Se state pensando a una vacanza in Sardegna con i bambini e avete voglia di scoprirne anche l’entroterra, divertendovi e imparando qualcosa sulla storia di questa meravigliosa isola, fate un salto a Genoni e non ve ne pentirete.
Siamo nella provincia del Sud Sardegna, proprio nel cuore dell’isola, a un’oretta di auto da Cagliari e da Oristano. Qui la terra ha una storia lunga milioni di anni, che tutti noi possiamo scoprire e toccare con mano, accompagnati da valide guide che con grande passione hanno creato un centro culturale di rilievo nazionale, proprio per far conoscere questa storia a tutti quanti.
Il Paleo ARcheo Centro (PARC) di Genoni è un polo museale nato per valorizzare le ricchezze geologiche, paleontologiche e archeologiche di questo pezzo di Sardegna e lo fa rivolgendosi soprattutto al target delle famiglie con bambini, grazie ad una grande area didattica che consente ai più piccoli di imparare giocando.
La visita di questa zona può richiedere anche un’intera giornata, a seconda di quante tappe vogliate visitare:
- PARC Genoni
- Museo del Cavallino della Giara
- Ex Convento dei Frati Osservatori Minori
- Geosito Paleontologico Cava di Duidduru
- Giara di Gesturi
In occasione del blog tour a cui ho partecipato nel febbraio 2019, ho avuto modo di visitarle tutte e ve le racconto brevemente di seguito per farvi capire quali attività sia possibile fare con i bambini.
Musei per bambini in Sardegna:
cosa fare al PARC Genoni
Il PARC si trova nel comune di Genoni, provincia di Sud Sardegna, al confine tra la Marmilla e il Sarcidano: qui il territorio è caratterizzato da morbide colline, che si sono formate in seguito ad eruzioni vulcaniche avvenute milioni di anni fa. La storia di queste rocce è visibile praticamente ad ogni passo, grazie alla presenza di innumerevoli fossili reperibili un po’ ovunque, tramite i quali è stato possibile studiare l’evoluzione geologica della Sardegna.
Questa ricchezza viene tutelata soprattutto tramite il PARC, un museo situato sul Colle di Santu Antine, una formazione rocciosa alta 590 metri emersa a seguito di un’eruzione vulcanica. La sua forma a cono ci aiuta un po’ a sentirci sulla cima di un vulcano e con un po’ di fantasia è tutto più magico anche per i bambini.
All’interno del museo sono presenti 3 aree principali:
LA SEZIONE ARCHEOLOGICA
Qui è possibile vedere alcuni dei reperti recuperati all’interno del pozzo di Santu Antine, una delle principali attrazioni del Museo. Si tratta infatti del pozzo nuragico a sezione circolare più profondo della Sardegna: scoperto negli anni Ottanta, arriva fino a 40 metri di profondità e al suo interno sono stati trovati numerosi reperti che risalgono al periodo punico e romano.
Il pozzo oggi è visitabile virtualmente grazie al recentissimo progetto “In volo sulle Giare”: il museo si è infatti dotato di visori (che consentono di vedere il territorio dall’alto a 360 gradi, grazie alle immagini registrate con i droni) e di maxi schermi che mostrano le immagini registrate dalle telecamere proprio all’interno del pozzo, consentendo di “immergersi” fino a toccarne il fondo (per maggiori dettagli sul progetto cliccare qui).
In questo modo si possono vivere una vera e propria immersione nel sottosuolo sardo e un volo sul territorio di Genoni e dintorni.
LA SEZIONE PALEONTOLOGICA
Qui si trovano tantissimi reperti fossili raccolti nella zona, ed è la sezione più ricca proprio perché avviene di frequente ancora oggi di trovare fossili in giro per i terreni circostanti.
Si possono vedere conchiglie, numerosi resti del mare tropicale che occupava la Sardegna milioni di anni fa, o addirittura denti di coccodrillo e anche un crinoide, il pezzo più antico del museo, che ha 250 milioni di anni!
LA SEZIONE DIDATTICA
Il punto di forza del Museo, infine, è sicuramente la sua sezione didattica, composta di diverse aree: una sala con maxi schermo dove vedere filmati, una prima sala per i laboratori e le attività educative, con schede, materiali didattici e un microscopio, e infine il grande laboratorio con banchi, sedie e tutti gli attrezzi utilizzati dai veri archeologi e paleontologi.
Qui bambini e ragazzi possono partecipare a laboratori adatti alla loro età (dai 4 anni in su, indicativamente) per conoscere in modo divertente il mestiere del paleontologo, o quello dell’archeologo. Addirittura è possibile lavorare rocce raccolte nel territorio di Genoni e scoprire realmente la presenza di fossili al loro interno, utilizzando gli appositi occhialini protettivi e gli strumenti degli scienziati!
