Oggi vi porto a alla scoperta di Torino attraverso un itinerario un po’ diverso dal solito, che include musei ma anche parchi e una bella passeggiata tra Caffè storici e Residenze Reali.
In questo periodo di relativa tranquillità a seguito dell’emergenza covid, abbiamo una grande opportunità: visitare le nostre città senza il consueto affollamento, potendole quindi gustare ancora meglio anche durante l’alta stagione.
Abbiamo trascorso 3 giorni a Torino all’inizio di luglio 2020, ospiti di Turismo Torino e Camera di Commercio Torino, che ci hanno accompagnato alla scoperta della città.
Partecipanti: le 3 donne di casa (io, mia figlia e mia madre) amanti del camminare ma anche del buon cibo…e Torino non ci ha deluso!
Torino per bambini: tra Caffè storici e Residenze Reali
Questa è stata la nostra terza volta a Torino al seguito (tanto che l’ho citata tra le destinazioni suggerite nel mio libro “Quando arriviamo? 50 avventure per grandi e piccoli alla scoperta dell’Italia”).
Ma solo stavolta abbiamo scoperto una tradizione che può diventare un bel filo conduttore per visitare Torino con bambini: quella di frequentare i Caffè storici presenti un po’ ovunque in città.
Pare infatti che i Torinesi amino molto frequentare questi luoghi così ricchi di storia, anche solo per una merenda o un caffè, combinando così una piccola pausa quotidiana con un piccolo viaggio nella storia…
Nei caffè storici di Torino, si può infatti toccare con mano il passato “regale” della città. Facciate in stile barocco, grandi lampadari che pendono da alti soffitti affrescati, boiserie che sono vere e proprie opere d’arte, emblemi della famiglia reale (se il caffè era fornitore di Corte…). Vi consiglio vivamente di farvi accompagnare da una guida per cogliere ancora meglio i dettagli di questi luoghi decisamente speciali. Noi abbiamo scoperto questo lato di Torino in compagnia di Emanuela Moroni estremamente competente e appassionata. In alcuni caffè è anche possibile pranzare o acquistare prodotti enogastronomici.
Il nostro tour è partito da Piazza San Carlo, considerata la più elegante della città e circondata da negozi e, appunto, alcuni dei Caffè più significativi, che si affacciano sui portici seicenteschi…ah, dimenticavo, a Torino sono presenti molti portici…non quanti nella mia Bologna ma ci si accontenta 😉
Il Caffè Torino si riconosce subito per l’insegna luminosa “Martini” al suo ingresso (di color rosso Savoia) ma anche per un grande toro sul pavimento di fronte alla porta (tradizione vuole che si debba calpestare i suoi genitali, ruotando 3 volte su se stessi, come buon auspicio… non vogliamo essere scaramantici, ma noi abbiamo seguito il consiglio).
Il Caffè San Carlo è in stile neoclassico e ha un meraviglioso e immenso lampadario ottocentesco.
Sempre su Piazza San Carlo, una tappa imperdibile è la Confetteria Stratta, frequentata ai tempi nientemeno che da Camillo Benso Conte di Cavour: qui è presente anche lo stemma di casa reale!
Spostandosi di poco dalla piazza e dirigendosi verso il Museo Egizio, si arriva alla bottega del Cioccolataio Guido Gobino, famoso per aver rivoluzionato l’approccio commerciale al cioccolato e vincitore di premi per il suo cremino al sale, nonché inventore del famoso bicerin. Qui si possono anche fare degustazioni nel salottino allestito sul retro della bottega.
Procedendo con la passeggiata, si arriva a Piazza Carignano, su cui si affaccia Palazzo Carignano: realizzato dall’Architetto Guarino Guarini, fu sede del primo parlamento italiano e adesso ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Come tutte le proprietà monarchiche, anche questo Palazzo è Patrimonio UNESCO.
Sulla Piazza sono presenti il Ristorante del Cambio (dello Chef stellato Baronetto) e il bellissimo Bistrot del Cambio: si tratta di un’ex Farmacia, come dimostrano l’insegna e le boiserie originali, ma qui si possono degustare i piatti dello chef, che spesso è all’opera oltre la vetrata che separa il caffè dalla cucina.
