On the road in Florida con bambini: Miami e Key West, le prime tappe

Nuova vacanza on the road negli States: seguiamo Barbara in Florida grazie al suo diario di viaggio e scopriamo quali attività avrà organizzato per il compleanno di Ale, il suo piccolo globetrotter.

…Non mi spaventano più le ore di volo, Ale da intrattenere, gli scioperi di British Airways e le lunghe file ai controlli che si trovano sempre a Heathrow. Penso solo che tra noi e la Florida ci sono circa 7956km e che vogliamo divorarli il più in fretta possibile…

 

On the road in Florida:

Miami e Key West le prime tappe

IL VOLO FINO A MIAMI

La nostra combinazione di volo è stata: British Airways fino a Londra e Virgin Atlantic fino a Miami.
A Malpensa, per i controlli, ci dirigono verso la corsia riservata alle famiglie, omaggiando Ale di un libretto con giochini e disegni da colorare di Geronimo Stilton, che è sponsor di questo percorso dedicato alle famiglie viaggiatrici. L’imbarco è in perfetto orario. Il volo arriva in anticipo a Heathrow e non facciamo in tempo ad accomodarci al nostro gate che le famiglie vengono subito invitate a salire in aereo. Ci accomodiamo a bordo di questo bellissimo aereo, con luci violette che fanno da contrasto al bianco e che danno alla cabina una allure particolare e un’aria rilassata. I nostri posti sono comodi. Ale ovviamente si accaparra il finestrino, io estraggo la busy bag che gli avevo preparato per intrattenerlo ed attiro subito al sua curiosità. Si parte, in perfetto orario.
Il pranzo ci viene servito con priorità perché per Ale abbiamo chiesto il pasto speciale per bambini.
Il resto del volo scorre tranquillo, Ale cede al sonno nel finale, ma una volta atterrati si riprende e con i nostri bagagli a mano ci dirigiamo alla coda per l’ingresso formale negli USA.

L’attesa è abbastanza lunga, c’é molta gente, ma dopo circa un’oretta finalmente ci vengono prese le impronte digitali e con passo fiero ci dirigiamo verso i bagagli nel frattempo arrivati al nastro.

E’ tempo di dirigerci verso i banchi autonoleggio Hertz, dove per la prima volta non incontriamo fila; ci viene assegnata l’auto e attendiamo un po’ nel parcheggio per la consegna del seggiolino.

Non ci vuole molto per arrivare al nostro hotel in Collins Avenue: scarichiamo nello spazio riservato le valigie e veniamo informati che a un minuto dalla proprietà possiamo parcheggiare l’auto in un comodissimo parcheggio pubblico. La cosa è fantastica, perchè ovviamente South Beach è trafficatissima e trovare parcheggio non è semplice.

FINALMENTE A MIAMI!

Il primo giorno il temuto jet leg arriva puntuale e una ventina di minuti prima delle 4 sono sveglia. Controllo il mio bambino che dorme pacifico e rilassato e inizio a realizzare di essermi svegliata in territorio americano. E’ una bella sensazione, mi sento a casa anche se a migliaia di km. I pensieri iniziano a correre veloci, faccio un riassunto mentale (l’ennesimo) della lista delle cose che voglio vedere (e di quelle che voglio assolutamente comprare) e quando riguardo l’orologio sono già le 6.30! Sistemo un po’ i bagagli, recupero le cose di cui avremo bisogno la sera e mi organizzo per muoverci il piu’ facilmente e agevolmente possibile. Nel frattempo i miei compagni di viaggio si
svegliano e decidiamo di fare un giro in spiaggia per vedere l’oceano e la spiaggia deserta… L’aria è calda e in giro c’e’ poca gente… La passeggiata di pochi metri e’ piacevole e in pochi secondi arriviamo alla spiaggia, grande, bianca, immensa e bellissima… Scattiamo qualche foto, ma la voglia di mettersi on the road e’ tanta. Decidiamo di non aspettare le 8 per la colazione offerta dall’hotel e ci mettiamo in marcia. Ritiriamo la nostra Chevvy Malibu e partiamo: prima tappa destinazione Walmart Coral.