Ho visitato il museo assieme alla mia amica e collega Alessia Gilardo, del blog Mamma in Città: il suo piccolo esploratore di 4 anni, al termine del laboratorio, ha esclamato tutto contento “Mamma, da grande voglio fare il paleontologo!”. Direi quindi che il test finale è superatissimo!
Musei per bambini in Sardegna:
il Museo del Cavallino della Giara a Genoni
In questa zona della Sardegna (e più precisamente sulla Giara di Gesturi, di cui parlerò dopo) vive una razza di cavalli unica al mondo, proveniente dal Nord Africa: si tratta, appunto, del Cavallino della Giara, che qui vive libero e ha da sempre caratterizzato la vita della popolazione locale.
Attorno alla storia del Cavallino, a Genoni è stato realizzato un museo molto interessante e fruibile da adulti e bambini: un’antica abitazione situata in paese è stata musealizzata, ricostruendo ogni sua stanza, dal salotto alla cucina, dal bagno alla camera da letto. Qui sono stati raccolti tanti oggetti e reperti che raccontano la vita di qualche decennio fa.
Non si tratta, infatti, di una storia molto antica, poiché si va indietro di circa 70-80 anni, ma si ha l’impressione di leggere di epoche molto più lontane nel tempo, quando – per esempio – la malaria e la povertà erano ancora molto diffusi.
Il Museo ha realizzato una narrazione molto particolare e coinvolgente: attraverso una serie di interviste agli anziani del paese (accessibili in museo tramite QR code), l’illustratrice Pia Valentinis ha realizzato immagini che accompagnano il visitatore alla scoperta della storia della Sardegna dal dopoguerra ad oggi.
Quando a visitare il museo sono i bambini, i racconti delle guide si adattano alla loro età e vengono coinvolti continuamente con storie e indovinelli (“indovina che cos’è“) per incuriosirli a conoscere la storia in modo partecipato.
Anche qui si trova una sezione didattica, dove i piccoli possono partecipare ai laboratori (tra cui uno molto carino dedicato al riciclo).
Un’importante sezione del museo è ovviamente dedicata ai Cavallini: questi animali, in origine, erano di proprietà degli abitanti della zona di Genoni e Tuili, vivevano sulla Giara e da lì scendevano per lavorare alla trebbiatura dei campi, i cui prodotti venivano poi venduti. Questo loro sfruttamento, però, stava per portare alla sparizione della razza originaria, quindi negli anni Ottanta la Regione decise di acquistare gli animali per preservare la specie a rischio di estinzione. Una parte della Giara oggi è stata riservata a questi esemplari, che possono continuare a vivere liberi nel loro habitat.
Genoni e dintorni:
le altre attività per bambini
Il tour alla scoperta delle ricchezze storiche e naturalistiche di Genoni e dintorni, passa attraverso altre 3 tappe molto interessanti: il Convento, il Geosito e, ovviamente, la famosa Giara!
Ex Convento dei Frati Osservatori Minori
Sempre in paese a Genoni, si trova l’antico convento annesso alla Chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore. Parzialmente restaurata in modo da consentirne l’utilizzo per le celebrazioni religiose, questa struttura viene utilizzata soprattutto per la sua parte esterna, un’ampia area verde dove i bambini possono muoversi in libertà e le famiglie possono fare picnic e stare all’aperto, camminando lungo i resti di questo antico luogo sacro.
Qui si possono ancora percorrere i corridoi su cui si affacciavano le celle dei frati e, dal punto più esterno, si può ammirare un bellissimo panorama che spazia dalla Giara di Gesturi al Colle di Santu Antine, su cui si trova il PARC.
Geosito paleontologico
Tra il Colle di Santu Antine e la Giara di Gesturi, a pochi minuti di auto da Genoni, si trova la Cava di Duidduru, un geosito davvero interessante, tappa fondamentale di questo tour culturale nell’entroterra sardo.
Si tratta di una zona geologicamente molto rilevante, un vero e proprio museo a cielo aperto: 1 km quadrato di ampiezza, circa 20 metri di altezza, all’interno dei quali è possibile ammirare e toccare con mano milioni di anni di storia della terra, tutti “fotografati” negli strati di roccia sovrapposti uno all’altro.
I lavori fatti nella Cava prima che divenisse un geosito, infatti, hanno consentito di mettere in luce un’ampia fetta di roccia lungo la quale è possibile vedere oggi numerose tipologie di resti. Innanzitutto è presente una varietà di fossili incredibile, visibili sia nelle rocce tagliate sia a fianco dei sentieri su cui si passeggia: le conchiglie di ogni forma e dimensione raccontano in modo evidente il mare tropicale che ricopriva queste terre 20 milioni di anni fa.
Le successive stratificazioni rocciose raccontano poi la storia dal miocene ad oggi, tra cui, per esempio, un antico maremoto, evidente nei filoni nettuniani posti in cima alla cava. Una grande faglia diretta a vista mostra infine come la terra si sia “spezzata” e “spostata” di alcuni metri.
