Diario di viaggio in Namibia: l’arrivo al Tropico del Capricorno

Inizia il viaggio itinerante di Alessia in Namibia con la sua Giulia, 3 anni: tra paesaggi mozzafiato ed indimenticabili dune di sabbia, arriveranno fino al Tropico del Capricorno!

Ho già raccontato in questo primo articolo: Viaggio in Namibia: come organizzare un on the road con i bimbi

 

Dal diario di viaggio:

La terra rossa, le acacie ad ombrello e l’aria tersa lungo la strada ci danno il benvenuto: questa è l’Africa!

 

Al nostro arrivo a Windhoek in Namibia, un addetto della Savanna Car Hire ci aspetta ed insieme ad altre due coppie di italiani. Veniamo portati a destinazione, nel nostro caso la Rivendell Guesthouse (710 NAD una notte, tripla con bagno in comune).

Trascorriamo una giornata all’insegna del riposo per riprenderci dal volo è poi, dopo aver fatto una bella spesa al Superspar e il pieno al fuoristrada, finalmente partiamo.

Si parte!

La strada verso sud è completamente asfaltata e in ottime condizioni, il paesaggio però è monotono. Poco prima di Mariental c’è la svolta per la C20 che ci porterà dopo pochi km al Kalahari Anib Lodge (350 NAD una notte). Il campeggio è splendido, abbiamo una piccola casetta a disposizione esclusiva, con doccia, WC, lavello e barbecue. Il paesaggio è qualcosa di meraviglioso, finalmente le basse dune rosse del Kalahari sono di fronte ai nostri occhi!
Sfruttiamo le poche ore di luce per riorganizzare i nostri bagagli e gli organizer ci aiutano egregiamente in questo lavoro. Il nostro primo tramonto è spettacolare, il sole un enorme disco infuocato che scompare nel bush. La serata è freschina ma rimaniamo a lungo a contemplare il cielo meraviglioso e l’arco della Via Lattea…

…le stelle cadenti ci fanno ricordare che a volte i sogni si avverano e dal lodge arrivano lievi musiche africane che ci accompagnano nel mondo dei sogni…

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

IL FISH RIVER CANYON

L’indomani si procede verso sud: la nostra destinazione di oggi è il Fish River Canyon.
In fase di programmazione ero molto indecisa se inserire il sud della Namibia o la zona del Caprivi: alla fine ha prevalso la prima soluzione, un po’ perché la zona dei fiumi l’avevamo già assaporata qualche anno fa durante il nostro viaggio in Botswana e quindi mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di diverso, un po’ perché la zona del Caprivi, anche durante l’inverno, è un po’ a rischio malaria e io sinceramente quest’anno non mi sentivo di far fare la profilassi a una bimba piccola come mia figlia.

Facciamo conoscenza con le famose piste ghiaiose della Namibia, il famigerato pietrisco che mette a dura prova il battistrada dei 4×4. In realtà sono piste tenute molto bene, facili da gestire con una guida prudente. Nel primo pomeriggio arriviamo all’ingresso del parco, sbrighiamo le formalità (check-in al campo e biglietto d’ingresso) e andiamo a sceglierci la nostra piazzola. Il campeggio di Hobas (340 NAD una notte) è carino, molto ombreggiato, con l’ablution block pulito e docce grandi, ogni piazzola ha a disposizione energia elettrica, acqua e il solito brai.

Il pomeriggio lo dedichiamo alla scoperta, anzi alla contemplazione, dai vari viewpoint del canyon. Il panorama è grandioso, il silenzio è assoluto, rapaci volteggiano in grandi cerchi e il canyon sembra un enorme cicatrice sulla superficie della terra, segno di un passato lontano.

Per raggiungere Aus, abbiamo deciso di percorrere la via più lunga, ma anche più panoramica, che ci porterà prima ad attraversare l’Ai-Ais-Richtersveld Transfrontier Park, poi a costeggiare l’Orange River (pista solo per 4×4) che segna il confine tra Namibia e Sudafrica fino a Rosh Pinah.

A Rosh Pinah facciamo rifornimento: è importante, appena si ha la possibilità, riempire i due serbatoi a disposizione, perchè le stazioni di servizio sono poche e i chilometri da fare sono molti quindi, per evitare di restare a secco, è meglio tenere sotto controllo il livello del carburante.

La C13 per Aus da qui è completamente asfaltata e anche questa è circondata da panorami straordinari e lungo la strada ci sono numerose piazzole di sosta con tavoli e panche in cemento riparate o da una tettoia o da un albero.

