Il sogno di un viaggio in Islanda che si realizza nel modo più magico e avventuroso possibile: in tenda! Inizia oggi il meraviglioso racconto di Perla, assieme al marito e ai piccoli esploratori, alla scoperta dell’incredibile Islanda!
Siamo arrivati in Islanda circa alle 2 di notte, a causa di ritardi aerei accumulatisi e, dopo aver preso la macchina, siamo andati subito a riposare qualche ora in guesthouse. Il sole di mezzanotte visto dall’aereo è stato emozionante e atterrare di notte con una luce simile a quella del mattino è strano. Per i bimbi ovviamente è molto affascinante: credo di aver spiegato almeno 50 volte perché non fosse buio!
Abbiamo iniziato il giro del Golden Circle in senso antiorario, per vedere alcune cose per prime. L’impatto con questa terra bellissima è stato molto forte: è diversa da qualunque altro posto abbia mai visto, persino l’erba ha un colore diverso, i colori e le forme del territorio sono davvero impossibili da descrivere.
PRIMA DI PARTIRE
Per rifornire la cambusa, abbiamo fatto la spesa al supermercato Bonus e posso dire che ho fatto un grave errore a portare cibo da casa, perché si trova davvero tutto e a prezzi non esagerati seppure più cari dei nostri. I bimbi si sono divertiti a vedere un supermercato così diverso.
La camping card, che avemmo usato nei giorni successivi, è stata acquistata all’ufficio postale di Selfoss: è incluso anche uno sconto su una catena di stazioni di rifornimento.
Oggi inizio a raccontarvi le prima tappe del nostro viaggio e alla fine elencherò tutte le informazioni pratiche su come ci siamo organizzati, con info e costi dettagliati (ecco l’articolo finale: Islanda con bambini in tenda: come organizzare il viaggio).
ISLANDA IN TENDA CON BAMBINI:
LE PRIME TAPPE SUL CIRCOLO D’ORO
Prima abbiamo visitato il cratere Kerid: purtroppo c’era un vento pazzesco e non ci siamo fermati molto, comunque la passeggiata è agevole anche con bambini piccoli.
Poi siamo partiti per classico tour di Geyser e della cascata di Gullfoss, meraviglioso. Non abbiamo avuto difficoltà con coni bambini: i sentieri sono segnati e si percorrono facilmente anche se vanno tenuti sotto stretto controllo.
Per concludere abbiamo fatto un bagno rilassante alla Secret Lagoon, molto bella e adatta anche ai bimbi. Sono presenti braccioli, galleggianti e giubbottini e ai bimbi è piaciuto molto. Tra l’altro siamo usciti da lì con la pelle meravigliosa, liscia e setosa come se avessimo fatto una seduta intensiva da un estetista.
Abbiamo incrociato tantissimi bimbi, quasi tutti stranieri, sono rimasta sorpresa.
Dopo i giorni di assestamento in guesthouse, la prima tappa del nostro viaggio in tenda è stata la cascata di Sejlandfoss, anche se prima di arrivarci abbiamo fatto diverse pause per fotografare e salutare cavalli, capre e pecore che qua si vedono a ogni angolo. I bimbi ne sono rimasti affascinati!
Sejlandfoss è una cascata imponente con una particolarità: un sentiero che permette di passare dietro il salto dell’acqua. Il sentiero è abbastanza ripido e scivoloso ma siamo riusciti a farlo senza problemi.
Ci siamo fermati qui anche a pranzo, mangiando una zuppa tipica seduti sulle panchine. Una cosa bella che abbiamo notato è che ci sono tantissime aree picnic sparse ovunque, cosa che a noi è risultata comodissima.
La seconda tappa è stata Sgokafoss, un’altra cascata imponente e maestosa. Impossibile dire quale sia più bella perché sono tutte diverse e meravigliose a modo loro. Si riesce ad andare vicinissimo e vista da sotto con gli schizzi che ti bagnano la faccia ti dà una sensazione di libertà unica al mondo.
ISLANDA IN TENDA: LE SPIAGGE NERE DI VIK
Dopo pranzo siamo ripartiti verso Vik e la sua famosa spiaggia nera vulcanica.
Il panorama ai lati della strada è parte integrante del viaggio, cambia in continuazione, in pochi km cambiano le forme e i colori in maniera sorprendente.
La spiaggia nera è stata una rivelazione, la potenza delle onde ispira un grande rispetto per il luogo, ci si sente piccolissimi. Ci siamo fermati qui a lungo, i bimbi hanno adorato le grotte e gli anfratti in cui secondo loro vivono i troll, abbiamo provato anche a chiamarli ma non si sono fatti vedere 😉
Una volta ripartiti, abbiamo poi raggiunto il campeggio per la nostra prima notte in tenda. Stamattina avevamo riorganizzato tutti i bagagli per averli accessibili e comodi, suddivisi per tipologie. Mentre avevo già diviso a casa i vestiti in organizer divisi per tipo di vestito/persona. I
l nostro primo campeggio è abbastanza basico: non c’è nemmeno l’acqua calda, ma c’è una bellissima vista su una cascata ed è molto tranquillo. Per essere la nostra prima volta alle prese con questo tipo di viaggio, per ora è andato tutto bene e la pioggia ci ha dato tregua giusto il tempo di montare la tenda e mangiare.
I bimbi sono eccitatissimi dalla notte in tenda e vederli così entusiasti e vogliosi di scoprire è la ragione per cui viaggiamo e non c’è stanchezza migliore.
