Dopo la breve tappa a Nairobi, il viaggio di Marzia e famiglia in Kenya continua con un magico safari dal Parco del Maasai Mara (o Masai Mara, in italiano)…
L’ho già detto nell’articolo sull’organizzazione del viaggio in Kenya, ma lo ridico qui, nel caso ve lo siate persi: i safari in Kenya sono molto cari e rappresentano la prima voce di spesa della vostra vacanza.
Io avrei voluto fare molti più giorni, ma un po’ i soldi un po’ il fatto che Alex avesse solo 5 anni mi ha fatto desistere e, soprattutto per la seconda cosa, credo di aver fatto bene. Nei safari ci si sveglia all’alba, e si sta in auto tutto il giorno tra strade sterrate e polverose. E’ stupendo ma è stancante per noi, immaginatevi per i bambini… i giorni di safari al Maasai Mara sono stati appaganti e sufficienti per un bambino così piccolo: aveva bisogno di una pausa, anche se poi siamo ripartiti per lo Tsavo.. ma questo è un altro racconto! 😉
Masai Mara con bambini:
come organizzare il safari
Io ho scelto un safari di 3 giorni e 2 notti, con jeep privata: mi è costato un po’ di più di una jeep condivisa, ma con un bambino piccolo tornando indietro è una scelta che rifarei. Per i bambini, che sono bassi, già non è facile vedere gli animali: immaginatevi quanto possa essere difficile se davanti si staziona un adulto, magari maleducato, che non ha la minima intenzione di spostarsi! Questo perché, ricordate, dalle jeep non si può quasi mai scendere se non in posti prestabiliti…
La nostra guida, Isaac, che ho conosciuto tramite Marina e Carlos, è stata semplicemente strepitosa: ci ha fatto vedere animali in posti che, anche a distanza di tempo, non capisco come abbia fatto a vedere! E si è impegnata fino all’ultimo, anche se ahimè senza successo ma non è stata colpa sua, di far vedere ad Alex il sospirato leopardo!
Da lui noi tutti abbiamo imparato molto, perché parlando italiano ci ha spiegato anche molto sulle abitudini degli animali… talmente prezioso, che quando da Watamu abbiamo deciso di andare allo Tsavo ho di nuovo ricontattato lui! Lascio il suo contatto facebook, anche perché spesso posta le foto dei suoi safari e si può sognare ancora prima di andare: facebook.com/munyalo
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In Africa, ma soprattutto al Maasai Mara, dovete sempre considerare i giorni degli spostamenti: quando vi parlano di 3 giorni e 2 notti di safari da Nairobi, in realtà dovete mettere in conto che di safari farete probabilmente 2 giorni interi e un safari al tramonto e/o all’alba.
Questo perché la strada per arrivare al parco è per buona parte sterrata: si parla di 6, 7 ore di jeep da Nairobi. Però siamo in Kenya e…
il safari, nell’accezione più completa della parola, inteso come immergersi nella natura selvaggia della savana, inizia molto prima dei cancelli d’ingresso: inizia quando la strada asfaltata ha fine, e vi trovate in piena terra Maasai. Magari non vedrete leoni e giraffe (anche se animali minori sì, perché il parco non è recintato) ma vedrete come vivono i Maasai, toccherete con mano la dura realtà africana di villaggi dove si vive senza acqua corrente, senza elettricità e dove il baratto è ancora in uso.
So che dai connazionali il Maasai Mara è bistrattato per questo motivo, perché non è comodo come lo Tsavo da visitare, un paio di ore e si è di nuovo al mare, ma…ripeto, è un vero peccato! Qua vedrete una delle poche tribù rimaste in Africa che conservano ancora uno stile di vita identico da secoli e il tutto vi ripagherà della difficoltà per arrivarci.
Poi, volendo, con un costo aggiuntivo, il parco si può raggiungere volando, essendo dotato di un piccolo aeroporto interno….io non mi sono neanche informata perché a me piace vedere anche quello che sta nel mezzo!
