Torniamo in Vietnam dove prosegue il viaggio di Tiziana e le sue bimbe. Sono arrivate nella regione meridionale del paese: seguiamole alla scoperta di Saigon e del Delta del Mekong!
Le prime tappe del nostro viaggio sono queste:
Vietnam con bambini: come organizzare un viaggio fai da te
Vietnam del nord: da Hanoi a Ninh Binh, passando per Halong Bay
Dopo un breve volo da Da Nang atterriamo a Saigon sotto una pioggia scrosciante, d’altronde l’avevamo messa in conto visto che nel Vietnam del sud ad agosto è stagione delle piogge! Fortunatamente questo temporale resta un episodio isolato. Scopriamo presto che, sebbene il nome ufficiale sia Ho Chi Minh, gli abitanti preferiscono ancora chiamarla Saigon.
Vietnam del sud: visitiamo Saigon (Ho Chi Minh)
Il traffico di Saigon è ancora più sconcertante di quello di Hanoi, i motorini si muovono in stile “gregge di pecore” e se non c’è spazio salgono pure sui marciapiedi tanto che, per evitare questa pratica pericolosa, in alcuni punti sono state messe delle barriere che ne impediscono l’accesso.
Dedichiamo un giorno pieno a questa città che subito ci appare così diversa dalla capitale Hanoi. Qui a Saigon infatti si respira un gran fermento e tutto è teso verso il futuro mentre Hanoi ci ha dato l’idea, per quel poco che l’abbiamo vista, di essere ancora molto tradizionalista.
La mattina ci facciamo portare in taxi alla Pagoda dell’Imperatore di Giada che si trova un po’ fuori dal centro. Esteticamente non è bella ma è molto particolare e a noi è piaciuta; soprattutto l’abbiamo trovata autentica e piena di fedeli, fumo e incenso. All’esterno ci sono 2 grandi vasche con carpe e tartarughe, entrambi animali mitologici per la cultura locale, e all’interno grottesche statue di legno che incutono quasi timore. Attirati da alcuni canti siamo poi saliti al piano superiore dove era in corso una cerimonia a cui abbiamo potuto assistere in religioso silenzio e che ha parecchio affascinato anche le bambine.
Dal passato ci proiettiamo verso il futuro con la visita alla Bitexco Financial Tower, uno dei simboli della Saigon moderna. Per circa 8 dollari a testa si può prendere il velocissimo ascensore che porta al Saigon Skydeck, il piano panoramico. Da qui si ha una visuale a 360 gradi della città e ci si rende ancora più conto di come sia piena di cantieri, di edifici in costruzione e di progetti già iniziati, tra cui la costruzione della nuova metropolitana.
Dopo un panino al volo, o “banh mi” come lo chiamano qui, nel primo pomeriggio ci incontriamo con Levi, lo studente che ci farà da guida. Come per Hanoi, gli studenti prestano il loro servizio gratuitamente, la maggior parte di loro studia turismo, e il ragazzo che ci viene assegnato è simpatico e preparato. Il tour va concordato anticipatamente con Saigon Free Walking Tours, oltre al giro a piedi che abbiamo fatto noi ce ne sono anche di interessanti in scooter ma con le bimbe e il traffico non ci siamo azzardati.
Levi ci porta al mercato di Ben Thanh che però non ci entusiasma (frequentato solo da turisti in cerca di souvenir e lui stesso ci dice che qui i prezzi vanno contrattati portandoli almeno al 50% in meno) mentre ci piace molto la visita di tutti i bei palazzi storici coloniali: l’Opera, la chiesa di Notre Dame, la posta e il municipio con il bel viale alberato di fronte dove spicca la statua di Ho Chi Minh.
Parlando del rivoluzionario vietnamita, non sembra amarlo molto, a tratti ho l’impressione che la gente del sud avrebbe preferito rimanere separata dal nord. La parte più interessante del tour è parlare con la nostra guida Levi: ci racconta di come di fatto il Vietnam sia un paese a partito unico, dove spesso la libera iniziativa privata, anche negli affari, non è semplice da mettere in pratica e dove chi vuole viaggiare, anche avendone le possibilità economiche, fa fatica ad ottenere i visti.
Ultima tappa del tour è il Palazzo della Riunificazione che esteticamente è un palazzone anni ‘60, non bello, ma leggendo i pannelli si possono immaginare le ultime ore prima della caduta di Saigon. Avremmo potuto vedere anche il Museo della Guerra ma Levi ce lo sconsiglia per le foto esposte, avendo con noi le bambine.
Vietnam del sud: come accedere al Delta del Mekong
Passiamo il resto del pomeriggio cercando di capire come raggiungere la città di Can Tho, uno degli accessi al Delta del Mekong. Le opzioni sostanzialmente sono tre:
- Prendere una delle escursioni organizzate di uno o più giorni in una delle mille agenzie presenti in città (i programmi sono molto simili e tutti con andata e ritorno da Saigon), opzione scartata in quanto, avendo già pianificato autonomamente alloggio e attività a Can Tho, nessuno ci scontava questa parte.