Il campeggio del Klein Aus Vista (520 NAD due notti) è in posizione incantevole:, una piccola vallata che ricorda gli accampamenti del far west americano, le piazzole sono spaziose, ma senza energia elettrica, hanno il punto acqua e il brai in ghisa, l’ablution block come al solito pulito. Il lodge ha una bella zona bar-ristorante dove gli ospiti possono usufruire del wifi.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

VISITA ALLA CITTA’ FANTASMA DI KOLMANSKOP

Giornata dedicata all’esplorazione della città fantasma di Kolmanskop e della città costiera di Luderitz. Prima però abbiamo appuntamento con i famosi cavalli selvaggi del Namib: raggiungiamo la pozza di Garub, lungo la B4, una vasca artificiale dove gli animali vanno ad abbeverarsi, c’è un capanno di osservazione dove ci fermiamo ad osservare il primo sciacallo del nostro viaggio, in lontananza su quelle distese immense di prateria pascolano decine e decine di cavalli, orici e mucche.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni
La strada asfaltata alla fine ci porta alla ghost town: io vado pazza per questi ruderi spettrali, mi affascinano incredibilmente e quindi queste tre ore passate ad entrare uscire dalle case, aprire chiudere finestre e porte, salire e scendere scalinate, sono volate oltre ad essere state estremamente divertenti, anche Giulia si è intrattenuta a correre e scorrazzare all’interno di questi edifici pieni di sabbia, quasi come se il deserto volesse pian piano cancellare l’esistenza di questa piccola città mineraria.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni
Infine raggiungiamo Luderitz, dopo aver pranzato in un grazioso localino, il Diaz Coffee Shop, andiamo alla Shark Island per ammirare in tutto il suo vigore l’Oceano Atlantico.

QUANDO SI AVVERA UN SOGNO: LE DUNE DEL NAMIB

Percorriamo 335 km tutti su pista ghiaiosa per raggiungere Sesriem sulla D707, la strada più bella della Namibia (così dice la nostra Bradt). Lo spettacolo davanti ai nostri occhi è impressionante: le dune del Namib da una parte e Tiras Mountains dall’altra. Una parte della C27 passa attraverso la NamibRand Nature Reserve dove finalmente vediamo zebre e giraffe oltre a orici e struzzi in quantità. Raggiungiamo il nostro campeggio, il Little Sossus lodge (400 NAD una notte), nel primo pomeriggio.

La visita alle dune del Namib di Sossusvlei (dopo aver percorso 211km nel parco) è uno dei momenti che aspettavo da una vita. Il nostro mezzo ha una gomma a terra perciò decidiamo di utilizzarne uno di quelli messi a disposizione dal parco (a pagamento) per arrivare a Deadvlei. Prima di iniziare la scalata al Big Daddy ci facciamo un po’ di foto nel Dead Vlei: è impressionante vedere tutti quegli alberi quasi pietrificati in quella landa desolata.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

C’è ancora molta gente poi, verso mezzogiorno, inizia un po’ a calare il vento e appare di fronte ai nostri occhi lo spettacolo che aspettavo da sempre: le immense e antiche dune del Namib in tutto il loro splendore! Giulia è innervosita dal vento, non chiedo sforzi ulteriori e proseguo il cammino da sola. La cresta, grazie al vento che ha cancellato le orme di chi mi ha preceduto, è pulita e sono rimasta praticamente l’unico essere vivente nei paraggi, è veramente meraviglioso. E’ il momento della duna 45. Ormai è pomeriggio inoltrato e i colori sono più morbidi, ideali per riprendere la duna più fotografata della Namibia.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

La sabbia è morbidissima, continuiamo ad accarezzare la superficie quasi a voler imprimere nei ricordi la sensazione di quel tocco setoso.

In serata ci dirigiamo verso l’Agama River Camp (320 NAD una notte) che si rivela essere un campeggio delizioso, anche se un po’ particolare visto che la zona dei bagni e delle docce è completamente a cielo aperto, in una posizione splendida. La piazzola ha energia elettrica, il lavello con acqua corrente.

 

L’ARRIVO AL TROPICO DEL CAPRICORNO E LE OTARIE DI CAPECROSS

Si prosegue verso Swakopmund, la seconda città namibiana: la strada è completamente sterrata ed impegnativa, fino a Walvis Bay. I panorami però come al solito non lasciano indifferenti e il Kuiseb Pass si rivela essere, se non da mozzare il fiato, comunque di una certa bellezza. Prima sosta a Solitaire dove, nella famosa McGregor’s Bakery, ci facciamo fare dei panini e prendiamo dei dolci per il pranzo. Straordinario vedere come in un luogo dimenticato da Dio come questo, in mezzo al deserto, si sfornino biscotti, torte e pane in quantità.

