Oggi Maddalena ci racconta il suo viaggio di nozze tra Canada e Aruba con i bambini. Dopo due settimane di viaggio on the road tra le province canadesi di Québec ed Ontario, sono volati sulle spiagge di Aruba per riposarsi…
Iniziamo questo diario di viaggio con alcune informazioni di base:
- Destinazione: Canada Orientale (on the road in Québec e Ontario) e isola di Aruba
- Partecipanti: 2 adulti (Claudio e Maddalena) e 2 bambini di 4 anni e mezzo (Ruggero) e 2 anni (Marcello)
- Periodo: 3-27 agosto 2018
- Documenti necessari: passaporto, Eta.
- Assicurazione viaggio: Columbus Mondo Intero stipulata per il solo periodo del viaggio (assistenza + bagaglio + cancellazione + Abbattimento franchigia, 246 euro)
- Voli:
AirCanada Rouge VCE-YUL / YYZ-VCE 1594 euro
AirCanada YYZ-AUA-YYZ 1741 euro +31,54 euro per un bagaglio in stiva) - Autonoleggio: Hertz (categoria Toyota RAV4 + 2 seggiolini + drop off in altra città. Secondo guidatore, se coniuge, gratuito con carta Hertz Gold. 2 settimane + 1 giorno: 885 euro circa). ATTENZIONE: in Canada i seggiolini auto per bambini devono essere marchiati con il National Safety Mark per essere a norma e i seggiolini europei normalmente non lo sono.
Viaggio di nozze Canada e Aruba
ON THE ROAD IN CANADA
LE NOSTRE TAPPE IN QUEBEC E ONTARIO
Dopo un volo Venezia-Montreal con Air Canada Rouge al di sotto delle mie aspettative, abbiamo dovuto aspettare una mezz’ora al banco Hertz per la consegna dell’auto ma alla fine ci hanno dato una super macchina di categoria superiore a quella richiesta: Dodge Durango (5.7 di cilindrata a benzina, in Canada il diesel per le auto non è contemplato) con navigatore, cambio automatico e rear view camera.
MONTREAL
Arriviamo in appartamento a Cote de Nieges verso le 22:30. Monolocale piccolo ma super pulito e confortevole. La mattina ce la prendiamo con calma e rimaniamo nella zona dell’appartamento.
Con la metropolitana arriviamo fino a Place des Arms, qui facciamo un giro nel palazzo dei congressi (accanto alla fermata della metro) dove c’è un raduno di Cosplay: alcuni costumi sono veramente spettacolari. Ci dirigiamo verso Notre Dame e rue St Paul verso McGill e poi passeggiamo lungo il fiume verso Vieux Port (tante attrazioni per bimbi, banchi di souvenir, street food e festa della birra artigianale).
Il giorno dopo ci aspetta la trasferta più lunga di tutto il viaggio verso la Gaspésie.
GASPESIE
Partenza per Rimouski alle 9:30, mezz’oretta per uscire da Montreal.
Ora ci aspettano 5 ore e mezza di macchina: si tratta della trasferta più lunga del nostro OTR. Infatti, a parte altre due trasferte di 4 ore, tutte le altre saranno sotto le 3: il navigatore dice che arriveremo alle 15:24 ma faremo delle soste:
-a Levis: per vedere la Terrace de Levis in rue William Tremblay da cui si può godere di un panorama mozzafiato su Québec City.
-a Riviere du Loup. Speravamo di vedere un faro ma, con nostra grande delusione, qui c’è solo il molo da cui parte il traghetto per St Simeon.
Arriviamo, verso le 19:00 a destinazione, il nostro appartamento Airbnb (196 euro circa per due notti) è situato a 20 minuti di macchina a sud di Rimouski. L’appartamento non è curato come quello di Montreal ma è decisamente più grande (cucina con soggiorno, 2 camere da letto e bagno). Niente aria condizionata ma lo sapevamo. Ci sistemiamo, ceniamo e letto che domani ci aspetta il Parc du Bic.
Forte escursione termica: la mattina fa molto freddo per cui ci vestiamo con pantaloni lunghi.
