La Thailandia è una meta perfetta per festeggiare la fine dell’anno tra lanterne e spiagge bianche. Proprio come ha fatto Maila assieme alla sua piccola Alisia, 2 anni, entusiasta per aver conosciuto “Dumbo”!
Ciao a tutti, siamo Maila, Davide e Alisia (2 anni) e quest’anno abbiamo scelto di passare la settimana di capodanno a Phuket, in Thailandia. Lo scopo del viaggio era abbinare il mare a qualche posto bello da visitare e direi che la meta è stata perfetta!
Abbiamo volato con AirChina da Roma via Pechino, con scalo di 5 ore a Pechino che ha permesso alla nostra Alisia di giocare e correre in aeroporto tra un volo e l’altro. Abbiamo alloggiato al Kata Garden Resort un 3 stelle situato tra Kata e Karon, ottimo rapporto qualità/prezzo, struttura molto carina in mezzo alla giungla con uccellini, rane, scoiattolini e un simpatico serpente incontrato la notte del nostro arrivo.
PHUKET CON BIMBA DI 2 ANNI:
tutte le nostre tappe
Durante la prima giornata ci siamo recati a Karon Beach, 5 minuti a piedi dal nostro hotel e poi all’ufficio de “gli amici di Phuket” (agenzia di viaggi italiana) per prenotare le escursioni. La spiaggia di Karon ci è piaciuta tanto, il mare è bello, ma ci sono delle forti correnti con delle improvvise onde molto alte poco adatte ad Alisia.
Visto che l’indomani avevamo già la prima escursione e la sveglia sarebbe stata alle 4.00, per la cena siamo rimasti vicino l’hotel e abbiamo scelto il Bamboo Restaurant a Kata Beach, molto baby friendly, infatti hanno portato subito la cena ad Alisia ed anche un giochino per intrattenerla.
Per l’escursione a Ko Phi Phi Ley di un giorno abbiamo visitato Maya Bay, Monkey Island e Bamboo Island più 3 soste snorkelling nella barriera corallina. Tutti i tour operator locali ti vengono a prendere in hotel e a fine giornata ti riportano lì. Dall’hotel alla Marina Yatching Club ci vuole mezz’ora poi da lì, dopo una colazione offerta da loro, ci assegnano la nostra guida italiana e il motoscafo di riferimento (partenza verso le 6).
Prima tappa la famosa spiaggia di Maya Bay, ad un’ora di motoscafo dal luogo della partenza. La spiaggia è quella dove hanno girato il film “The Beach” con Leonardo Di Caprio. Bellissima soprattutto perché alle 7 del mattino ci sono davvero poche persone. La nostra guida ci porta a vedere un punto panoramico poi bagno a mare e si riparte.
Poco dopo facciamo una pausa snorkelling in un altro punto dell’isola, dove si può ammirare la barriera corallina e un bellissimo fondale. A seguire, tappa sulla spiaggia di Monkey Island dove possiamo fotografare le scimmiette da vicino.
Una volta ripartiti da lì facciamo un’altra sosta per lo snorkelling e poi ci fermiamo a Bamboo Island per il pranzo. Isola stupenda di spiaggia finissima da godersi a piedi nudi facendo attenzione alle radici delle palme da cocco. Il pranzo è self service, i ragazzi del tour operator in pochi secondi allestiscono un buffet in spiaggia veramente caratteristico! Dopo il pranzo ci resta il tempo di un bel bagno nelle verdi acque cristalline… poi si riparte per l’ultima pausa snorkelling e per le 15.30 siamo alla Marina.
Avendo pochi giorni abbiamo scelto di fare questa escursione in un solo giorno, ma le Phi Phi Islands meritano di essere godute in pieno magari pernottando a Ko Phi Phi Don e noleggiando una imbarcazione locale per girare in modo indipendente le varie isolette e baie.
Per saperne di più, leggi l’articolo di Sara:
Un’altra spiaggia da visitare è Naiharn Beach, a sud di Phuket. Prendiamo un tuc tuc, per la gioia di Alisia, che ci fa fare un bel giro panoramico. La spiaggia è stupenda, di sabbia bianca, peccato ci siano onde grandi (perfette per i tanti surfisti che sono in acqua, ma poco adatte ad Alisia che non vuole fare il bagno). All’ora di pranzo ci spostiamo in uno dei chioschetti sul retro della spiaggia dove prendiamo un buonissimo risotto ananas e frutti di mare servito dentro un’ananas. Subito dopo pranzo Alisia si addormenta e noi torniamo in spiaggia a rilassarci.
Al suo risveglio contrattiamo un taxi per arrivare a vedere il tramonto a Phromthep Cape, il punto più a sud di Phuket. Poi torniamo in Hotel.
