Quanto è importante VEDERE e non solo guardare? Forse lo capiamo meglio quando la vista inizia a scarseggiare, o quando abbiamo la fortuna di circondarci di persone che abbiano il coraggio di vederCI…
Come l’anno scorso, anche quest’anno ho subìto un piccolo intervento chirurgico all’occhio che mi ha stimolato numerose riflessioni sull’importanza di vederci, intendo vederci DAVVERO.
Riuscire a leggere le etichette dei prodotti al supermercato, senza poterli zoomare come sullo smartphone. Consultare i menù dei ristoranti (grazie a chi ha inventato i QR code!). Scegliere di acquistare una guida o un libro cartacei solo se usano un font abbastanza grande. Questi sono alcuni degli esempi più banali in cui la situazione si complica quando la vista inizia a calare.
C’è chi la supera bene, senza troppe paranoie, poi ci sono io che, diffidente per natura, affamata di conoscenza ogni giorno di più, senza una vista performante come prima mi sento come si avessero privato di un kway sotto la pioggia o di un caldo giubbino quando fa fresco.
Svilupperò altri sensi, così ci hanno insegnato, e nel frattempo cerco di osservare con ciò che posso, ascoltando soprattutto il battito del cuore e le vibrazioni che percepisco. Che poi è sempre stato il mio modo migliore per ascoltare e vedere il mondo. VEDERLO. Perché di guardarlo siamo capaci di tutti.
Così come siamo capaci tutti di guardare le altre persone. Ma tu le vedi davvero le persone che hai attorno o che incontri per strada? E quante di queste ti sanno vedere? E tu? Ti vedi quando ti guardi allo specchio?
Io ho imparato, senza il timore di chiedere aiuto, quanto sia importante vedere me stessa oltre la superficie, apprezzare ciò che faccio, volermi bene, ma anche ammettere quando sbaglio, ché tanto di persone infallibili è già pieno il mondo. Ho imparato a vedere i miei errori, soprattutto quando ho avuto vicino qualcuno che me li ha fatti notare, e ho imparato a chiedere e chiedermi scusa per averli commessi. Però ho anche capito che accanto a me voglio persone che sappiano vedermi, apprezzarmi, criticarmi e aiutarmi a crescere, e che allo stesso tempo sappiano vedere se stesse e le proprie fragilità, decidendo di lavorarci su e chiedendo scusa. se serve
Quando questo non è possibile, allora è meglio lasciare andare, in modo che ciascuno possa fare il proprio percorso con accanto le persone giuste per evolvere.
E così il 2024 è stato un anno di rami secchi tagliati, di incomprensioni non chiarite, di percorsi che si sono interrotti, di incontri che non si sono voluti fare, e anche di qualche viaggio mancato.
“Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. La fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, veder di giorno quel che si era visto di notte, con il sole dove prima pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
José Saramago, Viaggio in Portogallo
Le parole di Saramago risuonano spesso nella mia mente.
In fondo, pensandoci bene, VEDERE DAVVERO è ciò che ho imparato soprattutto grazie ai viaggi, che mi hanno consentito di avere a portata di mano la capacità di osservare da punti di vista sempre diversi, sul mondo, su me stessa e anche sulle persone che scelgo di avere accanto durante il mio cammino.
Quando viaggio sono la versione migliore di me e sto cercando di portare ciò che imparo in viaggio anche nella vita a casa.
Iniziare a immaginare nuove terre da conoscere, nuove strade da percorrere, nuovi sorrisi da ricambiare, nuovi sguardi da incrociare, nuove persone da incontrare, nuovi mondi da vedere e nuovi modi di vedere. VEDERE come piace a me, DAVVERO, quando metti in campo non solo i tuoi sensi ma anche tutte le vibrazioni che partono dal cuore e dalla mente e riportano al cuore e alla mente, con nuove consapevolezze.
Nel 2024 ho viaggiato con la famiglia, ho viaggiato con le meravigliose donne di Destinazione Umana, ho viaggiato con le amiche, e ho viaggiato da sola: ogni volta nuove sfide, piccoli e grandi passi fuori dalla zona comoda della quotidianità, piccole e grandi paure da superare. Sempre la stessa fame di vedere il mondo, che non si sazia mai.
Nonostante le strade in salita, il 2024 è stato un anno ricchissimo di visioni e sguardi e non posso che augurarmi e augurare a te che leggi, che il 2025 sia altrettanto ricco.
In questa fine d’anno, quindi, ti mando i miei migliori auguri di Buon Natale e, soprattutto, di NUOVI SGUARDI, verso qualsiasi cosa che tu scelga di VEDERE. Vedere davvero.
2025, ti aspettiamo a OCCHI APERTI.
Milena
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