Continua il viaggio di Liliana in Sudafrica: in questo post ci racconta come ha organizzato in autonomia e come si è svolto il safari nel Kruger National Park con Alberto (4 anni) per osservare i Big Five, e non solo, nel loro habitat naturale. Secondo voi era felice Alberto? [Spoiler: sì, tantissimo!]
[VIAGGIO 2018]
Ho raccontato la prima parte del nostro viaggio in questo articolo: Viaggio in Sudafrica con un bimbo: informazioni e consigli pratici
Oggi andiamo nel Kruger National Park, la parte più lunga e particolare del nostro viaggio in Sudafrica.
Nel Kruger i safari con i ranger hanno il limite di età dei 6 anni, ma con alcune compagnie private (molto valide) è possibile farle anche con bambini più piccoli. Alberto è un bambino molto tranquillo, ma vista l’eccezionalità della cosa abbiamo preferito farlo con jeep chiusa, ed è stata un’ottima scelta non tanto per la sicurezza, ma per le temperature. Il safari infatti inizia la mattina molto presto, alle 6, e ad agosto è veramente freddo a quell’ora. Abbiamo incrociato le jeep dei ranger con a bordo gente congelata completamente avvolta da coperte di lana!
A Phalaborwa abbiamo prenotato 2 notti al Kaia Tani Exclusive Guesthouse, bellissima struttura gestita da due italiani trasferitisi in Sudafrica. Vivamente consigliata, non solo per la bellezza della struttura (curatissima nei dettagli), e per la comodità (vicinissima al gate di ingresso al Kruger), ma soprattutto per la gentilezza e disponibilità dei due proprietari, che ci hanno aiutato tantissimo nell’organizzazione di questa parte di viaggio dandoci tanti consigli utili. Loro organizzano anche diverse attività, tra cui il safari di mezza giornata che abbiamo prenotato noi.
Barbara e Paolo della guesthouse ci hanno gentilmente preparato un sacchetto con una mega colazione al sacco (compresa) e fuori dal cancello alle 6 ci aspettava Greg dell’agenzia Nanzania. Da notare che prima di prenotare tramite il Kaia Tani avevo contattato questa agenzia per avere info e il prezzo del safari di mezza giornata era lo stesso che poi era sul listino della guesthouse, quindi super onesti.
Abbiamo deciso di fare un safari guidato per capire come gestire poi i 5 giorni di self drive nel Kruger, in modo da acquisire i trucchi per girare vedendo tanti animali ma in sicurezza. La scelta è stata azzeccata perché Greg si è prodigato in consigli. Con lui abbiamo visto un gruppo di leoni che andavano a bere alla pozza e moltissimi altri animali (babbuini, elefanti, coccodrilli, ippopotami, i sempre presenti impala e via dicendo).
Abbiamo girato fino alle 12 e poi siamo rientrati all’alloggio. Alberto era molto stanco per la levataccia e abbiamo approfittato per fare un breve riposino. Dopo un paio d’ore abbiamo deciso di rientrare nel parco, approfittando della tassa di ingresso giornaliera già pagata.
Da soli abbiamo visto tantissimi animali: la nostra auto è sufficientemente alta per poter vedere bene, quindi per questa stagione secca, dove la vegetazione è molto bassa e i guadi sono secchi, la jeep non è necessaria e si vede molto bene anche dalle utilitarie.
Ultima notte al Kaia Tani, consiglio di prenotare anche la cena (anche se non economicissima) perché è davvero meritevole. Il cuoco è sudafricano e si mangia bene ed abbondante. Non so dire se fanno anche menù semplici tipo pasta in bianco perché mio figlio mangia qualunque cosa, quindi nel caso consiglio di contattare direttamente la struttura.
Kruger con bambini in autonomia: le nostre tappe
Olifants
Il giorno successivo, con una certa calma, ci svegliamo e ci prepariamo per la nostra prima giornata completamente nel Kruger.
Noi avevamo prenotato tutti gli alloggi a gennaio per agosto (e già le triple scarseggiavano) quindi soprattutto per camp gettonati occorre muoversi per tempo. Si fa tutto tramite il sito ufficiale dei parchi sudafricani ed è abbastanza immediato. I bambini pagano metà e si può scegliere tra piazzola per la tenda o i bungalow di vari livelli. Noi non siamo molto avventurosi e abbiamo optato per i bungalow con il bagno interno, devo dire sempre molto carini e puliti. Per gli appassionati di tv serale, vi informo che non è presente la televisione, per fortuna!
Inoltre è possibile prepagare in anticipo la quota di ingresso al parco, in modo da ridurre il tempo di disbrigo pratiche il giorno che entrerete.
La nostra prima tappa è relativamente vicina, ma bisogna tenere conto dei limiti di velocità, che vanno tassativamente rispettati (max 30 km/h) e degli imprevisti sulla strada (noi una volta abbiamo trovato in mezzo alla strada una giraffa che non si voleva scansare!) e del fatto che bisogna essere tassativamente al camp prenotato (oppure fuori dal parco, se pernottate fuori) entro un orario che cambia a seconda della stagione. Per agosto, l’orario orario stabilito sono le 18.
La nostra prima sosta è all’Olifants, che secondo me è in assoluto il più bell’alloggio che abbiamo visto nel parco, con la sua meravigliosa terrazza sul fiume Olifants, da cui si può ammirare un tramonto che vi resterà nel cuore.
Ogni camp è attrezzato con negozietto che vende souvenir e cibo (a prezzi ottimi), immancabile la carne per il braai (il barbecue sudafricano, particolarmente gustoso) e con mini ristorante, anche questo con ottimi prezzi.