In serata a Kata scopriamo la pizzeria “Sorrento” con un forno a legna e le pizze sembrano davvero simili alle nostre. Il ristorante è di un napoletano e confermiamo che la pizza è davvero ottima. Infine acquistiamo due escursioni ai banchetti appositi: una di mezza giornata a Phuket e un’altra, suggeritaci dalla signora che vendeva le escursioni, alle isole Khai perché molto adatte ad Alisia.
Concludiamo l’anno con la gita di mezza giornata a Phuket: la prima tappa è la visita al Big Buddha (punto più alto di Phuket) dove visitiamo il moderno tempio e ammiriamo il panorama. Poi ci spostiamo al Tempio di Chalong dove però non riusciamo a fare la visita dei tre templi perché Alisia lamenta mal di pancia.
La guida ci spiega che ci sono 3 templi che possono essere visitati e che rappresentano: il primo la venerazione di Buddha (all’interno è contenuta una reliquia), il secondo il desiderio (ovvero si va lì per chiedere una grazia) ed il terzo il tempio del ringraziamento per chi ha ottenuto la grazia richiesta. Ci spiega che se vogliamo anche noi possiamo chiedere la nostra grazia ma la cosa importante è che qualora questa si avverasse dobbiamo assolutamente tornare a ringraziare Buddha e a portargli un dono. Molti donano a Buddha fuochi d’artificio che vengono fatti esplodere in un posto preciso all’interno del tempio e questo spiega il perché dei botti uditi durante la nostra permanenza nel tempio.
Ripartiamo velocemente e dopo tre brevi soste alla fabbrica del miele, degli anacardi e di un negozio di souvenir, arriviamo dal piccolo elefante (1 anno) cui è possibile dare da mangiare un piattino di banane a 100bath (2,5€).
Qui Alisia impazzisce di gioia per aver conosciuto “Dumbo”, che al momento è il suo cartone preferito.
Essendo una bambina la fanno anche salire sopra e lei è davvero felice, io un po’ meno vedendo quel povero animale incatenato e obbligato a farsi fotografare e a stare fermo in questo recinto.
E’ poi il momento del trekking con gli elefanti, anche qui Alisia felicissima che non vedeva l’ora di salire, io invece mi sento un po’ triste per le condizioni di sfruttamento degli animali… da un lato mi sono pentita di averlo fatto e mi sono anche rimproverata del fatto che non poteva purtroppo che essere così. Ad ogni modo salire su un elefante è comunque emozionante, da fare magari non in queste strutture così turistiche e mal tenute. Dopo gli elefanti, il nostro minibus ci porta ad ammirare il panorama al Karon Point of View (molto bello) da cui vediamo le spiagge di Kata Noi, Kata beach e Karon.
Per festeggiare la sera di Capodanno ci spostiamo a Patong in spiaggia per assistere alla festa delle lanterne.
Insieme a migliaia di turisti e di locali anche noi abbiamo salutato il vecchio anno e accolto il nuovo lanciando la nostra lanterna. La serata è stata molto caotica (tra motorini e gente sui marciapiedi era impossibile camminare col passeggino) ma contemporaneamente è stato davvero emozionante vedere il cielo pieno di queste lanterne che lentamente prendevano il via dalla spiaggia).
Diamo il benvenuto al 2018 con l’escursione alle Khai Islands (isole al di fuori dei pacchetti turistici soliti). La marina da dove prendiamo il motoscafo è molto degradata e malfamata (soprattutto se confrontata con quella dei tour operator italiani), ma noi non ci facciamo problemi e apprezziamo la semplicità del posto. Il motoscafo è abbastanza nuovo e allo stesso livello di quello dei tour più turistici.
Le isole distano 20 minuti di motoscafo dalla marina e il tour è così strutturato: facciamo una sosta snorkelling alla prima isola che non ha spiaggia e subito dopo 2 soste in due isole diverse di più di 2 ore ciascuna: spiagge di sabbia bianca con pezzi di coralli a terra e acqua cristallina in cui è possibile nuotare con i pesci anche in acqua molto bassa. Alisia è euforica potendo giocare con tutti i pesci che le nuotano intorno. In queste spiagge è possibile noleggiare delle sdraio al costo di 100bath (2,5€) per potersi rilassare sulle palafitte all’ombra. Il pranzo offerto dal tour operator è veramente dignitoso (riso, pollo e patate fritte) e in ogni sosta ci viene offerta frutta fresca e acqua a volontà.
