a raggiungere il ponte di collegamento con la terraferma e riprendere quindi la strada verso casa.
Per questa notte, abbiamo deciso di guadagnare un po’ di terreno per la nostra successiva mappa, ovvero Monaco di Baviera. Ci spostiamo quindi all’Hotel Bayerischer Hof, di Lindenberg im Allgäu, sempre in Germania. Il paesino è anche abbastanza carino per una passeggiata serale dopo cena.
Germania con bambini:
Monaco di Baviera
Il giorno dopo prendiamo la strada verso Monaco di Baviera, passando per Memmingen. Avremmo voluto fermarci e fare due passi in questa cittadina, ma la nostra bimba dormiva beata quindi abbiamo approfittato per tirare dritto verso Monaco di Baviera: così, in un paio di ore, arriviamo nella capitale della Baviera, fermandoci però poco prima dell’ingresso in città per visitare il campo di concentramento di Dachau. La visita è ovviamente molto toccante, ci sono molti cartelli espositivi che spiegano ogni aspetto della vita all’interno di queste prigioni, raccontano storie di vita, raccontano aspetti di una Germania fanatica e ossessionata dalla purezza della propria razza; particolarmente impressionante la visita ai forni crematori e alla piccolissime celle di detenzione.
Arriviamo a Monaco di Baviera nel tardo pomeriggio, ci accomodiamo nella nostra camera all’Hotel Andra (che consiglio, posizione abbastanza centrale, pulito, buona colazione) e ci prepariamo ad affrontare 3 giorni in questa splendida città!
La nostra visita inizia nella centralissima Marienplatz: piena di gente, artisti di strada, barettini e tanta bella atmosfera! Qua si affacciano la Neues Rathaus (nuovo Municipio ) e l’Altes Rathaus (vecchio Municipio), ove è ospitato un interessante museo del giocattolo che però noi non abbiamo visitato. Il motivo per cui questa piazza è comunque particolarmente conosciuta è il carillon della torre dell’orologio, il più grande di tutta la Germania, che ogni giorno, alle 11.00 e alle 12.00 (e anche alle 17.00, ma solo in estate), si anima con i suoi personaggi e la sua musica.
In mezzo alla piazza si erge una colonna di marmo (la Mariensäule) con la statua in bronzo dorato della Madonna, patrona della Baviera. Ci perdiamo a passeggiare senza una meta particolare per le viette del centro, ci soffermiamo in un supermercato a comprare dei bretzel da consumare per il pranzo e ci avviamo quindi verso gli incantevoli giardini inglesi a nord della città, dove abbiamo in previsione di fare un bel pic nic! I giardini inglesi sono enormi e stupendi, in una giornata di sole poi ancora di più: sono il vero e proprio polmone verde della città, una quasi fiabesca oasi ove staccare la spina e provare a entrare in contatto con la natura.
In questo grande parco, abbastanza ben tenuto, la gente pratica le più svariate attività: jogging, passeggiate, corsa, barche a remi, bicicletta, roller… dato che le piste ciclopedonali si intrecciano in lungo e in largo per tutta l’area. Non mancano amplissime zone d’ombra, ove trovare refrigerio in giornate particolarmente afose, templi romani, cascatelle e corsi d’acqua.
Noi ci fermiamo a mangiare nei pressi della Pagoda cinese, dove decidiamo di conservare i bretzel per merenda dal momento che è in corso un’autentica sagra dello stinco!
Torniamo a casa abbastanza stanchi per le lunghe camminate della giornata, e ci prepariamo ad affrontare il giorno successivo, con l’importante tappa del Deutches Museum.
Premessa: il Deutches Museum è enorme, e le sue esposizioni sono un viaggio nella storia dell’industria e della tecnica! Va quindi valutato preventivamente, se ci andate con i bimbi, su quali zone concentrarsi, per evitare di imbattersi nelle sezioni meno interessanti, rischiando di lasciare magari quelle più attrattive a quando si è ormai stanchi!
Noi non avevamo particolari preferenze, quindi abbiamo iniziato con la sezione della rivoluzione industriale, delle macchine per le estrazioni (scendendo anche in una miniera di carbone!) fino ad arrivare a quella ovviamente più interessante dell’aeronautica, dei treni e delle imbarcazioni. So che ci sono anche varie esposizioni e laboratori interattivi, di cui però noi non abbiamo usufruito.
Usciti dal museo, torniamo verso il centro città dove, tappa obbligata dato che il marito è appassionato di birra, c’è il Hofbräuhaus, uno dei locali più famosi di Monaco di Baviera per l’atmosfera tipica che si respira. Ci sediamo e ordiamo il pranzo (ancora stinco con patate, sigh!), tutto corredato da canti e balli tipici!