Anche nel Kruger noi abbiamo usato senza difficoltà le nostre carte di credito anche per acquisti minimi.
Ad Olifants abbiamo fatto una sola notte. Attenzione perché è il posto dove in assoluto abbiamo visto più zanzare (noi avevamo jungle da spruzzare e abbiamo fatto la profilassi antimalarica), data la vicinanza con il fiume.
Nota: tutti i bidoni dell’immondizia hanno il sistema anti intrusione degli animali, quindi bisogna fare molta attenzione a chiuderli bene e a chiudere bene anche le porte dei bungalow.
Satara
Il giorno dopo ci siamo trasferiti a Satara, camp famoso perché si trova nella zona dei felini (e noi in effetti abbiamo visto parecchi leoni e un leopardo appollaiato su un albero). Anche questo camp è molto bello anche se meno spettacolare di Olifants. La sera al ristorante era disponibile sia il buffet tipico sudafricano, sia la pizza, e abbiamo approfittato per cambiare dai soliti hamburger.
Nota sul cibo: in Sudafrica si mangia carne a colazione pranzo e cena. Noi siamo grandi carnivori ma dopo un po’ eravamo stufi, quindi quando trovavamo qualcosa di diverso lo prendevamo subito.
A Satara io e Alberto siamo andati con la torcia a fare un giro lungo il perimetro in cerca di animali, non abbiamo visto nulla ma è stato comunque divertente.
Ecco nei camp capisci subito che gli animali sono liberi e quello in gabbia sei tu, è stata una sensazione molto forte!
La mattina abbiamo fatto colazione con impala, facoceri ed altri animali appena fuori lunga la rete di recinzione.
Skukuza
Le ultime 2 notti le abbiamo prenotate a Skukuza, ma non era la nostra prima scelta, perché si tratta di un camp molto grande e in effetti meno bello e meno suggestivo degli altri, però abbiamo dovuto in quanto il giro inizialmente pensato che passava per lo Swaziland non era fattibile per problemi di scadenza residua del passaporto di mio figlio (il Sudafrica richiede almeno un mese, mentre lo Swaziland almeno 6 mesi, e il passaporto di Alberto ne aveva 4). Skukuza è comodo perché è molto grande (ha persino un mini aeroporto) e si trova posto facilmente, e in più è molto vicino ad uno dei gate di uscita.
La zona sud è la più trafficata, ma anche quella più ricca di animali. Devo dire che noi non abbiamo mai trovato grossi assembramenti di auto, ma ho visto foto piuttosto inquietanti di decine di macchine incolonnate.
L’ultimo giorno abbiamo visto il rinoceronte, l’ultimo dei Big Five, e devo dire che è stato davvero emozionante.
Kruger con bambini: considerazioni personali e consigli utili
Considerazioni sul self drive
Noi abbiamo decisamente apprezzato di più il self drive rispetto ai safari guidati. Abbiamo visto tutti gli animali (tranne il ghepardo) più famosi e una miriade di animali strani e bellissimi.
Ovviamente si passano molte ore senza vedere niente (neanche gli impala che sono davvero dappertutto), ma per noi il safari è stato attesa, vedere come cambia la savana e il suo paesaggio, gli gnu all’ombra di un albero rinsecchito, una pozza con tutto il via vai di animali che a turno va a bere, non solo saltare da un animale all’altro come spesso si fa con i safari guidati.
Ad agosto gli animali sono tantissimi e si vedono molto bene, quindi dopo l’esperienza di safari guidato con i consigli utilissimi che abbiamo avuto abbiamo capito che il self drive ci dava più soddisfazione. E Alberto si è divertito tanto a scrutare fuori dal finestrino alla ricerca di animali nascosti. Ovviamente è fondamentale avere un bambino che si fa tranquillamente 10 ore di auto senza batter ciglio, perché le zone dove fermarsi a mangiare e andare in bagno sono molto carine ma super basic (niente parchetti e simili), ma soprattutto appassionato di animali, perché vedere un elefante o una giraffa in libertà è una botta di adrenalina incredibile, che nessun parco safari o men che meno zoo può darvi.
Considerazioni sugli alloggi
Noi abbiamo dormito solo nei camp ufficiali del parco (costo circa 80 € a notte per la tripla) ma ci sono molti lodge privati, che a prezzi più alti offrono safari nelle loro riserve private (in concessione nel Kruger dallo stato sudafricano) e pensione completa. Abbiamo tassativamente evitato queste strutture, perché moltissime purtroppo sono una copertura per chi vuole andare a fare caccia grossa, ufficialmente vietata ma ufficiosamente ancora molto praticata. Su alcuni siti avevo trovato la lista di tutti i lodge da evitare e quelli che avevano destato dubbi. Noi, non volendo in alcun modo neanche involontariamente alimentare questo giro di denaro poco etico, abbiamo optato per i camp ufficiali, più basici ma assolutamente deliziosi. Fate le vostre valutazioni quando sceglierete l’alloggio.
L’ultimo giorno abbiamo lasciato il Kruger, ma un pezzetto del nostro cuore è rimasto lì, tra leoni, ippopotami ed elefanti. Prossima meta il North-West, regione molto turistica per i locali ma praticamente sconosciuta agli italiani! Ve la racconto in questo articolo: I territori del North West: alla scoperta del Sudafrica meno conosciuto
Trovi tutte le tappe del nostro viaggio a questo link: Sudafrica by Liliana
Cliccando qui leggi tutti i racconti di viaggio in Sudafrica con bambini
Liliana
{testi e fotografie di Liliana Cofano}
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Per altre informazioni sui viaggi con bambini, leggi la nostra guida: “Bimbi e Viaggi: la guida completa per viaggiare sereni con i bambini”
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