In mattinata andiamo a Pointe au Pere. Visitiamo il sottomarino Onondaga e il faro (19 cad/adulto. I bambini non pagano). Pensavamo ci saremmo fermati poco giusto per fare due foto al faro e invece il posto è carino, i bambini si divertono molto e alla fine ci accorgiamo che ci siamo fermati un paio d’ore. In seguito ci dirigiamo verso il Parc du Bic: prima di andare al parco passiamo da casa per cambiarci i pantaloni perché nel frattempo la temperatura si è alzata e fa caldo. D’ora innanzi porteremo sempre con noi un cambio per le diverse temperature tra mattina e pomeriggio.
PARC DU BIC
Entriamo da Riviere-du-Sud-Ouest (la prima entrata che troviamo – Havre du Bic – è solo per le gite in kayak) dove c’è anche l’ufficio informazioni. Entriamo con la macchina (i nostri bimbi Ruggero e Marcello non sono dei gran camminatori). 17,20 cad per due adulti (bimbi e macchina non pagano).
Ci fermiamo subito alla Ile aux Amour raggiungibile a piedi grazie alla bassa marea.
Prossima tappa: Pointe aux Epinetes, uno dei due punti per il seal watching (l’altro è a Cap Caribou ma per raggiungere il San Lorenzo ci dicono ci sia un percorso in discesa e tortuoso non adatto ai bimbi). Niente foche qui ma il paesaggio è bellissimo e i bimbi si divertono ad arrampicarsi sulle rocce e a lanciare i sassi nel fiume.
Prima di riprendere l’auto andiamo al punto di osservazione raggiungibile salendo una scalinata di legno. Vista a 180 gradi su Anse a l’Orignal da cui si vedono l’Ile Ronde e l’Ile aux Canards. Si può vedere da qui anche il centro Ferme Rioux verso cui ci dirigiamo dopo aver ripreso la macchina.
La Maison Rioux, un tempo di proprietà della famiglia da cui prende il nome, è ora un visitors centre con parcheggio. Da qui prendiamo le Chemin du Nord. Mettiamo i bimbi dormienti rispettivamente sul passeggino e nel marsupio e partiamo. Riusciamo ad arrivare solo fino a Feindel perché nel frattempo i bimbi si sono svegliati.
TADOUSSAC
Sveglia alle 5:30 e alle 6:15 partenza per il molo di Rimouski da cui prenderemo il traghetto che in un’ora ci porterà a Forestville, sull’altra sponda del fiume San Lorenzo. La compagnia si chiama CNM Evolution: gli adulti pagano (50 cad totale), le auto pure (ma pare che per una dimenticanza non ce l’abbiano fatta pagare), per i bimbi invece è gratis. È consigliata la prenotazione (del solo mezzo di trasporto che si fa via web dal sito della compagnia) che noi abbiamo fatto durante il nostro viaggio in auto da Montreal a Rimouski due giorni prima. Il nostro traghetto parte alle 8:00 ma ci dobbiamo presentare al molo 45 minuti prima pena la perdita della prenotazione e il pagamento di una penale di 20 cad. L’imbarco di auto e passeggeri è snello e si parte in orario.
Arriviamo a Forestville. Anche lo sbarco è veloce e partiamo subito per Tadoussac per il famoso whale watching. Arriviamo in paese alle 10:45 e compriamo subito i biglietti presso l’ufficio della compagnia (AML, 172,44 CAD per due adulti) per la crociera delle 13. Partiamo per la crociera: 3 ore totali che includono l’imbarco sia dei passeggeri di Tadoussac che quelli di Baie St. Catherine. Anche se al largo il tempo è migliore e non piove, di balene ne vediamo poche, inoltre i bimbi accusano la stanchezza.
A crociera terminata siamo tutti talmente stanchi che non riusciamo nemmeno a fare una passeggiata per il paesino che, seppur molto turistico, è parecchio carino. Partiamo quindi per Baie St. Catherine dove ci aspetta il nostro hotel sulla 138 (Hotel Motel Baie st Catherine, 166 cad senza colazione). La camera è carina (le stanze si trovano in casette indipendenti di fianco alla struttura principale) anche se il bagno è minuscolo come pure la doccia e risulta un po’ difficile lavare i bimbi.
PARC DES GRANDS JARDINS
Proseguiamo il nostro viaggio nella zona di Charlevoix.