La sveglia successiva è all’alba infatti alle 4.45 la navetta ci aspetta già in hotel per portarci alla Marina per l’escursione alla baia di Phang Nga, l’isola di James Bond, che dista 45 minuti di motoscafo dalla marina. L’escursione prevede come prima tappa proprio l’isola di James Bond… sono le 7.30 e siamo i primi del giorno a mettere i piedi li, tanto che anche i vari chioschi turistici sono ancora chiusi. Questo ci consente di fare le foto con calma, rispettare i tempi di Alisia e di goderci l’isola. La tappa successiva è il kayak tra le mangrovie, molto divertente e suggestivo: il kayak può portare due persone ma essendo Alisia piccola ci consentono di stare tutti e tre insieme, lei incuriosita da tutto è rimasta seduta tutto il tempo.
Riprendiamo il motoscafo per andare a vedere una grotta, ci consegnano torcia ed elmetto ed entriamo…si cammina per non più di 500metri ammirando stalattiti, stalagmiti e concrezioni varie fino ad arrivare dal lato opposto rispetto all’ingresso dove la roccia si apre con delle finestre panoramiche su una laguna… peccato non poterci arrivare.
Torniamo indietro e col motoscafo ci dirigiamo al villaggio galleggiante di Panyee, fondato molti anni fa da pescatori di religione islamica provenienti dalla Malesia che non avendo avuto l’autorizzazione ad insediarsi sulla terraferma decide di costruire il proprio villaggio sulle palafitte. L’unica costruzione sulla terraferma è la moschea con annesso cimitero. A Panyee oggi abitano oltre 3000 persone, ci sono scuole e gli abitanti vivono di pesca, coltivazione delle perle e ovviamente turismo.
Ripartiamo per l’isola di Koh Yao Yai dove ci aspetta la pausa pranzo in un ristorante thailandese in cima ad una collina piena di palme da cocco. Subito dopo ripartiamo alla volta di Long Beach (lingua di sabbia bianca finissima e acqua molto bassa) dove ci divertiamo per quasi due ore a correre dietro ad Alisia che ha molto apprezzato l’acqua bassa e la sabbia fine per rotolarsi e giocare.
Ci rechiamo poi a Rawaii (circa 20 minuti in tuc tuc) dove c’è un caratteristico Fish Market in cui si acquista il pesce appena pescato direttamente dai chioschetti dei pescatori e si consegna poi ai ristoranti di fronte per cucinarlo per la modica cifra di 100bath al chilo. Questa è stata un’esperienza molto tipica che abbiamo davvero apprezzato.
Abbiamo dedicato l’ultimo giorno della nostra vacanza alla spiaggia di Kata Noi, a nostro parere la più bella spiaggia di Phuket. Qui abbiamo pranzato in spiaggia con la frutta. Dopo pranzo, approfittando sempre del riposino di Alisia, siamo andati a fare un po’ di shopping a Kata Beach per poi rientrare in Hotel a chiudere le valigie.
Il transfer per l’aeroporto è alle 20.45 perciò mangiamo al Dino Park di fronte l’hotel (parco di mini golf immerso nel verde a tema preistoria) e ci fermiamo al volo a comprare i mango (squisiti) e altra frutta tipica da infilare in valigia e portare in Italia.
CAPODANNO IN THAILANDIA CON BIMBI:
CONSIDERAZIONI FINALI
Phuket è molto molto turistica, ma i thailandesi parlano pochissimo inglese perciò spesso è un’avventura farsi capire.
Si mangia di tutto e bene, si spende poco. In totale abbiamo speso sui 3500€.
La Thailandia si è rivelata essere una buona meta per bambini piccoli perché tranquilla e sicura. Kata inoltre è poco caotica rispetto ad altre località.
Col tuc tuc ci siamo mossi ovunque, ma abbiamo anche camminato molto visto che il nostro resort era a 10-15 minuti a piedi da Kata Beach e da Karon.
Per le escursioni invece abbiamo acquistato le due più turistiche (Phi Phi e James Bond Island) dagli amici di Phuket che ti fanno partire un’ora prima rispetto alle escursioni organizzate dai locali quindi in questo modo abbiamo visto i due luoghi di maggiore attrazione turistica senza sovraffollamento.
Lato “negativo” non abbiamo assaporato la cultura thailandese in pieno perché Phuket è davvero troppo turistica, ma avendo la bimba di 2 anni non volevamo imbarcarci in un’avventura più grossa di noi e volevamo fare una vacanza tranquilla perciò va bene così! Abbiamo visto che Alisia in vacanza è molto più gestibile che a casa e che regge bene tante ore di volo, quindi stiamo già progettando il prossimo viaggio…
Maila
{testi e fotografie di Maila Gatti}
{foto di copertina di SIHASAKPRACHUM/Shutterstock}
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