Torniamo in Islanda per scoprire insieme quali trekking e attività hanno svolto Alessia e i suoi figli durante il loro viaggio on the road di aprile 2022 in questa terra leggendaria, tra meravigliose cascate, potenti vulcani, simpatici animali e una Natura potente che incanta tutti i sensi.
[Viaggio 2022]
Amo profondamente gli on the road per il senso di avventura che si respira ogni giorno, mentre scopriamo nuovi orizzonti e panorami che ci lasciano estasiati di fronte alla bellezza del mondo. Se anche voi amate stupirvi un on the road in Islanda è il viaggio che fa per voi!
Nel post odierno vi racconto il nostro itinerario di 8 giorni nel sud dell’isola e quali attività e trekking abbiamo svolto durante la nostra permanenza in Islanda. Per come organizzare il viaggio e prenotare le escursioni vi rimando a questo post: Viaggio on the road in Islanda con bambini: come organizzarsi
ISLANDA IN PRIMAVERA CON BAMBINI: IL NOSTRO ITINERARIO DI VIAGGIO NEL MESE DI APRILE
Come già detto nel precedente articolo, per questa vacanza siamo rimasti solamente nel sud dell’Islanda. Dopo essere atterrati all’aeroporto internazionale di Keflavik, nel primo pomeriggio, ci siamo subito diretti a Reykjavik dove abbiamo visitato gli spot più importanti della capitale e dove ci siamo fermati per una notte.
Nel nostro itinerario possiamo identificare 4 zone principali:
- la penisola di Snaefellsness
- il Circolo d’oro
- la penisola di Reykjanes
- il sud dell’isola, seguendo la Ring Road, fino ad Hali, per poi tornare indietro l’ultimo giorno fino all’aeroporto.
Complice il volo di rientro in notturna abbiamo potuto rivedere alcuni luoghi già visti e vedere quelli saltati durante i giorni precedenti.
Islanda in primavera con bambini: quali attività e trekking
PENISOLA DI SNAEFELLSNES
La Vesturland, ovvero l’Islanda occidentale, condensa in questa penisola tutto ciò che il paese ha da offrire. L’attrazione principale è il vulcano omonimo che si trova nel parco nazionale dello Snaefellsjokull, protagonista del romanzo “Viaggio al centro della terra” di Verne.
Altra attrazione imperdibile è il monte Kirkjufell diventato punto d’interesse da quando è apparso nella serie televisiva Game of Thrones. Noi abbiamo soggiornato nel paese di pescatori Stykkisholmur nel nord della penisola.Qui, oltre ad aver visitato i punti di interesse indicati dalle varie guide, abbiamo intrapreso il facile, ma suggestivo, trekking che segue la costa da Arnastapi e Hellnar e la randonnè fino al cratere eroso sul mare di Londranganar, per me qualcosa di meraviglioso.
Come attività prenotata prima della partenza siamo scesi nella grotta di lava Vatnshellir, accompagnati da guida locale parlante inglese. Esperienza interessante ma che può impressionare, i bambini vengono accettati dai 5 anni d’età.
PENISOLA DI REYKJANES
La penisola di Reykjanes non necessita di presentazioni, negli ultimi anni l’attività vulcanica della zona ha prodotto eruzioni spettacolari che hanno richiamato turisti da tutto il mondo.
Per il trekking al vulcano Fagradalsfjall, che ha eruttato nel 2021, bisogna recarsi nella valle di Geldingadalir a 50km da Reykjavik. dal paese di Grindavik si prosegue sulla n427 fino ai parcheggi creati apposta, 1000ISK da pagare online. Personalmente vi consiglio di partire dal parking 2 seguendo il sentiero C che porta alla colata lavica, ancora fumante al momento del nostro viaggio, dovuta all’eruzione effusiva dei mesi precedenti.
NOTA: in seguito alle successive eruzioni il percorso A non è più percorribile, perciò è buona consuetudine controllare i siti internet di riferimento (Fire and Iceland). Nell’aerea è consentito l’utilizzo del drone. Copritevi per bene e portate con voi dell’acqua, il trekking non è impegnativo ma può essere lungo, dipende dalle vostre gambe.
Un’altra attività che vi consiglio, questa volta più comoda, è di percorrere in auto la strada Valahnukur n425, ovvero la strada tra i campi di lava nel parco dei mille crateri, che termina al faro di Reykjanesyti del 1878. Sarete circondati da un paesaggio lunare e potrete, con attenzione, avventurarvi sui crateri più piccoli che troverete lungo il percorso. Questo territorio è il più giovane di tutta l’Islanda, nato dalle ultime eruzioni vulcaniche, infatti il muschio non ha ancora avuto “il tempo” di coprire la lava solidificata qui presente.
CIRCOLO D’ORO
Il circolo d’oro è un grande classico dei tour islandesi, proposto da tutti i tour operator. È fattibilissimo in autonomia e richiede una giornata intera dedicata, con partenza all’alba per non trovare le folle di turisti sia chiaro!
Oltre alle note cascate e all’area geotermica di Haukadalur, dove trovate i famosi geyser, noi abbiamo apprezzato il cratere Kerid per i colori straordinari e per la presenza di un lago al suo interno (lo sapevate che la cantante islandese Bjork tenne proprio all’interno del cratere un suo concerto?).
Per quanto riguarda il Parco Nazionale del Thingvellir (o Pingvellir) il mio spot preferito rimane la cascata Oxararfoss.