Il motto di questo viaggio è “Carpe Diem”. Non sprecheremo nessun minuto e non rimanderemo nulla. E’ capitato infatti in alcuni viaggi di vedere alcune cose e rimandarle e non aver avuto più l’occasione di prenderle o trovarle e pertanto è nostra ferma intenzione non ricascarci più.

Abbiamo visto quindi che questo immenso Walmart e’ sulla strada per le Keys e ne approfittiamo. Imbocchiamo presto l’uscita ed eccolo. Walmart. Wow. In tutto il suo splendore. Alessandro, non abituato agli USA dove tutto e’ immenso, e molto simile a noi in quanto amante di supermercati e affini, e’ in preda alla felicita’ piu’ sfrenata appena varcata la soglia. Vedere intere immense corsie dedicate a patatine o caramelle ha dell’incredibile. I primi minuti sono dedicati all’acquisto e al riempimento compulsivo/ossessivo del carrello… Poi cerchiamo di ottimizzare tempi (e soldi!) e ci trasciniamo vicendevolmente all’uscita, ovviamente carichi del nostro bottino, con sorrisi a 54 denti
e sotto gli occhi divertiti delle cassiera e della imbustatrice (figura sempre presente in quasi tutti i supermercati americani).

 

KEY WEST E LA CASA DI HEMINGWAY

Ci rimettiamo in marcia in direzione Key West e maciniamo km velocemente tra i panorami bellissimi dell’autostrada che cavalca il mare. Arriviamo al nostro hotel, Eden House, e ci immergiamo in quello che pare un paradiso terrestre. La proprietà è magnifica, immersa in un giardino tropicale curato e rigoglioso.

Giusto il tempo di disfare i bagagli e usciamo immediatamente per visitare la casa di Hemingway e i gattini polidattili. Da quando ho raccontato ad Ale che in questa casa abitano dei gattini con 6 dita, non fa altro che chiedermi quando si potrà vedere. Passeggiamo per Duval Street e dopo pochi minuti scorgiamo il faro, proprio di fronte alla casa di Hemingway. Velocemente paghiamo il biglietto (i bambini non pagano comunque) e Alessandro ci trascina letteralmente nel giardino della casa avendo avvistato i gatti.

La visita è molto ben strutturata: dei volontari fanno tour guidati per chi lo desidera, ma forniscono anche un “percorso” con spiegazioni (anche in italiano!) su un foglio che e’ di supporto a chi preferisce una visita individuale e indipendente. La casa e’ veramente bella e facciamo conoscenza praticamente di tutti i gatti che la abitano e che sono tutti discendenti di quelli che furono i gatti di Hemingway. A malincuore Alessandro si convince a venire via, ma solo con la promessa di un bel bagno in piscina. In effetti e’ proprio quello che ci voleva e fortuna vuole che capitiamo proprio durante l’happy hour del bar in piscina che ci regala birra e cocktail deliziosi e rinfrescanti.

Dopo un bel bagno ristoratore e un po’ di relax si è fatta ora di cena e con entusiasmo ci rechiamo al Monkey Garage Grill Bar in Duval Street, dato che Gabriele segue spesso le vicende del Monkey Garage su Sky e, una volta scoperto che a Key West avevano aperto un loro bar, ha da subito espresso il desiderio di testarlo. Iscrivendosi tra l’altro alla loro Newsletter si riceve un coupon da 10$ che in effetti abbiamo usato senza problemi e che è stato un bel valore aggiunto! Il locale non è affollattissimo e mangiamo bene, in un delizioso tavolo in veranda. Immancabile l’acquisto della maglietta Monkey Garage per Gabriele, e qualche foto al locale.

Si avvicina il momento del Sunset Celebration, momento topico a Key West. Ci avviamo verso Mallory Square, dove la gente si è gia appostata lungo la banchina in cerca del posto migliore per degli scatti indimenticabili del tramonto.
Immortaliamo un tramonto fantastico e dopo aver dato un’occhiata alle immancabili bancarelle, stanchi, ma felici, decidiamo che anche per noi è giunta l’ora di andare a dormire.

cocktail a Key West

Immortaliamo un tramonto fantastico e dopo aver dato un’occhiata alle immancabili bancarelle, stanchi, ma felici, decidiamo che anche per noi e’ giunta l’ora di andare a dormire. Fa caldo, ma rientrare nel nostro hotel (anche se chiamarlo hotel e’ riduttivo…!), passeggiando nel giardino ben curato e ammirando le stelle che fanno capolino tra le fronde delle palme, fa stare bene. Siamo a Key West, chi se ne importa del caldo? Siamo a Key West.

