Giulia inizia a raccontarci il suo viaggio in Indonesia con la bimba di 2 anni: prima tappa, l’incredibile Isola di Java, dove sono andati alla scoperta di templi e del grande Bromo, vulcano attivo…
Ho già spiegato in questo articolo > come organizzare un viaggio in Indonesia con bambini
Oggi vi racconto la prima tappa del nostro viaggio, l’Isola di Giava, dove siamo stati dal 5 al 13 agosto 2016.
Qui abbiamo un amico che si è trasferito per lavoro a Jepara che mi ha aiutato con le prenotazioni e gli spostamenti facendoci scoprire zone meno turistiche e ancora incontaminate.
Abbiamo scelto di evitare Jakarta perché troppo caotica e con poche cose da visitare e così siamo atterrati a Yogjakarta: come primo approccio al paese è stato abbastanza intenso. Il nostro albergo era fuori dal centro che abbiamo deciso di raggiungere a piedi per immergerci subito nella città: il traffico è davvero impressionante! Nella zona centrale della città le principali cose da vedere sono il Kraton, il palazzo dei sultani, e la zona di Jl Malioboro: un enorme bazar di negozietti con souvenir e cibi locali. Come città non offre tantissimo e non mi ha colpito particolarmente ma è un ottimo punto di partenza per le escursioni nella zona circostante.
La mattina seguente, dopo aver dormito e recuperato il fuso (per la prima volta anche la piccola Mart!) sveglia presto per una giornata super intensa.
Giava con bambini: visitare i templi
Prima tappa: Prambanan. Patrimonio dell’UNESCO dal 1991, questo sito ospita templi indù: assolutamente da vedere, è veramente spettacolare! Girando all’interno si può respirare la loro cultura. Il bel tempo della giornata ci ha però rallentato la visita perché faceva molto caldo e le scale da salire sono tante: munirsi di bottigliette d’acqua all’entrata e cappellini, soprattutto per i bimbi! All’interno del tempio siamo stati fermati una decina di volte da indonesiani o asiatici per fare delle foto con la bimba, pur essendo una zona turistica bimbi così piccoli non se ne vedono tanti!
La seconda tappa della giornata è il più famoso Borobudur. Le mie aspettative erano molto alte dopo aver letto varie informazioni su questo sito: è indubbiamente spettacolare, la sacralità che si percepisce è travolgente e la vista da ogni rampa di scale ripaga sicuramente la fatica. Alcuni ne consigliano la visita all’alba per la pace e i colori. Visto il caldo sicuramente meglio evitare le ore centrali della giornata.
Questi due siti sono molto faticosi se si visitano con bambini piccoli: la mia bimba era in fascia anche se il caldo non aiutava, ci siamo fermati spesso perché ci sono tante scale da salire, ripide e con tanta gente, quindi consiglio di vederli in due giornate separate se si ha tempo.
La nostra lunga giornata è terminata con un viaggio verso Jepara, fortunatamente con il driver perché la stanchezza, le strade tortuose, il traffico e il buio non avrebbero aiutato. Ci siamo fermati in questa città solo per dormire perché non avevamo tempo. La città è molto importante per la lavorazione del legno: sulla strada per raggiungere il centro si vedono solamente negozi di arredamento e tronchi per la lavorazione. Se si vogliono acquistare souvenir in legno questa è la zona giusta, i negozi spediscono anche articoli più ingombranti per arredare casa che sono veramente belli.
Giava con bambini: le isole Karimunjawa
I successivi 3 giorni ci siamo rilassati alle isole Karimunjawa, una piacevolissima scoperta: sono ancora molto poco turistiche e infatti per raggiungerle ci sono ancora pochi traghetti. Noi abbiamo preso il traghetto Express Bahari che è quello veloce: 2 ore di navigazione non tutti i giorni della settimana, per questo consiglio se si vogliono visitare queste isole di guardare prima gli orari e i giorni e di organizzarsi di conseguenza. Il mare può essere molto mosso e non sempre i collegamenti sono attivi. Munirsi di pastiglie per il mal di mare anche perché le barche sono molto malandate.
Queste isole sono un vero e proprio paradiso: noi alloggiavamo sull’isola principale al Breve Azurine: un albergo semplice e pulito. Con loro abbiamo organizzato due escursioni per le giornate successive: gita in barca alla scoperta delle isole dell’arcipelago disabitate. Sabbia bianca, acqua calda trasparente e pesci coloratissimi. Assolutamente consigliato per gli amanti dello snorkeling! Abbiamo pranzato su un’isolotto pesce pescato nel tragitto e la piccola Marti si è divertita molto sulle altalene di legno presenti un po’ su tutti gli isolotti: veramente un posto che rimane nel cuore, non si incontra praticamente nessuno a parte i simpatici pesci colorati che abitano il mare.
Giava con bambini: il vulcano Bromo
Tornati a Jepara ci siamo spostati a Semarang per prendere il giorno dopo un volo per Surabaya. Da lì abbiamo raggiunto il Vulcano Bromo.
Qui abbiamo soggiornato all’hotel Jiwa Java Bromo. E’ distante una mezzoretta dal vulcano ma è molto pulito e carino. Organizza tutte le escursioni in zona compresi i trasferimenti per l’aeroporto. Noi abbiamo scelto di recarci sul vulcano appena arrivati nel primo pomeriggio: con una jeep 4×4 siamo arrivati alle pendici e subito il boato del Bromo ha preso il sopravvento. Non avevo mai visto dal vivo un vulcano attivo e l’emozione era tanta. Abbiamo camminato per circa 30 minuti (se si vuole ci sono dei cavalli che portano i turisti fino alla partenza della salita finale) in mezzo alla cenere, indispensabile un foulard per coprirsi la bocca.
