Quali tappe abbiamo scelto di visitare durante le 2 settimane di viaggio a Giava e quanto è costato il viaggio? Eccole raccontate in questo articolo: dai vulcani al mare cristallino, il nostro tour alla scoperta dell’isola di Giava in Indonesia.
Ho già raccontato in questo articolo: come organizzare un viaggio a Giava con bambini.
Oggi inizio ad entrare nei dettagli di questa meravigliosa esperienza, che ci ha portato a conoscere da vicino alcune tappe poco note e altre invece famosissime, di questo incredibile paese che è l’Indonesia. In questo breve articolo vi spiego quanto è costato il viaggio e come abbiamo articolato le varie tappe.
Quanto costa un viaggio a Giava con bambini?
L’Indonesia è tendenzialmente un paese molto economico, soprattutto rispetto agli standard italiani. Solo per citare un paio di esempi:
- un pasto può costare 1 o 2 euro a testa, 6-8 se si va in ristoranti più eleganti;
- un hotel di media categoria a Jakarta costa 18 euro in 3 inclusa la colazione.
Chi si accontenta di street food e ristoranti locali, di alloggi semplici e trasporti pubblici, riuscirà ad organizzare un viaggio decisamente economico, con un’unica voce di spesa importante: il volo intercontinentale (noi l’abbiamo pagato meno di 500 euro a testa, grazie ad un’offerta Emirates e all’opzione cash&miles).
Spesso i bambini possono dormire gratuitamente nei letti presenti (molto diffusi i king size, ma a volte anche il lettino è incluso nel prezzo).
Ovviamente ci sono poi mille sfumature e tipologie di esperienze: scegliendo ristoranti turistici (ammesso che se ne trovino) o hotel lussuosi, i costi sono più alti, ma difficilmente si potranno raggiungere quelli a cui siamo abituati in Italia o altri paesi europei.
Il costo del nostro viaggio, per esempio, è lievitato rispetto ai prezzi più economici perché abbiamo sempre scelto di spostarci con auto con driver sulle lunghe tratte via terra; abbiamo preso 2 voli interni e un treno “lussuoso” per uno spostamento di 6 ore; abbiamo alloggiato in hotel spartani, tende in campeggio libero ma anche hotel di media categoria e resort lussuosi, abbiamo visitato due parchi naturali noleggiando barche private, per poter gestire tutto con la massima autonomia e libertà.
Presso ogni sito turistico, abbiamo usato guide locali che ci aiutassero a comprenderlo meglio, o a viverlo in sicurezza (in particolare sui vulcani) e infine abbiamo aggiunto una tappa di mare presso una delle destinazioni più costose di Java: le Thousand Island (o Pulau Seribu). Insomma, abbiamo fatto “i signori”. Per i vulcani e le Pulau Seribu, abbiamo infine usato tour operator locali, quindi abbiamo pagato anche un minimo di intermediazione.
Il nostro viaggio è durato complessivamente 17 notti (di cui 2 in volo) tra fine giugno e metà luglio 2018 e ha toccato 6 tappe principali, tra mare, vulcani, città e parchi naturali.
Il costo complessivo è stato di 5.000 euro in 3, compreso tutto (volo intercontinentale in offerta, voli interni, alloggi, spostamenti, escursioni, pasti, souvenir, tasse, mance, ecc… tutto tutto).
Carta di credito/cash
A noi è capitato di usare sia VISA che American Express (quest’ultima non sempre accettata) ma nella stragrande maggioranza dei casi ci hanno richiesto di pagare cash in rupie -IDR- (tranne gli hotel prenotati su booking, che abbiamo saldato con carta di credito) quindi consiglio di portare euro o dollari e cambiarli ai money change o in banca.
Attenzione perché i dollari precedenti una certa data non vengono accettati dalle banche, e neanche le banconote non perfettamente integre, quindi portate banconote recenti e non rovinate.
Pochissimi sono gli operatori che hanno accettato dollari, non abbiamo mai usato gli euro.
Sono presenti Atm (sportelli bancomat) un po’ ovunque ma si possono ritirare somme ridotte (max 100 euro per volta) e inoltre è bene verificare se la propria carta preveda il pagamento di una commissione.
Ai tempi della nostra visita (luglio 2018) 1 euro equivaleva a circa 16.500 rupie: consiglio di portare un portafoglio capiente (o più portafogli) perché le banconote sono tantissime e abbastanza ingombranti.
Mance
La mancia è praticamente obbligatoria ovunque ed è anche un gesto che dimostra gratitudine e apprezzamento per il servizio ricevuto, quindi va messa sempre in conto: per i driver, per chi guida le barche, per le guide, al ristorante…
Spesso bastano davvero pochi dollari per fare un regalo importante…
Tour di Giava in 2 settimane
Come abbiamo scelto le tappe del viaggio
Durante l’organizzazione del nostro viaggio, il compito più impegnativo è stato sicuramente quello di scegliere le tappe da visitare, essendo l’Indonesia un paese così grande e vario. Avevamo infatti acquistato il volo per Jakarta senza però sapere quali isole avremmo poi visitato.
Quali elementi hanno influenzato la definizione del nostro itinerario?