In quella che è stata una delle mie tappe preferite, i bambini (e tutti i visitatori in generale) vengono accompagnati dalle guide al riconoscimento di tutti questi piccoli e grandi dettagli che ci aiutano a capire come siano nate le terre su cui oggi camminiamo.
Giara di Gesturi
Non lontano dal sito e dal PARC, si trova, infine, la Giara di Gesturi, un altopiano di 45 kmq (che occupa 11 Comuni della zona, anche se la parte maggiore si trova nei comuni di Genoni e Gesturi). Questo ampio basalto, sopraelevato rispetto a quello circostante, è il risultato di diverse eruzioni avvenute tra 2,8 e 1 milione di anni fa: si tratta di un grande parco verdissimo, il luogo dove vivono liberi i famosi Cavallini e sul quale è possibile fare passeggiate immersi in una natura selvaggia, ammirando paesaggi incredibili e tantissimi animali (mucche, tori, cinghiali, donnole, uccelli, ecc….).
Sulla cima della Giara è anche possibile vedere i due punti di estrusione della lava, interamente ricoperti di rocce basaltiche.
All’interno del parco sono presenti i “Paulis”, letteralmente “paludi”: di fatto si tratta di laghetti naturali, che si formano per l’accumulo di acqua piovana sul terreno basaltico tendenzialmente impermeabile.
Le visite alla Giara terminano sempre con un bellissimo tramonto ammirato proprio su uno di questi paulis, di fronte a quello spettacolo della natura che solo i colori del tramonto possono regalare, quando il silenzio ti coccola e gli animali si spostano da un lato all’altro del loro laghetto.
Dentro alle pozze d’acqua della Giara vive anche il Triops, un vero e proprio fossile vivente: si tratta di un piccolo animale che ha 200 milioni di anni, 3 occhi, depone uova che possono restare chiuse anche per 10 anni, finché non si presentano le condizioni per sopravvivere. Ovviamente è molto difficile avvistarlo, ma se si è fortunati, con l’aiuto delle guide, può anche capitare di immortalarlo (altrimenti bisogna accontentarsi della foto esposta al Museo del Cavallino! 😉 ).
In primavera i laghetti vengono ricoperti di ranuncoli colorati e tutta la Giara fiorisce, rendendo il paesaggio ancora più bello da vedere e da fotografare.
Inutile dire che l’avvistamento più emozionante da fare è quello dei Cavallini, che ovviamente non possono essere avvicinati troppo, per non spaventarli, ma che sono presenti un po’ ovunque sulla Giara e si possono vedere facilmente.
L’ingresso alla Giara da Genoni è gratuito e sono presenti numerosi sentieri, lunghi fino a 10 km. È consigliabile passeggiare con le guide poiché i sentieri non sono sempre ben segnalati.
Essendo il terreno composto prevalentemente di rocce basaltiche, che sono impermeabili, in caso di pioggia o bagnato, è fondamentale avere scarpe resistenti e con suola antiscivolo.
Musei per bambini in Sardegna:
informazioni pratiche sul PARC Genoni
Tutte le attività che ho raccontato in questo articolo possono essere organizzate contattando il PARC Genoni. È possibile acquistare i biglietti singoli oppure quelli cumulativi per più attrazioni, con la possibilità di usufruire di offerte per le famiglie.
Tutte le informazioni sono sul sito: https://www.parcgenoni.it/it/
Contatti: Email: parcgenoni@gmail.com
Tel: +39 339 16 76 863 (anche WhatsApp)
Con particolare riferimento alle attività rivolte ai bambini e ai ragazzi, il PARC si rivolge prevalentemente alle scolaresche, ma anche alle famiglie che si trovano in vacanza o di passaggio a Genoni. Per organizzare attività e laboratori, sarebbe opportuno contattare in anticipo il PARC, ma è comunque possibile effettuare attività anche “last minute”, con il minimo di preavviso necessario per attivare gli accompagnatori.
Presso il PARC è presente anche un passeggino di cortesia.
Un’attività molto apprezzata è quella dei campi estivi per bambini: durano 3 giorni e consentono di rimanere presso Genoni e vivere in modo approfondito tutte le esperienze raccontate nell’articolo.
Gli eventuali pernottamenti o pasti organizzati dal PARC (o che vogliate organizzarvi in autonomia per essere vicini alle destinazioni citate nell’articolo) avvengono presso l’Agriturismo Quaddus e Tellas, sempre a Genoni. Io ci ho dormito 2 notti, ma soprattutto ci ho mangiato: una cucina divina! Tipicamente sarda, con ingredienti genuini, a km zero, e tanta cordialità e simpatia da parte di Peppino e Franca, i due titolari che mi hanno accolto come una di famiglia durante la mia permanenza.
E, dopo questo assaggio di Sardegna, non mi resta altro che tornarci quanto prima, per poterle dedicare un tempo adeguato a scoprirne le numerosissime attrazioni.
Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
[Articolo scritto in collaborazione con PARC Genoni]
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