È possibile organizzare un viaggio in Colombia con bambini? È un paese sicuro? A queste e altre domande risponde oggi Federica che, in questo post, ci racconta la sua vacanza in Colombia, Sud America, in compagnia dei suoi due gemelli, i twinsworldtrotter.
E così questa volta i twinsworldtrotter sono andati in esplorazione di un Paese ancora poco frequentato dalle Famiglie Globetrotter… la Colombia!
È stato un viaggio bellissimo, su cui avevamo grandi aspettative che non sono state affatto deluse, anzi!
Non è stato facile scegliere su cosa concentrarci, le distanze sono importanti e avevamo solo 2 settimane a disposizione (per le vacanze di Natale 2018). A posteriori posso dirmi soddisfatta della selezione fatta che ci ha permesso di vedere metropoli, villaggi, natura…
COLOMBIA CON BAMBINI: QUANDO ACQUISTARE I VOLI
Un viaggio che ho iniziato a organizzare ormai un anno prima quando, a gennaio 2018, ho prenotato i voli con Lufthansa.
Purtroppo potendo viaggiare solo in altissima stagione (22 dicembre-6 gennaio) era impensabile sperare in un’offerta per i voli per cui li abbiamo acquistati appena disponibili, con l’unico vantaggio di avere, sulla tratta di ritorno, la premium economy alla stessa tariffa dell’economy.
Lufthansa assolutamente promossa, la Premium Economy effettivamente permette di avere più spazio, il sedile più reclinabile (oltre ad alcuni gadget stile business)… non abbiamo grandi pretese quando viaggiamo ma effettivamente il lungo volo è stato più confortevole.
Nonostante il largo anticipo, nel corso dell’anno gli orari dei voli (Milano Linate-Francoforte-Bogotà a/r) sono cambiati solo di una decina di minuti. All’andata la coincidenza era abbastanza breve (un’ora e mezza), ma siamo riusciti a fare tutto senza problemi.
Per sicurezza però, essendoci un solo volo al giorno su Bogotà, ho fatto partire il tour non immediatamente il giorno dopo l’arrivo (che è stato il 22 sera), ma quello successivo (il 24) e mi sono così tenuta un giorno di margine, anche al rientro, in caso non fossimo riusciti a visitare Bogotà all’andata. Per fortuna invece non è stato necessario riprogrammare nulla e abbiamo preso la coincidenza.
COLOMBIA CON BAMBINI: LE NOSTRE TAPPE
BOGOTÁ
Il nostro viaggio è iniziato proprio da Bogotà il 22 dicembre sera.
Giusto il tempo di andare in hotel (93 Luxury suites, zona Parque93, assolutamente consigliato. In realtà un appartamento con 2 camere da letto, 2 bagni e zona cucina. Colazione e Wi-Fi inclusi), cenare nei pressi e a letto presto per adattarci fin da subito al fuso.
Tramite l’hotel, abbiamo usufruito di un taxi (6 €/ora) che ci ha portato in giro per la città. Come prima cosa ci ha lasciati alla partenza della funicolare per il Monserrate (la collina che sovrasta Bogotà con i suoi 2800 metri di altezza – e l’unico punto dove abbiamo accusato un po’ di problemi con l’altitudine), per poi accompagnarci alla Candelaria (il quartiere storico, dove abbiamo visitato anche il museo Botero, gratis così come quello militare) e il Parque Bolivar dopo pranzo.
Il taxi ci lasciava in un punto e noi lo avvertivamo quando stavamo tornando; di sua iniziativa, poi, l’autista ci ha accompagnato in un paio di vicoli dove si trovano alcuni dei graffiti più famosi di Bogotà (barrito XX).
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Devo dire che essendo il nostro primo approccio con la città – e dopo tutto il terrorismo psicologico che mi era stato fatto pre-partenza in merito alla pericolosità della città, alla possibilità di incorrere in fregature e situazioni poco piacevoli – la scelta di avere una persona di fiducia con noi si è rivelata azzeccata (sebbene, a posteriori, in tutto il viaggio non mi sia mai sentita in situazione di pericolo, mai!).
La sera sempre il nostro ormai fidato Jaime, ci ha accompagnati a cena fuori Bogotà, a Chia, dove avevo prenotato il famoso Andres Carne Del Res.
