Musei della Sardegna: nel Barigadu tra Domus de Janas e tessuti unici

Oggi vi racconto un paio di spunti per esperienze originali alla scoperta dei Musei della Sardegna: nel Barigadu, ad Allai e Samugheo, si possono scoprire reperti archeologici importanti e anche tessuti unici con secoli di tradizione alle spalle..

In occasione del Press Tour di fine estate in Sardegna, sono andata alla scoperta di itinerari culturali fuori dalle mete più note, con la guida del giornalista Giuseppe Murru (*).

La prima tappa è stata Cagliari, con i alcuni dei suoi musei, che ho raccontato in questo articolo: Musei di Cagliari con bambini 

Oggi invece vi racconto la seconda tappa del viaggio, nel Barigadu, storica regione della Sardegna centrale, dove ho visitato due paesi in provincia di Oristano, Allai (si pronuncia con l’accento sulla prima A) e Samugheo, che con i loro musei e appassionati professionisti rappresentano un’opportunità rara di conoscere un volto meno noto ma molto interessante della Sardegna.

 

Musei della Sardegna: tra i reperti nuragici di Allai

Allai è un piccolo paese in provincia di Oristano: vi sono state girate le scene di alcuni film (“L’uomo che comprò la luna”, “Vangelo secondo Maria” e “Alberi erranti e naufraghi”), ci vivono circa 400 abitanti e il turista viene chiamato “s’istrangiu”, inteso come “lo straniero”, l’altro con cui ti devi rapportare, che devi accogliere, perché lo straniero è “sacro”. Con queste parole ci ha accolto il Sindaco, che ci ha poi accompagnato a scoprire il piccolo ma ricchissimo e prezioso CIMA “Museo Civico” di Allai.

musei della sardegna - museo civico di allai
Un piccolo menhir conservato al Museo Civico di Allai

Qui sono conservati più di 8 mila reperti trovati tutti nel territorio circostante, senza nessuna campagna di scavo: la terra è talmente ricca di storia e testimonianze, che le si possono trovare spesso passeggiando semplicemente in un prato o in un terreno incolto.

Il Museo è composto di 3 piccole sale ricche di storia, da visitare rigorosamente con le guide del museo, per poterne cogliere il significato e l’importanza per la storia della Regione.

Mara Cossu, guida ambientale e operatrice museale, al Museo Civico di Allai

I primi reperti risalgono a circa 20 mila anni fa, quindi ben prima dei nuraghi noti in tutta la Sardegna, e a Cabras è stata rinvenuta una sepoltura del 4750 a.C., che è una delle più antiche di tutto il Mediterraneo.

Altrettanto diffuse e facili da incontrare anche casualmente mentre si percorrono le strade dell’entroterra sardo, sono le  “Domus de Janas”, luoghi di sepoltura scavati nella roccia risalenti al 4500 a.C: ce ne sono circa 2500 in tutta la Sardegna e sono tra i candidati per diventare patrimonio dell’umanità Unesco.

Si narra che le Janas fossero fate alte 50 cm che tessevano fili d’oro, origine leggendaria della famosa filigrana sarda.

Alcune Domus sono visitabili liberamente, altre richiedono invece un contatto con l’amministrazione comunale o, come nel caso di Allai, con il locale Museo: durante la visita al Museo Civico potrete quindi concordare la possibilità di visitare le Domus de Janas di Allai.

Durante il mio tour non ho avuto tempo di visitarle, ma ho potuto ammirarne la magnificenza attraverso le foto di una pubblicazione che le raccoglie tutte: alcune si presentano dipinte con motivi colorati ed è molto suggestiva l’idea che siano arrivate a noi dopo migliaia di anni.

musei della sardegna - museo civico di allai - domus de janas
Le decorazioni di una Domus de Janas

Per tutte le informazioni sul Museo Civico di Allai, sulle attività didattiche e sugli itinerari per scoprire il territorio, potete consultare il sito: cimallai.it

Chi viaggia con bambini, dopo la visita al museo, non può perdersi una tappa alla rinomata “Casa sull’Albero di Allai”, l’unica pubblica in tutta Italia, un parco giochi decisamente originale. Si trova lungo le sponde del torrente Massari, circondato dal verde: un posto semplice dove divertirsi con i più piccoli o tornare bambini insieme a loro.

casa sull'albero di allai sardegna

 

Musei della Sardegna: tra i tessuti di Samugheo

Samugheo, sempre in provincia di Oristano, è un paese più grande, conta oltre 2700 abitanti ed è il luogo da visitare per conoscere la storia della tradizione tessile sarda e per toccare con mano il lavoro di una tessitrice che questa storia ha contribuito a scriverla.