Seconda sosta: il cartello che segnala il Tropico del Capricorno.
E’ una conquista e gli autoscatti si sprecano.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

Il paesaggio è particolare, il terreno è solcato da decine e decine di canyon, come se fossero delle rughe, che hanno modellato queste piccole colline arrotondate, un po’ lunari. Soggiorniamo al Suzi’s cottage (73 € due notti) prenotato tramite Airbnb, che si rivela essere molto grande, pulito e ben attrezzato. Si è rivelata una scelta vincente spezzare a metà viaggio i pernottamenti: la zona durante l’inverno è estremamente umida perché si alza una nebbia dal mare che investe la costa e dà un aspetto estremamente lugubre alla città.

A Walvis Bay abbiamo appuntamento al molo turistico con l’agenzia che si occuperà del tour a Sandwich Harbour, organizzato il giorno prima presso l’ufficio turistico. Il giro inizia con l’osservazione dei fenicotteri nella laguna, poi lunghissimo tratto da fare all’interno delle saline e finalmente raggiungiamo le altissime dune, il nostro driver è capace ma comunque si insabbia lo stesso. Il mare di dune si getta a strapiombo nell’Atlantico, inoltre il cielo cupo dona al paesaggio un aspetto indubbiamente più drammatico. Ci sediamo a contemplare l’incanto della natura, mentre Giulia gioca con la sabbia, sembra serena e partecipe del momento.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

Il giorno seguente, la salt road che ci conduce a Cape Cross è davvero molto ben tenuta e comoda, bisogna solo fare attenzione a non premere troppo sull’acceleratore perché il fondo, soprattutto al mattino, è spesso scivoloso. Arriviamo alla riserva, paghiamo il biglietto d’ingresso e ci avviamo alla zona dove c’è l’Osservatorio, costituito da una serie di passerelle di legno recintate su un promontorio roccioso.

Appena scesi dalla macchina si sente un odore acre, ma il bello deve ancora venire! Ma mano che si procede lungo le passerelle di legno l’odore diventa sempre più forte, è veramente nauseabondo e lo spettacolo sconcertante: ci sono migliaia e migliaia di otarie intorno a noi (200.000 le stime). Giulia non sembra infastidita dall’odore e anzi corre divertita tra questi goffi e buffi animali; si vede di tutto: mamme che allattano i cuccioli, adulti maschi che litigano furiosamente.

diario di viaggio in namibia con bimba di 3 anni

Nel pomeriggio raggiungiamo lo Spitzkoppe, il Cervino d’Africa: una zona particolare oggi riserva naturale. Approfittiamo delle poche ore di luce a disposizione per fare una breve passeggiata fino al ponte di pietra. Camminare tra queste rocce da una sensazione particolare: questo luogo è stato utilizzato come set per la scena con le scimmie di 2001 Odissea nello spazio e si può ben capire il perché. Sarà il silenzio assoluto, sarà la forma bizzarra di queste formazioni rocciose, ma sembra quasi di essere tornati all’età della pietra e di vedere i nostri antenati preparare il fuoco dopo essere tornati dalla caccia. Nell’area ci sono da ammirare numerose pitture rupestri, però solo se accompagnati da una guida autorizzata.

Il campeggio (400 NAD una notte) è estremamente basico, si ha a disposizione solo il braai, per cucinare e per lavarci dobbiamo utilizzare l’acqua della nostra tanica, c’è una pit latrine a disposizione di ogni piazzola ma è ben poco invitante.

La notte è davvero magica, nel cielo la Via Lattea è luminosa come non mai, vediamo non so quante stelle cadenti, è dura chiudere gli occhi e andare a dormire, ma il sonno e la stanchezza a un certo punto hanno la meglio…

Ed ecco l’ultima parte del nostro meraviglioso viaggio, dedicato all’avvistamento degli animali: gli animali della Namibia

Trovate tutti i miei articoli a questo link: NAMIBIA BY ALESSIA

 

Alessia
{testi e fotografie di Alessia Gioacchino}
{foto di copertina di Kavram/Shutterstock}

 

Per saperne di più > Viaggiare in Namibia con bambini: tutti i nostri tracconti

 

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L'autrice: *Redazione*

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