La mattina facciamo le valigie e poi colazione presso il motel dove alloggiamo (9 CAD ciascuno) e ci dirigiamo verso il Parc des Grands Jardins e arriviamo all’entrata del settore Thomas Fortin sulla 381 all’ora di pranzo. Qui il capanno per le informazioni è chiuso quindi proseguiamo pensando che il punto per il pagamento del biglietto sia più avanti ma non sarà così.
Prendiamo la 60 in direzione lago Arthabaska. Il paesaggio è mozzafiato, laghi e boschi ovunque. Ci fermiamo per delle foto (ci fermeremmo ogni 3 metri a dire il vero, tanto è bello il paesaggio). Arriviamo al lago dove c’è il centro informazioni dove prendiamo una cartina del parco.
Rifocillati partiamo per il precorso più breve che parte da qui (i bimbi non sono dei gran camminatori e comunque il tempo non promette bene), ile de la Tour, 1,4 km andata e ritorno con 10 m di dislivello. Niente di impegnativo. I bimbi si divertono e arriviamo alla Tour, un capanno sulla sommità di una collina che dà sul lago. A che da qui il lago è bellissimo.
Ripartiamo alla volta di La Malbaie. L’idea era quella di proseguire nel parco sulla 60 che, da come pare sulla cartina, taglia a metà il parco. In realtà l’unica strada asfaltata disponibile sembra essere quella da cui siamo arrivati e quindi la ripercorriamo (scopriremo poi, a Mont Tremblant, che le strade non asfaltate sono la normalità all’interno dei parchi del Quebec e che quindi anche qui al Parc des Grands Jardins avremmo potuto percorrerle).
Il paesaggio di Charlevoix è veramente bello anche dalla macchina e noi ci riempiamo gli occhi di questa bellezza.
Per stanotte staremo presso il Gite Bellevue, un B&B gestito dalla proprietaria che abita al piano di sopra rispetto alla nostra stanza. È carino e pulito pur senza pretese. La cosa bella è proprio il fatto di essere a casa della signora quindi in qualche modo facciamo esperienza della vita qui. Il prezzo è ottimo (116 CAD totali) con colazione inclusa (e che colazione!) ma soprattutto la signora è super disponibile e ci offre di asciugare i nostri abiti fradici nella sua asciugatrice di casa (ci offre anche di lavarli nella sua lavatrice ma per non disturbare rifiutiamo).
QUEBEC CITY
Partiamo alla volta di Québec dove staremo 3 notti.
Facciamo tappa a Baie St. Paul per qualche foto e poi Canyon St. Anne con diluvio in corso, tiriamo dritto in direzione Ile d’Orleans per fare il tour in senso antiorario e sperare nel frattempo che smetta di piovere, cosa che non accadrà.
Il giorno successivo l’idea è quella di andare al Canyon St. Anne la mattina a alla Chute Montmorency il pomeriggio. Il Canyon (28 cad per due adulti per la sola entrata al parco senza via ferrata e zip line, i bimbi sotto i 6 anni non pagano) è molto bello per le famiglie con bambini e per chi non ama camminare in quanto è relativamente semplice e breve. Meglio non portare il passeggino se si intende scendere fin sotto la cascata (cosa che comunque vale la pena fare).
Il nostro programma del pomeriggio prevede la Chute Montmorency ma i bimbi si addormentano in macchina e decidiamo di tornare all‘Ile d’Orleans visto che il giorno prima con la pioggia non ce la siamo goduta completamente. Stavolta giro in senso orario. Ci fermiamo alla sidreria, poi mirtilli e fragole dai banchetti a bordo strada. Ci fermiamo anche nel punto più a est dell’isola dove c’è una torretta di una discreta altezza che permette di avere un panorama a 360 gradi.
L’indomani ci dedichiamo alla visita del centro di Québec City. Partiamo dal nostro appartamento in Rue de la Couronne e in 30 minuti siamo al palazzo del Parlamento, poi la Citadelle dove ci fermiamo a fare un pic nic per pranzo nel giardino vicino al belvedere sul fiume. Alle 12 in punto viene sparato il colpo di cannone.
Ci dirigiamo poi verso Vieux Québec facendo le varie tappe d’obbligo (Château Frontenac e vista sul fiume, Hotel De Ville, cattedrale e le varie viuzze del centro). Il centro è bello e caratteristico ma un po’ troppo affollato e turistico per i nostri gusti.