- Utilizzare uno dei soliti bus economici come il Futabus rinunciando però ad eventuali tappe intermedie.
- Prendere un driver privato provando a contrattare il prezzo, ovvero quello che abbiamo fatto noi.
La scelta del driver ci ha permesso di fare una sosta anche alle isole di fronte al paese di My Tho dove ci aspettava una guida locale. Insieme a lui abbiamo fatto il giro delle isole e dei piccoli canali che le circondano, facendo delle soste interessanti per vedere alcune delle attività familiari che vi si conducono. E’ un giro sicuramente pensato per turisti ma alle bambine è piaciuto molto:
- abbiamo assaggiato diversi tipi di frutta tropicale riuscendo così infine a dare un nome a tutti i frutti che avevamo provato durante la vacanza e ad associarli alla loro pianta;
- abbiamo visitato una famiglia che pratica l’apicultura e navigato attraverso gli alberi di water coconut le cui radici entrano direttamente nei canali e tra le quali abbiamo avvistato degli esemplari di perioftalmio, dei pesci anfibi che escono dall’acqua per arrampicarsi sulle sponde dei canali;
- abbiamo fatto uno stop ad un laboratorio dove abbiamo assistito al processo di lavorazione del cocco fino ad arrivare alla produzione di buonissime caramelle.
Delta del Mekong: i mercati fluviali
Arriviamo a Can Tho nel tardo pomeriggio e subito si presenta come una città abbastanza brutta che si include generalmente nell’itinerario solo per visitare i mercati fluviali.
Per la visita ai mercati mi ero messa in contatto con Susan Bui, una guida locale trovata su Tripadvisor, che mi sento di consigliare.
IL MERCATO ALL’INGROSSO DI CAI RANG
Partiamo il mattino seguente alle ore 5: un ragazzo dal nome impronunciabile viene a prenderci in hotel e ci porta sul fiume dove si trova l’attracco delle barche. Vediamo partire dei gruppi con tour organizzati su lance affusolate e veloci, dopo poco arriva a prenderci una vecchina su una barca a remi e motori, ho avuto un attimo di panico perché navigare sul fiume con il buio e le bambine non mi sembrava molto sicuro, ma erano comunque presenti i giubbetti di salvataggio e dopo poco il cielo si è schiarito.
Dopo circa mezz’ora arriviamo al mercato di Cai Rang, il mercato all’ingrosso più grande del delta del Mekong. Anche se molti dei commerci ormai viaggiano su gomma, devo dire che è un mercato davvero unico e particolare: in un luogo ben preciso al centro del fiume si radunano infatti molti grossi barconi che trasportano e vendono un unico prodotto alla volta, su ogni imbarcazione è quindi presente un grande mucchio di ananas, patate, aglio e così via e il prodotto venduto viene anche esposto su un lungo palo per far vedere ai compratori, anche da lontano, quello che si può trovare su quella barca.
La guida ci spiega che su ogni barca vive una famiglia con i loro animali, restano qui fino a quando tutta la merce non viene venduta, in genere 3-4 giorni, dopo risalgono di nuovo il fiume per acquistare nuova merce dai contadini. Tutto viene spostato a mano quindi si possono vedere uomini che ad esempio si passano le angurie lanciandosele da una barca all’altra.
IL MERCATO AL DETTAGLIO DI PHONG DIEN
Dopo circa un’altra ora di navigazione in direzione Cambogia arriviamo al mercato galleggiante di Phong Dien che, al contrario di Cai Rang, è un mercato al dettaglio.
La navigazione sulla nostra barchetta è un po’ lenta ma siamo molto contenti di essere arrivati fino a qui. Phong Dien è un mercato raccolto e autentico, niente a che vedere con il floating market che avevamo visitato qualche anno fa a Bangkok, qui non si trovano souvenir ma solo frutta, verdura, carne e pesce, donne locali che vengono per chiacchierare ed acquistare, alcune cucinano la colazione direttamente in barca.
Sulla riva si trova un piccolo baretto dove si può prendere giusto il tipico caffè vietnamita, la nostra guida ci compra della frutta e la nostra vecchietta ce la prepara tagliata con il suo sorriso sempre pronto. Vediamo che le barche dei tour organizzati arrivano al mercato di Cai Rang e tornano indietro, le poche che arrivano fino a qui fanno solo un giro veloce, con la nostra piccola barca invece ci addentriamo nei canali, scendiamo a terra con la guida e passeggiamo lungo i sentieri delle isole, ci spiega che qui si vive con i prodotti che la terra e il fiume offrono e con gli animali che vengono allevati, principalmente oche e polli.
Tornando verso Can Tho facciamo un’ultima sosta ad una fabbrica familiare di rice noodles, come per il giorno precedente uno stop carino per Anna e Benni che i prodotti sono abituate a vederli già belli e pronti sugli scaffali dei supermercati!
I nostri pochi giorni nel Vietnam del sud sono terminati, ora siamo pronti a rivolare a nord per l’ultima tappa del nostro viaggio.
Troverete tutti gli articoli sul Vietnam a questo link: VIETNAM BY TIZIANA
Tiziana
{testi e fotografie di Tiziana Balatti}
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