Non è descrivibile come locale… semplicemente abbiamo mangiato benissimo (così come in tutto il viaggio carne, carne, tanta carne) e ci siamo divertiti un sacco!
VILLA DE LEYVA
Il giorno successivo abbiamo ritirato l’auto a noleggio (Avis, ufficio centrale) e ci siamo diretti nella cittadina coloniale di Villa De Leyva. Lungo la strada all’andata ci siamo fermati alla strepitosa Cattedrale di Sale di Zipaquirá. Una costruzione sotterranea dove, dopo aver percorso una rappresentazione delle tappe della via crucis, si arriva nella vera e propria “cattedrale”. Servizio di audioguida anche in italiano molto apprezzata dai gemelli.
Nel pomeriggio (dopo esserci persi lungo un’improbabile strada sterrata indicata da maps.me) siamo arrivati a Villa De Leyva dove abbiamo passeggiato tra le vie della cittadina.
Ci siamo fermati per la notte (Hotel Antonio Nariño, senza infamia ne lode).
La mattina dopo colazione (non disponile in hotel e trovata con difficoltà visto il giorno di festa), siamo tornati verso l’aeroporto di Bogotà (3 ore e mezza, sosta lungo la strada a XX dove c’è un piacevole bar/ristorante con area giochi). Abbiamo riconsegnato l’auto in aeroporto (senza costo aggiuntivo nonostante il rilascio in zona diversa rispetto al prelievo) e nel pomeriggio abbiamo preso il volo Avianca per Pereira.
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SALENTO
Da Pereira con un transfert di circa un’ora organizzato con l’hotel, ci siamo spostati a Salento, nell’EjeCafetero, dove ci siamo fermati per i successivi 2 giorni.
Consigliatissimo l’hotel Salento Plaza, a pochi passi dalla piazza principale. Unica pecca la mancanza di riscaldamento e gli spifferi dalle finestre cui siamo sopravvissuti (più che altro io che sono freddolosa!) sotto 2 strati di piumone.
(Anche nei 2 hotel di Bogotà nonostante fossero di medio-alto livello il riscaldamento non c’era, ma ci hanno fornito stufette).Colazione fantastica servita in giardino (inclusa, così come il Wi-Fi e un servizio di lavanderia di cui avevamo estremante bisogno!)
Abbiamo dedicato una giornata intera alla Valle Di Cocora (quella delle famose palme per intenderci), dove grazie all’intraprendenza dei gemelli ci siamo avventurati nei sentieri più complicati possibili per un paio d’ore prima di visitare una tenuta di caffè (Finca Oacaso), dove abbiamo imparato (e provato!) come si raccoglie e si lavora il caffè.
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Sempre da Salento – e sempre con le mitiche jeep condivise (o Willy) che partono a orari stabiliti nei pressi della piazza del paese – siamo andati a Filandia, cittadina coloniale a 40 minuti di strada.
Abbiamo passato quasi tutta la giornata perdendoci tra le sue strade, salendo fino al mirador, mangiando un ottimo pranzo da Helena. Al rientro abbiamo esplorato strade e negozietti di Salento.
MEDELLIN
Ci siamo poi trasferiti da Salento a Medellin. In origine il trasferimento doveva essere via terra (circa 4 ore di viaggio), ma a seguito della chiusura di una strada si prospettavano oltre 6 ore di macchina su strade di montagna.
Essendo stati avvertiti prima che la guida dei colombiani è a dir poco disinvolta (e avendola provata posso anche confermarlo!), un paio di giorni prima della partenza avevo prenotato un volo low cost con la compagnia EasyFly, che, con 2 eliche, in 35 minuti ci ha portati a destinazione.
Visto il nostro poco bagaglio non abbiamo avuto nessuna difficoltà, ma in caso consiglio di verificare la franchigia (dovrebbe essere 15 kg a testa in stiva e a bordo è possibile portare solo un piccolo bagaglio a mano tipo zaino. L’eccedenza non viene garantita e viene nel caso trasportata nei voli successivi. Noi avevamo i nostri bagagli a mano da 8/9 kg ciascuno più un’altra valigia delle stesse dimensioni di nuovo da 8 kg – che negli altri voli era il bagaglio da stiva – e non abbiamo avuto problemi).
Nel pomeriggio abbiamo visitato l’unica vera attrattiva del centro storico di Medellin, piazza Botero e le sue statue.
