Finalmente siamo partite per la nostra prima crociera. È stata una piccola sfida che ho lanciato a me stessa per capire se questo tipo di vacanza potesse piacermi… Ecco le conclusioni a cui sono giunta.
Scrivo questo articolo dalla mia cabina sulla nave da crociera MSC Lirica che per una settimana ci ha portato a spasso tra Italia, Grecia e Croazia… La finestra è spalancata sul balcone, fuori si sente il rumore del mare, il vento muove le tende, e dentro soffia forte l’aria condizionata… Questo potrebbe essere un po’ il riassunto di questa nostra esperienza: fuori il vento vero, dentro quello finto.
Sapevo che la crociera non era il mio tipo di vacanza ideale, avevo i mille dubbi che tutti hanno quando sono alle prese con la prima esperienza di questo tipo, ma finché non si prova non si può giudicare, quindi ho colto la sfida che mi hanno lanciato ed eccomi qui. Eravamo in 25, siamo partiti da Venezia e arrivati fino a Dubrovnik, passando per Bari, Mykonos, Creta e Corfù.
Sono stata contenta di questa esperienza? Sì, assolutamente sì.
La rifarei? Vedremo, certamente non subito.
Crociera sì o no?
Ecco cosa è bene sapere per partire preparati
Rispondo ai dubbi più ricorrenti da parte di chi non ha mai fatto crociere e spesso fa fatica a trovare le risposte ai propri quesiti, perché da un lato c’è chi le odia e dall’altro c’è chi non ne può fare a meno. Come sempre la verità sta in mezzo e la cosa fondamentale è capire le proprie esigenze e crearsi le giuste aspettative per non rimanere delusi.
Si sente il mare durante la navigazione?
A questa domanda, quasi tutti i crocieristi rispondono di no, ma in realtà si sente. Non tantissimo, per carità. Io tendo a soffrire di mal di mare ma in crociera sono stata bene, nonostante le dimensioni non esagerate della nave, e forse anche grazie al mare calmo. Se però siete molto sensibili e avete una spiccata tendenza alla cinetosi, considerate che il movimento si percepisce chiaramente. Di notte si dorme benissimo, coccolati dalle onde, ma di giorno, quando si cammina, o semplicemente stando seduti o sdraiati in piscina, si possono percepire i movimenti della nave.
Validi supporti in questo caso per me sono la coca cola e lo zenzero, che aiutano contro la nausea, oppure i rimedi di cui abbiamo già parlato in questo articolo: prevenire e gestire la cinetosi nei bambini (e non solo).
(Il problema si presenta quando la nave su cui vi trovate non vende la Coca Cola ma la sua competitor, che non apporta alcun giovamento contro la nausea. In questo caso conviene fare scorta a terra).
Discorso a parte vale invece per il mal di terra, una volta terminata la crociera. Anche in questo caso i sintomi sono molto soggettivi e noi personalmente non abbiamo avuto alcun problema in questo senso.
Le cabine e la nave sono molto claustrofobiche?
Molto no, ma un pochino sì. Ricordo bene la sensazione provata appena siamo saliti a bordo. Ero stanca per il viaggio (Venezia non è stata per niente accogliente, abbiamo dovuto trascinare le valigie dalla stazione al people mover passando per il ponte di Calatrava tutto pieno scalini!), infastidita per le file in ingresso, i lunghi controlli, un checkin interminabile, l’aria condizionata a palla… Dovevamo trovare la nostra cabina e imboccavamo corridoi lunghi e stretti, che sembravano un labirinto senza fine… Per un po’ mi è mancata l’aria. Riuscivo solo a immaginarmi Kate Winslet e Leonardo di Caprio che scappavano dall’acqua che entrava nel Titanic… Poi finalmente abbiamo raggiunto la cabina 10103, e tutto è passato non appena abbiamo aperto la porta e, subito dopo, la finestra sul balcone. Ecco, se siete claustrofobici, secondo me, è fondamentale la scelta di una cabina esterna, possibilmente con balcone, che a noi ha sempre garantito la presenza di una valvola di sfogo, oltre che un angolo di quiete dal caos della nave.