Il Gelataio Pepino, sempre su Piazza Carignano, è quello che ha inventato il “pinguino”, lo stecco di legno con gelato alla vaniglia rivestito di cioccolato.
Uno dei caffè più eleganti di Torino è certamente il Caffe Baratti e Milano che fu fornitore ufficiale di corte: la sua facciata in stile liberty nasconde ampi locali dove si può anche pranzare.
Lì vicino si trova il Caffè Mulassano, dove fu inventato il primo tramezzino italiano.
Ma il caffè per eccellenza, quello dove vivere una vera e propria “esperienza da principi e principesse” con i nostri bambini, è certamente la caffetteria delle Residenze Reali: qui, proprio dentro Palazzo Reale, si può prenotare una Merenda Reale che, nella sua versione estiva, prevede bibite fresche, mousse di cioccolato e tutta la biscotteria tradizionale piemontese (come torcetti, lingue di gatto e canestrelli), il tutto servito negli ambienti che furono quelli della servitù (ma che ai nostri occhi sembrano assolutamente “regali”). Info su merenda reale
Una curiosità da non sottovalutare, soprattutto in estate: nel centro storico di Torino sono presenti diversi Toret, fontanelle a forma di toro da cui esce acqua fresca e potabile!
Musei per bambini Torino: i più famosi…ma non solo!
Superfluo specificare che in un fine settimana è impossibile visitare tutti i musei di Torino, che sono tanti, spesso grandi e sicuramente troppo interessanti per essere concentrati in così poco tempo. Consiglio quindi di scegliere in base ai propri gusti e mettere in conto un ritorno in città per vedere quelli che mancano.
Due informazioni utili:
- in questo periodo post covid molti musei sono aperti solo nei fine settimana, quindi verificate bene sui singoli siti e, dove possibile, prenotate la visita online per evitare l’eventuale fila all’ingresso (o comunque ridurre i tempi d’attesa);
- se prevedete di visitare più musei, vi consiglio di acquistare la Card che più si addice alle vostre esigenze: a questo link trovate tutte le informazioni. Chi vive a Torino può invece usufruire di uno speciale abbonamento musei valido tutto l’anno.
Tra i musei più noti della città, impossibile non citare il Museo Egizio, che questa volta mi sono risparmiata 😉
La prima volta che andammo a Torino, infatti, Amy aveva 8 anni ed era nel pieno della passione per gli Egizi: la nostra visita al Museo Egizio, per sua volontà, è durata 5 ore, con tanto di audioguida in ogni sala e guida cartacea (edita da Franco Cosimo Panini)!
Scherzi a parte, è stata una visita molto interessante e che, nonostante tutto, non è bastata per visitare approfonditamente tutte le sale, quindi è meglio cercare di capire su cosa concentrare l’attenzione se il tempo a disposizione non è troppo.
Se anche i vostri bimbi sono appassionati, vi consiglio di prepararvi alla visita anche con qualche lettura a casa. I titoli che abbiamo noi sono:
- “Gli egizi” (ed. Franco Cosimo Panini) per la collana “Come nasce”, pensata per i più piccolini (scritto in stampato maiuscolo).
- “Chi ha paura della mummia?” di J. Carioli e L. Mattia (Lapis Edizioni): una storiella simpatica consigliata dai 6 anni in su.
- “Missione Egitto” (ed. Franco Cosimo Panini) acquistato proprio presso il Museo, un simpatico volume “interattivo” per apprendere divertendosi.
- “Egizi” (Giunti Editore) un volume più impegnativo, per bambini più grandi, con un approccio più didattico al mondo dell’antico Egitto.
Altro must di Torino, ovviamente, il famoso Museo Nazionale del Cinema all’interno della Mole Antonelliana, simbolo della città.
Il museo racconta la storia del cinema dal teatro delle ombre ai giorni nostri, con installazioni interattive (che adesso purtroppo non possono essere toccate), manifesti, video, audio, piccoli esperimenti per capire tutto ciò che si trova dietro e davanti la pellicola cinematografica.