Masai Mara con bambini:
cibo ed alloggio
Ci sono diverse possibità di alloggio, con vari livelli di comfort e logicamente di costi: ci sono i lodge, più o meno lussuosi, ci sono i campi tendati o, per i più accomodanti, si può anche noleggiare una jeep attrezzata con tenda e dormire tutte le sere sotto le stelle!
Io ho scelto la via di mezzo, il campo tendato: tutto sommato sono un buon compromesso e con il senno di poi lo rifarei. Si tratta di strutture di solito a basso impatto ambientale (cosa che purtroppo non vale sempre per i lodge), con un ristorante centrale dove vengono serviti i pasti, con intorno le “tende”. Queste ultime sono strutture miste un po’ in muratura un po’ tendate, con dentro letti veri e propri e un bagno. Non siamo propriamente in campeggio, ecco!
Il safari di solito viene venduto in pensione completa, che farete al vostro campo tendato (non è che il Maasai Mara pulluli di ristoranti..), anche se solitamente la giornata completa, quella da mattina a sera, prevede il pic nic che viene consumato in aeree sicure del parco. Il cibo è discreto, diciamo continentale: non c’è nulla di troppo esotico o troppo piccante, quindi facile che anche i bambini più schizzinosi trovino di che nutrirsi. Considerate che poi il riso bianco, ancora di salvezza per eccellenza per i genitori in crisi, non manca mai..
Il safari nel Masai Mara con bambini
Qua c’è poco che possa dirvi, se non augurarvi che la vostra guida sia brava e diligente. Il consiglio che mi sento di darvi è di non partire all’avventura, ma di informarvi sulla serietà della guida, sull’affidabilità del mezzo usato e soprattutto, che sia a posto con tutte le assicurazioni! La cosa migliore è sicuramente, come nel nostro caso, avere un appoggio sul posto che sia affidabile.
Per il resto, specie se è il vostro primo safari, preparatevi a godere di ogni meraviglia che questa esperienza di regalerà.
Alex (5 anni) e Nicole (13) hanno vissuto il safari a modo loro. La seconda è stata colpita dall’eleganza delle giraffe (io le avevo già viste in Sudafrica, e rimango dell’idea che siano gli animali che dal vivo colpiscono di più), il primo era interessato ovviamente ai grandi predatori!
Una delle grosse soddisfazioni è stato sentirlo raccontare a una cena tornati a casa, che “i ghepardi sono diversi dai leopardi perché hanno le zampe lunghe, corrono veloce e hanno le righe sul muso”!
Decisamente è una cosa che l’ha colpito! E i soldi sono stati, direi, ben spesi.
Nella jeep ci possono essere momenti di noia, perché può capitare di non avvistare nulla per mezz’ore, magari attrezzatevi per far passare loro il tempo. Entrambi avevano la loro macchina fotografica e, anche se difficilmente prendevano qualcosa, serviva per occupare il tempo. Poi mi ero organizzata con entrambi per un album dei ricordi, che ognuno compilava a suo modo in base anche all’età. Alex ogni sera ritagliava gli animali visti (stampati dall’Italia!) e li incollava sulla pagina della giornata.
A metà tra il gioco e il compito, spero rimanga uno strumento per ricordare, tra qualche anno, quanto visto e fatto!
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La visita al Maasai Mara è conclusa… ora ci aspettano alcuni giorni di relax sulle spiagge di Watamu e tutti e quattro, dopo il lungo viaggio in aereo e i tre giorni di safari non certo rilassanti, non vediamo l’ora! Ma prima di raccontarvi di Watamu, vi parlerò dell’altro nostro safari, quello allo Tsavo est.
Pronti a lasciare la savana dorata dei Masai e ad immergervi nella terra rossa dello Tsavo? Eccolo qui:
Safari allo Tsavo con bimbi in agosto: meglio o peggio del Maasai Mara?
Trovi tutti gli articoli sul mio viaggio in Kenya qui: Viaggio in Kenya by Marzia
Marzia
{testi e fotografie di Marzia Bordiga}
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