Arrivati all’inizio della salita finale ci dovevano attendere circa 50 scalini che però erano ricoperti di cenere quindi la difficoltà è aumentata tanto vista la ripidità della salita e l’alternarsi del corrimano che cadeva a pezzi. La piccola Marti nel marsupio col papà è arrivata in cima per prima e il rumore del vulcano l’ha subito colpita! Ancora adesso se le chiedo come è stata la salita del vulcano mi dice che è stata coraggiosissima!!!
Vedere dal vivo la bocca del vulcano col fumo uscire e il boato assordante è difficile da descrivere. Anche qui le misure di sicurezza sono molto precarie: un basso parapetto divide dalle pendici del vulcano e lo spazio per sostare è molto stretto, se si soffre di vertigini la salita diventa pericolosa anche se lo spettacolo che appare ai nostri occhi non ha eguali.
La mattina dopo sveglia alle 3 per vedere l’alba ma il tempo non è stato dalla nostra parte perché la nebbia ha coperto tutto. E’ stata comunque un’avventura arrampicarsi al buio su strette stradine con la nostra jeep e aspettare al freddo l’alba. Ma in questo luogo così silenzioso e allo stesso tempo pieno di sacralità la natura ci ha voluto ricordare quanto poco contino i nostri programmi davanti a lei.
Con un viaggio di ritorno immersi nei villaggi montani, abbiamo salutato l’isola di Java, un’isola con mille sfaccettature e colori: siamo passati dai siti storici alle acque paradisiache, dalle caotiche città alla natura più pura con i vulcani, un’isola che ci ha lasciato tanto per la sua gente cordiale e sempre pronta a un sorriso.
Fra qualche giorno vi porto a > Bali con bambini
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Qui trovi tutte le tappe del nostro viaggio > Indonesia by Giulia
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Giulia
{testi e fotografie di Giulia Bernieri}
{foto di copertina, tratta da Shutterstock}
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ciao Giulia, ho letto con estrema attenzione il tuo resoconto di viaggio e mi sto proprio interessando all’isola di Giava, da cui nel frattempo è tornata un altra amica entusiasta. Io mi porto avanti quindi studio per estate 2018 (siamo appena tornati da cambogia e vietnam). Posso chiederti se hai trovato facili i movimenti, hai dei riferimenti per autisti di minivan? la vita sull’isola è cara? nel caso avessi domande potrei scocciarti??? grazie.. Laura
Ciao Laura!!!
Certo chiedo pure tutto ciò che vuoi!!!
Noi ci siamo spostati prima con un driver che ci ha trovato un amico che vive lì…nella zona del bromo invece tramite l’albergo dove abbiamo dormito avevano prenotato la jeep…gli spostamenti è meglio farli con il driver perché loro guidano veramente malissimo e non ci sono nè indicazioni nè luci la sera…qualsiasi domanda chiedi pure…intanto se vuoi cerco di recuperare i contatti dei driver
ma grazie!!!!!!! posso chiederti tra giava e bali cosa hai preferito? su giava ho sentito pareri diversi, per alcuni bellissimi per altri appena appena carina. tu torneresti? è facile muoversi e girare? costoso? grazie grazie ancora
Secondo me sono molto diverse…le isole karimunjava mi hanno fatto innamorare…poco turismo e acque veramente trasparenti…la zona del bromo anche molto bella quindi si tornerei sicuramente anche a Giava…i costi sono molto bassi sia per girare che per mangiare…soprattutto se si va in luoghi locali…
grazieeeeee!!!! sei stata anche a Lombok?
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Giulia ciao,,. sono sempre io che ti disturbo. mi spieghi bene come hai fatto ad arrivare al Bromo? è impegnativa per i ragazzi? sto cercando informazioni per mettere bene a punto il programma estate 2018. grazie
Ciao Laura, scusami, ho approvato solo oggi il tuo commento perchè da via non mi sono collegata al blog. Fammi sapere se Giulia ti risponde altrimenti la avviso io (non sono mai certa che arrivino le notifiche quindi preferisco avviso manuale 😉 )
Ciao Laura!!!
Allora noi per arrivare al Bromo abbiamo deciso di volare su Semarang per accorciare le distanze…all’aeroporto è venuto a prenderci un driver dell’albergo…se non ricordo male sono circa due ore di macchina.
Per le escursioni sul vulcano avevamo prenotato sempre tramite l’hotel…sul posto si trovano tante soluzioni ma visti i nostri tempi ristretti avevo già prenotato tutto da qui.
La salita sul vulcano non è sicurissima: ci sono degli scalini totalmente ricoperti di cenere e quindi il terreno risulta abbastanza scivoloso, noi avevamo le scarpe da trekking. Non ci sono barriere di sicurezza quando si arriva in cima quindi consiglio di tenere i bimbi sott’occhio sempre. Devi dire che loro sono molto più easy ovviamente: c’erano bimbi di 2/3 anni che salivano scalzi senza alcun problema!!!
Ciao Giulia, grazie della condivisione, sto cercando anche io info per un viaggio in Indonesia con due bambini di 6 e 8 anni. Vorrei chiederti: è fattibile con due bambini di questa età fare la salita all’alba del Vulcano Bromo? non è troppo impegnativa per loro da fare a piedi? grazie 🙂
Ciao Elisa, la salita sul Bromo è semplice perché il tratto da fare a piedi è molto breve. Arrivando ai piedi del cratere con i mezzi, c’è solo una scalinata da percorrere per arrivare ad affacciarsi sul bordo. Come al solito consiglio di contattare una guida locale affidabile che saprà consigliarti sulla fattibilità dell’escursione in base all’attività vulcanica