Riprendiamo a passeggiare per il centro in maniera assolutamente rilassata, visitando anche l’Odeanplatz e la Karlplatz.
Il giorno successivo è tutto dedicato alla zona dell’OlimpiaPark, che raggiungiamo comodamente tramite la metropolitana. La prima tappa della giornata è una visita (gratuita) al BMW Welt, uno spazio espositivo gratuito ove spiccano in bella vista (costosissime) vetture e moto (mentre il museo BMW in sé è a pagamento), appena fuori dalla fermata della metro: l’ambientazione è molto futuristica e decisamente attraente!
Usciamo dal BMW Welt e tramite un sovrappasso pedonale sull’autostrada raggiungiamo il vero e proprio Olimpia Park, il parco olimpico della città, ove spicca l’Olimpia Tower, un’altissima torre sulla quale saliamo grazie a un velocissimo ascensore e che ospita un museo del Rock!
Ridiscendiamo e giriamo per tutta la zona del parco olimpico; alcune parti del parco olimpico sono vecchie e ormai in disuso, ma sono presenti strutture sportive anche molto moderne (quali la piscina, una delle più grandi d’Europa), ma anche tantissime zone verdi ove correre e giocare e un lago pieno di anatre e paperelle! Se si sale anche sulla cima di una collina, è possibile avere una bella vista su Monaco. E’ presente anche un parco giochi e numerosi baracchini ove poter bere e mangiare.
La zona si presta davvero benissimo a tranquilli momenti di relax; nel tardo pomeriggio, ritorniamo verso l’albergo per trascorre l’ultima notte in questa bellissima città.
Germania con bambini:
Prien, Herreninse e Fraueninsel
Dopo i bellissimi giorni trascorsi a Monaco di Baviera, l’ultima tappa del viaggio prevede un posto dalle grandi aspettative (tutte soddisfatte, se non di più!): Prien, Germania, una cittadina situata sulle calme acque del lago Chiemse e, che è nota come località climatica e per le cure Kneipp. Ma il motivo per cui è più conosciuta è che il punto di partenza per le escursioni in traghetto verso Herreninsel (l’isola dei signori), ove si trova uno dei quattro castelli del re Ludwig II e dove in estate si svolge un festival di musica classica. Vicino all’isola dei signori, c’è anche Fraueninsel (l’isola delle signore), nota per un millenario monastero benedettino, il Duomo e il mercatino di natale.
Dopo aver visto anni prima gli altri 3 castelli (Neuschwanstein, Hohenschwangau e Linderhof), avevamo davvero voglia di vedere questo ultimo gioiellino!
Arriviamo anche in questo caso in auto all’imbarco dei traghetti, ove lasciamo l’auto in un ampio parcheggio! Decidiamo di visitare solo l’isola dei signori, e quindi saliamo sul traghetto; dopo una breve navigazione, sbarchiamo su Herreninsel. Riapriamo il passeggino e iniziamo una bellissima passeggiata all’interno di un bosco meraviglioso pieno di colori, fino a raggiungere poi il palazzo, una Versailles in miniatura!
Decidiamo di non entrare nel palazzo, ma di godere il più possibile dei giardini e della fresca atmosfera che qua si respira; ci fermiamo a bere qualcosa in un barettino vicino, e, sempre con molta calma, riprendiamo la strada nel bosco verso il terminal dei traghetti. La visita è stata assolutamente fantastica, qua abbiamo trovato ancora una volta quello che cercavamo per la nostra vacanza con la nostra piccolina di quasi 4 mesi: frescura, passeggiate in piano, e relax!
Tornati sulla terraferma, riprendiamo l’auto e ci dirigiamo verso l’ultimo alloggio della vacanza: l’Hotel Bayerischer Hof, a Prien am Chiemsee. Qua approfittiamo del ristorante interno per mangiare (finalmente direi, dopo quasi una settimana di carne e patate!) un ottimo risotto! Anche il centro della città è abbastanza carino, e si presta a una breve e piacevole passeggiata serale.
Il giorno dopo rifacciamo le valigie, e ci dirigiamo verso casa, questa volta passando dal passo del Brennero.
Diciamo quindi che la prima vacanza in tre è andata benissimo, abbiamo avuto occasione di toccare ben 4 stati esteri vicinissimi a noi, che ci hanno lasciato ottime impressioni e i ricordi in assoluti fantastici della nostra prima vacanza in tre!
Flavia
{testi e fotografie di Flavia Tomasi}
{foto di copertina, via Shutterstock}
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