Viaggiare in gravidanza si può, ne abbiamo già parlato diverse volte. Oggi Nancy ci racconta il suo meraviglioso viaggio con “pancino” tra Guatemala e Belize.
Con un fagiolino di 9 settimane nella pancia, siamo partiti per un viaggio in Centro America tra Natale e Capodanno. Destinazione Belize e Guatemala. Ecco come è andata.
Partenza con volo Alitalia e scalo a BOSTON dove i temutissimi controlli all’immigrazione si sono rivelati in realtà velocissimi.
Attenzione: non è possibile entrare con cibi in borsa quindi tutte le eventuali ‘scorte nausee’ vanno mangiate o buttate prima dei controlli finali.
Giusto il tempo di lasciare gli zaini in un vicino hotel e siamo subito usciti per una piacevolissima quanto fredda serata in centro dove abbiamo gustato un ottimo cheeseburger.
Sotto al mercato, nel Faneuil Hall Marketplace, ci sono i bagni pubblici purtroppo molto affollati, per questo è preferibile usufruire di quelli della Faneuil Hall, pulitissimi e senza fila 😉
L’indomani mattina molto presto siamo partiti alla volta del Belize, con uno scalo ad Atlanta, uno degli aeroporti più grandi degli USA.
I due voli interni li abbiamo fatti con Delta, compagnia che ahimè NON fornisce pasti su voli brevi. E’ solo possibile acquistare dei lunch box o snack, pagamento rigorosamente con carta di credito.
Belize in gravidanza: caldo e relax
L’arrivo a Belize City è stato piacevolissimo: il caldo ci ha colti all’improvviso dopo l’algida Boston e agli arrivi non c’era l’aria condizionata così siamo corsi in bagno ad alleggerirci – bagni piccoli ma pulitissimi, sparsi ad ogni gate – e via al rullo per il ritiro bagagli.
In taxi, siamo corsi al molo da dove partono i traghetti e aliscafi per San Pedro e tutto l’arcipelago Beliziano.
L’organizzazione è ottima, i bagagli vanno lasciati all’ingresso del molo dove vengono numerati e poi imbarcati dal personale che si è sempre dimostrato preciso ed affidabile.
Lungo il molo ci sono negozietti, bar, ristoranti e i bagni pubblici – piccoli ma puliti. Vicino all’imbarco c’è una sala d’attesa con divanetti.
All’arrivo dell’aliscafo, il personale fa mettere tutti in fila indiana per l’imbarco, le famiglie con bambini hanno la precedenza. Il nostro obiettivo era sederci in fondo all’imbarcazione per sentire meno le vibrazioni e, per paura di trovare il posto occupato, nonostante il pancione fosse ancora poco visibile, abbiamo chiesto di salire prima insieme alle famiglie con bambini: ci hanno detto subito sì 🙂
All’andata abbiamo preso un motoscafo piccolo e chiuso, il viaggio è stato abbastanza comodo ma lungo, quasi due ore in mezzo al mare senza alcun riferimento terrestre per tutta la prima ora – il motoscafo NON E’ dotato di bagno nè di un bar quindi portatevi il necessario per placare le eventuali nausee.
Arrivati a SAN PEDRO, il motoscafo ci ha lasciati sul molo principale, dove ci sono stati riconsegnati i bagagli e da lì siamo andati a piedi al lodge scelto: il Ruby’s Beachfront.
Nonostante la posizione invidiabile fronte mare, l’ambiente molto spartano non ci ha fatto subito impazzire, anzi. Tuttavia abbiamo deciso di non spostarci perchè ogni giorno il personale puliva e disinfettava la stanza quindi, malgrado l’arredamento non fosse cinque stelle, era molto pulito, e per noi era quello l’importante.
San Pedro è un’isola molto viva e movimentata, piena di minicar guidate da folli americani a tutta velocità. Il turismo è prevalentemente americano e di conseguenza anche i prezzi sono ‘American Style’ così come gli standard di hotel e ristoranti. Ma attenti, soprattutto in alta stagione, l’isola si riempie di turisti e di malintenzionati: occhio alle borse perchè gli scippi sono piuttosto frequenti.
A San Pedro, le nostre giornate passavano lentamente tra una passeggiata mattutina, pranzetto lungomare e un pò di relax pomeridiano nella spiaggia privata del lodge.
