Uno dei momenti più delicati per le neomamme è certamente quello del battesimo dell’aria, cioè del primo volo di un bambino…Ecco tutto quello che c’è da sapere per volare con un neonato…e una sorpresina finale!
La mia gravidanza è stata fantastica: 9 mesi di salute, felicità, estrema curiosità per questa nuova avventura che stava iniziando, viaggi avventurosi (vedi Thailandia alla menta: viaggiare in gravidanza) e nessun timore per il mio futuro di viaggiatrice.
Poi ricordo nitidamente la sensazione che ho provato nel momento in cui mi sono trovata con mia figlia in braccio: l’essere più indifeso della terra, che dipendeva da me in tutto e per tutto… L’idea di fare un volo con lei mi terrorizzava (non hai paura di viaggiare?): come potevo mettere in pericolo la sua vita?…
…certo però che anche smettere di viaggiare non sarebbe stata una bella prospettiva…
Ho quindi deciso di mettere da parte per un attimo la paura e ho prenotato un volo… un corto raggio, ovviamente, per vedere come andava. Quando lei aveva 5 mesi, siamo quindi partiti per il suo primo volo: Formentera.
Io con i fiori di Bach a portata di mano, per sedare l’ansia, lei serena e sorridente come se fossimo nel salotto di casa (la teneva in braccio il papà, così non sentiva la mia agitazione)… Ricordo gli sguardi tra lo stupore e la pena da parte degli altri passeggeri, quando ci siamo alzati per scendere dall’aereo… ma a quel punto non mi interessava più niente. Lei era stata benissimo, io avevo superato la mia paura… e tutti e 3 eravamo pronti per affrontare il mondo!
Il volo successivo, in occasione del suo primo compleanno, è stato per le Maldive… tutto il resto è storia…
Quando si deve affrontare il primo volo di un bambino, che sia neonato o già grandicello, è normale essere assaliti da mille dubbi… per questo vorrei provare a chiarirli tutti.
Primo volo di un bambino: tutte le informazioni per volare con un neonato e per gestire il battesimo dell’aria (o battesimo di volo)
PROBLEMI ALLE ORECCHIE DURANTE IL VOLO
E’ il primo timore che ti assale (perché TUTTI, e ribadisco TUTTI te lo fanno notare): come faccio se gli fanno male le orecchie?
E’ normalissimo che in fase di decollo e atterraggio, per il repentino cambio di pressione, ci possa essere un leggero fastidio alle orecchie, che però si può risolvere semplicemente. E’ bene sapere infatti che questo fastidio è provocato da una membrana posta alla fine del naso che, gonfiandosi per il cambio di pressione, può andare a toccare il timpano e provocare fastidio/dolore (scusate la terminologia poco “tecnica” ma sto semplificando i discorsi che mi hanno fatto gli otorini, visto che io questo problema ho iniziato ad averlo da qualche anno). L’obiettivo quindi è quello di tenere il naso libero e fare in modo che questa membrana stia ferma al suo posto. Come?
Nei bambini la soluzione è la suzione. I più piccoli possono essere attaccati al seno, al biberon o al ciuccio in modo che, succhiando, non sentano niente. I più grandi, invece, possono masticare una caramella, ciucciare un lecca lecca, masticare un chewing gum…
Oggettivamente, se non ci sono patologie, questi semplici rimedi sono più che sufficienti per non subire alcun fastidio.
Se invece sono in corso raffreddori o otiti, è fondamentale richiedere il controllo preventivo di un medico perché volare con un’otite in corso può essere molto pericoloso.
Io poi ho sempre con me uno spray per il naso (acqua isotonica o acqua termale) in modo da tenerlo più libero possibile (solo in casi estremi e su prescrizione medica è opportuno utilizzare decongestionanti nasali).
Se in fase di atterraggio il bimbo si lamenta, non preoccupatevi troppo, perché quella è la fase più fastidiosa di tutte e finchè sono piccolini non è neanche facile da affrontare. In genere il dolore passa appena l’aereo atterra. Da grandini si può provare facendo soffiare il naso (io applico anche un po’ di “compensazione”, soffiando col naso mentre lo tengo tappato, ma questa tecnica va applicata solo se si ha la capacità di capire quando fermarsi, per non esagerare, quindi tenete il consiglio per voi adulti).
