Continua il viaggio in Florida di Barbara e famiglia: dopo Key West, arrivano a Sanibel, dove si dedicano allo shelling e all’avvistamento delle tartarughe, e poi si spostano fino alla famosa Palm Beach.
In questo articolo ho raccontato la prima parte del nostro viaggio: On the road in Florida con bambini: Miami e Key West, le prime tappe.
Ripartiti da Key West, proseguiamo ad oltranza ed arriviamo alle Everglades, dove decidiamo di fermarci da Robert Is Here, dove prendiamo frutta. Ce n’è davvero di tutti i tipi e la tentazione di provare un delizioso e freschissimo frullato è tanta, ma visti i prezzi lasciamo perdere.
Quest’anno non abbiamo prenotato con anticipo il giro in AirBoat, è una delle poche cose che abbiamo lasciato libere. Decidiamo alla fine di optare per Alligator Farm e direi che la scelta è stata ottima. Dopo una breve fila siamo abbastanza fortunati da trovare 3 posti nel tour successivo, quindi approfittiamo della mezzora di attesa per fare un giro all’interno della struttura, ammirando i piccoli alligatori in attesa del loro pasto. Il nostro Airboat arriva in fretta e da subito avvistiamo tanti alligatori, alcuni grandissimi. Il giro in AirBoat è spettacolare, da brivido (visto che piazza qua e là degli inaspettati testa e coda improvvisi!). Ale è ovviamente entusiasta di questa esperienza, e a stento riusciamo a farlo scendere dall’Airboat!
Decidiamo di mangiare all’interno del parco e Gabriele assaggia gli Alligator nuggets. Io ovviamente non ne voglio proprio sapere, tuttavia per dovere di cronaca, ciò che mi viene riportato e’ che al gusto “ sanno di pollo”. Prima di lasciare Alligator Farm, veniamo invitati alla presentazione sui serpenti e con l’occasione approfittiamo della possibilita’ di prenderli in braccio, cosa che naturalmente rende Ale e noi molto felici!
SANIBEL CON BAMBINI:
tra shelling e tartarughe
Ci rimettiamo in viaggio: 3 ore d’auto ci separano da Sanibel e uno shelling sfrenato ci aspetta.
La prima tappa obbligata, una di quelle che aspettavo di più, è il Trading Post, un Antiques che ancora ricordo dal nostro ultimo viaggio a Sanibel. Adoro gli Antiques perché ogni anno porto a casa tanti pezzetti di America anni ’50, ma questo è in assoluto il più bello di tutti quelli visti nei miei viaggi negli States.
L’Island Inn, il nostro resort, è situato poco più avanti, qui ci vengono subito consegnate le chiavi della nostra camera ocean view situata nel Kimball Lodge, una delle camere più belle e spaziose in cui abbiamo mai soggiornato, dotata di stanza da letto con veranda sull’oceano, soggiorno, cucina abitabile e un bagno privato. La reception ci regala persino una borsa per lo shelling, l’attività principale di Sanibel e noi ne approfittiamo subito! Infilati i costumi ci catapultiamo in spiaggia con la nostra borsa e iniziamo la nostra raccolta di conchiglie. Ne troviamo davvero di bellissime e il tempo scorre velocissimo.
Per la cena siamo al Lazy Flamingo, un ristorante particolarissimo, dove la cena a base di ottimo pesce viene servita in un frisbee che poi si porta a casa come ricordo.
Rientrati in albergo ci ricordano di chiudere le tende, la spiaggia deve rimanere al buio: le tartarughe hanno deposto le uova e durante la notte potrebbero schiudersi, le piccole tartarughe potrebbero essere confuse nella loro corsa verso il mare, quindi è normale sentirsi ricordare dalla reception queste precauzioni per non disturbarle. Infatti si trovano cartelli e avvisi ovunque. Ho visto molti nidi in spiaggia, sono contrassegnati da bandierine ed è assolutamente vietato avvicinarsi o peggio ancora toccarli. Oltre a essere uno dei ricordi più teneri che ho, è indubbiamente anche uno di quelli più emozionanti
Dopo un giretto dedicato allo shelling all’alba, seguito dalla colazione in hotel, è tempo di lasciare questo bellissimo alloggio per rimanere sempre a Sanibel, ma più vicini al faro.