Se vi rimane tempo vi consiglio di vedere le cascate Hjalparfoss, incantevole, e Haifoss, la seconda cascata più alta d’Islanda con un salto di 128m. I punto di osservazione sul canyon e sulla cascata si strova sulla strada 332, partendo dalla 32, è necessario un 4×4. Non dimentichiamoci di Bruarfoss, la cascata blu, una gemma nascosta sulla statale n37. Sono cascate poco turistiche quindi vanno viste assolutamente!
IL SUD OVEST
Il sud ovest dell’Islanda è quella porzione di terra che dalla cittadina di Hella arriva fino alla minuscola Vik, un antico porto di pescatori ora base di partenza per diverse escursioni turistiche. La regione è dominata dal vulcano Eyjafjallajokull che eruttò nel 2010 creando non pochi problemi al traffico aereo europeo. Regine indiscusse della zona sono le cascate Seljalandsfoss, il cui salto di 60m parte direttamente dalla scarpata inferiore del vulcano, Skogafoss, che non ha bisogno di presentazioni, e la spiaggia nera di Reynisfjara con i suoi faraglioni ben visibili dal promontorio di Dyrholaey.
Due perle nascoste sono la cascata di Gljufurarbui e quella di Kvernufoss. Gljufurarbui precipita in un canyon nascosto, si trova circa 100m dopo Seljalandsfoss lungo la strada per Posmork. Kvernufoss è raggiungibile con una breve passeggiata, il cui sentiero inizia dietro l’edificio sul lato est del Museo delle Tradizioni. Attenzione perché il terreno è molto scivoloso. Kvernufoss rimane una delle mie cascate preferite, qui non ho mai trovato turisti e ho avuto l’occasione ed il tempo di poter scattare tutte le foto che volevo in tranquillità.
Luogo molto amato dai fotografi è la spiaggia nera di Solheimasandur, poco distante da Vik, dove riposa la carcassa dell’aereo americano Douglas DC-3. Il pilota del DC-3 venne sorpreso da una tempesta nel novembre del 1979 e intraprese un atterraggio di emergenza su questa spiaggia, tutto l’equipaggio sopravvisse all’impatto. Per raggiungere il luogo dell’impatto bisogna percorrere circa 4km nel nulla sul sandur di sabbia nera, il percorso è sconsigliato in caso di maltempo e forte vento. Ma tranquilli, per i più “pigri” è disponibile un servizio navetta, a pagamento, che dal parcheggio vi accompagna all’aereo.
IL SUD EST
Il sud est dell’isola va dalla cittadina di Klaustur a Hofn, segnalo che Klaustur è l’unico centro con servizi tra Vik e Hofn. In questa regione ci sono tantissime cose da vedere quindi calcolate bene il tempo di permanenza in loco.
Le due attrazioni principali sono le lagune glaciali Jokulsarlon e Fjallsarlon, entrambe facilmente accessibili. Vengono proposte escursioni simili per visitare ambedue le lagune, in loco trovate centro visitatori e servizi. Di fronte alla laguna dello Jokulsarlon si apre Diamond Beach, la spiaggia dove si infrangono gli iceberg trasportati in mare aperto dal fiume che esce dalla laguna. Qui avrete l’occasione di ammirare tantissime foche che giocano in mare o sonnecchiano sugli iceberg.
Questa regione è dominata da un altro famoso vulcano, il Vatnajokull e fa parte del Parco Nazionale dello Skaftafell, a pagamento. Qui abbiamo svolto differenti trekking.
Per prima cosa ci siamo diretti alla cascata nera di Svartifoss famosa per le sue colonne di basalto, che hanno ispirato l’architetto Samuelsson per la costruzione della chiesa luterana Hallgrimskirkja di Reykjavik. Il trekking per Svartifoss si sviluppa su circa 2 km (in salita) con partenza dal centro visitatori del parco. Da qui si prosegue, volendo, al ghiacciaio Skaftafellsjokull seguendo il sentiero 51.
Percorrendo, invece, in auto una strada sterrata, che trovate appena poco distante dal centro visitatori, si arriva ad un altro fotogenico ghiacciaio, lo Svinafellsjokull, qui non ci sono servizi per i turisti.
Uno dei luoghi più affascinanti del territorio, per me ovviamente, è il Canyon Fjadrargljufur che taglia come una profonda ferita il terreno circostante. Si raggiunge percorrendo la 206, una strada sterrata porta fino al parcheggio da cui parte il sentiero che raggiunge il canyon. Io consiglio di parcheggiare al P2 il parcheggio “più alto” il cui sentiero conduce alla sommità del canyon e agli spot panoramici. Se soffrite di vertigini meglio scegliere il P1 in basso, ma per vedere il canyon ricordate che dovrete attraversare il fiume.
Se vi rimane tempo segnatevi anche la Cascata delle Sorelle, Systrafoss e Systravatn, e la cascata Fagrifoss, in direzione Laki sulla pista F206, attenzione è obbligatorio il 4×4 per raggiungerla.
L’Islanda è una terra di contrasti che non vi lascerà indifferenti, è un luogo unico nel suo genere e, a mio parere, DEVE essere visitato almeno una volta nella vita. L’Islanda è pura poesia, è magia. L’Islanda rapirà il vostro cuore.
Provare per credere!
Alessia
{testi e fotografie di Alessia Pesce}
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