Per concludere, il problema orecchie è spesso sopravvalutato: controllino dal pediatra prima della partenza e via di ciuccio o lecca lecca a seconda dell’età.
COME INTRATTENERE I BAMBINI IN VOLO?
Superato il problema orecchie, l’altro dilemma che attanaglia il genitore è quello dell’intrattenimento a bordo, da tarare sull’età del bimbo e sulla durata del volo.
Finché il bambino è piccolo e non cammina, ovviamente nessun problema: basteranno i semplici intrattenimenti che utilizziamo a casa: chiacchiere, boccacce, giochino preferito…
Crescendo, la questione si complica un po’. La fase più delicata è certamente quella in cui i bimbi iniziano a camminare ed esplorare il mondo: scordatevi di fare un volo seduti perché dovrete passeggiare con lui avanti e indietro per tutto il tempo in cui il segnale delle cinture accese vi lascerà tregua. Nè più nè meno di ciò che avviene a casa: questa è l’età della curiosità e del movimento no stop: stiamo crescendo piccoli esploratori, quindi non dobbiamo certo stupirci di questa cosa.
Se il volo è breve, fidatevi, non farete in tempo a decollare che già sarete arrivati.
La questione si complica invece se il volo è lungo e richiede quindi di portare con sé oggetti per passare il tempo in modo allegro e costruttivo. Ho già raccolto una serie di consigli utili in questo articolo: Come intrattenere i bambini in volo.
In generale, che sia un volo corto o un volo lungo, dobbiamo avere fiducia nei nostri bimbi ed essere bravi noi a coinvolgerli in ogni fase del viaggio. Pensare di doverli distrarre continuamente da ciò che sta avvenendo non è sempre la strada migliore. Prima della partenza raccontiamo loro qualcosa sull’aereo, compriamo un libretto che ne parli, guardiamo le foto su internet. Durante tutta la fase di check-in, fila al gate, decollo… raccontiamo loro ciò che ci circonda. Se davanti ai sedili ci sono i monitor, cerchiamo la mappa con la traiettoria, spieghiamo dove siamo e che stiamo volando sul mondo…
Per quanto piccoli possano essere, stanno vivendo un’esperienza MOLTO emozionante, che sia il primo o il centesimo volo: è giusto anche vivere questa emozione con loro, senza troppe distrazioni. Se poi il volo è lungo e non abbiamo più cose da raccontare, ci sta: giochini, libretti e quant’altro salveranno ogni momento di noia, ma vedrete che, fra un pasto, un giochino e una chiacchierata, atterrerete molto prima di quanto immaginavate.
QUALI SERVIZI PER LE FAMIGLIE?
Per alleggerire un po’ l’ansia legata a questo momento, elenco di seguito alcuni dei servizi riservati a chi viaggia con bambini piccoli:
- i bambini fino a due anni compiuti (infant) praticamente non pagano l’aereo (devo aggiungere altro? 😉 ). La loro tariffa equivale a circa il 10% del costo dell’adulto, ma hanno comunque diritto ad imbarcare i bagagli;
- molte compagnie aeree hanno l’imbarco prioritario per le famiglie con bambini, così potrete salire e sistemarvi comodamente senza bloccare la fila di persone che in genere vi segue durante l’imbarco;
- presso alcuni aeroporti, poi, l’accesso prioritario è garantito già prima del controllo bagagli: vedi per esempio l’aeroporto di Bologna (ingresso per famiglie con bambini fino a 6 anni) o quello di Malpensa (corsia “Geronimo Stilton”);
- da verificare preventivamente con la compagnia aerea, alcuni servizi: possibilità di portare seggiolino auto a bordo, possibilità di tenere con sé il passeggino fino all’ingresso del velivolo, per farselo riconsegnare all’uscita (invece che sul nastro bagagli), ecc…;
- alcuni aeroporti mettono a disposizione gratuitamente dei passeggini da utilizzare durante gli scali (visto per ora a Dubai, Muscat e Abu Dhabi);
- i bambini sotto i 2 anni (infant) non hanno diritto al posto a sedere (si siedono in braccio ai genitori, legati con apposita cintura consegnata dalle hostess) ma per i voli lunghi alcune compagnie mettono a disposizione le culle (o bassinette) entro certi limiti di lunghezza e peso dei bimbi: vanno richieste in fase di prenotazione e anche ricordate prima della partenza poiché su ogni volo ce ne sono poche e può capitare che il personale “si scordi” di consegnarvela;
- se il volo è lungo e prevede la somministrazione di pasti, verificate se hanno a disposizione il child meal e prenotatelo subito (in genere è anche molto più buono di quello normale); alcune compagnie forniscono un pasto anche agli infant;
- presso molti aeroporti sono presenti angoli gioco o veri e propri playground quindi informatevi prima di partire sia nell’aeroporto di partenza che in quelli di eventuali scali, perché in questo modo l’attesa si alleggerisce molto.