In realtà ho visto anche le cabine senza balcone ma con oblò e devo dire che l’impatto è comunque positivo, ma il balcone è un valore aggiunto che non ha prezzo (o, meglio, ha un prezzo, ma ne vale assolutamente la pena!).
L’aria condizionata non è un optional
Questa informazione invece è unanime: pare che in tutte le navi da crociera vogliano mantenere in forma i passeggeri con una sorta di crioterapia globale.
Tenetene conto se avete bimbi piccoli, se entrate in nave sudati, se soffrite di cervicale, mal di gola o semplicemente patite il freddo: tenete sempre coprispalle e/o copricapo a portata di mano in ogni momento della giornata.
Potrei aggiungere anche che non credo sia molto salutare il ricircolo dell’aria all’interno delle navi (così come quello all’interno degli aerei, d’altro canto) ma meglio non approfondire oltre.
Cene a tema, feste, serate di gala, ecc… ecc…
Questo è sicuramente uno dei principali motivi per cui la crociera non fa per me. Animazione, giochi, spettacoli in perfetto stile villaggio turistico devono piacere. Gli amanti del genere si divertono e trovano nella crociera l’emblema della vacanza perfetta. Quelli come me, invece, vivono a volte momenti di disagio per il senso di inadeguatezza. Nei giorni di navigazione, tutta la nave si raduna presso la piscina, si fa fatica a trovare un lettino libero, il caos regna sovrano, mentre la disco music di sottofondo allieta i giovani che stanno ballando.
La cena di gala, gli spettacoli teatrali, il casinò implicano inoltre la necessità di mettere in valigia abiti eleganti. È vero che le cose sono cambiate e non è obbligatorio portare abiti da sera in crociera, ma per gli uomini è richiesto lo smoking nelle serate di gala, per dire. Per me è inconcepibile portare cose del genere in vacanza, ma ho dovuto cedere… anche se alla fine siamo riuscite ad evitare questo tipo di serate che non amiamo…è bastato trovare il ristorante ideale per i nostri gusti (e dopo vi spiego come!)
Gente, tanta gente
La fila per salire sulla nave e quella per scendere, la fila al buffet e quella per l’ascensore. Gente che ti sorpassa mentre sei in attesa, gente che non lascia passare i bambini neanche dove dovrebbero, gente che occupa i lettini in piscina per un giorno intero, senza mai sdraiarsi, gente che si butta sul buffet come se non mangiasse da giorni…. Solo per citare alcune tipologie di fauna umana incontrata in nave e che non ho apprezzato in modo particolare.
Pazienza è la parola d’ordine. Siamo pur sempre in vacanza, quindi non possiamo farcela rovinare da pochi gesti maleducati. In questo caso, essere con la giusta compagnia può fare la differenza tra una vacanza nervosetta e una dove invece si può ridere delle sciocchezze che i crocieristi compiono.
Costi non sempre chiari
A volte i prezzi delle crociere sono bassi, di base, ma non dobbiamo mai dimenticare tutto ciò che verrà addebitato a bordo, che non è sempre chiarissimo, soprattutto per i neofiti.
Per esempio i prezzi delle escursioni, o dei semplici trasferimenti dal porto alla città nelle varie tappe. Le navette predisposte dalla compagnia hanno un costo che è esageratamente più alto di quello offerto dai servizi pubblici o da taxi privati. Il fatto è che se non si ha dimestichezza col fai da te, non ci sono vie di scampo per evitare queste spese. Noi ci siamo sempre organizzate a terra, una volta scese, optando per autobus o taxi a seconda dei casi e – a parte le solite fregature da parte di qualche taxista furbetto – non abbiamo avuto problemi.
Altra voce di costo è quella della bevande: bisogna capire bene quale pacchetto sia incluso nella propria tariffa. Noi per esempio avevamo già incluse le bevande ai pasti (acqua, bibite, succhi e quant’altro, e i dispenser di acqua e bevande calde erano sempre attivi durante il giorno) ma, senza questi, avremmo speso molto di più (esempio bottiglia di acqua 75 cl 2.70 euro).
