Partiamo per un viaggio alla ricerca della lavanda in Provenza (con tappa in Camargue) grazie al bellisismo racconto di Flavia, che ha trascorso nel sud della Francia 8 giorni in compagnia dei suoi figli: Rebecca (5 anni) e Samuele (4 mesi).
Questo è il viaggio che volevo fare da un sacco di tempo; ma per approfittare della sensazionale fioritura della lavanda, era necessario organizzarlo in un periodo compreso tra la metà di Giugno e la metà di Luglio circa, cosa per noi non sempre possibile causa lavoro. Quest’anno, dato che sono a casa in maternità, era davvero un’occasione imperdibile…
VIAGGIO ALLA RICERCA DELLA LAVANDA IN PROVENZA:
COME ORGANIZZARSI e DOVE ALLOGGIARE
Dovete sapere che esiste un sito dove poter conoscere precisamente le date di fioritura della lavanda, a seconda delle zone, su cui ci siamo basati per stabilire con esattezza le tappe e le date del soggiorno: https://www.moveyouralps.com/…/I…/la-floraison-de-la-lavande/.
Per spezzare il viaggio dall’Italia verso la Provenza, abbiamo deciso di fermarci una prima notte a Nizza, passare il resto della vacanza ad Avignone (scelta come punto base in quanto ci sembrava abbastanza equidistante da tutte le meraviglie che volevamo visitare), e rientrare in Italia fermandoci un’ultima notte a Cannes. Gli alloggi sono stati scelti tutti tramite Booking (cancellazione gratuita, ordinamento per giudizi degli ospiti decrescente e filtro sul prezzo).
Nizza:
Abbiamo alloggiato all’hotel Des Dames. 1 stella, senza ascensore, con parcheggio disponibile a 10 euro a notte e sito a 5 minuti di distanza dall’hotel, si trova a 15 minuti a piedi dal centro di Nizza per vie piene di negozi e bar. Stanza molto carina, aveva tutto, personale super gentile e davvero utile, colazione in veranda molto “romantica” e con prodotti freschissimi. Lo raccomando sicuramente! Lettino neonati disponibile gratuitamente. Prezzo 120 euro una notte con colazione in 4 persone.
Avignone:
Abbiamo alloggiato presso l’hotel Ibis Styles Avignone Sud. 3 stelle, in fase di ristrutturazione, quindi mancante di alcune cose che invece erano presentate come già disponibili sul loro sito, per esempio una stanza dei giochi bellissima che mi è proprio spiaciuto non fosse a disposizione. Piscina, camere grandissime e nuovissime, impeccabili. Abbiamo scelto questo hotel perché offriva la mezza pensione, cosa che ci piaceva molto in quanto non saremmo dovuti uscire a cena ogni sera. Peccato che la mezza pensione fosse “offerta” in realtà nell’adiacente ristorante le Boucherie, una sorta di Roadhouse francese, potendo però scegliere solo da un menu fisso che consisteva o di bistecca e patatine o di burger e patatine. Lettino neonati disponibile gratuitamente.
Prezzo 880 euro in 4 per 6 notti, con 6 colazioni e 6 cene
Cannes:
Abbiamo alloggiato al residence Les Agaphantes, 1.5 km dal centro di Cannes, con pullman che passa davanti al residence. Piscina; appartamenti un po’ vecchiotti, cucinino, ma per una notte andava bene. Lettino neonati disponibile gratuitamente. Prezzo 95 euro in 4 con colazione.
LAVANDA IN PROVENZA:
IL NOSTRO ITINERARIO
Partiti da Bergamo, dopo una veloce tappa a Montecarlo, arriviamo a Nizza. Qui, in Place Massena, avevamo promesso a Rebecca una magnifica esperienza…bagnata! Infatti nell’adiacente Promenade du Paillon sono allestite tantissime fontane con il getto che parte da terra, in mezzo alle quali i bimbi possono correre e che si azionano ogni tot secondi per la loro gioia. Vicino alle fontane, risalendo a nord la Promenade du Paillon è presente anche un bellissimo playground per bambini con giochi veramente ben tenuti e originalissimi.
Abbiamo poi optato per salire sul promontorio Colline du Chateau da cui si gode una bellissima vista su Nizza, e che può essere agevolmente raggiunto anche con passeggino tramite un ascensore gratuito (altrimenti, potete anche fare giusto quel centinaio di scalini), l’Ascenseur du Chateau. Da sopra la vista è meravigliosa, e devo dire che anche tutto il resto è davvero attraente per i bambini: una cascata, un bar e ovviamente un grandissimo parco giochi e un albero di arrampicata per loro.