- ah, un’ultima cosa, per chi può permetterselo: alcune compagnie aeree mettono a disposizione la “nanny on board” una sorta di baby sitter dei voli… se proprio non ce la fate con le vostre energie… 😉
COME FARE SE VIAGGI SOLA CON UN BIMBO
Ovviamente se l’adulto che viaggia col bimbo è uno solo, le cose si complicano un pochino, a partire dal fatto che 2 mani sono meno di quattro.
La situazione ideale è quella in cui tu sei comunque tranquilla e affronti la nuova avventura con serenità, prendendoti i tempi che ti servono, senza fretta, e chiedendo aiuto senza troppo inutile orgoglio. Lo so che non è facile, ma provaci, facendoti forza su tutte le rassicurazioni date qui sopra. Troverai sempre un altro genitore disposto a darti una mano col passeggino, se ce l’hai, o con il bagaglio da sistemare nella cappelliera. Ma se non lo trovi, chiedi senza scrupoli, le hostess sono lì anche per questo.
A proposito di passeggino, valuta bene l’opportunità di portarlo, in base alla destinazione e al tipo di spostamenti che dovrai fare sul posto. Se decidi di portarlo, ricordati di optare per lo zaino (che il trolley poi come lo trascini?). Inutile dire che il bagaglio, nel tuo caso, deve essere più leggero possibile, per evitare di affaticarti troppo nel trasportarlo.
Una volta seduta in aereo, tieni a portata di mano tutto ciò che può servirti, in modo da non doverti alzare se non in casi estremi: io mi sono sempre preparata un sacchettino già pronto, che tiravo fuori dal bagaglio a mano appena salita a bordo, da tenere sotto i piedi durante il viaggio, con dentro tutto il necessario per il volo (cambio completo, snack, giubino, sciarpina, ciuccio, biberon, giochini e quant’altro).
COSA PORTARE NEL BAGAGLIO A MANO?
Eh lo so, la questione valigia è sempre fonte di ansia prima di una partenza. Anche in questo caso, la quantità di oggetti da tenere nel bagaglio a mano dipende dalla durata del volo e dall’età del bimbo. Nel libro che ho scritto con Michela (“Bimbi e Viaggi: la guida completa per viaggiare sereni con i bambini”) abbiamo spiegato nel dettaglio cosa portare con sè in aereo per avere sempre tutto il necessario a portata di mano.
Riassumendo, gli indispensabili sono:
- pannolini (calcolate il fabbisogno e aggiundetene qualcuno in più perché spesso in aereo il bisogno di fare pipì aumenta);
- almeno un cambio completo (due o tre in età da pannolino… e sapete perché!);
- cibo per il volo (in questo caso bisogna verificare bene con la compagnia aerea cosa è ammesso a bordo o no – parlo dei liquidi – ma in generale la legge consente di portare con sè la quantità di cibo necessaria per il volo);
- qualcosa per idratare la pelle del viso: non ci si pensa molto, ma la pelle del viso e delle mani si “secca” velocemente in aereo, sia la nostra che quella dei bimbi. Una bella cremina da spalmare ogni tot ore non è male. O anche uno spray all’acqua termale, rigorosamente in formato viaggio, da spruzzare all’occorrenza (che non solo idrata la pelle nostra e quella dei bimbi, ma diventa anche un diversivo per farli sorridere).
E SE DISTURBERA’ GLI ALTRI PASSEGGERI?
Altra spinosissima questione: i bambini in aereo disturbano. Qui entrano in ballo due questioni molto delicate.