Oltre a questo in zona non c’è nulla ed è veramente desolante per la quantità di ambulanti, persone con difficoltà fisiche che si incontrano.
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L’hotel dove abbiamo soggiornato, Medellin Novelty Suites, si trova nella zona del Poblado, la zona nuova della città, ricca di grattacieli e assolutamente sicura anche la sera. Avevamo anche qui 2 stanze comunicati con 2 bagni e cucina in comune. Assolutamente consigliato anche per l’abbondanza della colazione inclusa nel prezzo. Dalla terrazza panoramica si può apprezzare poi una bellissima vista sulla città, dalle case basse dei quartieri più poveri arroccati sulle montagne circostanti (caratteristica anche di Bogotà) ai grattacieli moderni.
Il giorno successivo è stata la volta del tour con Medellin City Service, scelto e prenotato in anticipo, dove la nostra fantastica guida Julio Cesar (con tanto di auto Dodge con sedili posteriori che si trasformano in seggiolini, omologati, per i gemelli) ci ha portati come primo tour alla Piedra DelPeñol e alla cittadina di Guatapé (circa 2 ore da Medellin).
La Piedra è una roccia scalabile grazie a 700 scalini e dalla cui cima si ha una vista incredibile sul lago (artificiale) sottostante. Talmente immenso che è impossibile vederlo tutto!
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Il 29 Dicembre abbiamo dedicato la giornata dedicata a Medellin, al quartiere popolare della Comuna13 (fino a qualche anno fa uno dei più pericolosi, ora in fase di recupero grazie anche a diversi progetti di riqualificazione legati alla street art dei graffiti che sono molto diffusi in Colombia), e a un giro sul metrocable (obiettivo finale era il Parque Arví, ma a causa del sovra affollamento domenicale era chiuso per cui ci siamo accontentati di sorvolare i quartieri più caratteristici della città con una vista molto suggestiva su zone altrimenti per noi inavvicinabili).
L’ultima giornata nella zona di Medellin è stata dedicata alla cittadina coloniale di Santafé Di Antioquia. Un’altra perla imperdibile a circa un’ora e mezza di macchina da Medellin.
Ecco, questo è un aspetto da considerare… quando si decide di visitare questi villaggi (Villa de Leyva, la zona dell’Eje Cafetero, Guatape, Santafe) si devono mettere in conto anche lunghi spostamenti per arrivare a visitare villaggi fatti magari di poche strade. Questo comporta uno sforzo di selezione e, una volta a destinazione, imparare ad adattarsi ai ritmi lenti sud americani che permettono di apprezzare paesaggi e cultura locali .. fatti essenzialmente di colori, musica e gente spettacolare.
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CARTAGENA
Con un volo Avianca di buon ora da Medellin siamo arrivati a Cartagena, ultima vera tappa del viaggio e per noi la più controversa.
Si tratta infatti sicuramente una città dall’architettura spettacolare, ricca di storia e di opere, probabilmente la più bella anche grazie alla sua estensione, ma dove purtroppo abbiamo trovato una sporcizia e un assalto morboso ai turisti che ci hanno lasciato spiazzati… perché tutto completamente diverso come approccio e come situazione rispetto altre località visitate prima.
Abbiamo dedicato il primo pomeriggio al quartiere Getsemani dove abbiamo soggiornato (in un b&b, Casa Relax, che sulla carta aveva un ottimo rapporto qualità prezzo, ma che non ci ha convinto del tutto. Stanze molto spartane, rumore/musica di sera/notte sia dalle strade che per via dell’impianto della piccola piscina della struttura, colazione misera).
Il giorno successivo abbiamo invece visitato la città vecchia con un giro su un Chiva (Camion tipico riconvertito a mezzo di trasporto turistico.
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Nel prezzo del tour è compresa anche la visita al Forte di San Felipe poco fuori dalle mura della città), mentre il 3/01 siamo andati all’Isla del Sol, una delle isole Del Rosario.
Da Cartagena partono numerose e varie escursioni in giornata, noi abbiamo scelto una di quelle organizzate dagli hotel delle isole che offrono anche questo servizio ospitando per la giornata nelle loro strutture.
Sono passati a prenderci in hotel di prima mattina, trasferimento con lancia veloce di un’ora all’isola, possibilità di fare snorkeling o canoa o, come noi, andare a visitare l’Oceanario ed entrare anche in acqua con i delfini.