 

ISLAMORADA E L’ATTIVITA’ CON I DELFINI

Adoro pianificare la nostra vacanza durante l’anno, mi rilassa, e mi fa vivere più intensamente la vacanza stessa. Inoltre, dato che Ale ha compiuto gli anni proprio durante la nostra permanenza in America, sono stata ancora più incentivata nel trovare delle attività che lasciassero il segno.

La prima esperienza che abbiamo prenotato si trova a Islamorada, presso il Theater of the Sea, ed è un’attività con i delfini. Ad Ale verrà consegnata una tela bianca, dovrà scegliere dei colori e il delfino a lui assegnato creerà un dipinto mentre lui reggerà la tela tra le sue mani. I delfini sono animali meravigliosi, sorprendenti. L’attività è prevista nel primissimo pomeriggio, pertanto le tappe intermedie saranno Big Pine Key e Bahia Honda.

A Big Pine Key l’obiettivo è avvistare i piccoli cervi panciuti, che vivono in libertà e a cui vorremmo scattare qualche fotografia. Siamo così fortunati che appena imboccata la deviazione, dopo non molto girovagare, ci imbattiamo in una famiglia che senza timidezza alcuna si avvicina e ci permette di scattare delle fotografie che mai avremmo pensato di poter fare. Questi animali sono dolcissimi, e ovviamente prestiamo la massima attenzione ai cartelli che ci avvisano di stare molto attenti e di mantenere una velocità bassa per non rischiare in alcun modo di far loro del male.

E’ difficile venire via, nella strada accanto veniamo “circondati” da un’altra famiglia incuriosita dalla mia Reflex che decide di farsi scattare piu’ di un primo piano, che noi concediamo piu’ che volentieri naturalmente. Passiamo quasi un’oretta in loro compagnia, ma a malincuore è ora di rimettersi in marcia: Bahia Honda ci aspetta e io non ho alcuna intenzione di perdermela.

Raggiungiamo presto Bahia Honda: l’entrata a questo parco costa 6 USD, e li vale tutti. La cosa più incredibile e fortunata, è sulla prima panchina incontrata scorgiamo, appoggiato, un piccolo sasso. All’inizio non capiamo, ma appena preso in mano ci rendiamo conto che si tratta di una piccola opera d’arte. Qualcuno si è preso la briga di dipingerlo e di lasciarlo per fare una sorpresa a qualcuno.
Io avevo la ferma intenzione di scoprire chi fosse stato così gentile da lasciare un gradito presente; ho notato infatti che su una faccia del sasso vi era il link di una pagina Facebook e collegatami ho scoperto che esiste proprio un Gruppo che crea queste piccole opere d’arte con lo scopo di regalarli e far felice qualcuno. A casa ovviamente ho approfondito le ricerche, e collegatami alla pagina, sono risalita all’autrice del mio sasso, divulgando tra i miei contatti questo meraviglioso gruppo e facendo sapere loro, compreso il mio mittente misterioso, la destinazione raggiunta dal loro sasso. Ho sempre sostenuto che viaggiare è conoscere il mondo e portare a casa propria dei pezzetti nuovi che ci arricchiscono sotto ogni aspetto. Questi sono i “souvenir” che preferisco.

Lasciamo così Bahia Honda, dopo una intensa passeggiata in riva al mare e dopo aver ammirato scorci meravigliosi. E’ bella la sensazione che mi lascia. E’ quella che io chiamo “la consapevolezza del viaggiatore”. A volte capita che qualcuno pensi “ma chi te lo fa fare! Tutti quei km e quegli spostamenti! Non è meglio crogiolarsi al sole per ore con la sola fatica di arrivare al ristorante per pranzo e per cena?”.
Ecco, la vacanza di quel tipo non fa per me (e per fortuna nemmeno per Ale e Gabriele). Per noi la vacanza e’ girare, non fermarsi mai, esplorare, vivere, conoscere, curiosare, ammirare, spostarsi e a volte perdersi. Per noi viaggiare e’ aspirare, respirare, trovare, conoscere, partire. E ripartire.