Durante lo spostamento decidiamo di fare tappa al John Ding Darling per un giro in auto in una wildlife area. Il giro non dura molto e quindi c’è tempo per una delle mie attività preferite: lo shopping. Il tempo trascorre velocemente e per pranzo decidiamo di fare tappa da Schnapper Hots, un fast food dove ai bambini viene servito il pasto in una barca di cartone che ovviamente teniamo come ricordo.
Ci avviamo alla ricerca del Colony Inn. La camera alle 13 è già pronta e ci viene consegnata. Anche questa camera è grande, con cucina attrezzata e salone; non si vede il mare, me è immersa nel verde.
L’oceano è caldissimo, sembra di entrare in un acquario. In questa parte di isola, ci sono meno conchiglie ma tante stelle marine che, ovviamente, ci limitiamo a guardare senza toccare.
Per la serata il papà ha in serbo un’altra delle sue soprese: si cenerà al Bubble Room, a Captiva Island. Il Bubble Room è fantastico, è costruito su più piani e ogni sala è arredata a tema: favole, giochi, a volte Natale, a volte circo. Ci si perde in qualcosa di magico e indefinito. Il tratto comune per ogni sala è un trenino, che scorre sul soffitto lungo una rotaia, e collega le stanze tra loro. E’ fantastico!
La cena è super abbondante e dopo che Ale perde anche un dentino, riprendiamo la nostra auto per dirigerci a Turner Beach per il tramonto, magico!
L’ARRIVO A PALM BEACH
E’ ora di lasciare Sanibel e dirigerci verso Palm Beach, non prima di una buona colazione da Pinocchio’s e in attesa che apra lui, il mio negozio, Il Trading Post (dove ci eravamo fermati appena arrivati) dal quale esco con 2 borse piene di oggetti vintage USA anni ’50.
Lungo la strada che porta a Palm Beach cerchiamo il Muscle Car City Museum di Punta Gorda, dove approfitteremo anche per pranzare nel loro fast food dedicato. Gli amanti di Muscle Cars non possono lasciarsi sfuggire questo gioiellino: decine e decine di auto splendide, fiammanti in tutta la loro bellezza. Entrambi i ragazzi avrebbero passato ore (se non giorni) a rimirarle, ma il tempo corre veloce e con rammarico, ci rimettiamo in marcia.
Dato che i Walmart sono la mia ossessione, ne avvisto uno nei pressi di Labelle e ne approfittiamo per fare un po’ di rifornimenti. Una cosa che mi ero ripromessa di comprare è il Tide, un detersivo il cui profumo mi piace tantissimo e che nelle lunghe giornate invernali mi aiuterà a ricordare questo bellissimo viaggio negli States.
Per arrivare a Palm Beach attraversiamo letteralmente la Florida coast to coast. Sono ormai circa le 16 quando arriviamo al nostro resort, il Brazilian Court, particolarmente apprezzato da Ale (piccolo buongustaio). La camera è lussuosissima e enorme.
Palm Beach è una città molto elegante e, a mio parere, anche un po’ snob. I negozi sono di altissimo livello e gli standard molto elevati. In effetti ripenso con un po’ di nostalgia a Sanibel, piu’ vicina ai miei gusti e al mio modo di vivere. Per cena optiamo per il Dixie Grill, un locale rustico dove assaggiamo un ottimo nachos. Il locale è pieno zeppo di oggetti e ha la particolarità di avere il soffitto completamente ricoperto di lunch boxes appese.
Sulla strada del ritorno, facciamo tappa a Wart Avenue, la via più famosa di Palm Beach, ma siamo stanchi, e senza quasi renderci conto, ci ritroviamo presto nel comodo letto della nostra camera e ci abbandoniamo a sogni felici nella quiete assoluta del Brazilian Court.
L’indomani sarà ora di ripartire, la prossima tappa ci attende..e sarà una tappa moooolto speciale, dove festeggeremo il compleanno di Alessandro: clicca qui per leggere.
Tutti i racconti del nostro viaggio sono a questo link: FLORIDA BY BARBARA
Barbara
{testi e fotografie di Barbara Pozzi}
{foto di copertina di Sean Pavone via Shutterstock}
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