Per non parlare di alcune spese che non metti in conto ma possono influire anche parecchio. Come per esempio le mance al personale di bordo. Pare che su alcune navi, infatti, i passeggeri siano OBBLIGATI a pagare cifre tipo 10 euro al giorno ad adulto (più 5 a bambino). Occhio perché quando dico obbligatorio intendo che lo trattengono automaticamente dalla carta di credito. Sulla nostra nave non era obbligatorio, e abbiamo potuto eliminare la voce di costo, scegliendo quindi di dare le mance al personale che ci ha supportato direttamente. Su altre navi si può ridurre la quota, su altre non ci sono margini per eliminare questo costo, quindi informatevi bene.
Turismo mordi e fuggi
Altro aspetto che temevo negativo della crociera e che si è rivelato tale è l’eccessiva brevità delle soste a terra. Tra le tappe fatte da noi, l’unica meritevole è stata quella a Mykonos, dove siamo potuti rimanere tutto il giorno, godendoci le principali attrazioni dell’isola.
In tutti gli altri casi, abbiamo avuto a disposizione massimo 4-6 ore, che non sarebbero sufficienti neanche a godersi un piccolo paese di provincia, considerando il tempo necessario per arrivarci e quello per capire come orientarsi. Anche in caso di escursione organizzata, non amo i “branchi” che si muovono a comando, spesso senza capire bene dove ci si trova (a Cnosso, mentre eravamo in fila per visitare il palazzo di Minosse, ho sentito un uomo chiedere alla moglie “ma cosa c’è di così interessante da vedere qui, che c’è tutta questa gente?).
A proposito di tempo a disposizione, considerate sempre almeno due ore in meno rispetto a quanto riportato nei programmi delle crociere: se per esempio la sosta è dalle 13 alle 19 significa che dalle 13 si può iniziare a sbarcare (cosa che può richiedere un po’ di tempo) e che alle 18 bisogna già essere a bordo.
L’età migliore per i bambini
In merito alla comodità di una crociera con bimbi piccoli, io credo che sì, per gli amanti del genere, fare una crociera con bimbi piccolissimi sia positivo: in pratica è come fare una vacanza all’interno di un hotel mobile, che ogni giorno tocca tappe diverse, senza lo sbattimento di dover fare e disfare le valigie continuamente. Gli elementi da valutare bene per capire se la crociera sia adatta alle proprie esigenze sono, in base a gusti ed età dei bimbi:
- quali servizi a bordo? Sono presenti baby menu, buffet dedicati, ecc…?
- da che età c’è animazione per i piccoli?
- che tipo di tappe farà la crociera? Questo è un aspetto fondamentale soprattutto se si viaggia con uno, o peggio ancora due, passeggini. Se le città in cui si ferma la nave sono i classici centri storici pieni di scalini, forse non è il viaggio più adatto. Se invece sono previste tappe marittime o in città particolarmente “accessibili” allora no problem.
Il mio consiglio, se si viaggia con bimbi, è organizzare le escursioni in autonomia, magari contattando per tempo referenti in loco, in modo da non dipendere dai tempi del gruppo in un’escursione organizzata.
Alcune navi, come la MSC su cui eravamo, organizzano anche escursioni “family” quindi, ancora una volta, informatevi in anticipo per capire cosa si possa fare una volta a bordo.
Per i bimbi più grandicelli, invece, difficilmente la crociera sarà un fallimento, perché a bordo troveranno intrattenimenti, piscine, animazione e tanti amici con cui giocare!
Mi sento anche di consigliare la crociera ai genitori single che viaggiano con uno o più bambini. Non solo perché ogni esperienza di viaggio condivisa con loro è una gioia per tutti, ma anche perché a bordo i servizi offerti dalle compagnie di navigazione offrono sicuramente un grande supporto a chi si trova da solo a dover gestire i bimbi. Dai seggioloni al ristorante ai passeggini disponibili a bordo, dai menu dedicati alle cene con gli animatori, dal servizio di intrattenimento alle piscine, il compito di un genitore solo è sicuramente alleggerito.