La prima è quella della tolleranza o, meglio, dell’intolleranza dilagante verso i bambini da parte di chi non è genitore, che potrei riassumere con una scena a cui ho assistito qualche mese fa, esemplificativa di tante esperienze vissute negli anni.
Volo Bologna – Dubai, durata 6 ore scarse, di giorno. Dietro di me erano seduti tre signori della provincia di Reggio Emilia, colleghi di lavoro: un loro collega ha una grave malattia, un’altra invece tradisce il marito, e se volete vi dico anche come si chiamano e in che azienda lavorano, ma non vorrei violare la privacy di qualcuno. Perché lo so? Perchè, nonostante la compilation di Ed Sheeran a tutto volume nelle mie orecchie, io so queste cose? Perché i gentil signori URLAVANO, semplice. Dopo 5 ore e mezza di volo e di chiacchiere ININTERROTTE, un bambino piccolissimo due file indietro ha iniziato a piangere (evidentemente aveva male alle orecchie perché ha smesso appena atterrati) e una di loro si è permessa di dire: “Certo che se i bambini li portassero a Rimini invece che a Dubai, non disturberebbero nessuno”). Capito? Loro hanno disturbato 5 ore, il bambino 5 minuti, ma il fastidio di quel volo è stato il bambino.
Quindi siate pronti: in aereo vi imbatterete sicuramente in persone così, persone che vi guarderanno male solo perché avete un bambino (se ne avete di più, ancora peggio). Non giudico nessuno, ma chi mi conosce sa cosa pensi di questo genere di individui. Quello che potete fare è IGNORARLI, ma non fatevi mettere in ansia da sguardi o battute malevole, perché se siete in ansia voi i bimbi lo sentono.
La seconda questione è invece quella dell’educazione. Inutile negarlo: a volte i bambini disturbano davvero (a me è capitato solo un paio di volte, ma mi è bastato). Urli da un lato all’altro della fila, sedili strattonati in continuazione, giochi e cibo buttati a terra (i pianti non li cito perché ovviamente non li considero un disturbo). Quindi, ok non essere troppo rigidi, ma la disciplina anche in aereo è fondamentale, perché se no poi hanno ragione i soggetti di cui sopra. Attenzione ai movimenti dei bimbi, alle loro voci e ai loro giochi: tutto è consentito, purché non arrechi disturbo agli altri passeggeri, soprattutto se il volo è lungo.
CERTIFICATO DI BATTESIMO DI VOLO
Infine la cosa più leggera ma anche importante, per noi mamme viaggiatrici e per il nostro piccolo esploratore: il certificato del battesimo di volo (o battesimo dell’aria). Alcune compagnie aeree rilasciano un vero e proprio certificato ai bambini che sono alle prese con il loro primo volo, in cui il Comandante certifica che il bimbo era a bordo e quello era il suo primo volo (a noi lo fece Neos, nel lontano 2008).
A volte però non è facile ottenerlo quindi vi dò due consigli: il primo è quello di contattare anticipatamente la compagnia aerea per capire come possiate procedere e, una volta a bordo, braccare una hostess finchè non vi porta il certificato con firma (alcune compagnie hanno il certificato a bordo, altre lo fanno scaricare prima della partenza, altre non ce l’hanno proprio).
Il secondo consiglio, soprattutto se la compagnia non ha procedure precise, è quello di stampare un certificato a casa e farselo firmare dal capitano (sempre stalkerando la hostess di cui sopra). Quindi, per questo secondo caso, ci pensiamo noi: scaricatelo da qui, stampatelo e portatelo con voi! Se avete la giusta versione di Adobe, potete anche compilarlo col computer, altrimenti procedete a mano!
Dunque, come va? Passata un pochino l’ansia? Spero proprio di sì… quindi BUON VOLO!
Per saperne di più su viaggi con bambini, ti consiglio di acquistare la nostra guida: “Bimbi e Viaggi: la guida completa per viaggiare sereni con i bambini”.
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Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
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Articolo molto utile e ricco di spunti! Tra poco sarò mamma e non voglio rinunciare a viaggiare… ma sono piena di dubbi e paure! Troverò sicuramente molti spunti leggendo i tuoi articoli
Grazie mille Elisa: siamo qui se ti servono dei consigli 🙂