Durante l’ultima nostra visita era allestita una bellissima mostra temporanea di abiti indossati in alcuni film da attori famosi e abbiamo anche assistito all’illuminazione della Mole (durante la giornata, vengono periodicamente aperte le tende che coprono le finestre della Mole, ed è molto suggestiva vederla illuminata della luce naturale, contrariamente a quanto avviene nel resto della giornata). Sito Museo Cinema
Quest’anno poi siamo riusciti finalmente a visitare il famoso Museo Nazionale dell’Automobile (aperto in via del tutto eccezionale nonostante giornata di chiusura). Nella nostra visita siamo stati accompagnati da una guida speciale: una delle restauratrici delle auto esposte al museo (lo sapevate che, proprio come le opere d’arte, anche le auto vengono restaurate minuziosamente da abili professionisti? e che, in periodo pre covid, una volta al mese veniva aperto al pubblico il garage dove gli operatori lavorano?).
Per avere informazioni sui modelli esposti è anche possibile scaricare la app del Museo. Il Mauto organizza numerose attività didattiche per le scolaresche, mentre chi viaggia con i bambini può contattare il museo per organizzare una visita guidata dedicata al target specifico. Sito Museo Auto
Lungo i 3 piani di visita, il Museo dell’Auto racconta la storia dell’automobile, partendo dal carro di Leonardo (inteso soprattutto come idea di movimento), passando per le auto a vapore, elettriche e poi a scoppio, per arrivare fino alle auto del futuro, realizzate come prototipi dagli studenti del Politecnico. Nelle varie sale sono esposte le auto originali (raramente riproduzioni) che sono state raccolte negli anni da parte dell’ideatore e fondatore del museo: Carlo Biscaretti. Le auto che mi hanno colpito, soprattutto grazie ai racconti della guida, sono tantissime, ma una in particolare mi è rimasta impressa: la Itala che nel 1907 ha percorso il tragitto da Pechino a Parigi, guidata da Scipione Borghese, accompagnato da un meccanico e un fotografo. 16 mila km in 60 giorni! E, come se non bastasse, la stessa auto ha ripetuto l’impresa in anni più recenti! Chi avrebbe mai pensato che un’auto del 1907 avrebbe potuto compiere un’impresa del genere? (in effetti pare che neanche la Atala, all’inzio, credeva fosse possibile, ma fu costretta a cambiare idea). Da questa impresa è nato anche il libro: “La metà del mondo vista da un’automobile”.
Poi vabbeh mi ha colpito molto anche vedere il drugster Hawaiian che negli anni sessanta raggiunse la velocità di 320 km/h!
Altri musei che potreste inserire nella lista di quelli da visitare (noi non ci siamo andati ma mi sono stati consigliati da altri genitori):
- MAcA – Museo A come Ambiente interamente dedicato ai temi ambientali, situato all’interno del Parco Dora, lungo la Dora Riparia
- MAO – Museo di Arte Orientale
- La Venaria Reale
I parchi di Torino
Tra un museo e l’altro, Torino offre la possibilità di trascorrere anche tanto tempo in mezzo al verde. Lo sapevate che Torino è tra le città più verdi d’Italia, con circa 22 mq di verde pubblico per abitante (parchi di Torino)? Il parco più grande è quello della Pellerina, ma il più conosciuto (e forse il più amato) è sicuramente il Parco del Valentino, che si sviluppa lungo le sponde del fiume.
Situato letteralmente a due passi dal centro e dalle strade trafficate, qui si può correre, camminare, fare un giro in bici, assistere agli allenamenti di canoa sul fiume, incontrare uno dei tanti scoiattoli che lo abitano e addirittura passeggiare per un borgo medievale e fare una merenda presso la caffetteria del Borgo.
Il Borgo è un “falso d’autore”, una ricostruzione realizzata per l’Esposizione del 1882, ma comunque molto suggestivo, in quanto gli architetti che lo realizzarono presero spunto dai castelli del Piemonte e della Val d’Aosta.
Una volta decise le cose da vedere a Torino con i bambini, non resta che scegliere dove dormire e mangiare…ve lo racconto in questo articolo, con le mie impressioni in questo viaggio post covid: dormire e mangiare a Torino con bambini
Nel frattempo, per tutte le informazioni sulla città, potete sempre consultare il sito di Turismo Torino e Provincia.
Milly
{testi e fotografie di Milena Marchioni}
{Articolo in collaborazione con Turismo Torino}
Leggi anche qui:
- Torino con bambini in due giorni, tra sport e mostre
- Pimpa va a Torino: guida della città per bambini
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