Dopo esserci un po’ riposati andiamo alla Chute Montmorency che avevamo saltato il giorno prima. È bella e si visita in poco tempo: consigliata. Abbiamo deciso di prendere il biglietto combinato per parcheggio e teleferica (40,5 CAD). Ai bimbi è piaciuto molto. Volendo si può arrivare in cima alla cascata anche dalle scale in legno oppure in macchina dall’entrata per la via ferrata e la zip line.
MONT TREMBLANT
Dopo un sono ristoratore ripartiamo per la nostra tappa successiva e arriviamo a Mont Tremblant verso le 17:30. Il nostro appartamento è nella zona di Saint-Jovite. Prenotato con Airbnb come al solito. Staremo qui due notti per 171,22 CAD. Il più bello tra tutti quelli trovati finora. Pulito e con tutti i comfort. Ci sono lavatrice e asciugatrice di proprietà (non condominiali a gettoni) così facciamo un bel bucato e c’è anche la lavastoviglie. La zona è tranquilla con un bel parco giochi dove i bimbi si sfogano dopo il viaggio prima di cena.
Per visitare il Parco Nazionale di Mont Tremblant partiamo alla volta del Diable Registration Center, il punto più a sud di accesso al Parco Nazionale di Mont Tremblant (Accueil de la diable, 3824 Chemin du Lac Supérieur, Lac-Supérieur, QC J0T 1P0), ci facciamo dare dei consigli da una delle guide all’interno del centro: con due bimbi piccoli ci consigliano le Chutes Croches e la Chute du Diable, entrambi percorsi molto semplici. Possiamo poi proseguire verso Lac Escalier e, successivamente, Lac-des-Sales entrambi balneabili con spiaggia di sabbia. Entriamo nel parco pagando sempre i soliti 8,60 CAD ad adulto e seguiamo alla lettera le indicazioni. Tutto perfetto: in particolare al Lac Escalier i bimbi vogliono fare il bagno dopo aver fatto una capatina al piccolo playground adiacente.
Dopo il bagno ripartiamo e i bimbi crollano di stanchezza non appena messa in moto la macchina. Decidiamo quindi di proseguire lungo la strada in direzione del punto di accesso più a est del parco, il Pimbina. Per la strada (quasi interamente sterrata) incontriamo pochissime macchine, qualche scoiattolo e un leprotto. Ci fermiamo a fare delle foto, il paesaggio è meraviglioso: tutto boschi e laghi.
Dopo 12 giorni, lasciamo il nostro amato Québec per entrare in Ontario ma non prima di aver fatto tappa al Parc Omega.
OTTAWA
Ad Ottawa ceniamo da Baton Rouge in centro vicino al Parlamento, dove poi ci dirigiamo dopo cena per lo spettacolo Northern Lights: una meraviglia! Si tratta di uno show di luci proiettate sulla facciata del palazzo del Parlamento che racconta la storia del Canada. Forse un po’ autocelebrativo (si parla di coraggio, onore e spirito di esplorazione dei Canadesi) ma veramente spettacolare. Consiglio di tenere d’occhio il sito Ottawa Festivals dove si possono trovare le info su questo show e altre iniziative a Ottawa.
Durante la nostra permanenza ad Ottawa il tempo è un po’ ballerino, non ci fidiamo a stare all’aperto e quindi prendiamo il bus 14 (7 CAD totali per 2 adulti, pagamento sul bus. Attenzione ad avere l’importo corretto perché non viene erogato il resto) che ci porta al Canadian Museum of Nature in McLeod Street (44,64,CAD totali per 2 adulti e 1 child, I bimbi sotto i 3 anni non pagano) che la Lonely Planet consiglia per i bimbi (per inciso, come ogni capitale che si rispetti, anche Ottawa ha un’altissima concentrazione di musei pro capite).
Ottima scelta! Oltre ad essere all’interno di un bel palazzo e ad avere un’ottima organizzazione degli spazi interni, il museo è veramente interessante, non solo per i bimbi. Ogni piano ospita una o due sezioni dedicate (dinosauri, mammiferi, il pianeta terra, gli abitanti del mare, eccetera) e ogni sezione è corredata da molte attrazioni interattive. Ci sono scheletri di dinosauri a grandezza naturale e, nella sezione marina, anche un vero scheletro di balena. Bello veramente.