Trascorsa la notte in tenda ci siamo risvegliati con una brutta sorpresa: abbiamo scoperto di avere la veranda allagata, pioveva e noi avevamo piantato la tenda in una pozza. Inconvenienti da principianti. Ci abbiamo messo un po’ a sistemare e abbiamo dovuto usare i nostri asciugamani.
LA LAGUNA DI JOKUSARLON E I SUOI ICEBERG
Siamo poi partiti per Jokusarlon e la sua laguna glaciale. Lungo la strada ci siamo fermati innumerevoli volte a fotografare montagne, spiagge, fiumi, cascate, capre, pecore, cavalli e paesaggi lunari che cambiavano completamente ogni pochi km.
Arrivati a Jokusarlon non serve seguire i cartelli: gli iceberg in lontananza non lasciano dubbi. Romeo era eccitatissimo e non se ne sarebbe voluto andare mai, continuava a indicare il ghiaccio urlando “wow wow!”. Vedere quello sguardo estasiato ci ha ripagato di tutta la fatica di questo viaggio.
Qui, volendo, si possono fare escursioni sia in gommone, solo per bimbi sopra i 6 anni, o con un mezzo anfibio ma noi avevamo deciso di non farla, visto anche il costo esorbitante e devo dire che confermo la mia scelta.
Si può fare una bellissima passeggiata a piedi e gli iceberg si vedono bene comunque. Siamo rimasti tantissimo ad ammirare questo spettacolo maestoso, abbiamo anche visto un iceberg staccarsi, un’emozione unica.
Ci siamo rimessi in viaggio e abbiamo fatto un meraviglioso picnic in un’area di sosta persa in mezzo al niente.
Abbiamo raggiunto il campeggio a Hofn per la sera, campeggio decisamente migliore del precedente. Il paese di Hofn è molto caratteristico, abbiamo fatto una bella passeggiata fino al porto e poi preso un delizioso panino con gli scampi che è la specialità del posto, specialità cara infatti 2 panini con patatine: 50 euro.
ISLANDA IN TENDA CON BAMBINI:
VERSO I FIORDI DELL’EST
Dopo Hofn, siamo partiti alla volta dei fiordi dell’est, seguendo la n1 fino a Egillstadir e poi la strada verso Seydsfiordjur.
Avete mai visto il film i sogni segreti di Walter Mitty? Ecco quella stessa strada che lui percorre sullo skate, una vera meraviglia! La strada è circondata da bellissime vallate, c’è ancora tantissima neve e lastre di ghiaccio che si stanno sciogliendo formano cascate e ruscelli. Poi inizia la discesa verso il fiordo che appare all’improvviso all’orizzonte lasciandoti davvero senza fiato.
La cittadina è molto graziosa, si affaccia sul mare ed è molto viva; abbiamo fatto una bella passeggiata e i bimbi una tappa in un bel parco giochi.
La vita da campeggio si sta rivelando molto interessante: abbiamo incontrato dei ragazzi di Forlì, mio marito ha aiutato un americano a cuocere gli spaghetti nel “modo giusto” e abbiamo aiutato un ragazzo cinese che vive in Canada a montare la sua tenda. L’Islanda è davvero un posto magico, ogni giorno lo capisco di più.
Per trascorrere una giornata, tranquilla perché i prossimi giorni sarebbero stati più impegnativi, abbiamo lasciato la tenda in campeggio e siamo andati al fiordo di Borgarfiordjur Eystri. L’idea era quella di fare birdwatching e vedere i famosi pulcinella di mare, ma nella realtà vi sconsiglio assolutamente di tentare di farlo con dei bambini; il piccolo eccitatissimo alla vista dei pulcinella voleva acchiapparli e gli correva incontro urlando, tra gli sguardi sconvolti degli appassionati che stavano lì appostati per fotografarli.
La strada per giungere al fiordo è piuttosto impervia, sterrata e con tornanti a strapiombo (il papà ha avuto modo di divertirsi alla guida). Abbiamo fatto anche un giro della piccola cittadina adiacente al fiordo e visto delle strane teste di pesce essiccate che emanavano un tanfo disgustoso, e chiaramente ai miei figli sono piaciute un sacco.
Alla sera poi siamo tornati a Seydsfiordjur e dopo un po’ di parco giochi abbiamo fatto una bella grigliata, tutto come a casa tranne per il panorama circostante.
Ma il nostro viaggio in Islanda in tenda non finisce qui…qui vi racconto > i Fiordi Occidentali.
A questo link trovate tutte le tappe del nostro viaggio: Islanda by Perla
I dettagli logistici sono tutti qui: Islanda con bambini in tenda: come organizzare il viaggio
Perla
{testi e fotografie di Perla Pani}
{foto di copertina di Shaiith via Shutterstock}
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Ciao per ora stiamo organizzando per l’anno prossimo un viaggio in Islanda con la tenda, per adesso non ci fidiamo di fare qualche vacanza vista la pandemia che c’è. Per la tenda abbiamo già deciso in quanto ne abbiamo una conservata ed è abbastanza grande, ma vorrei anche acquistare un sacco a pelo per il bambino. Abbiamo letto diverse guide, ma ancora siamo indecisi su quale comprare ma abbiamo ancora qualche dubbio. Non so nemmeno se sia meglio la tenda o se è meglio andare in hotel dove almeno si hanno tutti i servizi a disposizione. Certo è che in tenda l’avventura è tutta un’altra cosa, ma con un bambino di 11 anni non so se sia la cosa migliore farlo dormire in un sacco a pelo. Vedremo comunque l’anno prossimo di valutare meglio le cose. Un saluto