Oggi vi raccontiamo un viaggio alla scoperta di Berlino: Bianca (4 anni) è andata a spasso per la città con papà Beppe. Eccoli qui
Seguo questo blog da qualche anno con molto interesse e per la prima volta penso di poter contribuire con una mia personale esperienza di viaggio. Da qualche tempo era mia intenzione andare a visitare Berlino non solo per un intento turistico, ma anche per andare a trovare mio fratello che da qualche anno studia e lavora in Germania. Purtroppo per una famiglia di quattro persone come la nostra non è sempre facile riuscire ad organizzare un viaggio, seppur breve; così ho pensato che avrei potuto intraprendere il viaggetto con Bianca, la mia bimba più grande (4 anni).
Mi è sembrata subito fantastica l’idea di poter vivere un’esperienza esclusiva con mia figlia: il suo primo vero viaggio all’estero e i suoi primi 4 giorni consecutivi lontana dalla mamma!!
Come potete immaginare Bianca era euforica anche solo all’idea di prendere l’aereo, quindi la parte più pragmatica del viaggio è andata a gonfie vele, dalle noiose pratiche aeroportuali all’ora e mezza di volo seduta composta sul proprio seggiolino! E fidatevi… non era un comportamento che avrei dato per scontato in anticipo!
Per saperne di più:
Per quanto riguarda il soggiorno naturalmente sapevo di poter contare sull’appoggio “logistico” dello zio, che vive nel quartiere di Kruezberg in un grande appartamento condiviso con altri tre ragazzi e conosce molto bene la città. Inoltre si era preparato a dovere su alcuni punti di interesse a misura di bimbo. L’idea era quella di alternare la visita dei monumenti a momenti di pausa e divertimento, in modo da non fare annoiare la piccolina, molto curiosa ma pur sempre una bimba di quattro anni.
Appena arrivati nell’appartamento i coinquilini di zio Valerio si sono dimostrati subito molto socievoli e comprensivi anche (e soprattutto) con Bianca, che per i successivi quattro giorni sarebbe stata la mascotte della casa.
A Berlino con papà: diario di viaggio
Kreuzberg è un grande e popoloso quartiere subito a Sud del centro di Berlino, in una posizione molto comoda per visitare i maggiori punti di interesse della città utilizzando quasi esclusivamente la U Bahn, la metropolitana berlinese, 10 linee che coprono molto bene il territorio urbano.
Avevamo deciso che la prima tappa sarebbe stato il Museo di scienze naturali, dove Bianca avrebbe potuto vedere gli enormi scheletri del brontosauro e del tirannosauro, nonchè vari animali e piante di tutto il mondo e di tutte le epoche, ma soprattutto dove avrebbe potuto osservare la zona dedicata al sistema solare e quella dedicata alla geologia, due passioni sviluppate nell’ultimo anno leggendo alcuni libricini che le avevamo regalato.
Il Museum für Naturkunde è gratuito per i bambini sotto i 5 anni ed è strutturato molto bene nel suo percorso. Degna di nota è sicuramente la stanza dei pianeti, all’interno della quale proiettano sul soffitto un video esplicativo di alcuni minuti sulla nascita dell’universo e la formazione dei corpi celesti, che Bianca si è goduto dall’inizio alla fine sdraiata sul divanetto circolare al centro della stanza.
Il pranzo a base di frutta e superfrullato (The Juicery) lo abbiamo consumato al Mauerpark dove Bianca ha potuto giocare in un’area giochi. Ho avuto modo di scoprire che nelle aree giochi a Berlino le attrezzature sono montate sulla sabbia.
Nel pomeriggio abbiamo effettuato una breve visita alla storica università Humboldt, alma mater di molti premi Nobel e dello zio Valerio, per poi dirigerci verso Unter Den Linden, il grande corso che conduce a Pariser Platz e alla Porta di Brandeburgo. A pochi passi da lì si trova il Palazzo del Reichstag, sede del parlamento federale tedesco ma per motivi organizzativi abbiamo deciso di rimandare al giorno dopo la visita al lato ovest del centro storico di Berlino, immaginando il muro che fino a 30 anni fa divideva proprio in quel punto Berlino est (Brandeburg Tor) da Berlino ovest (Reichstag).