In primo luogo il tempo a disposizione: due settimane sono pochissime per esplorare un paese cosí vasto: quasi 17 mila isole, dove si possono visitare grandi metropoli o isole deserte, spiagge famosissime o altre sconosciute, giungle, vulcani, parchi naturali, templi… Avere a disposizione solo 15 notti ha inevitabilmente ridotto i margini di scelta.
In secondo luogo hanno influito i collegamenti tra le varie tappe, che spesso non sono rapidi come si vorrebbe: a volte sono bastati brevi voli interni, altre volte lunghi tragitti in auto o spostamenti in barca o in treno… sono tutti elementi che inevitabilmente influenzano la scelta delle tappe.
Infine, come è ovvio, ció che ha guidato le nostre scelte sono state in primis le nostre passioni: mare, vulcani e cultura locale erano i gli elementi imprescindibili di questo viaggio.
Per articolare il nostro itinerario, abbiamo quindi fatto una lista delle mete che ci interessava visitare e abbiamo poi raccolto le informazioni sui collegamenti tra le stesse, in modo da decidere quali vedere e in che ordine.
Abbiamo consultato in primis Tripadvisor, che sull’Indonesia è molto utilizzata dagli operatori locali per farsi conoscere, e poi i blog e i racconti di viaggio online: i racconti di Francesca Cioccoloni “Non Chiamatemi Turista” sono stati i primi studiati (anche se poi ho articolato un itinerario alternativo), poi ho letto gli articoli di Manuel Santoro “I viaggi di Manuel” sui Vulcani Bromo e Ijen e tanti altri siti minori che riportavano informazioni molto dettagliate. Uno in particolare mi è rimasto impresso per le informazioni raccolte e i racconti utilissimi: si tratta di “Impiegata Giramondo”.
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Nella scelta del nostro itinerario, abbiamo escluso da subito le inflazionatissime Bali e Lombok, già visitate nel 2005.
Inizialmente pensavamo di fare il tradizionale “itinerario giavanese” che in genere tocca Yogyakarta, Karimunjawa, Bromo, Komodo (che fa parte di Flores), ma poi ci siamo resi conto che a Java c’erano troppi vulcani che ci interessavano, quindi abbiamo deciso di eliminare Komodo, ma anche Karimunjawa (poiché diventava complicato da incastrare) e alla fine è uscito questo itinerario.
Il nostro itinerario di 2 settimane in Indonesia
Prima notte in volo, arrivo a Jakarta e trasferimento in volo a Yogyakarta (1 ora e mezza con Lion Air).
Notti 1-3 Yogyakarta per visitare la città (mercato e palazzo del Sultano), i famosissimi templi di Prambanan e Borobudur, e anche il vulcano Merapi.
Trasferimento in treno a Surabaya (circa 6 ore) poi in auto a Cemoro Lawang (circa 4 ore).
Notte 4 Cemoro Lawang, nei pressi del Vulcano Bromo, una delle più famose attrazioni indonesiane, che abbiamo visitato durante la notte e la mattina successiva. Si tratta di un vulcano di una bellezza unica: chi, come me, ama i vulcani, non può perdere questa tappa.
Trasferimento in auto a Banyuwangi (circa 6 ore).
Notte 5 Banyuwangi, Java est, base per visitare il vulcano Ijen, famoso per il suo lago, i riflessi azzurri visibili durante la notte e i raccoglitori di zolfo che discendono il vulcano con decine di kg sulle spalle. Emozioni indescrivibili… e tanto freddo!
Trasferimento a Jakarta (volo interno con Citylink, circa 1 ora e mezza).
Notte 6 transito a Jakarta.
Trasferimento in auto a Sumur (circa 6 ore) e imbarco per Peucang, nel parco nazionale di Ujung Kulon (si tratta del più antico parco naturale indonesiano ma, nonostante ciò, risulta molto poco frequentato, forse a causa della scomodità nel raggiungerlo). Abbiamo fatto escursioni nella jungla, ma anche visto un mare e delle spiagge da cartolina).
Notti 7-8 Peucang.
Rientro a Sumur e trasferimento in auto a Carita Beach (circa 2 ore e mezza).
Notte 9 transito a Carita.
Imbarco da Carita per la Riserva Naturale Vulcano Krakatoa, una delle tappe più particolari del viaggio, quella alla quale avevamo deciso di partecipare da subito e che ha profondamente influenzato il resto dell’itinerario. Poter visitare un vulcano “mitico” come il Krakatoa, ammirare l’eruzione del piccolo “Anak Kakatua”, prima da lontano poi da vicino (forse anche troppo!) è stata probabilmente l’esperienza più emozionante di tutto il viaggio.
Notte 10 campeggio libero sul Krakatoa.
Ritorno a Carita e trasferimento in auto a Jakarta Ancol Marina (circa 4 ore).
Notte 11 transito Jakarta Ancol Marina, per essere vicini al punto d’imbarco per il giorno successivo.
Traghetto da Jakarta a Thousand Island (Pulau Seribu) circa 2 ore.
Notti 12-15 relax nel meraviglioso mare Macan Island e Sepa Island.
Ritorno a Jakarta, giornata a Ancol Marina, trasferimento all’aeroporto.
Ultima notte in volo
Nei prossimi articoli racconterò dettagliatamente ogni singola tappa, inclusi i costi di ciascun hotel ed escursione.
Tutti i racconti su questo viaggio sono a questo link: Java by Milly
Per saperne di più: Indonesia con bambini
Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
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