Raggiunta Aix en Provence percorriamo, senza una meta precisa, le vie della città, passando anche dal grande Corso Mirabeau, pieno di localini e attività. Una cosa curiosa che i bimbi possono fare è seguire le mattonelle in ottone incastonate nei marciapiedi, che permettono ai visitatori di seguire un percorso dedicato a Cezanne (che insieme a Zola è stato uno delle celebrità native di Aix en Provence). La città è piena di piazze e fontane, ed è carina per una passeggiata ma, dal mio punto di vista, nulla di più, non mi ha entusiasmata molto.
PONT DU GARD, ORANGE E AVIGNONE
La mattina successiva è dedicata alla visita del patrimonio UNESCO del Pont du Gard, il famosissimo ponte romano a tre file di arcate, che un tempo fungeva da acquedotto in quanto convogliava le acque verso la vicina città di Nimes. Il sito, a pagamento, è tenuto benissimo, il centro visitatore include tantissimi pannelli informativi, un bar ristorante, spazi culturali e un bellissimo spazio bimbi da cui ovviamente la nostra bimba non voleva venire via.
Per il bimbo piccolo, noi abbiamo optato per il marsupio non sapendo bene cosa avremmo trovato, ma anche con un passeggino di saremmo mossi benissimo (a parte se si vuole imboccare uno dei sentieri panoramici che salgono dal fiume sottostante verso il bosco, oppure se si vuole scendere sul greto del fiume). Il ponte è spettacolare, è stato abbastanza emozionante camminarci sopra e poi scendere verso il fiume, dove noleggiano anche canoe per poterlo navigare in quanto è abbastanza tranquillo. Ci siamo persi con la testa in questo bellissimo sito, tra piedi immersi nel fiume, foto panoramiche, salita a un alto punto panoramico sopra il terzo livello delle arcate, una piccola passeggiata nel bosco…
Nel venire via da Pont du Gard abbiamo una mezza idea di visitare il museo della Haribo (i famosi orsetti gommosi), ma entrambi i bimbi si addormentano in auto e quindi decidiamo di saltarlo e di tornare ad Avignone, non prima però di aver fatto una deviazione verso Orange, una cittadina di piccole dimensioni famosa però per il suo teatro romano, gigantesco, e con la particolarità che presenta ancora quasi interamente intatto l’antico fondale in muratura del palcoscenico. Abbiamo deciso di seguire il consiglio della nostra guida, e invece di visitare il teatro dentro, siamo saliti in auto sulla collina di Saint-Eutrope subito alle spalle della città. Lasciata l’auto nel parcheggio, a turno io e mio marito abbiamo percorso una tranquilla passeggiata di 5 minuti verso il punto panoramico mozzafiato (e ventosissimo) che dà proprio sopra il teatro, permettendo di vederlo dall’alto e ammirando l’imponente palcoscenico.
Ad Avignone, città racchiusa da antiche mura e attuale patrimonio UNESCO, visitiamo la centralissima Piazza del Palazzo dei Papi e ammiriamo l’immensa costruzione biancastra del Palazzo, davvero enorme e maestosa; inutile dire quante corse abbia fatto la nostra bimba su quella piazza! Camminiamo verso Place de L’Horloge, piena di bar e ristoranti prima di riprendere la strada verso l’hotel.
Finalmente si parte alla ricerca della lavanda! Direzione: la famosa abbazia di Senanque.. L’abbazia si staglia solitaria in mezzo alla natura, circondata da un bel campo di lavanda in fiore; l’immagine è stereotipata, però le foto ovviamente non mancano.
Proseguiamo verso Gordes, uno dei borghi tipici provenzali più belli di Francia (gli altri vicini sono Bonnieux, Lacoste.., noi abbiamo deciso di visitarne uno solo) è in corso il mercato, quindi la cittadina brulica di gente.
L’ultima meta della giornata è Isle sur la Sorgue, un deliziosa cittadina percorsa da canali punteggiati da mulini, alcuni dei quali ricoperti da muschio. L’immagine è bucolica, la passeggiata è rilassante.