Arriviamo poco prima di mezzogiorno a Islamorada e troviamo facilmente il Theater of the Sea. Entriamo e molto velocemente viene ritirato il nostro voucher e ci viene spiegato il percorso che possiamo fare, i vari spettacoli a cui possiamo assistere e dove trovarci per poter prendere parte all’esperienza con i delfini. Dato che abbiamo ancora un po’ di tempo partecipiamo a un briefing sugli animali marini che viene tenuto da un volontario. Ci spiega che in questo centro arrivano anche animali feriti e che vengono curati. Il centro è tenuto davvero bene ed è evidente che tutte le persone che ci lavorano lo fanno con tanta passione e amore per gli animali. Assistiamo a uno spettacolo con i leoni marini e scopriamo una laguna dove è possibile fare il bagno insieme a pesci giganti che vogliono essere accarezzati, enormi pescioloni che nuotavano insieme a noi e si avvicinavano per essere accarezzati!

In seguito l’istruttrice ci spiega come si svolgerà l’attività e ci presenta Skypper, il nostro delfino pittore. Ci spiega che il rapporto con questo mammifero è bellissimo, intenso e quanto siano intelligenti questi animali, quanto siano altruisti e generosi. Si percepisce amore e passione dalle sue parole, ed è una cosa bellissima. Skypper ci da il benvenuto con uno spruzzo e avvicinandosi velocemente al bordo della banchina dove Alessandro viene posizionato. Sceglie 3 colori e la tavolozza viene appoggiata di fianco a lui. Il delfino, preso possesso del pennello, inizia a intingerlo e a disegnare sulla tela. E’ un momento magico, Ale è estasiato. Skypper continua fino a che non ha concluso il suo capolavoro. E’ incredibile, siamo tutti concordi nel riconoscere nel disegno una tartaruga che nuota. E’ il momento del ringraziamento e dei saluti e Skypper riemerge per farsi dare un bacio da Alessandro.

E’ tempo di salutare e carichi di ricordi e del nuovo meraviglioso dipinto da custodire con cura, ci avviamo felici alla nostra auto.
Ci rimettiamo in marcia e ripercorriamo la strada in senso opposto, approfittando di una sosta a Key Largo per fare benzina (20$ per un pieno! Voglio vivere qui!).

Sistemata l’auto facciamo una passeggiata tra le bancarelle di Duval Street e ascoltiamo un po’ di musica dal vivo per poi dirigerci a cena, all’Half Shell Row Bar sul molo, dove gustiamo ostriche e zuppa di pesce freschissima e squisita. Decidiamo di fare nuovamente un giretto al Festival e durante la passeggiata troviamo nuovamente un sasso a forma di cuore dipinto di rosso e lasciato nuovamente da qualcuno! Che fortuna!
Si sta facendo tardi, la giornata e’ stata ricca di km e di emozioni e Ale inizia ad accusare giustamente stanchezza. Sale in spalla al suo papa’ e decidiamo di tornare in hotel, ammirando le bellissime case che incontriamo sulla via del ritorno.

*

E’ tempo di lasciare Key West, ma non possiamo congedarci senza passare prima da Southern Most Point, l’enorme boa che segna il punto piu’ meridionale degli Stati Uniti, per la foto di rito. E’ abbastanza presto e per fortuna c’e’ solo una famiglia intenta a scattare foto, quindi ce la caviamo in fretta…

…e siamo pronti per ripartire!
Ecco la seconda tappa del nostro viaggio: Sanibel con bambini e l’arrivo a Palm Beach

Tutti i racconti del nostro viaggio sono a questo link: FLORIDA BY BARBARA

 

Barbara

{testi e fotografie di Barbara Pozzi}
{foto di copertina di Felipe Frazao via Shutterstock}

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L'autrice: *Redazione*

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