GANANOQUE
Gananoque: alla reception dell’hotel ci hanno avvertiti del fatto che il tempo qui è veramente imprevedibile e può cambiare da un’ora all’altra, ci consigliano quindi di non fare la crociera se piove ma di tenerci comunque pronti nel caso in cui smetta di piovere per salpare con la prima nave disponibile.
Ci dirigiamo in macchina verso il molo per prendere la crociera delle 10:30 (la prima in programma). Parcheggiamo (3 CAD) nel grande parcheggio di fronte all’ufficio ticket. Vengono offerti tre tipi di crociere: da 1 ora, 2,5 ore e 5 ore. Noi, sin dall’inizio, avevamo pianificato di fare quella più breve (49,95 CAD per due adulti. I bimbi non pagano ma devono comunque apparire sul biglietto): dovendo poi affrontare il non brevissimo viaggio verso Niagara Falls volevamo disporre di tempo senza partire troppo tardi da Gananoque, non volevamo stressare troppo in bambini con troppe ore sulla nave.
Indubbiamente il paesaggio delle 1000 Islands è notevole però, parere personale, la crociera non ci è sembrata una cosa stratosferica quindi, a prescindere dalle nostre motivazioni personali/logistiche, la scelta del giro da 1 ora è stata più che azzeccata.
NIAGARA FALLS
Scesi dalla nave, ci mettiamo subito in macchina verso Niagara dove alloggiamo al Marriott on the Falls, 31esimo piano. Uno spettacolo. Soldi non pochi (CAD 397,19 colazione e parcheggio esclusi, amenity fee ancluso) ma ben spesi, ve lo assicuro. La horse shoe fall era proprio sotto la nostra finestra. Le foto seppur belle non rendono giustizia alla maestosità di questa creazione naturale che da questa altezza si sprigiona in tutto il suo splendore.
Con la luce del mattino (anche se è nuvoloso e piove) le cascate sono ancor più meravigliosamente imponenti. Ci godiamo la vista finché sistemiamo le valigie.
Parcheggiamo vicino all’imbarco della HornBlower (5 CAD/mezz’ora. Paghiamo per 1,5 ore). Andiamo all’imbarco e, in maniera velocissima nonostante le tantissime persone (aiuta molto il fatto di aver preso i biglietti la mattina sul sito della compagnia. CAD 58,65), siamo sulla nave. Il giro dura poco (una ventina di minuti) ma ne vale la pena. Si parte dalla cascata statunitense, si arriva sotto la Horse Shoe e si ritorna indietro.
Partiamo così alla volta di Toronto diretti all’hotel vicino all’aeroporto (Sandman Signature Toronto. CAD 145,25). Dall’Italia abbiamo già prenotato la notte del rientro da Aruba presso questo stesso hotel (volo Toronto-Aruba-Toronto) quindi facciamo una cernita di ciò che NON ci servirà e lasciamo la valigia in più in custodia per una settimana così viaggiamo più leggeri. La recupereremo al rientro.
Viaggio di nozze Canada e Aruba:
ESTENSIONE MARE AD ARUBA
Due parole sul volo diretto AirCanada YYZ-AUA: molto meglio del volo AirCanada Rouge dall’Italia.
Aereo decisamente più pulito. Le file dei sedili sono più distanziate e ogni sedile è dotato di schermo con un’ampia scelta di film e cartoni. Due note importanti: il bagaglio in stiva va pagato a parte (noi lo pagammo dall’Italia, 15 euro circa a tratta) come pure il cibo sull’aeromobile (essendo 5 ore di volo va quindi valutato se comprare qualcosa da mangiare prima di imbarcarsi oppure se acquistare a bordo. I prezzi comunque sono simili a quelli che si trovano in aeroporto). Prezzo per 2 adulti e 2 bambini (bagaglio in stiva compreso): 1800 euro circa.
Per il nostro soggiorno ad Aruba abbiamo scelto una soluzione All Inclusive (prima volta per noi) per il fatto di arrivare da 2 settimane OTR con due bimbi piccoli alla loro prima esperienza di viaggio intercontinentale di questo tipo. Volevamo quindi rilassarci noi e dare un po’ di “stabilità” a loro e devo dire che ci siamo riusciti. Certo non è il tipo di vacanza a cui siamo abituati (normalmente ci piace cambiare spiaggia ogni giorno ed esplorare anche l’entroterra) ma siamo stati molto bene.