A cena la scelta è ricaduta su un buonissimo ristorante turco, uno dei tanti presenti in città: Berlino è infatti considerata la capitale europea del döner kebab. Bianca si è adattata subito assaggiando un riso in bianco speziato e dei gustosissimi rotolini di pita e formaggio caprino.
Il giorno successivo, approfittando di una bellissima giornata, ci siamo recati allo Zoo di Berlino, attirati dai numerosi racconti positivi sentiti in precedenza.
In effetti il parco è molto grande e tenuto bene, ma l’interesse di Bianca era limitato alle giraffe e agli elefanti…il resto forse interessava più a me! Per fortuna la proverbiale organizzazione teutonica ci è venuta in aiuto.
Il parco, infatti, mette a disposizione alcuni piccoli carretti a traino nei quali poter accomodare gli zaini…e i bambini! La novità ha cambiato l’umore della piccola e ci ha consentito di visitare con tranquillità tutto lo zoo, animali notturni compresi (sì, lo ammetto, è stata la parte che mi è piaciuta di più!).
Dalla famosa stazione di fronte all’ingresso dello zoo (teatro dei drammatici racconti di Christiane F) abbiamo preso il bus 100 che effettua un percorso panoramico tra i maggiori punti d’interesse del centro storico, dandoci il modo di vedere la Colonna della Vittoria, il Palazzo del Reichstag e il Duomo senza costringere la bimba a fare troppi chilometri a piedi.
A metà pomeriggio era arrivato il momento del parco giochi e lo zio ci teneva a farcene vedere uno molto particolare: il Tempelhofer Park, ricavato dall’ex aeroporto cittadino. Enorme e molto suggestivo perchè conserva ancora le piste di decollo e atterraggio e all’interno del quale adesso i berlinesi fanno jogging, vanno in bici e sugli skateboards, ma soprattutto hanno installato alcuni caratteristici orti urbani.
Da lì abbiamo raggiunto il ristorante austriaco-tedesco “Felix Austria” situato in un grazioso isolato tra Tempelhof e Kreuzberg, a pochi passi dal canale che divide Kreuzberg. Neanche a dirlo Bianca ha scelto di mangiare l’originale Wiener Schnitzel con bratkartoffeln, piatto tipico a misura di bambino.
Il terzo e ultimo giorno avevamo programmato la visita ai resti del muro dell’East Side Gallery, proprio a pochi metri dal fiume Sprea. Purtroppo il clima non si preannunciava clemente come i primi due giorni, quindi la visita e la passeggiata sono durati il tempo necessario a fare qualche foto e mangiare un boccone vicino al bellissimo ponte Oberbaum.
Per il pomeriggio avevamo l’asso nella manica per garantire comunque a Bianca una giornata memorabile: Legoland.
Il parco a tema della Lego si trova all’interno del Discovery Center di Potsdamer Platz, forse uno degli scorci più moderni che Berlino possa offrire. Il costo del biglietto non è sicuramente economico (15€ per adulti e bambini) e dall’esterno avevamo il timore che fosse un vero flop. Il bello invece si trovava 2 piani sottoterra: 6 aree tematiche ispirate alle varie collezioni della LEGO, con attrezzature gioco per i bimbi e ovviamente centinaia di migliaia di mattoncini Lego e Duplo da montare come meglio si preferisce. Vi lascio immaginare il broncio di Bianca al momento di dover andare via…
Durante il viaggio di ritorno, nulla in particolare da segnalare, Bianca aveva qualche ora di sonno da recuperare e il volo l’ha conciliato alla perfezione.
Insomma, un bel weekend padre e figlia di quelli che difficilmente dimenticherò…spero possa essere lo stesso per la piccola Bianca! Ho trovato Berlino molto bella e ricca di mille sfumature che solo le vere metropoli sanno offrire. Una città vivace, ma non stressante; abbastanza pulita, soprattutto i vari locali pubblici.
A questo punto non vediamo l’ora di tornarci con mamma e la piccola Alice!
Beppe
{testi e fotografie di Beppe Timpa}
{foto di copertina, via Shutterstock}
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