LA TAPPA IN CAMARGUE
Abbiamo poi dedicato un’intera giornata alla Camargue: già sulla strada che da Arles ci porta al Parco Ornitologico di Pont Gau, nostra prima tappa della giornata, iniziamo a intravedere nei vasti campi a bordo strada mandrie di cavalli bianchi.
Il Parco Ornitologico di Point Gau è accessibile interamente con passeggino, e prevede un percorso lungo e uno medio. Noi abbiamo optato per quello medio, impiegandoci circa 1 ora e mezza, comprese tutte le soste del caso; il parco presenta numerose specie di uccelli, alcuni presenti in gabbia, altri in libertà, ma sicuramente la specie che più cattura l’attenzione e verso cui la nostra bimba mostrava estrema curiosità erano i fenicotteri; in ampie lagune sono presenti grossi gruppi di fenicotteri, alcuni fermi immobili sulla loro lunga ed esile gamba, altri in procinto di spiccare il volo, altri pronti a battibeccare per un qualche motivo! Sono davvero regali, e ci fermiamo volentieri nei numerosi punti panoramici per scattare delle foto.
Ripartiamo alla volta di Saint Maries su la Mer, la capitale della Camargue, considera la patria dei gitani, dalla quale alle 14.30 ci aspetta il nostro battello Tiki III per una risalita della foce del Rodano ad ammirare fauna e flora locale; il porticciolo di imbarco si trova a cinque minuti di auto dal centro della città, e dispone di un ampio parcheggio. Il battello parte puntuale, è attrezzato con bar e bagni e c’è abbastanza spazio per poter imbarcare i passeggini. La crociera fluviale è carina, dura un’ora e mezza e la parte sicuramente più emozionante è quando ci si avvicina a un podere dove, come concordato con gli organizzatori del tour in battello, arriva di corsa una giovane cavallerizza seguita da una roboante piccola mandria di cavalli bianchi al galoppo e tori neri della Camargue! Veramente emozionante, gli animali si sono avvicinati al battello arrivando di corsa, si sono fermati a mangiare vicini per qualche minuto per poi ritornare da dove erano venuti. Rebecca è rimasta molto colpita da questa esperienza.
La città di Saint Maries sur la Mer è deliziosa, è una tipica città di mare con un lungomare splendido e diverse spiaggette di sabbia.
I SENTIERI DELL’OCRA
Per la giornata dedicata ai sentieri dell’Ocra volevamo fare quelli di Roussillon, il Colorado Provenzale di Rustrel e magari anche le Mines de Broux. Visto però il caldo di queste località, abbiamo deciso alla fine di sceglierne una sola, e di andarci verso il tardo pomeriggio: in questo modo, avremmo anche trovato meno gente e la luce migliore per le foto. La scelta è caduta sul sentiero dell’Ocra di Roussillon, in quanto ci sembrava che il trekking fosse meno lungo (circa 1 h di contro alle 2 h di Rustrel); abbiamo rinunciato anche alle Mines de Broux perchè abbiamo letto sul sito che la temperatura interna era di circa 10 gradi, e non abbiamo capito se si poteva entrare con i bimbi piccolissimi.
Arriviamo a Roussillon verso le 17.00, parcheggiamo in uno dei numerosi parcheggi del paese e ci incamminiamo verso l’imbocco del sentiero, attraversando il paesino che è semplicemente magnifico e coloratissimo!
Il trekking nel sentiero dell’ocra prevede un percorso breve della durata di 35 minuti e uno lungo della durata di 50 minuti; per la breve differenza tra i due, optiamo per il sentiero lungo. Ovviamente il marsupio per neonati è indispensabile.
Il colpo d’occhio appena entrati è stupendo: si scende una ripida scalinata direttamente in mezzo alla terra rossa. Ovviamente Rebecca, che era già stata preparata a quanto avrebbe trovato, inizia a camminare e raccogliere sabbia rossa e a imbrattarsi per bene! Il sentiero prosegue un po’al sole un po’all’ombra, e sicuramente le luci del tardo pomeriggio aiutano a dar risalto al colore della sabbia; il percorso si snoda su e giù, senza troppe difficoltà, ed è veramente un bel colpo d’occhio!