Pranzo a buffet, ancora un po’ di relax e alle 15 – come indicato dalla Capitaneria per questioni di sicurezza – partenza per il rientro (nel nostro caso durato quasi 2 ore perché per via del mare mosso abbiamo navigato parte in mare e parte via fiume).
Visto il costo dell’escursione (quasi 200€ in 4), visto che tutte le attività sopra elencate (tranne il pranzo) erano extra, che fondamentalmente si tratta di appena 4/5 ore sull’isola, che il mare è impraticabile se non si prende parte a qualche attività tipo snorkeling al largo o canoa (sono isole coralline quindi quasi prive di spiaggia e dove c’è l’accesso in mare ha un fondale difficoltoso), non so se mi sento di consigliarlo. Sicuramente per noi è stata una giornata diversa visto che non avevamo incluso soggiorno al mare in questo viaggio, ma non è imperdibile (per il mare bello ci è stata consigliata l’isola di Sant Andres).
Ultimo giorno a Cartagena dedicato ancora al centro storico e al quartiere di San Diego prima di prendere il volo (sempre Avianca) per Bogotá dove abbiamo approfittato dell’ultimo giorno per un interessante Free Graffiti Tour poi, grazie al late check out gratuito concesso dall’hotel – Embassy Suites by Hilton -ci siamo preparati con calma per il volo di rientro.
COLOMBIA CON BAMBINI: INFORMAZIONI UTILI
Cucina:
Tanto fritto, tanto formaggio, tanta tanta carne .. prima di arrivare zona mare le alternative di pesce erano sostanzialmente solo trota e gamberi.
Riso bianco o riso al cocco (fantastico!) non mancano mai .. così come empanadas, patacones (frittelle di banana), arepas e vari piatti locali a base di carne e legumi ad alto tasso glicemico !
Personalmente un po’ troppo pesante come cucina, non male ma alla lunga diventa impegnativa!
Costi (Natale 2018):
Prezzi ristorante in 4 tra i 30 e i 40€, con un piatto principale a testa e spesso 1/2 antipasti da condividere.
Solo da Andres (sia a Bogotà che Medellin) che in generale e a Cartagena i prezzi sono stati più alti (100€ Andrea, 60/70€ medi a Cartagena).
Innegabile che la spesa maggiore sia rappresentata dai voli intercontinentali.
Il Sud America è una destinazione cara (sopratTutto se non si ha flessibilità sulle date e si cerca un minimo di comodità negli spostamenti) e con poca concorrenza.
Voli interni:
Con Avianca e Easyfly estremamente soddisfacenti. Hanno anche sempre offerto bevande gratuitamente.
Anche qui, a discapito dei luoghi comuni, controlli di sicurezza negli aeroporti velocissimi (per i voli nazionali è richiesto l’arrivo un’ora prima del volo) e puntualità delle partenze praticamente al minuto (con arrivi sempre in anticipo).
Con Avianca mai nessun controllo del peso dei bagagli a mano e nei voli interni nessuna restrizione sui liquidi.
Per le sistemazioni si trova davvero di tutto, sono molto diffusi anche gli ostelli essendo la Colombia ancora una meta prediletta dai backpeakers.
Alloggi:
Noi ci siamo orientati su sistemazioni 3/4 stelle spendendo circa 100€ a notte per le quadruple (stessa spesa anche quando si trattava di veri e propri “appartamenti” con servizi però da hotel).
Il peggior rapporto qualità/prezzo a Cartagena.
Nelle strutture che abbiamo scelto la colazione era sempre inclusa (tranne a Villa De Leyva dove non c’è proprio il servizio) così come il Wi-Fi (che in generale è molto diffuso. Io per lavoro ho attivato il roaming 2 giorni, sennò mi sono sempre trovata bene con le connessioni degli hotel e dei ristoranti).
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Trasporti via terra:
Taxi molto convenienti, 50/70.000 pesos le tratte più lunghe da aeroporto a città.
In città si spende davvero poco.
A Medellin abbiamo testato ed è molto comodo ed efficiente anche il servizio pubblico, abbiamo preso sia la metro che la metrocable.
Per i tour zona Medellin ci siamo affidati a un’agenzia (Medellin City Service) con cui ci siamo trovati molto bene. Tra l’altro sono gli unici – di quelli contattati – che hanno quotato solo i 2 adulti e non i bambini. Certo i prezzi non sono bassi (250€ a giornata).