Samugheo è il paese dell’arte tessile, ed è possibile fare una full immersion in questo mondo visitando il MURATS, Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda, aperto dal 2002, con l’esposizione di numerosi pezzi storici oltre a una mostra dedicata all’artigianato antico e contemporaneo della tessitura e delle ceramiche.

Nella visita guidata attraverso le sale dell’esposizione, ho potuto ammirare imponenti tappeti colorati (tappeti di Nule) realizzati con telaio verticale e raffinati costumi tradizionali sardi cuciti e decorati da abili mani. Qui ho scoperto che l’uomo indossava l’abito del lutto per un anno dopo la morte della moglie, mentre la donna rimasta vedova avrebbe indossato l’abito nero per tutta la vita.

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Tappeti esposti al MURATS di Samugheo
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Abiti tradizionali esposti al MURATS di Samugheo

Tra i numerosi pezzi esposti sono presenti parecchie bisacce, sempre cucite rigorosamente a mano (venivano posizionate sui cavalli) e i particolarissimi “Tapinu ‘e mortu”. Si tratta di drappi funebri, delicati tappeti che venivano usati per i funerali e che facevano parte della dote delle spose. In tutta la Sardegna ne sono stati catalogati solo 9 e 5 di questi provengono da Orgosolo e sono conservati proprio qui nel museo di Samugheo.

Ci sono poi un’area con zona tattile, dedicata alle attività didattiche e alle persone non vedenti e un’ampia sezione dove sono esposti pezzi di design contemporaneo, che possono anche essere acquistati.

musei della sardegna - murats museo arte tessile samugheo

Tutte le informazioni utili sul museo e sulle attività didattiche pensate per i più piccoli sono sul sito murats.it

Un salto in avanti nel tempo, dopo il museo, può essere fatto visitando MU, l’atelier di Mariantonia Urru, imprenditrice oggi ottantenne che lavora ancora ai suo grandi telai, avendo iniziato all’età di 14 anni. Oggi produce tappeti che esporta in tutto il mondo, inclusi i negozi di alcuni famosi stilisti di fama internazionale.

Mariantonia Urru
Mariantonia Urru a uno dei suoi telai

Qui la qualità dei prodotti è garantita dalla materia prima (la lana arriva direttamente dai pastori sardi) e dalla maestria con cui la signora Urru ha insegnato alle sue lavoranti l’arte di tessere un tappeto con pazienza e dedizione, punto per punto, colpo dopo colpo.

Maggiori informazioni sulla storia e sui prodotti sono presenti sul sito: mariantoniaurru.com

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Per una pausa pranzo ricca di prodotti genuini, curati nella preparazione direttamente dai proprietari, vi consiglio il Caseificio Agricolo Mandrolisai, a Samugheo: formaggi freschissimi (tra cui la prelibata robiola di pecora), pane fatto in casa (fresa) e ottimi salumi.

I prodotti del Caseificio Agricolo Mandrolisai

 

Da non dimenticare a Samugheo la tradizione carnevalesca dei Mamutzones, le maschere che celebrano il culto di Dioniso nato nelle società agrarie: durante il Carnevale recitano una cantilena e rincorrono i bambini del paese, incutendo non poco timore 😉 Tutte le info su mamutzones.it

Ovviamente queste tappe sono solo alcune delle mete interessanti che si possono visitare in questa zona della Sardegna: spero che rappresentino uno spunto per passare di qua e magari vedere cos’altro ha da offrire il territorio circostante, seguendo i suggerimenti delle guide e delle persone del posto.

 

Milena

[(*) Articolo scritto in collaborazione con ORIENTARE srl che si occupa della gestione dei Musei Civici e ha prodotto il press tour “Tra Cagliari e il Barigadu”, settembre 2024]

 

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L'autrice: * Milly Marchioni *

Mamma di Amanda, classe 2007. Viaggiatrice indipendente, adoro i vulcani, il mare e le isole tropicali ma anche la montagna e in generale i viaggi a contatto con la natura, passando per le città, i piccoli borghi, i castelli, le sagre di paese... Scoprire il mondo con gli occhi di mia figlia mi sta aiutando a crescere come viaggiatrice ma soprattutto come persona.

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