Per 6 notti siamo stati al Divi Dutch Village all’interno del resort Divi, credo uno dei più grandi dell’isola. Tutta la spiaggia su cui si affaccia il Resort (da Druif a Eagle Beach) è meravigliosa e ci si può spostare con i shuttle bus (che poi sono delle golf car) che continuamente si muovono all’interno della struttura.
Il nostro mini appartamento è nuovissimo e si affaccia su una delle tante piscine. La spiaggia è a 30 metri.
Cibo abbondante e vario e tutto sommato buono (attenzione che però l’80% della clientela è statunitense per cui l’offerta culinaria è tarata sui loro gusti). Personale gioviale e disponibile. Note negative: per ogni prenotazione (ristoranti, escursioni etc.) e informazione ci si deve rivolgere al consierge con attese infinite.
L’ultima notte ad Aruba la passiamo invece presso il Renaissance facente parte del gruppo Marriott (prezzo decisamente più alto, circa 250 Euro per la sola stanza, senza colazione) con il solo scopo di avere accesso a Renaissance Island, isola privata di proprietà dell’hotel, raggiungibile in motoscafo, sulla quale è possibile fare incontri ravvicinati con i fenicotteri rosa che abitano Flamingo Beach.
Siamo stati contenti di aver fatto questa esperienza ma siamo rimasti altrettanto delusi nel trovare un luogo tutt’altro che paradisiaco (forse le nostre aspettative erano un po’ troppo alte) vista l’estrema vicinanza alla pista di decollo dell’aeroporto (150/200 m), per cui rumore di motori di velivoli in partenza e, ancora peggio, continue zaffate di nafta.
Anche l’hotel Renaissance è lo abbiamo trovato al di sotto delle aspettative: ubicato in una zona di centri commerciali, le spiagge a cui si può accedere sono nella media. Anche la zona della piscina, se confrontata con il Divi, lascia molto a desiderare.
Che dire? E’ stata un’esperienza fantastica, pur nelle difficoltà di gestire i bimbi (specialmente il 2enne), che rifaremmo altre 100, 1000, 10000 volte.
Viaggio di nozze Canada e Aruba:
RIEPILOGO COSTI E ALLOGGI
Montreal: Appartamento Airbnb https://abnb.me/4Ok18B5W7P (2 notti, parcheggio incluso, 161 euro)
Rimouski: Appartamento Airbnb https://abnb.me/lCVrmU1W7P (2 notti, parcheggio incluso, 196 euro)
Baie St. Catherine (Tadoussac): https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d585638?m=19905 (1 notte, no colazione, 157 CAD)
La Malbaie: Gite Bellevue https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d2281834?m=19905 (1 notte, colazione e parcheggio inclusi 118,5 CAD)
Québec City: Appartamento Airbnb https://abnb.me/1BSdLWWW7P (3 notti, no parcheggio, 203 euro)
Saint Jovite (Mont Tremblant): Appartamento Airbnb https://abnb.me/8vXRrhdW7P (2 notti, parcheggio incluso, 171 euro)
Ottawa: Econo Lodge Downtown https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d182979?m=19905 (1 notte, colazione e parcheggio inclusi, 176 CAD)
Gananoque: Colonial Resort and Spa https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d320332?m=19905 (1 notte, colazione e parcheggio inclusi, 140 CAD)
Niagara Falls: Marriott on the Falls https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d183579?m=19905 (1 notte, no colazione, no parcheggio, 391 CAD)
Toronto: Sandman Signature Airport Toronto https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d675165?m=19905 (1 notte, no colazione, no parcheggio, 146,70 CAD)
Aruba:
All Inclusive Divi Dutch Village https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d7039092?m=19905 (6 notti, all inclusive, 1944 USD)
Renaissance Aruba Resort & Casino: https://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-d147644?m=19905 (1 notte, no colazione, 264 USD)
Maddalena
{testi e fotografie di Maddalena Vaona}
{foto di copertina di Chiragsinh Yadav via Shutterstock}
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