Per il trasferimento Bogotà-Villa De Leyva è risultato invece più conveniente il noleggio auto (AVIS, meno di 200€, con ritiro in città e riconsegna in aeroporto e tutte le assicurazioni possibili – sebbene la full sia possibile solo per noleggi oltre i 3 giorni per cui non eravamo completamente coperti).
Sicurezza:
Come dicevo prima, non ci siamo mai e poi mai sentiti in pericolo o in difficoltà, anzi.
L’educazione e il rispetto dei colombiani l’ho sperimentato poche altre volte (tipicamente in Asia) e ci ha piacevolmente stupito e sorpreso.
Con l’eccezione di Cartagena, non siamo mai stati infastiditi o presi di mira perché turisti, anzi.
Nella zona dell’Eje Cafetero dove non avevo organizzano preventivamente nulla, la ricerca di come spostarci, dove andare, il condividere le jeep con altri turisti (quasi sempre giovani-zaino-in-spalle) ci faceva sentire continui protagonisti di un’edizione di Pechino Express!
Credo che gli esempi del cellulare perso (e ritrovato!) per ben 2 volte parlino da soli.
Io, sempre rifacendomi a quanto si sente dire della Colombia, non sono partita con la reflex ma con una vecchia mirrorless e me ne sono pentita… c’erano turisti con certe macchine e obiettivi che non avrei dovuto certo preoccuparmi della mia!
Poi ovviamente abbiamo viaggiato con profilo molto basso, niente gioielli o orologi, con noi avevamo solo il contante necessario e un paio di carte di credito oltre alle copie dei passaporti (il resto tutto in cassaforte in hotel, altro servizio che mi ero assicurata avessero tutte le strutture prenotate).
Clima:
Il clima è stato primaverile-estivo a seconda delle tappe, abbiamo comunque sempre trovato splendide giornate di sole anche se il fresco a Bogotà con i suoi 2600/2800 metri si è fatto sentire (ma non serviva più di un piumino leggero al mattino e sera).
CONSIDERAZIONI PERSONALI FINALI:
Certo è un Paese con difficoltà, che sta cercando di togliersi di dosso una nomea difficile e pesante, dove il narcotraffico è presente ora 10 volte più che ai tempi di Pablo Escobar, ma che ha allo stesso tempo un gran rispetto soprattutto per i turisti (e lo si capisce anche dal dispiegamento di forze di polizia proprio nei luoghi più famosi). Certamente per la Colombia il turismo rappresenta la parte sana e legale dell’economia, per cui hanno tutto l’interesse a preservarlo.
Ecco, aver guardato la serie “Pablo, El patron del mal” (oltre a Narcos, ma per me tra le 2 non ci sono paragoni e vince la prima), ci ha aiutati a capire meglio almeno una parte della storia, inevitabilmente importante e significativa, del Paese.
Ricapitolando consiglierei un viaggio in Colombia con bambini?
Si, sicuramente, senza esitazioni!
Abbiamo adorato la Colombia e forse proprio perché ancora poco turistica ha dato il meglio di se!
Colori, colori, un tripudio di colori e musica ovunque e a qualsiasi ora!
Disponibilità e calore da parte dei colombiani, che abbiamo trovato anche molto educati.
Rispetto ad altri viaggi ad alta concentrazione di attività e cose da visitare ogni giorno, abbiamo apprezzato i ritmi più con calmi e il goderci di più le varie situazioni.
Per i viaggi con i più piccoli .. Spesso nei ristoranti ho notato seggioloni e nei supermercati alimenti/pappe per bambini, per quanto riguarda altre necessità specifiche onestamente non saprei .. non ci faccio più caso da quando sono uscita dal tunnel
Sicuramente non essendo un Paese ancora così turistico (tanti americani a Medellin, americani ed europei a Cartagena, mentre nelle altre zone più rurali principalmente turismo locale), anche le famiglie in viaggio con bambini non sono molte .. anzi .. al di là dei colombiani (e del turismo specifico di Cartagena che è un mondo a se) ne abbiamo incontrate davvero poche.
Per la lingua parlando io un po’ di spagnolo non abbiamo avuto problemi, è comunque molto diffuso anche l’inglese soprattutto negli hotel e assolutamente con le guide.
Federica
{testi e fotografie di Federica Chiesa}
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