BAUX EN PROVENCE e ARLES
L’ultimo giorno è stato uno di quelli che mi è piaciuto di più. Ci dirigiamo subito alla Carrier des Lumieres, un’installazione audiovisiva totalizzante creata all’interno di una grande cava di bauxite nei pressi del paese di Baux en Provence. Se intendete visitare a Baux sia il castello che la camera delle luci. Vi consiglio di parcheggiare alla Camera delle Luci, dove il parcheggio è gratuito a differenza di quello che si trova nei pressi del paese e del castello, e poi di fare a piedi il breve tratto di strada verso la cittadina.
Il tema di quest’anno della camera delle luci è Picasso; all’interno fa leggermente freschino, quindi in caso è meglio portarsi una felpa; la riproduzione di luci e suoni dello spettacolo è continua, quindi si può entrare in qualsiasi momento; le immagini vengono proiettate a 360 gradi sulle alte pareti della cava, sul pavimento, sul soffitto, la musica segue il ritmo delle immagini, e intanto si racconta, senza l’ausilio delle parole, la storia di Picasso e dei maestri spagnoli; l’installazione lascerà sicuramente eccitati i bambini, che anche se forse non coglieranno il senso di tutto ciò che vedono (vengono proiettati anche quadri famosi, vengono fatti riferimenti alla guerra che Picasso visse in prima persona…) non potranno che restare abbagliati e pervasi completamente da questo spazio fuori dal mondo!
Usciamo molto soddisfatti e ci dirigiamo a piedi, senza passeggino ma con marsupio, verso il castello di Baux, che ha due particolarità: la prima è quella di avere un unico accesso tramite una stretta stradina che parte dal centro del paese; la seconda è che è interamente costruito con la pietra di cui è fatta la montagna su cui si erge, e per questa ragione se lo si guarda da fuori non si riesce a distinguere dove inizia il castello e dove finisce la montagna!
Il paese di Baux è bellissimo, il più bello che abbia visto in questa vacanza: interamente costruito in pietra, consta di una manciata di stradine lastricate e interessanti negozietti di specialità culinarie, anch’essi in pietra.
Entriamo nel castello e visitiamo subito il punto panoramico, la catapulta, l’ariete, la gogna e ci inerpichiamo su e giù sui ruderi! Rebecca si è divertita tantissimo ad esplorare tutto!
Infine ci dirigiamo ad Arles dove passeggiamo senza meta per le vie della città, toccando il Teatro Antico, l’Arena, il famoso Caffè di Notte dipinto da Van Gogh nel celeberrimo omonimo quadro.
VALENSOLE e GOLE DEL VERDON
Successivamente ci rechiamo a Valensole e ci troviamo davanti a uno spettacolo spiazzante: i campi di lavanda dell’altopiano sono immensi, di un colore accesissimo, le piante di lavanda scorrono fino all’orizzonte su e giù in ordinate file parallele: insomma, spettacolo incredibile. Ogni kilometro che procediamo ne vediamo sempre di nuovi, sempre più grandi, alcuni invasi dai turisti (quelli più vicini al centro del paese), altri completamente liberi da turisti e quindi ancora più mozzafiato!
Ci avviciniamo poi alle gole del Verdon: mio grande rimpianto è di non aver avuto tempo di poter trascorrere qualche giorno qua, di fare del trekking, di affittare una barca elettrica o un pedalò e risalire le gole. Pazienza, ci accontentiamo di fotografare il turchese Lago di Saint Croix e l’imbocco delle gole, percorriamo poi in direzione Cannes la strada panoramica che segue il corso sinistro del fiume; ci fermiamo a qualche viewpoint, tra cui il famoso Balcon de la Mescla, ma per me il migliore rimane quello dal ponte del lago di Saint Crox.
Arriviamo infine a Cannes dove trascorriamo l’ultima notte prima di rientrare verso casa.
Consiglio il viaggio alla ricerca della lavanda in Provenza a chiunque! Il periodo scelto è stato perfetto, il bimbo piccolo è stato benissimo perché tra una passeggiata nel passeggino, una nel marsupio, l’ora di svago pre-cena sul lettone con i giochi, l’aria di mare e la compagnia della sua sorellina (che l’ha coinvolto il tutto) non ha mai dimostrato nervosismo o altro! La bimba grande è stata entusiasta di tutto; l’abbiamo coinvolta tanto nella preparazione del viaggio, e sicuramente anche durante la visita gli spunti da offrirle erano milioni.
Flavia
{testi e fotografie di Flavia Tomasi}
{foto di copertina di francescoriccardoiacomino via Shutterstock}
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