Crociera sì o no:
il lato bello della crociera
Dopo aver elencato gli aspetti a cui prestare più attenzione, soprattutto se avete dubbi sulle crociere, concludo però elencando i lati migliori di questa esperienza che comunque, nel complesso, ci ha soddisfatto molto, soprattutto grazie al fatto che siamo riuscite a trovare il giusto equilibrio tra la tradizionale vita di crociera e i nostri gusti “viaggeschi”.
Cosa ci ha aiutato ad apprezzare la crociera come esperienza di viaggio positiva per la nostra famiglia?
La consapevolezza: già prima della partenza sapevamo cosa ci sarebbe piaciuto e cosa no, quindi non avevamo aspettative elevate che potevano rimanere deluse. Anzi, proprio grazie a questa consapevolezza, siamo riuscite a gustarci ancora di più un viaggio in mare, che ci ha riservato tanti bellissimi momenti.
Il balcone: l’ho già detto e lo ripeto, il balcone è la via di fuga da tante cose. Dall’aria condizionata, dal caos, dal senso di claustrofobia. Il balcone è il posto dove si possono fare belle colazioni con vista mare, è il punto in cui si vede il mare di giorno e di notte, all’alba e al tramonto, è il punto in cui si sente la scia della nave nel silenzio della notte, il punto da cui ammirare in tutta tranquillità i porti in cui siamo entrati e da cui siamo usciti… Il balcone dà il senso alla crociera nella misura in cui ti consente di “toccare il mare con mano” e sentirlo più vicino, in ogni momento.
Il ristorante giusto: è vero che ci sono serate di gala, serate a tema e animazione… Però guardatevi bene attorno, e magari scoprirete, come noi, che esistono angoli più informali dove poter cenare in pieno relax.
Noi l’abbiamo scoperto la prima sera. Ci avevano inserito nel primo turno del ristorante, dalle 19 alle 21. Vestite e truccate di tutto punto, alle 20 ci troviamo all’ingresso del salone. Peccato che non ci avessero detto che si poteva entrare solo fino alle 19.15. Dopo un iniziale momento di smarrimento (ok, di rabbia, perché non esiste che tu non me lo dica), andiamo all’altro ristorante, self service, sul ponte più alto. Troviamo un tavolo libero all’aperto e da qui ammiriamo un tramonto da paura, con il sole che si butta in mare proprio in fondo alla scia lasciata dalla nave. Mentre gli altri se ne stavano dentro, chiusi nell’aria condizionata del ristorante, noi eravamo lì davanti a un panorama incantevole che ci avrebbe poi accompagnato in ogni serata a bordo, e in ogni pranzo fatto in navigazione. Magari il cibo era qualitativamente inferiore rispetto a quello servito al ponte 5, ma noi avevamo tutto quello che ci serviva, dal cibo alla buona compagnia, passando per un’atmosfera rilassata e per un paesaggio che valeva più di ogni altra cosa. Il risultato è che gli abiti di gala sono rimasti in valigia e noi abbiamo vissuto serate indimenticabili senza neanche accorgerci di essere in crociera.
Escursioni in autonomia: per come siamo fatte noi, poterci organizzare le escursioni in autonomia è il modo migliore per gustarsi un luogo, pur nella velocità dettata dal poco tempo a disposizione. Così abbiamo potuto incontrare persone che ci hanno accompagnato alla scoperta della loro isola, o altre che hanno tentato di truffarci, abbiamo preso autobus e taxi, abbiamo scelto cosa fare e dove andare con la massima libertà, senza essere vincolati ai ritmi di un gruppo. Insomma, ci siamo fatte un viaggio on the road… by the sea.
La giusta compagnia: infine, last but not least, quello che resta sempre fondamentale in un’esperienza di viaggio, è la compagnia. Noi siamo partite con un gruppo di 25 persone, organizzate per noi da Debora di Agent4U, e abbiamo trascorso tutto il nostro tempo con Francesca e Nicolò, amici da anni della nostra community, con i quali abbiamo condiviso ritmi e gusti in viaggio, ridendo e giocando, esplorando e facendo shopping assieme. Insomma, la compagnia con cui rifaremmo una crociera anche domani!
Ecco qui un riassunto della nostra esperienza, raccontata tramite un mini video:
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Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
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