Dopo cinque giorni abbiamo deciso di cambiare isola e siamo partiti alla volta di CAYE CAULKER, un vero paradiso in cui lo spirito rastafari scandisce la vita sull’intera isola. Inizialmente dovevamo fermarci solo un paio di giorni al Blue Wawe Guest House ma poi…. siamo rimasti una settimana! Anche qua lo standard è americano ma con Rastaman vibes.
In tutto l’arcipelago, il tempo è davvero molto variabile e in poche ora si passa dal sole con cielo terso a temporali e venti tropicali, ma per me era ottimo e ne approfittavo per dormicchiare un pò e ricaricarmi.
Piccola parentesi sul cibo: il Belize è il paese delle aragoste, assolutamente vietate per me che ho però ripiegato sempre su dell’ottimo pesce alla griglia ma anche hamburger e tanta verdura. Inoltre, è molto facile trovare alloggi con angolo cottura e organizzare una cenetta fai da te.
Guatemala in gravidanza
Dopo Caye Caulker, siamo partiti per il Guatemala. Una volta tornati al molo di Belize City, abbiamo comprato i biglietti per il bus diretto per TIKAL. In mezza giornata e con un passaggio in frontiera a piedi, siamo arrivati al parco delle meraviglie!
Abbiamo pernottato in uno degli hotel all’interno del parco, il Tikal Inn Hotel, bellissimo, immerso nel verde e pieno di animali. Pensione completa con cena tipica dalle 18, non male. Le camere, abbastanza nuove e pulitissime con corrente elettrica solo per due ore, la sera. Scordatevi il wifi, nella zona ristorante funziona poco e male, nelle camere non arriva.
Il parco di Tikal è meraviglioso, molto grande e assolato ma anche ricco di spazi ombreggiati. Non sono presenti ristoranti all’interno ma solo un paio di bar con acqua, coca cola e patatine. I bagni invece sono sparsi per tutto il percorso e vengono puliti in continuazione.
Ci siamo fermati a Tikal per 3 giorni e abbiamo visitato il parco in lungo e in largo, dalla mattina alla sera. Oltre ai templi, il parco offre una flora e una fauna variopinta da lasciare senza fiato. Davvero molto bello!
Dopo il parco, siamo partiti in pullman alla volta di FLORES, un’isola coloratissima e molto accogliente, dove abbiamo passato un giorno e una notte.
E’ stato bello girare per l’isola e scambiare quattro chiacchiere con gli abitanti, il continuo sali e scendi delle sue viuzze, gli artigiani e la chiesa in piazza e poi, per caso, finire a casa di una vecchia signora a vedere il suo meraviglioso presepe.
Dopo quest’ultima tappa in Guatemala, siamo ripartiti per tornare in Belize, a Caye Caulker.
Sì, Caye Caulker ci è rimasta veramente nel cuore: perchè passeggiando si fa praticamente il giro dell’isola, perchè a seconda dell’ora del giorno si può prendere il sole da una parte o dall’altra dell’isola, perchè i locals cantano canzoni creole la sera, perchè il cibo è ottimo, perchè si respira un’atmosfera unica, un mix tra relax e gioia di vivere che è davvero contagiosa…per queste e altre mille cose abbiamo deciso di non girare ancora ma piuttosto di rilassarci e goderci in questo modo gli ultimi giorni del nostro iaggio in 2…e mezzo 😉
Alcuni consigli su cosa mettere in valigia per un viaggio in Belize e Guatemala in gravidanza:
- disinfettante mani gel
- copriwater di carta
- guanti di lattice
- salviette intime
- salviette mani
- salviette disinfettanti
- tachipirina
N.B.: lo zaino deve essere molto leggero, massimo 5kg e comunque -in caso di viaggio in gravidnaza- va fatto capire bene a LUI, che anche quei miseri 5kg peseranno sul SUO groppone 😉
Questo viaggio è stato molto bello, la natura di Belize e Guatemala ci ha lasciati senza fiato, piante incredibilmente verdi e fiori coloratissimi ovunque, uccelli variopinti da sembrare disegnati su tutti gli alberi intorno a noi.
E’ stato un viaggio diverso da tutti quelli a cui ci siamo abituati nel corso degli anni. E’ stato un viaggio pieno di amore e gioia per il nostro fagiolino. E’ stata un’altra avventura che ci ha fatti crescere e migliorare come solo un viaggio sa fare.
Nancy
{testi e fotografie di Nancy Ciurli}
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